Buonasera,
la domanda potrebbe apparire apparentemente stupida. Se lo fosse, perdonatemi.
Tendenzialmente, per quanto ne sappia io e generalizzando per poter fare un discorso di cima a fondo senza interruzioni, si accostano recuperi maggiori a carichi più alti, quindi con serie corte, e recuperi minori nel caso contrario. La forza, si dice, il sistema nervoso centrale, eccetera eccetera.
Ora, io da un po' (un paio di mesi, forse) mi sto allenando prevalentemente con esercizi che sviluppo in 6x8 o al limite 5x8 e recuperi di 60 secondi spaccati. Carico costante, buffer che scende pian piano fino alla morte delle ultime 2 serie.
Quello che sto notando è che se scendo con il numero di ripetizioni verso le 6 o anche 5 per serie, ovviamente aumentando il carico, troppo per poter fare il 6x8, in 60 secondi recupero molto meglio e mi risulta molto più facile ripetere la performance della serie precedente, tanto da poter tenere un buffer molto più costante durante tutto l'esercizio.
Ma non si diceva che serie con carichi maggiori necessitino di maggiori recuperi?
A me sembra proprio palese (magari mi sbaglio) che la cosa che inficia maggiormente sulla performance della serie successiva sia l'acidosi lattica e non tanto il benedetto e plurinominato SNC.
Se faccio serie più lunghe produco più acido lattico e alla serie successiva, se il recupero è breve, sono caxxi.
Se faccio serie più corte invece, spingo carichi più alti ma produco meno acido lattico, per cui alla serie successiva mi è estremamente più facile ripetere la prestazione della serie precedente, anche con soli 60 sec di recupero.
Ovviamente il tutto considerando un determinato buffer, è ovvio che se tiro le prime serie alla morte non riescirò mai a ripetere la performance nelle serie successiva, anche se le serie sono corte.
Voi che ne pensate?
E aggiungo un'altra domanda: potrebbe avere un senso allenarsi in stile forza/massa, diciamo quindi intorno alle 5-6 ripetizioni, utilizzando però pause brevi di 45-60 secondi o è un controsenso?
la domanda potrebbe apparire apparentemente stupida. Se lo fosse, perdonatemi.
Tendenzialmente, per quanto ne sappia io e generalizzando per poter fare un discorso di cima a fondo senza interruzioni, si accostano recuperi maggiori a carichi più alti, quindi con serie corte, e recuperi minori nel caso contrario. La forza, si dice, il sistema nervoso centrale, eccetera eccetera.
Ora, io da un po' (un paio di mesi, forse) mi sto allenando prevalentemente con esercizi che sviluppo in 6x8 o al limite 5x8 e recuperi di 60 secondi spaccati. Carico costante, buffer che scende pian piano fino alla morte delle ultime 2 serie.
Quello che sto notando è che se scendo con il numero di ripetizioni verso le 6 o anche 5 per serie, ovviamente aumentando il carico, troppo per poter fare il 6x8, in 60 secondi recupero molto meglio e mi risulta molto più facile ripetere la performance della serie precedente, tanto da poter tenere un buffer molto più costante durante tutto l'esercizio.
Ma non si diceva che serie con carichi maggiori necessitino di maggiori recuperi?
A me sembra proprio palese (magari mi sbaglio) che la cosa che inficia maggiormente sulla performance della serie successiva sia l'acidosi lattica e non tanto il benedetto e plurinominato SNC.
Se faccio serie più lunghe produco più acido lattico e alla serie successiva, se il recupero è breve, sono caxxi.
Se faccio serie più corte invece, spingo carichi più alti ma produco meno acido lattico, per cui alla serie successiva mi è estremamente più facile ripetere la prestazione della serie precedente, anche con soli 60 sec di recupero.
Ovviamente il tutto considerando un determinato buffer, è ovvio che se tiro le prime serie alla morte non riescirò mai a ripetere la performance nelle serie successiva, anche se le serie sono corte.
Voi che ne pensate?
E aggiungo un'altra domanda: potrebbe avere un senso allenarsi in stile forza/massa, diciamo quindi intorno alle 5-6 ripetizioni, utilizzando però pause brevi di 45-60 secondi o è un controsenso?
Commenta