I dati scientifici troppo spesso vengono utilizzati per allontanare le persone da una visione reale e palese di come stanno le cose e come detto in precedenza, per portare acqua al proprio mulino!
La sottile linea rossa multi vs mono
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Originariamente Scritto da Marco the master Visualizza MessaggioAlberto io ti parlo solo ed unicamente in base alla mia esperienza sommata a quella fatta in questi 15 anni nelle varie sale pesi,in tutta sincerita' ti posso dire che ho visto pochissima gente migliorare molto in mono,e parecchia crescere in multi...pero' sono anche assolutamente convinto che allenarsi in mono NON significhi mancata crescita,perche un avanzato puo beneficiarne...io purtroppo pur essendo avanzato ho avuto parecchie difficolta in mono,ma molto probabilmente perché ho delle caratteristiche fisiche molto poco adatte a quel tipo di stimolo
Ovviamente non sono dei dati di fatto concreti. Si tratta di esperienze personali alle quali si cerca di dare una risposta seguendo il modello causa/effetto: in me non funziona, funziona meglio quest'altro". Ma non è questo il tratto corretto.
1) Si parte dalle origini, dalla considerazione sull'ipertrofia generale, Lamarckiana: la funzione sviluppa l'organo.
2) Si inserisce il concetto intensità: una funzione più pesante svilupperà ben più vistosamente l'organo
3) Si giunga ad un concetto direi finale: una funzione protratta nel tempo e per più tempo (tempo verticale: durata workout// tempo orizzontale: sedute settimanali) tende ad uno super-sviluppo dell'organo.
4) Si inquadri il problema alla luce delle testimonianze scientifiche: un lavoro non potrà essere consistente (voluminoso) e intenso allo stesso modo pena l'esaurimento dell'organo, ma non solo. Esiste un limite energetico e un limite genetico, quindi una predisposizione enzimatica differente da soggetto a soggetto.
Esiste una legge ipertrofica che parte dal punto 1, ma c'è una legge cellulare che tratta delle risposte muscolari alle sollecitazioni esterne, la legge della risposta ad uno stress imposto.
Questa legge colpisce l'intera struttura organizzativa umana. Nel caso della muscolatura scheletrica uno stress esterno organizzato, altera la struttura cellulare, la quale apparentemente si disorganizza, ma nel tempo (compensazione) si riorganizza ad un livello superiore per contrastare l'effetto allenante di sedute più gravose.
Detto questo, tra l'altro qui vi sono racchiusi dei principi dell'Allenamento che indipendentemente dal discorso multi e mono, sono validi e devono essere conosciuti per elaborare piani di allenamento efficaci, ribadisco quanto detto in altri passi.
La mono è maggiormente ipertrofica della multi. Esalta le qualità del singolo muscolo e contribuisce più della multi, nel conferire una composizione corporea superiore per effetto del maggior numero di serie a carico di quel muscolo. Permette un recupero ed una riorganizzazione cellulare maggiore. E' maggiormente specializzante.
In merito poi alle risposte ipertrofiche individuali, su questo occorrerebbe parlare degli allenamenti utilizzati dal singolo atleta.
Non lo so che tipologia di allenamento tu seguissi, data la tua anzianità presumo dettagliata e strutturata in serie variabili e forza ipertrofica sui fondamentali con rilevamento trisettimanale della componenete forza assoluta sui grandi movimenti e con test mensile sulle metodiche lattacide, perchè se così non è allora, occorre ripensare seriamente al concetto di mono utilizzata fino ad ora. CiaoGUTTA CAVAT LAPIDEM
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A mio avviso questa discussione si sta sviluppando sul nulla. Partendo dal fatto che mancano delle definizioni precise (una 3 split in monofrequenza sviluppata su 4 giorni settimanali la definiamo mono o multifrequenza?), manca anche una domanda essenziale da porsi: per chi?
E' impensabile trovare una risposta concorde a favore della mono o della multi in tutti questi campioni di riferimento, tralasciando la differenza individuale all'interno dei campioni:
- Ragazzi hp-xx alla prima esperienza di allenamento
- Ragazzi hp a singola cifra di bf
- Bodybuilder agonisti
- Bodybuilder professionisti
- Sportivi che richiedono un aumento della massa muscolare
- Campione femminile
- Ecc ecc ecc
Sono situazioni diverse che necessitano di soluzioni diverse.
In generale in ottica fitness e bodybuilding il grande problema della monofrequenza è l'intervallo di tempo troppo elevato tra le sedute allenanti di uno stesso gruppo muscolare che non ottimizza la frequenza dello stimolo allenante. Il grande problema della multifrequenza è invece il basso stimolo allenante sui singoli gruppi muscolari all'interno della singola seduta. Bisogna partire dal presupposto che scegliendo uno dei due approcci è necessario smussare il problema fondamentale del metodo scelto modificando lo schema tradizionale che quasi in nessun caso si rivela il migliore degli approcci possibili.
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Originariamente Scritto da jinx Visualizza MessaggioIn generale in ottica fitness e bodybuilding il grande problema della monofrequenza è l'intervallo di tempo troppo elevato tra le sedute allenanti di uno stesso gruppo muscolare che non ottimizza la frequenza dello stimolo allenante. Il grande problema della multifrequenza è invece il basso stimolo allenante sui singoli gruppi muscolari all'interno della singola seduta. Bisogna partire dal presupposto che scegliendo uno dei due approcci è necessario smussare il problema fondamentale del metodo scelto modificando lo schema tradizionale che quasi in nessun caso si rivela il migliore degli approcci possibili.Originariamente Scritto da arkon86Sto scacciando
Originariamente Scritto da arkon86Sono un mdf
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Originariamente Scritto da jinx Visualizza MessaggioA mio avviso questa discussione si sta sviluppando sul nulla. Partendo dal fatto che mancano delle definizioni precise (una 3 split in monofrequenza sviluppata su 4 giorni settimanali la definiamo mono o multifrequenza?), manca anche una domanda essenziale da porsi: per chi?
E' impensabile trovare una risposta concorde a favore della mono o della multi in tutti questi campioni di riferimento, tralasciando la differenza individuale all'interno dei campioni:
- Ragazzi hp-xx alla prima esperienza di allenamento
- Ragazzi hp a singola cifra di bf
- Bodybuilder agonisti
- Bodybuilder professionisti
- Sportivi che richiedono un aumento della massa muscolare
- Campione femminile
- Ecc ecc ecc
Sono situazioni diverse che necessitano di soluzioni diverse.
In generale in ottica fitness e bodybuilding il grande problema della monofrequenza è l'intervallo di tempo troppo elevato tra le sedute allenanti di uno stesso gruppo muscolare che non ottimizza la frequenza dello stimolo allenante. Il grande problema della multifrequenza è invece il basso stimolo allenante sui singoli gruppi muscolari all'interno della singola seduta. Bisogna partire dal presupposto che scegliendo uno dei due approcci è necessario smussare il problema fondamentale del metodo scelto modificando lo schema tradizionale che quasi in nessun caso si rivela il migliore degli approcci possibili.
La progressione nel tempo e nella specializzazione individuale (effetto a lungo a termine dell'allenamento) si individua salendo questa "piramide":
1) allenamento su tre giorni settimanali (allenamento iniziale o di base)
2) primo periodo di specializzazione di base: tre sedute di base e una di specializzazione
3) secondo periodo di specializzazione di base: due sedute di base e due di specializzazione
4) periodo definito di alta specializzazione: monofrequenza di alta specializzazione fino a 10 sedute settimanali.
In merito alla differenziazione che hai riportato sopra la mono è adattabile e perfettamente personalizzabile, per effetto anche della "rotazione sistematica" del grande numero di esercizi a disposizione, anzi questo è un punto di forza per chi è dedito a strutturare allenamenti in mono.
Ricordiamoci poi che il numero di esercizi, gli angoli di attacco, le varietà dei carichi e degli esercizi, le velocità e le traiettorie utilizzate, determinano un grande disturbo nel'equilibrio tra consumo e rigenerazione dell'ATP presente nel muscolo, ma questa è cosa oramai risaputa ed inutile parlarne.GUTTA CAVAT LAPIDEM
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Originariamente Scritto da asen Visualizza MessaggioQuesto è il motivo per cui la monofrequenza va scartata.GUTTA CAVAT LAPIDEM
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Originariamente Scritto da jinx Visualizza MessaggioA mio avviso questa discussione si sta sviluppando sul nulla. Partendo dal fatto che mancano delle definizioni precise (una 3 split in monofrequenza sviluppata su 4 giorni settimanali la definiamo mono o multifrequenza?), manca anche una domanda essenziale da porsi: per chi?
E' impensabile trovare una risposta concorde a favore della mono o della multi in tutti questi campioni di riferimento, tralasciando la differenza individuale all'interno dei campioni:
- Ragazzi hp-xx alla prima esperienza di allenamento
- Ragazzi hp a singola cifra di bf
- Bodybuilder agonisti
- Bodybuilder professionisti
- Sportivi che richiedono un aumento della massa muscolare
- Campione femminile
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Sono situazioni diverse che necessitano di soluzioni diverse.
In generale in ottica fitness e bodybuilding il grande problema della monofrequenza è l'intervallo di tempo troppo elevato tra le sedute allenanti di uno stesso gruppo muscolare che non ottimizza la frequenza dello stimolo allenante. Il grande problema della multifrequenza è invece il basso stimolo allenante sui singoli gruppi muscolari all'interno della singola seduta. Bisogna partire dal presupposto che scegliendo uno dei due approcci è necessario smussare il problema fondamentale del metodo scelto modificando lo schema tradizionale che quasi in nessun caso si rivela il migliore degli approcci possibili.UNDERGROUND BODYBUILDING MILITIAALLENATORE PERSONAL TRAINER CERTIFICATO FIPE (FEDERAZIONE INTERNAZIONALE DEL CONI)
DOTTORE IN SCIENZE MOTORIE, SPORTIVE E DELLA SALUTE
MASSAGGIATORE SPORTIVO CERTIFICATO OLIGENESI (CSEN)
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il "giusto compromesso" è l'abilità (non di tutti), di alternare cicli ad alta specificità in mono e in multi, questo un esempio da me adottato due anni or sono per un ragazzo alla ricerca della "verità ipertrofica":
Ciclo A: mono iniziale forza e ipertrofia + trasformazione verso mono ipertrofica (crossing)
Ciclo B: mono ipertrofica specializzante + trasformazione verso multi forza e specializzazione fondamentali
Ciclo B: multi specializzazione fondamentali + trasformazione in mono specializzazione complementari
Ciclo C: Mono Ipertrofica alta specializzazione.
Esiste alternativo al ciclo C per i non responders, un ciclo C di Multi Ipertrofica Alta SpecializzazioneGUTTA CAVAT LAPIDEM
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In ambito bb, la multi è una moda e basta, "funziona" per i principianti e basta e non permette guadagni muscolari alla pari della mono perchè é troppo scarna. Questa è la realtà, e chi dice di avere risultati o si è allenato da sempre in mono e quindi é gia costruito o perché ha iniziato da poco. Concludo col dire che il 90% dei fan della multi non supera i 70/80 kg in massa dopo anche due anni di allenamento, e questo fa pensare!
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Originariamente Scritto da Pascolinho Visualizza MessaggioIn ambito bb, la multi è una moda e basta, "funziona" per i principianti e basta e non permette guadagni muscolari alla pari della mono perchè é troppo scarna. Questa è la realtà, e chi dice di avere risultati o si è allenato da sempre in mono e quindi é gia costruito o perché ha iniziato da poco. Concludo col dire che il 90% dei fan della multi non supera i 70/80 kg in massa dopo anche due anni di allenamento, e questo fa pensare!
Pascolinho per me hai ragione sul fatto della moda e in parte anche sull'aspetto "approccio iniziale funzionale". Però ti dico che un utilizzo meno "trend" e più consapevole della multi e della sua specializzazione individuale, può essere un valore aggiuntivo alla soluzione Massa superiore.GUTTA CAVAT LAPIDEM
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Originariamente Scritto da Pascolinho Visualizza Messaggiocerto menez ,ma qua sembra quasi che la multi sia diventata la chiave per diventare enormi mentre la verità è che si fanno fare i lavaggi del cervello da pseudo allenatori senza ESPERIENZA sul campo
si è così. Ma bisogna aver pazienza. E' anche vero che alcuni aspetti propri dell'allenamento della massa muscolare hanno subito nel tempo alcune variazioni, ma ti dico io che ho vissuto questo progresso, i reali cambiamenti sono veramente pochi. Quello più evidente e utile è una utilizzazione maggiore di varietà allenanti senza dogmi e fazioni, in cui i cicli di forza hanno una loro reale consistenza rispetto a quanto si faceva in passato, una elaborazione più scientifica delle sedute e un inasprimento delle serie ad alta intensità. Comunque la chiave è l'individualizzazione, la personalizzazione delle sedute allenanti e l'uso corretto delle mono e e per chi le utilizza le multi.
Quanto è cambiato nel panorama delle mono, per una lettura più moderna, è l'intensità molto elevata e le tecniche di sviluppo della forza ipertrofica.GUTTA CAVAT LAPIDEM
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Esiste il recupero muscolare ed esiste il processo di supercompensazione. Hanno tempistiche differenti.
Il resto è roba per secchi.Originariamente Scritto da Gandhiall'orto mettendo un secchio di pomodori in macchina ho subito una sub-lussazione della spalla sx,sfermo 3 mesi per recuperarla e ricominiciare con la palestra in maniera blanda
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Originariamente Scritto da asen Visualizza MessaggioQuesto è il motivo per cui la monofrequenza va scartata.
si ritorna a uno dei punti citati: una 3 split classica su 4 giorni settimanali come la definisci? mono o multi? io l'ho sempre vista come una mono adattata a una frequenza maggiore.
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Originariamente Scritto da menez Visualizza MessaggioLa progressione nel tempo e nella specializzazione individuale (effetto a lungo a termine dell'allenamento) si individua salendo questa "piramide":
1) allenamento su tre giorni settimanali (allenamento iniziale o di base)
2) primo periodo di specializzazione di base: tre sedute di base e una di specializzazione
3) secondo periodo di specializzazione di base: due sedute di base e due di specializzazione
4) periodo definito di alta specializzazione: monofrequenza di alta specializzazione fino a 10 sedute settimanali.
In merito alla differenziazione che hai riportato sopra la mono è adattabile e perfettamente personalizzabile, per effetto anche della "rotazione sistematica" del grande numero di esercizi a disposizione, anzi questo è un punto di forza per chi è dedito a strutturare allenamenti in mono.
Ricordiamoci poi che il numero di esercizi, gli angoli di attacco, le varietà dei carichi e degli esercizi, le velocità e le traiettorie utilizzate, determinano un grande disturbo nel'equilibrio tra consumo e rigenerazione dell'ATP presente nel muscolo, ma questa è cosa oramai risaputa ed inutile parlarne.
Per il resto, è vero che la mono è perfettamente adattabile ma personalmente sono convinto che, prendendo un esempio classico, un 18 enne ectomorfo puro avrà risultati nettamente maggiori con una approccio in multi basato sui fondamentali almeno nei primi mesi di allenamento.
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