E' finalmente tempo di gestire i richiami di gruppi particolarmente poco rispondenti all'allenamento.
Infatti è questo il periodo dell'anno in cui di fronte allo specchio l'immagine non ci soddisfa pienamente.....nel particolare:
delts, tricipite, bicipite, polpaccio....punti deboli.
Nei mesi di preparazione invernale abbiamo predisposto tutto perchè si arrivasse nel mese di maggio, anticamera dell'estate, con un certo peso corporeo, una certa visibilità muscolare, ma i particolari che sono poi la differenza, sono "indietro" rispetto ai nostri punti di forza.
che fare?
In genere si predispone un ciclo di allenamento in cui nella coda della seduta si richiamano i punti deboli.
Ne scaturisce una seduta ibrida in cui, dopo il gruppo principale segue appunto il gruppo secondario già sollecitato, se si utilizza una monofrequenza, in un giorno precedente di allenamento.
Ma è corretto questa scelta?
Nei miei diari di allenamento sono risalito al 1981, anno di preparazione ai Campionati Piemontesi NABBA di bbing.
In particolare ero molto impegnato nel come sistemare un metodo che risolvesse i miei problemi nei punti carenti, per dare il meglio sul palco.
Fu proprio in quell'occasione in cui inserii nella seduta di un certo gruppo principale anche il gruppo carente, ed è quanto la maggior parte delle persone realizza.
Ma mi accorsi che la mia mente doveva sforzarsi per scindere i due lavori e dare a ciascuno una priorità elevata.
Questo procurava un me uno stress aggiuntivo in grado di non farmi progredire nel miglioramento né del gruppo fondamentale né del gruppo di richiamo.
In sostanza mi domandavo quanto impegno per l'uno e quanto per l'altro, ma soprattutto, l'ansia di attaccare il punto debole accelerava le esecuzioni del gruppo muscolare in scheda per giungere quanto prima a sferrare l'attacco al gruppo carente.
Se mantenevo alta la concentrazione per realizzare il picco di contrazione per ogni esercizio, questo mi sottraeva molte energie e presto sarei caduto in un eccesso catabolico. Cosa oltremodo da evitare.
Abbandonai quindi questa scelta e sperimentai il "richiamo indipendente", nel senso che non era sistemato in coda a nessuna seduta, ma era un autentico allenamento del gruppo, come si dice in gergo era un "doppio", quindi una seduta doppia.
Questa seduta doppia compariva una volta alla settimana nel giorno di sabato mattina, una giornata particolarmente tranquilla in palestra, ed era di grande efficacia. Ero rilassato, predisposto all'azione, concentrato e motivato, avevo tutto il tempo del mondo e soprattutto il mio spirito era in pace perchè consapevole di aver svolto una settimana di grande allenamento. Finalmente potevo attaccare il gruppo carente con serie reps rest adeguati alle mie esigenze: le risposte muscolari erano eccezionali.
Nel prosieguo del ciclo, in prossimità dell'evento (solo per agonisti), modificai ancora la struttura del microciclo settimanale di preparazione alla gara.
Infatti con la possibilità di allenarmi nelle ore mattinali, tolsi il sabato mattina e inserii il richiamo indipendente in due pomeriggi della settimana, adottando nel secondo richiamo una scelta tutt'oggi molto trend. Nella fattispecie:
lu mattina e mar mattina allenamento
mer pom richiamo
gio mattina allenamento
ven mattina allenamento e pom richiamo
Nel richiamo di venerdi pomeriggio il lavoro era limitato a due o tre esercizi di cramping o pumping con pose a carico del gruppo carente.
Consiglio i due metodi, anche se il secondo è per agonisti puri, non lo scarterei, soprattutto per chi ha raggiunto una certa densità e forma muscolare. Si tratta di andare in palestra pompare il gruppo carente e al termine di ogni serie, invece della fase di recupero, sottoporre il muscolo a svariate contrazioni di picco massimali, poi rilassarlo e riprendere la contrazione ancora per una decine di ripetizioni.
Infatti è questo il periodo dell'anno in cui di fronte allo specchio l'immagine non ci soddisfa pienamente.....nel particolare:
delts, tricipite, bicipite, polpaccio....punti deboli.
Nei mesi di preparazione invernale abbiamo predisposto tutto perchè si arrivasse nel mese di maggio, anticamera dell'estate, con un certo peso corporeo, una certa visibilità muscolare, ma i particolari che sono poi la differenza, sono "indietro" rispetto ai nostri punti di forza.
che fare?
In genere si predispone un ciclo di allenamento in cui nella coda della seduta si richiamano i punti deboli.
Ne scaturisce una seduta ibrida in cui, dopo il gruppo principale segue appunto il gruppo secondario già sollecitato, se si utilizza una monofrequenza, in un giorno precedente di allenamento.
Ma è corretto questa scelta?
Nei miei diari di allenamento sono risalito al 1981, anno di preparazione ai Campionati Piemontesi NABBA di bbing.
In particolare ero molto impegnato nel come sistemare un metodo che risolvesse i miei problemi nei punti carenti, per dare il meglio sul palco.
Fu proprio in quell'occasione in cui inserii nella seduta di un certo gruppo principale anche il gruppo carente, ed è quanto la maggior parte delle persone realizza.
Ma mi accorsi che la mia mente doveva sforzarsi per scindere i due lavori e dare a ciascuno una priorità elevata.
Questo procurava un me uno stress aggiuntivo in grado di non farmi progredire nel miglioramento né del gruppo fondamentale né del gruppo di richiamo.
In sostanza mi domandavo quanto impegno per l'uno e quanto per l'altro, ma soprattutto, l'ansia di attaccare il punto debole accelerava le esecuzioni del gruppo muscolare in scheda per giungere quanto prima a sferrare l'attacco al gruppo carente.
Se mantenevo alta la concentrazione per realizzare il picco di contrazione per ogni esercizio, questo mi sottraeva molte energie e presto sarei caduto in un eccesso catabolico. Cosa oltremodo da evitare.
Abbandonai quindi questa scelta e sperimentai il "richiamo indipendente", nel senso che non era sistemato in coda a nessuna seduta, ma era un autentico allenamento del gruppo, come si dice in gergo era un "doppio", quindi una seduta doppia.
Questa seduta doppia compariva una volta alla settimana nel giorno di sabato mattina, una giornata particolarmente tranquilla in palestra, ed era di grande efficacia. Ero rilassato, predisposto all'azione, concentrato e motivato, avevo tutto il tempo del mondo e soprattutto il mio spirito era in pace perchè consapevole di aver svolto una settimana di grande allenamento. Finalmente potevo attaccare il gruppo carente con serie reps rest adeguati alle mie esigenze: le risposte muscolari erano eccezionali.
Nel prosieguo del ciclo, in prossimità dell'evento (solo per agonisti), modificai ancora la struttura del microciclo settimanale di preparazione alla gara.
Infatti con la possibilità di allenarmi nelle ore mattinali, tolsi il sabato mattina e inserii il richiamo indipendente in due pomeriggi della settimana, adottando nel secondo richiamo una scelta tutt'oggi molto trend. Nella fattispecie:
lu mattina e mar mattina allenamento
mer pom richiamo
gio mattina allenamento
ven mattina allenamento e pom richiamo
Nel richiamo di venerdi pomeriggio il lavoro era limitato a due o tre esercizi di cramping o pumping con pose a carico del gruppo carente.
Consiglio i due metodi, anche se il secondo è per agonisti puri, non lo scarterei, soprattutto per chi ha raggiunto una certa densità e forma muscolare. Si tratta di andare in palestra pompare il gruppo carente e al termine di ogni serie, invece della fase di recupero, sottoporre il muscolo a svariate contrazioni di picco massimali, poi rilassarlo e riprendere la contrazione ancora per una decine di ripetizioni.
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