Originariamente Scritto da David Lion 94
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nel caso da te citato un soggetto ritiene di distribuire nell'ambito settimanale un'ora di tempo giornaliero a due attività distinte: una prevalentemente anaerobica, e l'altra aerobica.
Se il suo obbiettivo è "stare bene", allora il discorso non fa una grinza, attingo dai due sistemi in modo alternato, mi sento bene e sono in forma per cui tutte le sedute sono dello stesso colore.
Ma vediamo che succede se il soggetto decide per un progetto più ambizioso, alla luce anche degli scarsi risultati ottenuti da un programma esclusivamente "salutistico".
Abbiamo detto che il tempo a disposizione è 60 minuti.
Ma quei sessanta minuti, (30 minuti di pesi e 30 di camminata) allora andranno pianificati perlomeno secondo la logica del sovraccarico crescente o dell'intensità crescente.
E' evidente che il soggetto dovrà pianificare per "priorità": vuole migliorare la camminata veloce? o l'ipertrofia dei gruppi muscolari?
porsi questa domanda significa "eleggere" la via da percorrere con criteri di programmazione.
E presto si accorgerà che all'aumento dell'intensità dell'una si verificherà una diminuzione di energia disponibile, pur essendo comparti energetici separati, nell'attività successiva.
E' dunque eccoci a un bivio: se 30 minuti di un gruppo muscolare condotti con intensità medio/alta attivano un accumulo discreto di fatica, quanto valore avrà nel computo del recupero post-seduta, la camminata veloce di 30 minuti?
E allora i 30 minuti di camminata veloce dovranno essere ritoccati nel volume, meno tempo, oppure eliminati del tutto in considerazione del fatto che il giorno dopo dovrà allenare un altro gruppo con pari intensità?
Quindi la programmazione sia che si tratti di un "percorso salutistico" che di un "percorso intensivo/allenante" è fondamentale.
Nonostante tutto, in entrambi i casi la comparsa del giorno di recupero è la scelta vincente.
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