Regredire per progredire
Le regressioni di forza, probabilmente non hanno il fascino delle progressioni di forza..
Eppure nel campo del bodybuilding nel ciclo ad alta intensità si attua il metodo in cui si "regredisce" per sviluppare lavoro meccanico, ma lo stesso principio rientra nella programmazione nel ciclo di forza.
Il significato della regressione è quello di retrocedere, ma anche quello di peggiorare.
Inutile dire che in un sistema di allenamento basato sull'entità della forza spesso regredire è sinonimo di "peggioramento", ma non deve essere considerato tale.
Curioso come l'assetto mentale possa essere così determinante. Infatti nei due casi di allenamento quello di un powerlifter e di un bodybuilder "regredire" potrebbe essere negativo per il primo ed essere positivo per il secondo.
Un power lifter che ha necessità di ridimensionare il carico in seguito ad una serie fallita, subirà una diminuzione del carico esterno che coinciderà probabilmente con una diminuzione del carico interno psicologico, un punto interrogativo sulla mancata prestazione coincide con un assetto negativo mentale.
Per il bodybuilder è esattamente il contrario. Dopo aver raggiunto con intensità molto elevata il picco di ripetizioni per un dato carico, eccita la mente con la regressione del carico e un correlativo aumento del lavoro meccanico sino al cedimento a cui molto spesso seguirà una ulteriore regressione di carico e così via..... in questo singolare caso la regressione del carico esterno coincide ed è valorizzata da un'adeguata elevazione del carico interno psicologico, più regredisco, più mi motivo perchè raggiungo ad ogni serie il cedimento per quel dato carico.
Ma non è il solo principio anche se interessante, che depone a favore o sfavore dei due metodi di allenamento.
La regressione di forza ha una certa validità per attivare quella proprietà di facilitare poi il carico a seguire alleggerito.
Un carico del 102-104% per esempio controllato in eccentrico, e abbassato per 4 reps per due serie può facilitare l'esecuzione di carichi prossimi al massimale, oppure incrementare il momento accelerativo nel sollevamento di un carico del 70% in un movimento di potenza di picco. In altre parole nel primo periodo specifico posso utilizzare questo metodo per incrementare il valore di forza massimale o di potenza massimale.
Un bodybuilder che ha necessità di "martellare" un certo gruppo muscolare carente ha la priorità di inserire le serie regressive. La scelta può cadere su molti esercizi, ovviamente il lavoro alle macchine verrà facilitato dalla rapida discesa del carico e dalla minima assistenza esecutiva.
Le regressioni di forza, probabilmente non hanno il fascino delle progressioni di forza..
Eppure nel campo del bodybuilding nel ciclo ad alta intensità si attua il metodo in cui si "regredisce" per sviluppare lavoro meccanico, ma lo stesso principio rientra nella programmazione nel ciclo di forza.
Il significato della regressione è quello di retrocedere, ma anche quello di peggiorare.
Inutile dire che in un sistema di allenamento basato sull'entità della forza spesso regredire è sinonimo di "peggioramento", ma non deve essere considerato tale.
Curioso come l'assetto mentale possa essere così determinante. Infatti nei due casi di allenamento quello di un powerlifter e di un bodybuilder "regredire" potrebbe essere negativo per il primo ed essere positivo per il secondo.
Un power lifter che ha necessità di ridimensionare il carico in seguito ad una serie fallita, subirà una diminuzione del carico esterno che coinciderà probabilmente con una diminuzione del carico interno psicologico, un punto interrogativo sulla mancata prestazione coincide con un assetto negativo mentale.
Per il bodybuilder è esattamente il contrario. Dopo aver raggiunto con intensità molto elevata il picco di ripetizioni per un dato carico, eccita la mente con la regressione del carico e un correlativo aumento del lavoro meccanico sino al cedimento a cui molto spesso seguirà una ulteriore regressione di carico e così via..... in questo singolare caso la regressione del carico esterno coincide ed è valorizzata da un'adeguata elevazione del carico interno psicologico, più regredisco, più mi motivo perchè raggiungo ad ogni serie il cedimento per quel dato carico.
Ma non è il solo principio anche se interessante, che depone a favore o sfavore dei due metodi di allenamento.
La regressione di forza ha una certa validità per attivare quella proprietà di facilitare poi il carico a seguire alleggerito.
Un carico del 102-104% per esempio controllato in eccentrico, e abbassato per 4 reps per due serie può facilitare l'esecuzione di carichi prossimi al massimale, oppure incrementare il momento accelerativo nel sollevamento di un carico del 70% in un movimento di potenza di picco. In altre parole nel primo periodo specifico posso utilizzare questo metodo per incrementare il valore di forza massimale o di potenza massimale.
Un bodybuilder che ha necessità di "martellare" un certo gruppo muscolare carente ha la priorità di inserire le serie regressive. La scelta può cadere su molti esercizi, ovviamente il lavoro alle macchine verrà facilitato dalla rapida discesa del carico e dalla minima assistenza esecutiva.
Commenta