Salve,
tutti abbiamo notato che la forza muscolare che si riesce ad esprimere è diversa all'inizio della contrazione e alla fine. Per quanto riguarda i movimenti con pesi liberi ciò è dovuto all'angolo di leva che cambia continuamente durante il movimento, quindi, ad esempio, un manubrio sembra molto più pesante quando l'avambraccio forma un angolo a 90° con l'omero rispetto a quando ne forma uno di 180° o di 0°. Questa è una banalità che tutti conoscono e che è riscontrabile in tutti gli esercizi con pesi liberi. Mi lascia invece perplesso il fatto di aver riscontrato una situazione simile (anche se meno accentuata) negli esercizi con macchine a camme, quindi macchine che garantiscono una resistenza costante durante tutto l'arco del movimento. Esempio: la pectoral machine; ho notato che all'inizio del movimento, con le braccia aperte e i pettorali praticamente in stretching, lo sforzo per muovere le leve della macchina è molto maggiore rispetto a quando mi trovo alla fine del movimento, con le braccia quasi chiuse. E lo stesso accade più o meno con tutte le altre macchine. Secondo la mia esperienza, quindi, mi sembra di poter dire che il muscolo è in grado di esercitare una forza che aumenta man mano che il muscolo stesso si accorcia nella contrazione, fino a raggiungere il massimo della forza quando l'articolazione è giunta alla fine del suo arco di movimento.
Chiedo: esistono studi attendibili riguardo alla forza muscolare esercitabile da un muscolo in condizione di allungamento rispetto a quella esercitabile da un muscolo in condizione di accorciamento?
Mi scuso per il linguaggio approssimativo, ma credo che il concetto risulti comunque chiaro.
Grazie.
tutti abbiamo notato che la forza muscolare che si riesce ad esprimere è diversa all'inizio della contrazione e alla fine. Per quanto riguarda i movimenti con pesi liberi ciò è dovuto all'angolo di leva che cambia continuamente durante il movimento, quindi, ad esempio, un manubrio sembra molto più pesante quando l'avambraccio forma un angolo a 90° con l'omero rispetto a quando ne forma uno di 180° o di 0°. Questa è una banalità che tutti conoscono e che è riscontrabile in tutti gli esercizi con pesi liberi. Mi lascia invece perplesso il fatto di aver riscontrato una situazione simile (anche se meno accentuata) negli esercizi con macchine a camme, quindi macchine che garantiscono una resistenza costante durante tutto l'arco del movimento. Esempio: la pectoral machine; ho notato che all'inizio del movimento, con le braccia aperte e i pettorali praticamente in stretching, lo sforzo per muovere le leve della macchina è molto maggiore rispetto a quando mi trovo alla fine del movimento, con le braccia quasi chiuse. E lo stesso accade più o meno con tutte le altre macchine. Secondo la mia esperienza, quindi, mi sembra di poter dire che il muscolo è in grado di esercitare una forza che aumenta man mano che il muscolo stesso si accorcia nella contrazione, fino a raggiungere il massimo della forza quando l'articolazione è giunta alla fine del suo arco di movimento.
Chiedo: esistono studi attendibili riguardo alla forza muscolare esercitabile da un muscolo in condizione di allungamento rispetto a quella esercitabile da un muscolo in condizione di accorciamento?
Mi scuso per il linguaggio approssimativo, ma credo che il concetto risulti comunque chiaro.
Grazie.
Commenta