Apro questa discussione per parlare di alcuni dubbi sulla Monofrequenza / Multifrequenza / Buffer / Cedimento
Premetto che tutto quello che posterò sarà il frutto di una continua ricerca sul web e per tanto frutto di pareri discordanti.
Andiamo dal principio con le definizioni:
Monofrequenza: tipo di allenamento in cui un muscolo / gruppo muscolare, viene allenato una sola volta nell'arco di un microciclo (una settimana), adatto a quelle persone che hanno una certa anzianità di lavoro e che sono in grado, con un solo allenamento per quel dato muscolo, di raggiungere uno stress muscolare tanto da dover richiedere più tempo per il recupero.
Multifrequenza: tipo di allenamento in cui un muscolo / gruppo muscolare, viene allenato più volte nell'arco di un microciclo (una settimana), adatto ai neofiti o intermedi che non sono in grado di raggiungere uno stress muscolare tanto da dover recuperare più di 2/3 giorni.
Buffer: Tipo di esecuzione che prevede di raggiungere la fine di una serie allenante con ancora ripetizioni pulite.
Cedimento (muscolare): Tipo di esecuzione che prevede il raggiungimento di uno stress muscolare al fine di una serie. Non si riesce a portare avanti nessuna ripetizione.
Bene, adesso il mio dubbio. Ovviamente sono un neofita nella cultura del BB e quindi, di dubbi ne sono pieno. Mi alleno in Multifrequenza e ho letto che questo tipo di allenamento esclude il cedimento muscolare ( e non capisco perchè dato che, se messo in modo strategico, può essere un buon modo per ottimizzare il lavoro settimanale). Di conseguenza, predilige il lavoro in buffer, ma, se non erro, il lavoro in buffer si usa per non stressare il SNC, in quanto un lavoro a cedimento, colpirebbe fortissimo quest'ultimo. Per questo motivo per compensare il lavoro in questo modo, una scheda in multifrequenza punta molto sul volume/tonnellaggio settimanale.
Ho riassunto parecchio e spero che mi abbiate capito;
Quindi da quello che ho detto, se in monofrequenza alleno (ad esempio) i pettorali con un volume di allenamento di circa 20 serie e con tecniche di intensità quali dropset, cedimenti ecc, in multifrequenza, per compensare l'allenamento in buffer, bisognerebbe allenare i pettorali con un volume maggiore di 20, ma splittato su più sedute in un microciclo. Ciò porterebbe ad un allenamento che:
-in ogni seduta (che siano 3/4/5) il volume complessivo (e quindi di tutti i muscoli allenati in quella seduta) risulterà quasi identico ad un allenamento di monofrequenza
-l'intensità di allenamento sarà molto inferiore rispetto ad un allenamento di monofrequenza, dovuto appunto ad un allenamento principalmente in buffer.
Quindi mi chiedo io, perchè ogni volta che vedo un esempio di allenamento in multifrequenza nel web, o qui sul forum, vengono consigliate sedute di allenamento con volumi molto bassi? Per capirci quei classici 4/5 esercizi a seduta ripetuti per 3/4 volte settimanali? Non risulterebbe molto deallenante come metodo?
Spero davvero che mi abbiate capito, buona serata
Premetto che tutto quello che posterò sarà il frutto di una continua ricerca sul web e per tanto frutto di pareri discordanti.
Andiamo dal principio con le definizioni:
Monofrequenza: tipo di allenamento in cui un muscolo / gruppo muscolare, viene allenato una sola volta nell'arco di un microciclo (una settimana), adatto a quelle persone che hanno una certa anzianità di lavoro e che sono in grado, con un solo allenamento per quel dato muscolo, di raggiungere uno stress muscolare tanto da dover richiedere più tempo per il recupero.
Multifrequenza: tipo di allenamento in cui un muscolo / gruppo muscolare, viene allenato più volte nell'arco di un microciclo (una settimana), adatto ai neofiti o intermedi che non sono in grado di raggiungere uno stress muscolare tanto da dover recuperare più di 2/3 giorni.
Buffer: Tipo di esecuzione che prevede di raggiungere la fine di una serie allenante con ancora ripetizioni pulite.
Cedimento (muscolare): Tipo di esecuzione che prevede il raggiungimento di uno stress muscolare al fine di una serie. Non si riesce a portare avanti nessuna ripetizione.
Bene, adesso il mio dubbio. Ovviamente sono un neofita nella cultura del BB e quindi, di dubbi ne sono pieno. Mi alleno in Multifrequenza e ho letto che questo tipo di allenamento esclude il cedimento muscolare ( e non capisco perchè dato che, se messo in modo strategico, può essere un buon modo per ottimizzare il lavoro settimanale). Di conseguenza, predilige il lavoro in buffer, ma, se non erro, il lavoro in buffer si usa per non stressare il SNC, in quanto un lavoro a cedimento, colpirebbe fortissimo quest'ultimo. Per questo motivo per compensare il lavoro in questo modo, una scheda in multifrequenza punta molto sul volume/tonnellaggio settimanale.
Ho riassunto parecchio e spero che mi abbiate capito;
Quindi da quello che ho detto, se in monofrequenza alleno (ad esempio) i pettorali con un volume di allenamento di circa 20 serie e con tecniche di intensità quali dropset, cedimenti ecc, in multifrequenza, per compensare l'allenamento in buffer, bisognerebbe allenare i pettorali con un volume maggiore di 20, ma splittato su più sedute in un microciclo. Ciò porterebbe ad un allenamento che:
-in ogni seduta (che siano 3/4/5) il volume complessivo (e quindi di tutti i muscoli allenati in quella seduta) risulterà quasi identico ad un allenamento di monofrequenza
-l'intensità di allenamento sarà molto inferiore rispetto ad un allenamento di monofrequenza, dovuto appunto ad un allenamento principalmente in buffer.
Quindi mi chiedo io, perchè ogni volta che vedo un esempio di allenamento in multifrequenza nel web, o qui sul forum, vengono consigliate sedute di allenamento con volumi molto bassi? Per capirci quei classici 4/5 esercizi a seduta ripetuti per 3/4 volte settimanali? Non risulterebbe molto deallenante come metodo?
Spero davvero che mi abbiate capito, buona serata
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