x Valerio e altri: vasto mediale

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  • bubux
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    x Valerio e altri: vasto mediale

    Sto seguendo la riabilitazione di un ciclista dopo un intervento al menisco.
    Dopo una fase soft stiamo cercando di risollevare il tono muscolare della gamba.
    Appare ancora insufficiente il tono del vasto mediale.
    Mi ricordo di un articolo di Poliquin proprio sull'allenamento del vasto mediale nei ciclisti ma non riesco più a rintracciarlo.
    Cosa mi consigliate ?

    Un grazie a tutti.
    Ciao
    Bubux
  • goku77
    Bodyweb Member
    • May 2001
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    #2
    Prima di tutto dipende dal grado di mobilità che ora ha raggounto l'atleta dopo la fisioterapia iniziale.
    Alla diminuzione ipertrofica in atrofia distrettuale si affianca una notevole perdita di forza che deve essere ripristinata con lavori inizialmente unilaterali.
    La leg Extension in questo caso farà da cardine al miglioramente dell'atleta.
    Prima di tutto puoi far fare degli squat liberi con bastone con ripetizioni alte 15-20 per più serie per riuscire a capire anche lo stato di forza che diverge tra i due arti.
    Nei primi tempi, squat liberi scarichi con bastone e lavoro unilaterale con il leg-extension saranno fondamentali.
    Per il leg-extension fai iniziare sempre le serie con alte rip (anche 15-20) con la gambe più debole e allena comunque la gambe più forte con lo stesso peso della gamba più debole.
    Un buon Leg-Curl e una buona Pressa anche per lavoro unilaterale, in un secondo momento saranno d'obbligo e consigliati, naturalmente devi valutare il tutto in funzione dei progressi dell'utente.
    Per la frequenza utilizza il piano di riabilitazione su almeno due volte e massimo tre alla settimana.
    Ah, per il riscalmente solo della cyclette.
    Ciao

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    • vabo950
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      • Nov 2002
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      #3
      Re: x Valerio e altri: vasto mediale

      Originally posted by bubux
      Sto seguendo la riabilitazione di un ciclista dopo un intervento al menisco.
      Dopo una fase soft stiamo cercando di risollevare il tono muscolare della gamba.
      Appare ancora insufficiente il tono del vasto mediale.
      Mi ricordo di un articolo di Poliquin proprio sull'allenamento del vasto mediale nei ciclisti ma non riesco più a rintracciarlo.
      Cosa mi consigliate ?

      Un grazie a tutti.
      Ciao
      Bubux
      Gli esercizi proposti da Poliquin per il vasto mediale sono spezza ginocchia per chi non le ha sane..
      I consigli di Goku sono buoni ma se il differenziale di forza tra i due arti è notevole puoi anche non eseguire set per l'arto sano.
      Inizia le sedute facendogli eseguire squat (senza carico) con una gamba solo (come se fosse un equilibrista) e stacchi con una sola gamba e senza carico come sopra.
      Dopo, può eseguire salite su gradino (alto 10- 15 cm) con minimi sovraccarichi e affondi liberi.
      Con la leg extension cerca di osservare effettivamente se ha squilibri chiari tra il capo laterale è quello mediale. Quest'ultimo è meglio reclutato se divergi le punte dei piedi. Non fagli estendere al massimo le ginocchia.
      - La fase eccentrica deve essere controllata (4- 6" possono andare bene).

      - A fine seduta molto stretching, PNF in testa. Forza e flessibilità vanno sempre a braccio.

      - Quando l'arto inferiore avrà raggiunto un livello dell'80% di forza rispetto all'arto forte puoi fargli incominciare il lavoro per questo (ma con volume dimezzato. Arrivati al 90% parifica i volumi (ma sempre per primo il debole).

      - Consiglia un fisioterapista al tuo ciclista per controllare meglio la situazione (se ha adesioni e altre diavolerie maledette di sorte).
      Un saluto e un in bocca al lupo questa volta al ginocchia del tuo cliente,
      Valerio

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      • bubux
        Bodyweb Advanced
        • Nov 2001
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        #4
        Ok ! Grazie x i vostri preziosi consigli.
        Ciao
        BUBUX

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        • Armando
          Bodyweb Member
          • Nov 2000
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          • Napoli
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          #5
          Non sono molto daccordo con quanto detto.
          Faccio presente, che per un discorso di leve, il ginocchio viene estremamente sollecitato da leg-ext e leg-curl, soprattutto i legamenti crociati.
          Se vuoi un consiglio, non usare quelle macchine del ***** in riabilitazione.
          Usa resistenza manuale e squat o pressa.
          Fai esercizi di propriocettività o simili, tipo step up con manubri.

          La prima cosa da enfatizzare è lo stretching e soprattutto il lavoro dei seguenti muscoli:

          Sartorio (principale stabilizzatore del ginocchio) popliteo, peroniero, psoas, adduttori e fascia lata.

          Se non sai come allenarli con resistenza manuale, usa pure l'elettrostimolatore, se ne hai uno.

          Non dimenticare di rafforzare bene l'addome.

          Se conosci i bendaggi funzionali o il kinesio-taping è l'ora di usarli.

          Find a way

          Armando
          Kinesiologia Sportiva
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          • Infinite77
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            • ARESE
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            #6
            Originally posted by goku77
            Prima di tutto dipende dal grado di mobilità che ora ha raggounto l'atleta dopo la fisioterapia iniziale.
            Alla diminuzione ipertrofica in atrofia distrettuale si affianca una notevole perdita di forza che deve essere ripristinata con lavori inizialmente unilaterali.
            La leg Extension in questo caso farà da cardine al miglioramente dell'atleta.
            Prima di tutto puoi far fare degli squat liberi con bastone con ripetizioni alte 15-20 per più serie per riuscire a capire anche lo stato di forza che diverge tra i due arti.
            Nei primi tempi, squat liberi scarichi con bastone e lavoro unilaterale con il leg-extension saranno fondamentali.
            Per il leg-extension fai iniziare sempre le serie con alte rip (anche 15-20) con la gambe più debole e allena comunque la gambe più forte con lo stesso peso della gamba più debole.
            Un buon Leg-Curl e una buona Pressa anche per lavoro unilaterale, in un secondo momento saranno d'obbligo e consigliati, naturalmente devi valutare il tutto in funzione dei progressi dell'utente.
            Per la frequenza utilizza il piano di riabilitazione su almeno due volte e massimo tre alla settimana.
            Ah, per il riscalmente solo della cyclette.
            Ciao
            "THE WORLD NEEDS A HERO!"

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            • vabo950
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              #7
              Originally posted by Armando
              Non sono molto daccordo con quanto detto.
              Faccio presente, che per un discorso di leve, il ginocchio viene estremamente sollecitato da leg-ext e leg-curl, soprattutto i legamenti crociati.
              Se vuoi un consiglio, non usare quelle macchine del ***** in riabilitazione.
              Usa resistenza manuale e squat o pressa.
              Fai esercizi di propriocettività o simili, tipo step up con manubri.

              La prima cosa da enfatizzare è lo stretching e soprattutto il lavoro dei seguenti muscoli:

              Sartorio (principale stabilizzatore del ginocchio) popliteo, peroniero, psoas, adduttori e fascia lata.

              Se non sai come allenarli con resistenza manuale, usa pure l'elettrostimolatore, se ne hai uno.

              Non dimenticare di rafforzare bene l'addome.

              Se conosci i bendaggi funzionali o il kinesio-taping è l'ora di usarli.

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              Armando
              Scusa Armando ma è stato mostrato come in riabilitazione l'uso contemporaneo di esercizi della catena aperta (leg ex) sia esercizi della catena chiusa (step up, squat, affondi) permettano un recupero più veloce.
              Effettivamente alla leg ex queste forze di taglio sono notevoli nella seconda metà del movimento ma non nella prima.
              Un saluto,
              Valerio

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              • Armando
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                #8
                Originally posted by vabo950
                Scusa Armando ma è stato mostrato come in riabilitazione l'uso contemporaneo di esercizi della catena aperta (leg ex) sia esercizi della catena chiusa (step up, squat, affondi) permettano un recupero più veloce.
                Effettivamente alla leg ex queste forze di taglio sono notevoli nella seconda metà del movimento ma non nella prima.
                Un saluto,
                Valerio
                In genere le macchine usate per la riabilitazione a catena aperta sono isocinetiche e non le classiche macchine da palestra.
                Il movimento eccentrico in fase isocinetica è ridotto...per salvaguardare i muscoli e i legamenti, oltre che per diminuire le tensioni.
                Per ogni caso c'è una macchina da usare.
                Non dimentichiamo la riabilitazione in acqua!

                Find a way

                Armando
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                • vabo950
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                  #9
                  Originally posted by Armando
                  In genere le macchine usate per la riabilitazione a catena aperta sono isocinetiche e non le classiche macchine da palestra.
                  Il movimento eccentrico in fase isocinetica è ridotto...per salvaguardare i muscoli e i legamenti, oltre che per diminuire le tensioni.
                  Per ogni caso c'è una macchina da usare.
                  Non dimentichiamo la riabilitazione in acqua!

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                  Armando
                  AL di là che occorre allenarsi sempre senza dolori, ma in riabilitazione la fase eccentrica non è enfatizzata?
                  Un saluto,
                  Valerio

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                    #10
                    Originally posted by vabo950
                    AL di là che occorre allenarsi sempre senza dolori, ma in riabilitazione la fase eccentrica non è enfatizzata?
                    Un saluto,
                    Valerio
                    Diciamo che ad ogni tappa della riabilitazione, si dovrebbe enfatizzare un certo lavoro, leggi carico/stress.

                    All'inizio, il lavoro propriocettivo e di consapevolezza del movimento (pe. velocità esecutive basse) è la base.
                    Poi si può aumentare la velocità esecutiva ed eventualmente il carico.
                    I muscoli hanno un'adattabilità maggiore a diversi tipi di sforzo, i tendini hanno bisogno di un tempo più lungo per adeguarsi e ritornare alla precendete "elasticità".

                    Considera che dopo una liberazione fasciale, a mio parere necessaria dopo periodi forzati di stop, il muscolo lavora ad un ROM più elevato e sovraccaricare la zona con del lavoro muscolare può imporre uno stress elevato a strutture che sono rimaste ferme almeno 20 giorni.

                    Poi tutto dipende da chi svolge la riabilitazione e dai mezzi usati (p.e. se si usa un elettrostimolatore, si può impostare la durata della fase eccentrica...senza sovraccaricare i tendini o il muscolo)

                    Find a way

                    Armando
                    Last edited by Armando; 14-04-2003, 16:37:28.
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                    • arabafenice
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                      • Monza
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                      #11
                      OK caso specifico a parte per cui si è già detto tutto: come allenereste solo il vasto mediale??? Elettrostimolazione se possibile? Oppure anche altro? Frequenze della stimolazione?

                      Ciao
                      A

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