Insegnare lo stacco ai principianti e la negativa

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    Insegnare lo stacco ai principianti e la negativa

    Ieri il buon Dragon17 mi ha parlato di come possa essere utile insegnare ad un neofita lo stacco, facendo eseguire anche la negativa.

    Cito:

    Originariamente Scritto da Dragon17 Visualizza Messaggio
    il fatto è che la negativa insegna cose che durante la fase concentrica un principiante non riesce a percepire, la mente è offuscata dallo sforzo, pressione, mancanza di ossigeno, ecc, quando scendi il peso puoi concentrarti sulla percezione del baricentro al centro del piede e controllare che le ginocchia non vadano avanti.
    Ora, mi chiedo (e vi chiedo): esistono casi in cui insegnereste lo stacco a un neofita senza impiegare la negativa?
    Durante l'apprendimento dell'esercizio, fareste dedicare un po' di tempo anche allo stacco senza negativa, magari con carichi minori?

    E poi, una roba che c'entra meno ma riguarda sempre l'apprendimento dello stacco: come vi comportate con il volume e la frequenza dello stacco, quando lo insegnate a qualcuno?

    P.S. Si parla di imparare lo stacco in generale. Non so se effettivamente l'approccio cambia tra PL e BB.

    Grazie in anticipo
    Last edited by xEyeless; 28-01-2017, 18:55:30.
  • Shank
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    #2
    Essendo io un neofita ed allenando panca e squat più volte a settimana,Dragon mi consigliò di mettere lo stacco solamente una volta a settimana.
    Originariamente Scritto da Dragon17 Visualizza Messaggio
    no ma lo stacco stressa maggiormente quindi all'inizio il tuo corpo non è abituato a recuperare 2 sedute di stacco ravvicinate. Meglio partire con calma, tanto hai tutta la vita per aggiungere sedute di stacco. Anche io adoro lo stacco e ogni mercoledì impazzivo al pensiero di dover aspettare una settimana, questo però ti serve per sfruttare al meglio la seduta, riflettere sulla tecnica, e dare il massimo ogni volta. Fai un 3 mesi così e poi puoi inserire una seconda seduta di stacco, magari in una split su 4 giorni.

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    • Dragon17
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      #3
      Originariamente Scritto da xEyeless Visualizza Messaggio
      Ieri il buon Dragon17 mi ha parlato di come sia consigliabile insegnare ad un neofita lo stacco, facendo eseguire anche la negativa.

      Cito:



      Ora, mi chiedo (e vi chiedo): esistono casi in cui insegnereste lo stacco a un neofita senza impiegare la negativa?
      Durante l'apprendimento dell'esercizio, fareste dedicare un po' di tempo anche allo stacco senza negativa, magari con carichi minori?

      E poi, una roba che c'entra meno ma riguarda sempre l'apprendimento dello stacco: come vi comportate con il volume e la frequenza dello stacco, quando lo insegnate a qualcuno?

      P.S. Si parla di imparare lo stacco in generale. Non so se effettivamente l'approccio cambia tra PL e BB.

      Grazie in anticipo
      attenzione però, non ho detto che sia "consigliabile", ritengo che possa essere utile per far capire alcune cose, si parla di propriocezione, baricentro.. insomma la ritengo una strategia come le altre. Alcuni danno anche delle indicazioni di tempo (salita in 3", fermo al ginocchio, discesa in 3", ad esempio). Come tutte le strategie allenanti non deve prendere (a mio avviso) il sopravvento: ogni movimento complesso necessita di essere imparato solo ed esclusivamente attraverso quello stesso movimento, perciò qualunque variante se serva a capire qualcosa in più su di se allora è ben accetta ma senza mai perdere di vista l'esercizio in se. con questo cosa voglio dire? Negativa o non negativa? L'allenatore (di se stesso o degli altri) deve valutare e questa scelta (come un'altra) possano fruttare qualcosa, far scattare quella scintilla che fa progredire tecnicamente l'atleta. L'apprendimento di un esercizio è fondamentalmente un'esperienza vissuta col proprio corpo e la propria mente, talvolta andare fuori strada serve a trovare la retta via... o no? =D)
      Per quanto riguarda la frequenza non so con chi ne parlavo, ma Sheiko non fa fare stacco a chi inizia con le pl's, ritiene già impegnativo dover apprendere gli schemi di squat e panca, inoltre apprendendo bene lo squat avrà trasfert (tecnico e di forza) anche sullo stacco, cosa che per ovvi motivi non succede in senso opposto (dallo stacco allo squat il trasfert tecnico e in termini di forza è minimo). Perciò penso che allenarlo una volta a settimana sia un buon compromesso all'inizio. Fra l'altro sheiko stesso nei suoi programmi non mette mai un secondo stacco ma sempre una variante, e questo dovrebbe far riflettere. Successivamente credo non ci debba essere un limite alla frequenza, tutto sta nel regolare le intensità e il volume, nonchè giocare sulle varianti.
      "...e poi il limite diventa il cielo." (L. Simmons)

      e-mail: dragonpowerf16@gmail.com
      On-line coaching

      Blog: https://dragon17.sport.blog/
      Diario: http://www.bodyweb.com/threads/449981-Lift-from-hell

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      • xEyeless
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        #4
        Originariamente Scritto da Shank Visualizza Messaggio
        Essendo io un neofita ed allenando panca e squat più volte a settimana,Dragon mi consigliò di mettere lo stacco solamente una volta a settimana.
        Lo stacco una volta a settimana è un approccio piuttosto comune, anche se personalmente non so mai come regolarmi col volume. L'unica credo sia sperimentare. Ci sono persone che migliorano con volume basso, altri che hanno bisogno di più rep...

        Originariamente Scritto da Dragon17 Visualizza Messaggio
        attenzione però, non ho detto che sia "consigliabile", ritengo che possa essere utile per far capire alcune cose, si parla di propriocezione, baricentro.. insomma la ritengo una strategia come le altre. Alcuni danno anche delle indicazioni di tempo (salita in 3", fermo al ginocchio, discesa in 3", ad esempio). Come tutte le strategie allenanti non deve prendere (a mio avviso) il sopravvento: ogni movimento complesso necessita di essere imparato solo ed esclusivamente attraverso quello stesso movimento, perciò qualunque variante se serva a capire qualcosa in più su di se allora è ben accetta ma senza mai perdere di vista l'esercizio in se. con questo cosa voglio dire? Negativa o non negativa? L'allenatore (di se stesso o degli altri) deve valutare e questa scelta (come un'altra) possano fruttare qualcosa, far scattare quella scintilla che fa progredire tecnicamente l'atleta. L'apprendimento di un esercizio è fondamentalmente un'esperienza vissuta col proprio corpo e la propria mente, talvolta andare fuori strada serve a trovare la retta via... o no? =D)
        Per quanto riguarda la frequenza non so con chi ne parlavo, ma Sheiko non fa fare stacco a chi inizia con le pl's, ritiene già impegnativo dover apprendere gli schemi di squat e panca, inoltre apprendendo bene lo squat avrà trasfert (tecnico e di forza) anche sullo stacco, cosa che per ovvi motivi non succede in senso opposto (dallo stacco allo squat il trasfert tecnico e in termini di forza è minimo). Perciò penso che allenarlo una volta a settimana sia un buon compromesso all'inizio. Fra l'altro sheiko stesso nei suoi programmi non mette mai un secondo stacco ma sempre una variante, e questo dovrebbe far riflettere. Successivamente credo non ci debba essere un limite alla frequenza, tutto sta nel regolare le intensità e il volume, nonchè giocare sulle varianti.
        Sì, ho usato "consigliabile" per dire che era una delle tante possibilità, ma effettivamente non rende

        Comunque concordo con la frase evidenziata. Tant'è che io stesso ho imparato lo stacco eseguendolo due volte a settimana: una con volume medio e una con volume minore e fermo al ginocchio.
        Diciamo che in sintesi la negativa è un ulteriore strumento che può essere impiegato per l'apprendimento dello stacco, quando necessario.

        Sulla frequenza, sì, avevo letto l'opinione di Sheiko in merito. Ci sono anche persone come Rippetoe che invece lo fanno fare ma con volume bassissimo (anche una sola serie a settimana). Direi che quindi una possibile via da prendere sia quella di sperimentare, rischiando magari di andare anche fuori strada, come hai scritto, e vedere cosa funziona.
        Io ho imparato le tre alzate quando ho cominciato a fare ogni settimana 3 sedute di squat, 3 di panca e 2 di stacco

        Grazie per i pareri, comunque!
        Last edited by xEyeless; 28-01-2017, 14:10:39.

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          #5
          Originariamente Scritto da xEyeless Visualizza Messaggio
          Sulla frequenza, sì, avevo letto l'opinione di Sheiko in merito. Ci sono anche persone come Rippetoe che invece lo fanno fare ma con volume bassissimo (anche una sola serie a settimana). Direi che quindi una possibile via da prendere sia quella di sperimentare, rischiando magari di andare anche fuori strada, come hai scritto, e vedere cosa funziona.
          Io ho imparato le tre alzate quando ho cominciato a fare ogni settimana 3 sedute di squat, 3 di panca e 2 di stacco

          Grazie per i pareri, comunque!
          Il fatto è questo, il sistema nervoso necessita di ripetizione per apprendere, migliorare e consolidare gli schemi motori, tuttavia nel neofita vanno valutate tante cose, e prima fra tutte il fatto che la muscolatura non progredirà con la stessa velocità dello schema motorio in un ipotetico stacco 4xweek, per questo motivo ci sono soluzioni classiche che spesso funzionano bene, semplicemente perché rappresentano un buon compromesso per il consolidamento di tutto ciò che serve a migliorare/imparare un esercizio, e la tecnica in tal senso è solo una delle componenti. Perciò se hai a disposizione un atleta con una buona muscolatura e condizionamento allora anche 2-3 stacchi possono andar bene; poniamo il caso di un PLer che abbia fatto solo squat e panca per anni e adesso abbia deciso di imparare lo stacco, capisci che allenare lo stacco 1 volta a settimana sarebbe limitate... Viceversa nel neofita che inizia a muovere i muscoletti per la prima volta se gli fai fare stacco 3 volte a settimana inizierà ad avere ottimi progressi nella tecnica e vorrà/potrà gestire carichi sempre maggiori, ma siamo sicuri che articolazioni e muscoli siano condizionati già alle maggiori richieste a cui dovranno far fronte? Direi di no, ecco quindi che la bassa frequenza diventa anche una sorta di "freno" che consente a tutte le componenti di crescere in maniera equa e nel medio termine ridurre la possibilità di infortuni.
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            #6
            Originariamente Scritto da Dragon17 Visualizza Messaggio
            Il fatto è questo, il sistema nervoso necessita di ripetizione per apprendere, migliorare e consolidare gli schemi motori, tuttavia nel neofita vanno valutate tante cose, e prima fra tutte il fatto che la muscolatura non progredirà con la stessa velocità dello schema motorio in un ipotetico stacco 4xweek, per questo motivo ci sono soluzioni classiche che spesso funzionano bene, semplicemente perché rappresentano un buon compromesso per il consolidamento di tutto ciò che serve a migliorare/imparare un esercizio, e la tecnica in tal senso è solo una delle componenti. Perciò se hai a disposizione un atleta con una buona muscolatura e condizionamento allora anche 2-3 stacchi possono andar bene; poniamo il caso di un PLer che abbia fatto solo squat e panca per anni e adesso abbia deciso di imparare lo stacco, capisci che allenare lo stacco 1 volta a settimana sarebbe limitate... Viceversa nel neofita che inizia a muovere i muscoletti per la prima volta se gli fai fare stacco 3 volte a settimana inizierà ad avere ottimi progressi nella tecnica e vorrà/potrà gestire carichi sempre maggiori, ma siamo sicuri che articolazioni e muscoli siano condizionati già alle maggiori richieste a cui dovranno far fronte? Direi di no, ecco quindi che la bassa frequenza diventa anche una sorta di "freno" che consente a tutte le componenti di crescere in maniera equa e nel medio termine ridurre la possibilità di infortuni.
            Non fa una piega: bisogna prendere in considerazione anche la condizione fisica del soggetto. Mi è capitato di insegnare lo stacco a un paio di persone che non si muovevano da tempo e per entrambi ho optato per una volta a settimana.
            In effetti, io ho potuto imparare le tre alzate con quella frequenza proprio perché, nonostante non avessi un gran fisico, mi allenavo già da anni.

            In termini di carichi, invece, come pensi ci si debba comportare? Ho letto di persone che insegnano lo stacco con pesi estremamente bassi e altre che invece tendono a caricare di più. Io, data la natura dell'esercizio, tendo a preferire la seconda opzione (sempre con la dovuta moderazione), senza comunque ignorare il lavoro a intensità inferiori (non metterei subito 70kg in mano a una persona che non ha mai provato lo stacco e ha messo piede in palestra il giorno stesso per la prima volta, per dire).

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            • Dragon17
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              #7
              Originariamente Scritto da xEyeless Visualizza Messaggio
              Non fa una piega: bisogna prendere in considerazione anche la condizione fisica del soggetto. si infatti prima parlavo anche di condizionamento
              In termini di carichi, invece, come pensi ci si debba comportare? Ho letto di persone che insegnano lo stacco con pesi estremamente bassi e altre che invece tendono a caricare di più. Io, data la natura dell'esercizio, tendo a preferire la seconda opzione (sempre con la dovuta moderazione), senza comunque ignorare il lavoro a intensità inferiori (non metterei subito 70kg in mano a una persona che non ha mai provato lo stacco e ha messo piede in palestra il giorno stesso per la prima volta, per dire).
              beh va valutata la persona che si ha davanti.. ma è chiaro che il carico giusto è quello che consenta di fare stacco.....e non curl.... quindi con un tizio da 70-80 kg potrebbero bastare 50 kg, con una ragazza 30-35.. l'idea è di ricreare le stesse difficoltà tecniche che darebbe, in un atleta intermedio, l'utilizzo di un carico pari a circa il 60-70% dell'1RM, ma è una valutazione che va appunto fatta ad occhio... prendi il nostro atleta dell'esempio di prima che faceva solo squat e panca, magari ha 130 kg di squat, allora parti gia a lavorare con 80-90 kg a seconda di come reagisce con i pesi inferiori; il neofita che non ha mai mosso un muscolo magari non riesce a gestire neanche metà del suo peso, allora dovresti utilizzare un carico simbolico che riesce però a gestire con le braccia, ne vale la pena? Ecco quindi che rende senso la proposta di sheiko di non far eseguire subito lo stacco, dopo un mese di squat la sua catena cinetica posteriore avrà acquisito maggior compattezza e potrà fare stacco con un carico minimo allenante... ma questa è solo una delle opportunità.
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                Originariamente Scritto da Dragon17 Visualizza Messaggio
                beh va valutata la persona che si ha davanti.. ma è chiaro che il carico giusto è quello che consenta di fare stacco.....e non curl.... quindi con un tizio da 70-80 kg potrebbero bastare 50 kg, con una ragazza 30-35.. l'idea è di ricreare le stesse difficoltà tecniche che darebbe, in un atleta intermedio, l'utilizzo di un carico pari a circa il 60-70% dell'1RM, ma è una valutazione che va appunto fatta ad occhio... prendi il nostro atleta dell'esempio di prima che faceva solo squat e panca, magari ha 130 kg di squat, allora parti gia a lavorare con 80-90 kg a seconda di come reagisce con i pesi inferiori; il neofita che non ha mai mosso un muscolo magari non riesce a gestire neanche metà del suo peso, allora dovresti utilizzare un carico simbolico che riesce però a gestire con le braccia, ne vale la pena? Ecco quindi che rende senso la proposta di sheiko di non far eseguire subito lo stacco, dopo un mese di squat la sua catena cinetica posteriore avrà acquisito maggior compattezza e potrà fare stacco con un carico minimo allenante... ma questa è solo una delle opportunità.
                Sai che non l'avevo mai fatto questo collegamento?

                Grazie ancora per le risposte esaustive! Ora ho le idee più chiare

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                  #9
                  Originariamente Scritto da xEyeless Visualizza Messaggio
                  Sai che non l'avevo mai fatto questo collegamento?

                  Grazie ancora per le risposte esaustive! Ora ho le idee più chiare
                  ho dovuto insegnare lo stacco ad una ragazzina di 40 kg...ecco perchè mi si è presentto il problema hahaha comunque sempre un piacere confrontarsi su questi argomenti
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                  • -El Diablo-
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                    #10
                    Io, in un neofita, inserisco lo stacco in un secondo momento.

                    Faccio lavorar inizialmente sullo squat, principalmente gestione di schiena e traiettorie. Devono essenzialmente imparare a non perdere l'iperestensione e non "schienare" l'alzata.
                    Prima di passare allo stacco ritengo essenziale un'esecuzione precisa e cosciente dello squat. Cosciente nel senso che possono sbagliare ma è importante che si rendano conto di eventuali errori e si impegnino a correggerli attivamente.
                    In caso di errori ripetuti al posto dello stacco inserisco il front squat.
                    Il front squat ritengo sia un esercizio troppo snobbato e sottovalutato. Tra squat, front squat e stacco, quest'ultimo è quello che tutti si presta a compensazioni (schienate, schiene curve, tirate a strappo, ecc...), lo squat invece vuole una gestione migliore del baricentro ma si presta comunque a più interpretazioni non sempre corrette. Il front squat è invece un esercizio più complesso, schienare o perdere l'iperestensione comporta delle sensazioni molto forti in quanto ci si sbilancia molto di più.
                    Essenzialmente stacco e squat si prestano ad errori anche clamorosi che permettono di chiudere l'alzata, con il front squat il bilanciere ti crolla direttamente a terra.
                    Il front squat è l'esercizio che più di tutti da transfert sia a livello condizionale che di correzione tecnica. Personalmente ne faccio un uso molto diffuso su tutti i livelli di preparazione.

                    In mezzo comunque ai vari esercizi di squat e front squat faccio in ogni caso un utilizzo abbastanza diffuso di rematori a 45° e alzate a 90°. Tutti questi esercizi insegnano alla fine una sola cosa, la gestione della schiena. Una volta acquisita lo stacco viene fatto quasi naturalmente, va solo corretta la coordinazione schiena gambe, che però, se si è lavorato bene su squat e front squat, e anche qui qualcosa di abbastanza facile correzione.



                    Piccola nota extra.
                    In questo post faccio riferimento allo stacco esclusivamente REGOLARE. Per quanto riguarda lo stacco sumo va fatto invece un discorso a parte, in quanto è un'alzata estremamente complessa. Lo stacco sumo è infatti un'alzata particolarmente vantaggiosa ma che si presta a molti più compensi. I veri vantaggi si hanno però solo se si è estremamente tecnici, altrimenti dopo una fase iniziale di miglioramento dato da una leva più vantaggiosa, lo stallo è molto più rapido.
                    Per questa particolare alzata va fatto un discorso nettamente a parte in quanto per molti, la tecnica di esecuzione migliore, è un gesto tutt'altro che naturale e potrebbe volerci molto tempo prima che si affini ad un livello sufficiente.

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                    • Dragon17
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                      #11
                      Originariamente Scritto da -El Diablo- Visualizza Messaggio
                      Io, in un neofita, inserisco lo stacco in un secondo momento.

                      Faccio lavorar inizialmente sullo squat, principalmente gestione di schiena e traiettorie. Devono essenzialmente imparare a non perdere l'iperestensione e non "schienare" l'alzata.
                      Prima di passare allo stacco ritengo essenziale un'esecuzione precisa e cosciente dello squat. Cosciente nel senso che possono sbagliare ma è importante che si rendano conto di eventuali errori e si impegnino a correggerli attivamente.
                      In caso di errori ripetuti al posto dello stacco inserisco il front squat.
                      Il front squat ritengo sia un esercizio troppo snobbato e sottovalutato. Tra squat, front squat e stacco, quest'ultimo è quello che tutti si presta a compensazioni (schienate, schiene curve, tirate a strappo, ecc...), lo squat invece vuole una gestione migliore del baricentro ma si presta comunque a più interpretazioni non sempre corrette. Il front squat è invece un esercizio più complesso, schienare o perdere l'iperestensione comporta delle sensazioni molto forti in quanto ci si sbilancia molto di più.
                      Essenzialmente stacco e squat si prestano ad errori anche clamorosi che permettono di chiudere l'alzata, con il front squat il bilanciere ti crolla direttamente a terra.
                      Il front squat è l'esercizio che più di tutti da transfert sia a livello condizionale che di correzione tecnica. Personalmente ne faccio un uso molto diffuso su tutti i livelli di preparazione.

                      In mezzo comunque ai vari esercizi di squat e front squat faccio in ogni caso un utilizzo abbastanza diffuso di rematori a 45° e alzate a 90°. Tutti questi esercizi insegnano alla fine una sola cosa, la gestione della schiena. Una volta acquisita lo stacco viene fatto quasi naturalmente, va solo corretta la coordinazione schiena gambe, che però, se si è lavorato bene su squat e front squat, e anche qui qualcosa di abbastanza facile correzione.



                      Piccola nota extra.
                      In questo post faccio riferimento allo stacco esclusivamente REGOLARE. Per quanto riguarda lo stacco sumo va fatto invece un discorso a parte, in quanto è un'alzata estremamente complessa. Lo stacco sumo è infatti un'alzata particolarmente vantaggiosa ma che si presta a molti più compensi. I veri vantaggi si hanno però solo se si è estremamente tecnici, altrimenti dopo una fase iniziale di miglioramento dato da una leva più vantaggiosa, lo stallo è molto più rapido.
                      Per questa particolare alzata va fatto un discorso nettamente a parte in quanto per molti, la tecnica di esecuzione migliore, è un gesto tutt'altro che naturale e potrebbe volerci molto tempo prima che si affini ad un livello sufficiente.
                      sono d'accordo su tutto, però non sono molto convinto sulla scelta del front... io ad esempio quando ero neofita e soprattutto "senza scarpe" non avrei potuto mai fare front squat per via della caviglia abbastanza rigida... anzi, tutt'ora non potrei farlo... e noto che comunque è una difficoltà abbastanza diffusa.. secondo me il front è più indicato ad atleti intermedi e avanzati.
                      "...e poi il limite diventa il cielo." (L. Simmons)

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                      • xEyeless
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                        #12
                        Originariamente Scritto da Dragon17 Visualizza Messaggio
                        ho dovuto insegnare lo stacco ad una ragazzina di 40 kg...ecco perchè mi si è presentto il problema hahaha comunque sempre un piacere confrontarsi su questi argomenti

                        E dici che con 80kg non lo imparava bene lo stacco?

                        Originariamente Scritto da -El Diablo- Visualizza Messaggio
                        Io, in un neofita, inserisco lo stacco in un secondo momento.

                        Faccio lavorar inizialmente sullo squat, principalmente gestione di schiena e traiettorie. Devono essenzialmente imparare a non perdere l'iperestensione e non "schienare" l'alzata.
                        Prima di passare allo stacco ritengo essenziale un'esecuzione precisa e cosciente dello squat. Cosciente nel senso che possono sbagliare ma è importante che si rendano conto di eventuali errori e si impegnino a correggerli attivamente.
                        In caso di errori ripetuti al posto dello stacco inserisco il front squat.
                        Il front squat ritengo sia un esercizio troppo snobbato e sottovalutato. Tra squat, front squat e stacco, quest'ultimo è quello che tutti si presta a compensazioni (schienate, schiene curve, tirate a strappo, ecc...), lo squat invece vuole una gestione migliore del baricentro ma si presta comunque a più interpretazioni non sempre corrette. Il front squat è invece un esercizio più complesso, schienare o perdere l'iperestensione comporta delle sensazioni molto forti in quanto ci si sbilancia molto di più.
                        Essenzialmente stacco e squat si prestano ad errori anche clamorosi che permettono di chiudere l'alzata, con il front squat il bilanciere ti crolla direttamente a terra.
                        Il front squat è l'esercizio che più di tutti da transfert sia a livello condizionale che di correzione tecnica. Personalmente ne faccio un uso molto diffuso su tutti i livelli di preparazione.

                        In mezzo comunque ai vari esercizi di squat e front squat faccio in ogni caso un utilizzo abbastanza diffuso di rematori a 45° e alzate a 90°. Tutti questi esercizi insegnano alla fine una sola cosa, la gestione della schiena. Una volta acquisita lo stacco viene fatto quasi naturalmente, va solo corretta la coordinazione schiena gambe, che però, se si è lavorato bene su squat e front squat, e anche qui qualcosa di abbastanza facile correzione.

                        Piccola nota extra.
                        In questo post faccio riferimento allo stacco esclusivamente REGOLARE. Per quanto riguarda lo stacco sumo va fatto invece un discorso a parte, in quanto è un'alzata estremamente complessa. Lo stacco sumo è infatti un'alzata particolarmente vantaggiosa ma che si presta a molti più compensi. I veri vantaggi si hanno però solo se si è estremamente tecnici, altrimenti dopo una fase iniziale di miglioramento dato da una leva più vantaggiosa, lo stallo è molto più rapido.
                        Per questa particolare alzata va fatto un discorso nettamente a parte in quanto per molti, la tecnica di esecuzione migliore, è un gesto tutt'altro che naturale e potrebbe volerci molto tempo prima che si affini ad un livello sufficiente.
                        Discorso molto interessante! Grazie Diablo!

                        Ecco, il front squat è un esercizio che uso veramente poco, ma dato l'obiettivo posto, un approccio come il tuo mi sembra ottimo.
                        Per quanto ne so, però, si tratta di un esercizio che richiede una buona mobilità. Lo applichi solo con gli atleti più "portati" o anche con gli altri (con tutta la preparazione del caso, immagino)?

                        Cioè, prendendo per esempio un ragazzo che ha scarsa mobilità a livello di caviglie, pensi valga la pena di lavorare per correggere questo suo difetto e integrare quindi nella routine il front squat, oppure in casi del genere preferisci altri approcci?

                        Sono d'accordo anche sui rematori e le alzate a 90°!

                        Ci sono moltissime informazioni utili e spunti interessanti nelle risposte che mi avete dato e non vedo l'ora di prendere le mie cavie e testare questi approcci
                        Last edited by xEyeless; 28-01-2017, 15:51:38.

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                        • -El Diablo-
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                          #13
                          Originariamente Scritto da Dragon17 Visualizza Messaggio
                          sono d'accordo su tutto, però non sono molto convinto sulla scelta del front... io ad esempio quando ero neofita e soprattutto "senza scarpe" non avrei potuto mai fare front squat per via della caviglia abbastanza rigida... anzi, tutt'ora non potrei farlo... e noto che comunque è una difficoltà abbastanza diffusa.. secondo me il front è più indicato ad atleti intermedi e avanzati.
                          Ti posso dire una cosa?

                          Non credo alle caviglie rigide come limite per lo squat.

                          Non ci credevo prima, dopo anni passati a far fare squat sotto il parallelo a chiunque, e non ci credo oggi dopo quello che ho scoperto proprio ieri sulla mia di caviglia.
                          Sono in cura da un osteopata che mi ha attualmente informato che la causa di tutti i miei mali (e non sono pochi di recente...) è la rigidità delle mie caviglie, che è anormale anche per una caviglia rigida. In pratica già a pochissimi gradi di angolazione entrano in gioco prima il ginocchio e poi tutto il bacino.
                          Tra l'altro lui ha messo la cosa molto sul grave nel senso che anche con una storta potrei scaricare già sui crociati. Una distorsione forte della caviglia potrebbe anche farmi saltare un legamento se mi trovassi sbilanciato.

                          Nel mio modo di lavorare i limiti strutturali sono risolvibili con soluzioni motorie. Io non guardo un problema fisico come un problema assoluto ma come un effetto su un gesto tecnico. Io non devo necessariamente lavorare direttamente sul problema, ma sulla risoluzione di un problema motorio. Un ragazzo che ha una difficoltà vuol dire che non ha ancora trovato la SUA soluzione ad un problema motorio. Dove per sua soluzione non intendo un modo diverso di fare un esercizio ma un suo modo personale di gestire il suo corpo, con i suoi limiti e i suoi difetti, al pari di un altro per ottenere un risultato identico a quello di un altro ragazzo che a sua volta ha i suoi problemi e i suoi difetti.

                          Se c'è una cosa che ho imparato è che a livello amatoriale nessuno nasce atleta, ma i limiti che spesso ci imponiamo sono di frequente assai superiori alle vere capacità di cui siamo in grado.
                          Io non sapevo di avere un problema di mobilità alla caviglia, ma i primi anni in cui dovevo fare squat mi sono armato di pazienza e lavorato su traiettorie, sensazioni e gestioni dei segmenti corporei per raggiungere il livello che mi interessava. Ho fatto squat negli ultimi 3 anni con un paio di simil converse rosse da 20€. Lo scorso anno, all'apice della forma, potevo fare i fermi in basso lunghi con il mio 2xbw.
                          Sulla base della mia esperienza, sia su me stesso che su un centinaio di persone ogni anno, posso dire che molto spesso certi limiti ce li autoimponiamo.

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                          • -El Diablo-
                            Prolixus User
                            • Mar 2014
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                            #14
                            Originariamente Scritto da xEyeless Visualizza Messaggio

                            Discorso molto interessante! Grazie Diablo!

                            Ecco, il front squat è un esercizio che uso veramente poco, ma dato l'obiettivo posto, un approccio come il tuo mi sembra ottimo.
                            Per quanto ne so, però, si tratta di un esercizio che richiede una buona mobilità. Lo applichi solo con gli atleti più "portati" o anche con gli altri (con tutta la preparazione del caso, immagino)?

                            Cioè, prendendo per esempio un ragazzo che ha scarsa mobilità a livello di caviglie, pensi valga la pena di lavorare per correggere questo suo difetto e integrare quindi nella routine il front squat, oppure in casi del genere preferisci altri approcci?
                            Come avrai capito dal post sopra non mi faccio molti problemi riguardo al limiti di mobilità, eccetera. Per assurdo comunque vi dico che a quasi tutti il fornt squat viene molto più naturale rispetto allo squat, proprio per via delle sensazioni che da.
                            Uno sbilanciamento minimo è percepito molto più forte, quindi mantenersi all'interno di un certo standard esecutivo diventa quasi automatico se, ogni volta che sbagli di poco, hai la sensazione di aver sbagliato di moltissimo.

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                            • Alessandro33
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                              #15
                              Originariamente Scritto da -El Diablo- Visualizza Messaggio
                              Come avrai capito dal post sopra non mi faccio molti problemi riguardo al limiti di mobilità, eccetera. Per assurdo comunque vi dico che a quasi tutti il fornt squat viene molto più naturale rispetto allo squat, proprio per via delle sensazioni che da.
                              Uno sbilanciamento minimo è percepito molto più forte, quindi mantenersi all'interno di un certo standard esecutivo diventa quasi automatico se, ogni volta che sbagli di poco, hai la sensazione di aver sbagliato di moltissimo.
                              non è per assurdo, è l'assoluta verità
                              COACH ON LINE-CONSULENZE E PROGRAMMI PERSONALIZZATI: alexbodyweb@libero.it

                              SCHEDE IN MONOFREQUENZA:
                              http://www.bodyweb.com/threads/317223-MONOFREQUENZA-raccolta-modelli



                              Originariamente Scritto da Sasàs
                              Oggi, dopo una fase di stop, ho preso alcune misure. In particolare, ho notato che su 35 cm di braccio, 18 sono di tricipiti e 17 di bicipiti. È normale? Mhm

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