Buonasera,
facendo una ricerca avanzata sul forum ho notato che la discussione più recente su questo argomento, secondo me molto interessante, risale ad oltre dieci anni fa.
Io mi sono imbattuto in diversi testi, sia cartacei, che online, i quali sostengono caldamente e più di ogni altra cosa i princìpi dell'allenamento abbreviato. Ne hanno fatto una cultura, solo per citarne alcuni, persone come Arthur Jones, Mike Mentzer, Stewart Mc Robert, Claudio Tozzi, ecc. e le solite motivazioni sono state riprese da tantissimi altri autori che basano le loro ricerche anche su di un approccio scientifico, fisiologico. Il punto cardine della tesi è, da quanto ne ho dedotto, il recupero muscolare. C'è un vero e proprio accanimento comune all'uso del termine superallenamento, inteso semplicemente come "allenamento con un volume o una frequenza tali da non permettere all'organismo di recuperare nel tempo che intercorre tra un allenamento e il suo corrispondente allenamento successivo" (definizione che ho scritto per deduzione io, sperando di essermi spiegato bene). Viene sottolineato l'aumento del carico come unico valore reale e tangibile di un buon modo di allenarsi, mettendo da parte tutto il resto, ovvero se il carico aumenta ogni allenamento (anche ogni due allenamenti), allora significa che quello che si sta facendo è giusto, inteso come giusto "per noi". I sostenitori di tale allenamento, parlando di natural hard-gainer, cioè della maggior parte delle persone che entrano in una palestra, identificano la programmazione ottimale in due o al massimo tre routine settimanali, in ognuna delle quali si esegue un numero ridotto di esercizi (4-7) con un numero di serie per esercizio anch'esso basso, limitato alle due o tre serie al massimo. Non mi sto a perdere adesso in tutte le ragioni di questi numeri (per info cercate su internet o compratevi un bel libro, come Brawn e Oltre Brawn di Stuart Mc Robert, ad esempio), ma sono ragioni di carattere fisiologico che mirano all'ipetrofia muscolare dovuta alla supercompensazione. Anche se non si è d'accordo, rimane comunque molto interessante per una cultura personale. All'allenamento abbreviato segue addirittura l'idea di un allenamento super abbreviato (portata avanti per quanto ne sappia almeno da Mc Robert), dove gli allenamenti in una settimana sono solamente 2 e gli esercizi per seduta non più di 3. Chiaramente in tutto questo si parla quasi esclusivamente di Esercizi Multiarticolari Fondamentali e di qualcuno di carattere accessorio. La cosa che mi ha lasciato più di stucco dell'intero libro di Mc Robert è la frase "allenarsi con i pesi 4 volte a settimana è un vero suicidio sportivo", categorica, che non ammette repliche o sfumature. Per lui, così come per molti altri, un atleta che non fa dello sport la sua professione, trova il suo massimo sviluppo muscolare nelle 2, 3 sedute al massimo di allenamenti settimanali. Questo, per rifarmi a quanto detto prima, poiché permette il completo recupero psico-fisico e lascia spazio alla supercompensazione necessaria alla crescita di forza e volume muscolare.
Detto questo, e rimandando tutti a fonti più dettagliate, voi cosa ne pensate? Qualcuno ha mai provato ad allenarsi secondo questa filosofia?
facendo una ricerca avanzata sul forum ho notato che la discussione più recente su questo argomento, secondo me molto interessante, risale ad oltre dieci anni fa.
Io mi sono imbattuto in diversi testi, sia cartacei, che online, i quali sostengono caldamente e più di ogni altra cosa i princìpi dell'allenamento abbreviato. Ne hanno fatto una cultura, solo per citarne alcuni, persone come Arthur Jones, Mike Mentzer, Stewart Mc Robert, Claudio Tozzi, ecc. e le solite motivazioni sono state riprese da tantissimi altri autori che basano le loro ricerche anche su di un approccio scientifico, fisiologico. Il punto cardine della tesi è, da quanto ne ho dedotto, il recupero muscolare. C'è un vero e proprio accanimento comune all'uso del termine superallenamento, inteso semplicemente come "allenamento con un volume o una frequenza tali da non permettere all'organismo di recuperare nel tempo che intercorre tra un allenamento e il suo corrispondente allenamento successivo" (definizione che ho scritto per deduzione io, sperando di essermi spiegato bene). Viene sottolineato l'aumento del carico come unico valore reale e tangibile di un buon modo di allenarsi, mettendo da parte tutto il resto, ovvero se il carico aumenta ogni allenamento (anche ogni due allenamenti), allora significa che quello che si sta facendo è giusto, inteso come giusto "per noi". I sostenitori di tale allenamento, parlando di natural hard-gainer, cioè della maggior parte delle persone che entrano in una palestra, identificano la programmazione ottimale in due o al massimo tre routine settimanali, in ognuna delle quali si esegue un numero ridotto di esercizi (4-7) con un numero di serie per esercizio anch'esso basso, limitato alle due o tre serie al massimo. Non mi sto a perdere adesso in tutte le ragioni di questi numeri (per info cercate su internet o compratevi un bel libro, come Brawn e Oltre Brawn di Stuart Mc Robert, ad esempio), ma sono ragioni di carattere fisiologico che mirano all'ipetrofia muscolare dovuta alla supercompensazione. Anche se non si è d'accordo, rimane comunque molto interessante per una cultura personale. All'allenamento abbreviato segue addirittura l'idea di un allenamento super abbreviato (portata avanti per quanto ne sappia almeno da Mc Robert), dove gli allenamenti in una settimana sono solamente 2 e gli esercizi per seduta non più di 3. Chiaramente in tutto questo si parla quasi esclusivamente di Esercizi Multiarticolari Fondamentali e di qualcuno di carattere accessorio. La cosa che mi ha lasciato più di stucco dell'intero libro di Mc Robert è la frase "allenarsi con i pesi 4 volte a settimana è un vero suicidio sportivo", categorica, che non ammette repliche o sfumature. Per lui, così come per molti altri, un atleta che non fa dello sport la sua professione, trova il suo massimo sviluppo muscolare nelle 2, 3 sedute al massimo di allenamenti settimanali. Questo, per rifarmi a quanto detto prima, poiché permette il completo recupero psico-fisico e lascia spazio alla supercompensazione necessaria alla crescita di forza e volume muscolare.
Detto questo, e rimandando tutti a fonti più dettagliate, voi cosa ne pensate? Qualcuno ha mai provato ad allenarsi secondo questa filosofia?
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