massa solo con multiarticolari in multifrequenza? (Brandon Carter)

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  • olindolindo
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    massa solo con multiarticolari in multifrequenza? (Brandon Carter)

    Dopo un anno e mezzo di allenamenti posso constatare che i muscoli cresciuti di più sono petto e gambe.
    Per il petto ho fatto quasi esclusivamente panca piana ad alta intensità, idem per le gambe, lavori principalmente di forza...ed è venuta anche la massa.
    Per braccia e spalle invece ho fatto allenamenti più leggeri ma voluminosi, ma non sono cresciuti di pari passo.

    Nell'ultimo suo ebook Brandon Carter, atleta (a suo dire) natural con un fisico di tutto rispetto, sconsiglia i complementari per chi non deve gareggiare, a meno che non si utilizzino per prestancare un muscolo, per bilanciare eventuali carenze o per recuperare da infortuni.
    Consiglia di allenarsi fullbody in multifrequenza anche a livelli avanzati, in modo da cercare il volume nell'arco della settimana piuttosto che nel singolo allenamento, con progressione dei carichi arrivando al cedimento in circa 6-8 reps, evitando quindi allenamenti voluminosi "distruttivi", ottenendo così anche recuperi più veloci.

    Ora, ognuno ha la sua scuola di pensiero, ma per uno che come me ha ancora carichi da principiante, vale la pena sfondare un muscolo fino alla morte, per poi lasciarlo fermo per sei giorni?
  • Kanzi
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    • Nov 2012
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    #2
    Forse no... Ma ci sono anche delle vie di mezzo.

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    • olindolindo
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      • Oct 2012
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      #3
      Io adesso voglio provare a dedicarmi solo ai multiarticolari, tenendo le ripetizioni sulle 8-10 e aumentando piuttosto le serie, per vedere se riesco a tirare su un po' ste braccia

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      • -El Diablo-
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        #4
        Da un po' di tempo adotto, con buoni risultati, un approccio all'allenamento tendenzialmente molto simile ai principi sopra esposti.

        Ho sviluppato la mia personale idea che, nell'atleta natural ovviamente, eccessivi volumi su complementari e isolamento possano non essere l'ideale, sebbene a livello di propriocezione, questi ultimi, diano un grosso senso di "aver lavorato".

        Quello che in molti non tengono in conto è il carico interno. Tra una panca piana e, che ne so, delle croci o un crossover ai cavi c'è una differenza di carico, sia esterno che interno, molto ampia. Ora, sempre l'atleta natural, ha delle capacità anaboliche di un certo tipo e, per quella che è la mia idea, l'ideale sarebbe ottimizzarle dandogli il maggior stimolo possibile tramite proprio il carico interno sull'intero organismo e non semplicemente facendo riferimento al singolo muscolo e al suo senso di esaurimento.

        Un complementare o un esercizio di isolamento differisce da un fondamentale per tanto cose ma la principale è essenzialmente una: la leva.
        In un fondamentale la leva è sempre la più vantaggiosa, quella che permette il maggior carico, il maggior reclutamento di fibre e nonché la migliore espressione della biomeccanica del corpo umano. Il complementare e l'isolamento invece molto spesso si orientano verso il contrario.

        Nelle classiche mono da "massa" molto spesso il volume dei fondamentali è decisamente inferiore alla somma dei vari esercizi accessori. Ora, perché allenare il corpo maggiormente nel modo più biomeccanicamente svantaggioso quando con una leva migliore si potrebbe fare di più?!

        In realtà molto spesso si opta per questo genere di soluzione perché dopo qualche serie diventa assai difficoltoso spingere al massimo su un fondamentale e qualche complementare più leggero in pratica si inserisce da solo. Ma proprio per questo con un'impostazione del genere è nettamente più adatta una multifrequenza.
        Ai primi segni di fatica si abbandona quel muscolo/catena e si passa ad altro, ritornandoci poi non dopo una settimana ma solo dopo qualche giorno rimassimizzando tramite i fondamentali lo stimolo allenante.


        Attenzione però a non dogmizzare questi concetti.
        Una nuova idea, concetto, o teoria non deve dimenticarsi l'esperienza della precedente. La classica mono di cui, con complementari ecc, non è da buttar via, i suoi risultati nel tempo li ha avuti e non certo di poco conto.
        La verità sta quindi quasi sempre nel mezzo e le soluzioni possono essere le più disparate. Da alternare le due metodologie e farne ibridi orientati verso la frequenza, verso il volume o verso qual si voglia altro aspetto.

        Sono dell'idea che un atleta salga di livello quando è in grado non tanto di raggiungere grandi risultati come valore assoluto, ma bensì quando è in grado di sapersi orientare verso quale approccio sia più adatto per lui non in assoluto ma relativamente alle specifiche necessità di quello specifico momento.

        In molti infatti sono alla ricerca della verità assoluta, del metodo migliore, dell'esercizio migliore come se le variabili fossero solo quelle. In realtà in molti non si rendono conto della vastità delle componenti in gioco e delle conseguenti possibilità di soluzione.

        Per concludere e ritornare alla proposta del topic per me è senza dubbio più che valida sia come concetto teorico che per mia esperienza diretta, tuttavia mi guarderei comunque bene dal considerarlo in qualche modo un metodo che annulli tutte le esperienze precedenti tanto da renderlo preferibile a priori e in qualsiasi situazione.

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        • Rocky 6
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          #5
          Originariamente Scritto da -El Diablo- Visualizza Messaggio
          Da un po' di tempo adotto, con buoni risultati, un approccio all'allenamento tendenzialmente molto simile ai principi sopra esposti.

          Ho sviluppato la mia personale idea che, nell'atleta natural ovviamente, eccessivi volumi su complementari e isolamento possano non essere l'ideale, sebbene a livello di propriocezione, questi ultimi, diano un grosso senso di "aver lavorato".

          Quello che in molti non tengono in conto è il carico interno. Tra una panca piana e, che ne so, delle croci o un crossover ai cavi c'è una differenza di carico, sia esterno che interno, molto ampia. Ora, sempre l'atleta natural, ha delle capacità anaboliche di un certo tipo e, per quella che è la mia idea, l'ideale sarebbe ottimizzarle dandogli il maggior stimolo possibile tramite proprio il carico interno sull'intero organismo e non semplicemente facendo riferimento al singolo muscolo e al suo senso di esaurimento.

          Un complementare o un esercizio di isolamento differisce da un fondamentale per tanto cose ma la principale è essenzialmente una: la leva.
          In un fondamentale la leva è sempre la più vantaggiosa, quella che permette il maggior carico, il maggior reclutamento di fibre e nonché la migliore espressione della biomeccanica del corpo umano. Il complementare e l'isolamento invece molto spesso si orientano verso il contrario.

          Nelle classiche mono da "massa" molto spesso il volume dei fondamentali è decisamente inferiore alla somma dei vari esercizi accessori. Ora, perché allenare il corpo maggiormente nel modo più biomeccanicamente svantaggioso quando con una leva migliore si potrebbe fare di più?!

          In realtà molto spesso si opta per questo genere di soluzione perché dopo qualche serie diventa assai difficoltoso spingere al massimo su un fondamentale e qualche complementare più leggero in pratica si inserisce da solo. Ma proprio per questo con un'impostazione del genere è nettamente più adatta una multifrequenza.
          Ai primi segni di fatica si abbandona quel muscolo/catena e si passa ad altro, ritornandoci poi non dopo una settimana ma solo dopo qualche giorno rimassimizzando tramite i fondamentali lo stimolo allenante.


          Attenzione però a non dogmizzare questi concetti.
          Una nuova idea, concetto, o teoria non deve dimenticarsi l'esperienza della precedente. La classica mono di cui, con complementari ecc, non è da buttar via, i suoi risultati nel tempo li ha avuti e non certo di poco conto.
          La verità sta quindi quasi sempre nel mezzo e le soluzioni possono essere le più disparate. Da alternare le due metodologie e farne ibridi orientati verso la frequenza, verso il volume o verso qual si voglia altro aspetto.

          Sono dell'idea che un atleta salga di livello quando è in grado non tanto di raggiungere grandi risultati come valore assoluto, ma bensì quando è in grado di sapersi orientare verso quale approccio sia più adatto per lui non in assoluto ma relativamente alle specifiche necessità di quello specifico momento.

          In molti infatti sono alla ricerca della verità assoluta, del metodo migliore, dell'esercizio migliore come se le variabili fossero solo quelle. In realtà in molti non si rendono conto della vastità delle componenti in gioco e delle conseguenti possibilità di soluzione.

          Per concludere e ritornare alla proposta del topic per me è senza dubbio più che valida sia come concetto teorico che per mia esperienza diretta, tuttavia mi guarderei comunque bene dal considerarlo in qualche modo un metodo che annulli tutte le esperienze precedenti tanto da renderlo preferibile a priori e in qualsiasi situazione.
          Neanche a farlo apposta pure io ho deciso di allenarmi solo con multiarticolari e fondametale a tal proposito, diablo, ho deciso di non allenare le braccia.
          Sqaut
          dip
          rematore man (non mi piace al bil)

          affondi pesanti
          trazioni
          militaru
          serie 5 ripetizioni 5 alzare il carico quando esso diventa leggero. Cosa dici ne beneficeranno le mie braccine?

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          • -El Diablo-
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            #6
            Originariamente Scritto da Rocky 6 Visualizza Messaggio
            Neanche a farlo apposta pure io ho deciso di allenarmi solo con multiarticolari e fondametale a tal proposito, diablo, ho deciso di non allenare le braccia.
            Sqaut
            dip
            rematore man (non mi piace al bil)

            affondi pesanti
            trazioni
            militaru
            serie 5 ripetizioni 5 alzare il carico quando esso diventa leggero. Cosa dici ne beneficeranno le mie braccine?
            Non inserire il rematore con il bilanciere secondo me, con un approccio del genere, è una perdita significativa. Al massimo se proprio devi lasciarlo fuori scambia il rematore con le trazioni nell'ordine.

            Le braccia, sebbene io comunque qualcosa la inserirei, non ne risentiranno, i miglioramenti ci saranno comunque, poi quantificarli è sempre una cosa relativa.
            Il vero limite della tua impostazione per me sta in due cose:

            - l'approccio totalmente full body
            - il 5x5 in tutto

            Per mantenere questo tipo di impostazione io varierei giornalmente l'ordine dei tre fondamentali e variando di conseguenza anche l'accoppiata serie/rip in base all'ordine. Una cosa tipo a scorrimento. Es.

            giorno1
            squat pesante
            dip medio
            trazioni leggere

            giorno 2
            dip pesante
            trazioni medio
            squat leggero

            giorno 3
            tazione pesante
            squat medio
            dip leggero

            stesso approccio anche per i multi ma con rip più alte rispetto ai complementari.


            Poi se interessa un esempio di come ho applicato io i concetti esposti nel post precendete posso postare una scheda che ho ribattezzato "L'Originale".
            Last edited by -El Diablo-; 12-01-2015, 19:22:27.

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            • Rocky 6
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              #7
              Originariamente Scritto da -El Diablo- Visualizza Messaggio
              Non inserire il rematore con il bilanciere secondo me, con un approccio del genere, è una perdita significativa. Al massimo se proprio devi lasciarlo fuori scambia il rematore con le trazioni nell'ordine.

              Le braccia, sebbene io comunque qualcosa la inserirei, non ne risentiranno, i miglioramenti ci saranno comunque, poi quantificarli è sempre una cosa relativa.
              Il vero limite della tua impostazione per me sta in due cose:

              - l'approccio totalmente full body
              - il 5x5 in tutto

              Per mantenere questo tipo di impostazione io varierei giornalmente l'ordine dei tre fondamentali e variando di conseguenza anche l'accoppiata serie/rip in base all'ordine. Una cosa tipo a scorrimento. Es.

              giorno1
              squat pesante
              dip medio
              trazioni leggere

              giorno 2
              dip pesante
              trazioni medio
              squat leggero

              giorno 3
              tazione pesante
              squat medio
              dip leggero

              stesso approccio anche per i multi ma con rip più alte rispetto ai complementari.


              Poi se interessa un esempio di come ho applicato io i concetti esposti nel post precendete posso postare una scheda che ho ribattezzato "L'Originale".
              Postala pure, mi farebbe piacere
              Avevo pensato ad un 5x5, incrementando il peso, qualora esso risulti "facile", avevo infatti letto un post, non su questo forum però, in cui per un principiante (quale io mi comsidero, dato che per un anno non ho né fatto gambe, né fatto rematori x un periodo), la cosa migliore erano le fullbody, in cui si diceva appunto di mettere un es x gambe, trazione e spinta da seguire in maniera "pesante" (ed ecco il perché del 5x5)

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              • -El Diablo-
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                #8
                Quel tipo di approccio non è sbagliato ma come tutte le cose ha pregi e difetti. I difetti sono, come per tutte le full body, che il muscolo che alleni per primo ha un vantaggio dovuto alle maggiori riserve energetiche a disposizione e per questo, se si applicano full body per lungo periodo, l'ideale sarebbe ruotare ciò con cui si inizia, soprattutto se si vuole lavorare pesante e non si atleti avanzati.

                In ogni caso la scheda che ho simpaticamente soprannominato "L'Originale" la scrissi in fretta e furia sul primo foglietto che trovai. Non stetti neanche più di tanto a ragionarci, buttai lì semplicemente un po' di fondamentali senza neanche inizialmente metterci le ripetizioni, avevano semplicemente una distribuzione particolare più che altro dovuta al dover incastrare stacco e squat con altre mie attività sportive del periodo, quindi il resto dell'ordine prese una sorta di distribuzione propria non equilibratissima ma che mi andò bene.
                L'obiettivo di questa scheda era inizialmente una specie di post-precondizionamento misto a forza, quindi per rip e serie ci misi semplicemente delle progressioni classiche che avevo usato in passato.

                Il clima quindi con cui feci questa scheda era del tipo "faccio qualcosa per un mesetto, senza neanche pensare troppo a cosa e poi passo ad altro". In realtà inconsciamente in quella scheda ci misi dentro tutta quelle serie di nozioni sopra esposte e ne fui talmente stupito dai risultati che la portai avanti per tre mesi e ancora oggi la uso come base di partenza per parecchie nuove schede.

                Eccola qui in 4xweek, L'Originale:

                A)

                Squat prog1
                Lento prog2
                Panca 4x4D

                Curl Manubri
                Addome

                B)
                Rematore Bil prog1
                Panca stretta prog2
                Stacco 4x2 leggero

                Calf
                Add obl

                C)
                Panca prog1
                Trazioni con sovraccarico prog2
                Squat 4x4D

                Alzate laterali
                Addome

                D) Stacco prog1
                Curl bil prog2
                Rematore bil 4x4D

                French press
                Add obl


                Progressione 1: Carico costante 8x3-6x4-5x5-4x6
                Progressione 2: Carico costante 5x5-4x6-3x7-3x8
                4x4D: D sta per dinamico, prevede un carico forfettario intorno al 60% del massimale fase negativa 6 secondi, 1 secondo di fermo, concentrica esplosiva.
                Gli altri ex accessori erano tipo in 3x8.

                Ora, questa scheda non ha niente di trascendentale, non ti ammazza, non dura più di un'ora tranne quando fai l'8x3, non ha tecniche intensive o altro, è probabilmente un po' sbilanciata e alcune accoppiate non erano l'ideale, ma come detto la scrissi senza neanche pensarci più di tanto, doveva essere una cosa temporanea. Ma dopo non so quanto tempo di monofrequenze classiche vidi i carichi trottare e allo stesso tempo aumentare di massa muscolare in maniera significativa nonostante non seguissi alimentazioni specifiche
                .
                Giocò molto a mio favore il cambio di stimolo, senza dubbio, ma mi si aprì un mondo. Sfinimento, ricerca del massimo isolamento, serie lattacide, tecniche di intensità, tutte queste cose di colpo persero molto valore a discapito di un concetto quasi ridicolo: Mettiti in condizione di alzare il più possibile su tutti i gruppi muscolari.
                E questa scheda in fin dei conti questo faceva, ti faceva arrivare nelle migliori condizioni al giorno dell'alzata e ogni volta potevi dare qualcosa in più della precedente. Stop.

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                  #9
                  Originariamente Scritto da -El Diablo- Visualizza Messaggio
                  Quel tipo di approccio non è sbagliato ma come tutte le cose ha pregi e difetti. I difetti sono, come per tutte le full body, che il muscolo che alleni per primo ha un vantaggio dovuto alle maggiori riserve energetiche a disposizione e per questo, se si applicano full body per lungo periodo, l'ideale sarebbe ruotare ciò con cui si inizia, soprattutto se si vuole lavorare pesante e non si atleti avanzati.

                  In ogni caso la scheda che ho simpaticamente soprannominato "L'Originale" la scrissi in fretta e furia sul primo foglietto che trovai. Non stetti neanche più di tanto a ragionarci, buttai lì semplicemente un po' di fondamentali senza neanche inizialmente metterci le ripetizioni, avevano semplicemente una distribuzione particolare più che altro dovuta al dover incastrare stacco e squat con altre mie attività sportive del periodo, quindi il resto dell'ordine prese una sorta di distribuzione propria non equilibratissima ma che mi andò bene.
                  L'obiettivo di questa scheda era inizialmente una specie di post-precondizionamento misto a forza, quindi per rip e serie ci misi semplicemente delle progressioni classiche che avevo usato in passato.

                  Il clima quindi con cui feci questa scheda era del tipo "faccio qualcosa per un mesetto, senza neanche pensare troppo a cosa e poi passo ad altro". In realtà inconsciamente in quella scheda ci misi dentro tutta quelle serie di nozioni sopra esposte e ne fui talmente stupito dai risultati che la portai avanti per tre mesi e ancora oggi la uso come base di partenza per parecchie nuove schede.

                  Eccola qui in 4xweek, L'Originale:

                  A)

                  Squat prog1
                  Lento prog2
                  Panca 4x4D

                  Curl Manubri
                  Addome

                  B)
                  Rematore Bil prog1
                  Panca stretta prog2
                  Stacco 4x2 leggero

                  Calf
                  Add obl

                  C)
                  Panca prog1
                  Trazioni con sovraccarico prog2
                  Squat 4x4D

                  Alzate laterali
                  Addome

                  D) Stacco prog1
                  Curl bil prog2
                  Rematore bil 4x4D

                  French press
                  Add obl


                  Progressione 1: Carico costante 8x3-6x4-5x5-4x6
                  Progressione 2: Carico costante 5x5-4x6-3x7-3x8
                  4x4D: D sta per dinamico, prevede un carico forfettario intorno al 60% del massimale fase negativa 6 secondi, 1 secondo di fermo, concentrica esplosiva.
                  Gli altri ex accessori erano tipo in 3x8.

                  Ora, questa scheda non ha niente di trascendentale, non ti ammazza, non dura più di un'ora tranne quando fai l'8x3, non ha tecniche intensive o altro, è probabilmente un po' sbilanciata e alcune accoppiate non erano l'ideale, ma come detto la scrissi senza neanche pensarci più di tanto, doveva essere una cosa temporanea. Ma dopo non so quanto tempo di monofrequenze classiche vidi i carichi trottare e allo stesso tempo aumentare di massa muscolare in maniera significativa nonostante non seguissi alimentazioni specifiche
                  .
                  Giocò molto a mio favore il cambio di stimolo, senza dubbio, ma mi si aprì un mondo. Sfinimento, ricerca del massimo isolamento, serie lattacide, tecniche di intensità, tutte queste cose di colpo persero molto valore a discapito di un concetto quasi ridicolo: Mettiti in condizione di alzare il più possibile su tutti i gruppi muscolari.
                  E questa scheda in fin dei conti questo faceva, ti faceva arrivare nelle migliori condizioni al giorno dell'alzata e ogni volta potevi dare qualcosa in più della precedente. Stop.
                  Guarda girovagando in altri forum ho trovato questa scheda che mi stuzzica
                  Parallele 5x5
                  Rematore 5x5
                  curl 4x8

                  lento 5x5
                  trazioni 5x5
                  fench 4x8

                  squat 5x5
                  affomdi 4x8
                  addome
                  lombari

                  Per la progressione non so ancora bene come impostarla, puoi aiutarmi??

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                  • Manx
                    Pornotrainer SdS ("Mezzo-morto") - Arrivederci Bud. R.I.P
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                    • Un tempo e per tanto tempo in Germania...
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                    #10
                    Messaggio di moderazione

                    Rocky per cortesia, cerchiamo di rimanere in tema.
                    In primis è un 3d generale, non di scambio opinioni sulle proprie tabelle; inoltre hai una tua discussione di massimo due giorni fa dove appunto stai discutendo questo tipo di approccio finalizzato al TUO caso.
                    Cerchiamo di non spammare per cortesia e di rimanere in tema.
                    Grazie.

                    SdS - "Mezzo-morto" - rulez :he: :woo:
                    Anarco-Training
                    M&ScC-Group: "Magna & Spigni con Criterio"
                    No mental :seg: Crew
                    Bud Spencer 31.10.1929 - 27.6.2016 R.I.P
                    I.O.M Jesi & Vallesina

                    Le domande dell'aspirante bidibolder
                    Originariamente Scritto da TONY_98
                    Cosa succede se prendo le proteine senza fare palestra?
                    Originariamente Scritto da Perineo
                    vi è mai capitata l'ipertrofia muscolare? ci sono dei rischi?
                    Originariamente Scritto da Spratix
                    C'è un modo per capire che tipo di look muscolare avrò?
                    Fai da te - Il tagliando
                    Originariamente Scritto da erstef
                    Che ne dite come alimentazione per la manutenzione muscolare?
                    Disagio alimentare & logistica bidibolder
                    Originariamente Scritto da Gianludlc17
                    se vi dovete spostate in giornata, come fate a scaldarvi i pasti o nel caso in cui abbiate carne a cucinarla ?
                    Estetica rulez
                    Originariamente Scritto da 22darklord23
                    la mia intenzione era di rendere tonico l'addome con la palestra e, se ci riesco, coprire le smagliature con dei tatuaggi... visto che mi sono stancato del sentirmi dire dalle ragazze, ogni votla che mi vedono nudo, '' Sei una persona fantastica ma...''. Grazie

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                    • LARRY SCOTT
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                      #11
                      Io lo dico da anni che la monofrequenza è da confinare a certi particolari ambiti, fuori dalla nostra giurisdizione...per noi comuni mortali, è possibile allenare tranquillamente i gruppi muscolari 1,5 o 2 volte a settimana.

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                      • menez
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                        #12
                        Originariamente Scritto da olindolindo Visualizza Messaggio
                        Dopo un anno e mezzo di allenamenti posso constatare che i muscoli cresciuti di più sono petto e gambe.
                        Per il petto ho fatto quasi esclusivamente panca piana ad alta intensità, idem per le gambe, lavori principalmente di forza...ed è venuta anche la massa.
                        Per braccia e spalle invece ho fatto allenamenti più leggeri ma voluminosi, ma non sono cresciuti di pari passo.

                        Nell'ultimo suo ebook Brandon Carter, atleta (a suo dire) natural con un fisico di tutto rispetto, sconsiglia i complementari per chi non deve gareggiare, a meno che non si utilizzino per prestancare un muscolo, per bilanciare eventuali carenze o per recuperare da infortuni.
                        Consiglia di allenarsi fullbody in multifrequenza anche a livelli avanzati, in modo da cercare il volume nell'arco della settimana piuttosto che nel singolo allenamento, con progressione dei carichi arrivando al cedimento in circa 6-8 reps, evitando quindi allenamenti voluminosi "distruttivi", ottenendo così anche recuperi più veloci.

                        Ora, ognuno ha la sua scuola di pensiero, ma per uno che come me ha ancora carichi da principiante, vale la pena sfondare un muscolo fino alla morte, per poi lasciarlo fermo per sei giorni?
                        Non conosco Brandon Carter, ma non comprendo come possa sconsigliare i complementari, mi piacerebbe conoscerne la ratio o meglio la scientificità di certe affermazioni.
                        Per quanto concerne il tuo quesito, dipende. Dipende da molti fattori, e non è questione di "vale la pena", ma quale via percorrere per raggiungere la maggior forza-ipertrofica seguendo due presupposti fondamentali l'allenamento:
                        1) multilateralità iniziale generale
                        2) specializzazione individuale
                        Nel primo concetto apprendere a sollevare bene i carichi in tutti gli esercizi maggiori e complementari. Quindi apprendere gli allenamenti della forza attraverso schede generali che mirino all'elevazione della forza nei grandi movimenti.
                        Con il secondo concetto si tratta di entrare in una fase individuale di allenamento o ipertrofico o di forza assoluta, in cui le intensità e i volumi diventano specifici per uno o l'altro obbiettivo.
                        GUTTA CAVAT LAPIDEM
                        http://albertomenegazzi.blogspot.it/
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                          #13
                          Originariamente Scritto da LARRY SCOTT Visualizza Messaggio
                          Io lo dico da anni che la monofrequenza è da confinare a certi particolari ambiti, fuori dalla nostra giurisdizione...per noi comuni mortali, è possibile allenare tranquillamente i gruppi muscolari 1,5 o 2 volte a settimana.

                          tutto è possibile, anche allenare tutti i giorni tutti i gruppi muscolari con il gioco dei volumi e delle intensità.
                          Ma non è meglio o peggio perchè dipende dal caso individuale.
                          Potrei fare petto dorso spalle e braccia per tre volte a settimana, le restanti due volte gambe.
                          GUTTA CAVAT LAPIDEM
                          http://albertomenegazzi.blogspot.it/
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                          • olindolindo
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                            #14
                            Grazie Diablo, post molto interessante, hai detto praticamente tutto.

                            Menez, hai confermato anche tu: sicuramente arriva un momento in cui un "atleta" ha bisogno di concentrarsi su obiettivi specifici, ma io parlo di principianti, di chi deve ancora sviluppare carichi importanti. Io, dopo un anno e mezzo, ho un massimale di panca di 95kg e non riesco a portare a termine un 5x10 con 70kg. A questo punto una domanda sorge spontanea: mi ammazzo di lavoro lattacida o continuo a lavorare sulla forza per arrivare a 130kg di panca? I miei tricipiti come saranno quando arriverò a quel carico?
                            Mi sfondo i bicipiti con manubri e cavi e poi li lascio a riposo 6 giorni o mi impunto a fare trazioni con 30kg di sovraccarico 3 volte a settimana?

                            E' tutto qui il discorso. "Vale la pena" per me significa capire cosa può portare al risultato in modo migliore, più veloce e purtroppo dopo il primo anno in cui mi sono sentito dire tutto e il contrario di tutto...non l'ho ancora capito.
                            Tutto è relativo, tutto è personale, ok, ma dopo decenni di storia del bodybuilding, qualche punto fermo ci sarà spero!

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                            • menez
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                              #15
                              Originariamente Scritto da olindolindo Visualizza Messaggio
                              Grazie Diablo, post molto interessante, hai detto praticamente tutto.

                              Menez, hai confermato anche tu: sicuramente arriva un momento in cui un "atleta" ha bisogno di concentrarsi su obiettivi specifici, ma io parlo di principianti, di chi deve ancora sviluppare carichi importanti. Io, dopo un anno e mezzo, ho un massimale di panca di 95kg e non riesco a portare a termine un 5x10 con 70kg. A questo punto una domanda sorge spontanea: mi ammazzo di lavoro lattacida o continuo a lavorare sulla forza per arrivare a 130kg di panca? I miei tricipiti come saranno quando arriverò a quel carico?
                              Mi sfondo i bicipiti con manubri e cavi e poi li lascio a riposo 6 giorni o mi impunto a fare trazioni con 30kg di sovraccarico 3 volte a settimana?

                              E' tutto qui il discorso. "Vale la pena" per me significa capire cosa può portare al risultato in modo migliore, più veloce e purtroppo dopo il primo anno in cui mi sono sentito dire tutto e il contrario di tutto...non l'ho ancora capito.
                              Tutto è relativo, tutto è personale, ok, ma dopo decenni di storia del bodybuilding, qualche punto fermo ci sarà spero!

                              prima di tutto una doverosa precisazione. Chi è principiante? o meglio quanto dura il praticantato? possibile che un atleta si definisca maturo dopo 10 anni di intenso allenamento? c'è, o meglio esiste in questo sport (uno dei più praticati al mondo!!) una regola che definisca meglio l'atleta e le sue competenze?
                              Noi riduciamo a due indagini le valutazioni:
                              1) fisicità
                              2) carico sollevato
                              così potremmo avere un longilineo che si applica costantemente da svariati anni ma:
                              a) solleva carichi di poco superiori alla media
                              b) ha una fisicità di basso impatto
                              eppure, questo atleta dimostra competenze in materia di allenamento, si alimenta correttamente, persegue uno stile di vita in linea con la sua scelta sportiva.
                              Il punto, ed è anche quanto sconcerta e rende confusi i migliaia di praticanti, è che chi non possiede questi requisiti evoluti ad uno stadio superiore, si deprime, le prova tutte, si schiera un anno con la multifrequenza osannandone le qualità, poi passa quasi disperatamente alla mono e poi ancora al pling, infine frustrato abbandona tutto....
                              direi che questa è la sintesi del nostro mondo.
                              Esiste la ricetta giusta? possiamo possedere gli ingredienti corretti per la nostra ricetta?
                              si possiamo e come fare è sempre sotto gli occhi di tutti, ma veniamo storditi dalle continue, costanti e fuorvianti informazioni.
                              Prima di tutto è non seguire in alcun modo le tendenze "politiche" dell'allenamento, chi si scaglia contro un metodo è perchè ha degli interessi commerciali, economici, personali per ritenere erroneamente il proprio superiore.
                              Secondariamente avere le idee chiare circa la strutturazione dei metodi per progredire nello sviluppo della forza o della massa muscolare. comprendere finalmente la bontà di ciascuno di questi e dopo averne provato i benefici stabilirne il coefficiente di efficacia per sè stessi e non per il mondo intero.
                              Misurare, connettere, ritrovare i punti di contatto nei vari metodi prescelti, in modo da organizzare e suddividere in periodi il proprio grande ciclo di allenamento. Individuare le intensità giuste dei metodi e strutturare le sedute in modo che vi sia costantemente la ciclicità di forza massima, sia questa in mono o in multi, in modo d alternare un periodo di alta intensità (carichi prossimi al massimo), con un periodo di alto volume (carichi lontani dal massimale) e media intensità con sviluppo di lavoro metabolico.
                              L'atleta in questo modo si troverebbe ad un centro esatto tra la forza massima e la forza metabolica (ipertrofica) alternando le sue incursioni (programmate) a una e all'altra in modo ciclico, oppure casuale, oppure randomico, oppure ancora "eretico" (che è il metodo che seguo).
                              detto questo non resta che provare facendo e riassumendo in se ogni esperienza.
                              GUTTA CAVAT LAPIDEM
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