Spompati o rinvigoriti?

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  • Motorama
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    • Feb 2009
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    Spompati o rinvigoriti?

    A me piace molto sperimentare diversi modelli di allenamento, sia perché tendo ad annoiarmi, sia perché penso che è il modo migliore di scoprire quello che fa per noi.
    Tutte le tipologie di allenamento che ho usato, le posso dividere in due gruppi: quelle che mi spompavano e quelle che mi rinvigorivano.

    Quelle che mi spompavano erano sempre in multifrequenza, con cedimento frequente o del tipo che vuole combinare forza in 3-5x5 con monoarticolari per il bb.
    Quelle che mi rinvigorivano erano o multi per piani con cedimento raro e range ipertrofico di rep o monofrequenza con range ipertrofica.

    La mia esperienza con lo spompamento è che anche se inizialmente può sembrare la prova schiacciante che ci si è allenati molto e con intensità, la sensazione che ti lascia non è positiva. La sensazione di dover uscire dalla palestra strisciando, di volersi solo buttare sul divano appena tornati a casa, di sovraeccitamento notturno che no ti fa dormire e dolori pungenti il giorno dopo. E parlando dell'effetto in palestra: la sensazione di non aver le forze di rimettere a posto i pesi una volta svolto l'esercizio.

    Dopo un periodo così quando ho cominciato di nuovo a moderare l'intensità e lavorare meno come un powerlifter che vuole fare bodybuilding, la sensazione di rinvigorimento, di aver voglia di tornare anche domani invece che provare nausea al pensiero di mettere piede in palestra e la sensazione di energia e forza uscendo dalla palestra mi hanno un poco spaventato perché pensavo se tutto ciò non significasse che avevo lavorato poco.

    Però più ci penso e più mi convinco che è quella di rinvigorimento la sensazione giusta non quella di spompamento che è anche la ragione per cui mi sono avvicinato a questa disciplina. Sentirmi meglio grazie all'allenamento, non peggio accettandolo per i progressi. Un atleta competitivo accetta anche di stare male e peggiorare la sua salute, pur di vincere e questo anche nel powerlifting ed è il motivo principale del perché è così diverso dal bodybuilding. Un recente studio mostrava che gli atleti in ogni competizione dal salto in alto allo sci, vivono meno e peggio di una persona comune con buona condizione fisica. Questo perché un atleta deve vincere e basta, non conta se deve spremersi fino all'agonia, fratturarsi ogni osso, dormire poco, far fare al suo corpo cose che lo portano alla logorazione.

    Ma penso che uno sceglie il bodybuilding, specialmente amatoriale, perché vuole stare bene, vuole sentirsi meglio, migliorare la qualità della sua vita.
    Quindi comincio a credere che distruggere il muscolo, spomparsi, non avere le forze di cambiarsi in spogliatoio non sono concetti positivi o utili per il bodybulding. Bisogna uscire alla palestra sentendosi meglio di quando si era entrati, non peggio, altrimenti che senso ha?

    Che ne pensate?
  • menez
    SdS - Moderator
    • Aug 2005
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    #2
    la tua diagnosi non fa una piega. Per questo motivo per anni di è parlato di Wellness e di Well-being, utilizzare la palestra per accrescere non solo la fisicità ma anche la "serenità", migliorando la propria esistenza e relazionandosi ad un livello superiore con il prossimo e con tutti gli aspetti della vita.
    Ma è quello che vogliamo?
    Credo che alla base della tua indagine, che è quella della maggior parte di noi, vi sia, celato, un bisogno si sperimentare comunque vada un limite: l'evoluzione del fisico e perché no della mente, seguendo e provando vie alternative ma possibilmente vie docili e controllabili.
    E questo calza perfettamente e così dovrebbe essere ma...c'è un ma.
    La programmazione nello sport è nata proprio per controllare al meglio questi effetti "spiacevoli" dell'allenamento, la ciclicità dei carichi e l'ondulazione di questi in periodi specifici, ritrova la sua conferma nella sapiente dinamica degli effetti dei carichi nel breve, medio e lungo periodo.
    Un carico che intacca profondamente le riserve nervose del mio organismo dovrà essere compensato in un arco di tempo più o meno lungo, ed è questa "conoscenza" che sfugge in quanto difficilmente controllabile da chi generalmente si allena "fai da te", spesso con nozioni anche solide e comprovate, ma pur sempre frammenti teorici di leggi dell'allenamento che poco hanno a che vedere con una programmazione razionale. L'incapacità di accettare il periodo di scarico o la seduta a basso carico o ancora, ed è questo lo scoglio maggiore, l'utilizzo del cedimento in modo indiscriminato, conduce ben presto agli effetti da te descritti. Allora si realizza che una seduta "tranquilla", con ricarica nervosa, direi quasi rigenerativa, è la via migliore per progredire. E io dico che si lo è, e l deve essere per la maggior parte dei casi, ma non è l'unica via, esiste anche l'altra, più difficile, in cui le due opzioni da te sperimentate si accordano e si intrecciano in un gioco di alti e bassi a cui diamo il nome di programmazione e periodizzazione della struttura allenante.
    GUTTA CAVAT LAPIDEM
    http://albertomenegazzi.blogspot.it/
    MANX SDS

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    • devil88bg
      Bodyweb Advanced
      • Jan 2014
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      • Monopoli
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      #3
      Direi dipende dagli obiettivi e dallo stato fisico di una persona. Ma è così in tutti gli sport eh...
      se vuoi partecipare ad una maratona di corsa dovrai allenarti duramente e fare allenamenti ad hoc (che però non significano correre ogni giorno finchè ce ne hai... un po come nel bodybuilding allenarsi bene non significa andare a cedimento ad ogni esercizio e sempre). Però rimane un allenamento duro e faticoso e probabilmente dopo aver fatto la maratona avrai voglia di staccare un po. Magari la corsetta di un oretta 3 volte a settimana ti avrebbe invece rinvigorito e non distrutto, anche psicologicamente, però la maratona non saresti mai stato in grado di correrla a meno di non volerla finire strisciando.
      Credo che il discorso sia simile... cioè bisogna trovare un allenamento comunque faticoso e adatto al proprio livello. Nel bodybuilding fortunatamente l'intensità dell'allenamento si autoregola con l'aumentare dei carichi, quindi non necessariamente solo per il tempo di allenamento o simili.
      Personalmente tornare a casa bello e riposato dopo una seduta di allenamento non mi piace. Questo non significa che bisogna andare sempre a cedimento no perchè in nessuno sport a parte il primo periodo di 2-3 mesi, si migliora con il cedimento, quindi non vedo perchè il bodybuilding dovrebbe essere differente... chiaramente arrivare a non potersi cambiare in palestra e a diventare uno zombie probabilmente hai sbagliato qualcosa nell'intensità dell'allenamento, soprattutto quando hai provato ad allenarti in multifrequenza, che comunque è mediamente più pesante di una monofrequenza.

      Però chiaramente ognuno in palestra fa come gli piace, credo che il fine ultimo di qualsiasi sport praticato a livello amatoriale sia ricercare il benessere fisico e psicologico. Andare in palestra e divertirsi... a me sinceramente fanno davvero pena quelli che in palestra stanno tutto il tempo a lamentarsi di quanto sia noioso fare pesi... ma che state a fare? Chi ve lo fa fare? Quindi credo che aldilà di tutto il primo vero obiettivo sia stare bene con se stessi e divertirsi.

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      • Motorama
        Bodyweb Advanced
        • Feb 2009
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        #4
        Originariamente Scritto da devil88bg Visualizza Messaggio
        Personalmente tornare a casa bello e riposato dopo una seduta di allenamento non mi piace.
        Se la sensazione è quella di non aver lavorato allora sono d'accordo con te. Troppe ne vedo di persone in palestra che tra una serie e l'altra chiaccherano per 10 minuti e manco sudano.
        Ma in questo caso, nel caso del sottoallenamento allora non ci sarà nemmeno rinvigorimento solo la sensazione di non aver fatto nulla. Invece quando parlo di rinvigorimento intendo che la fatica c'è stata, ma che grazie all'adattamento del corpo ha lasciato una sensazione successiva di recupero e benessere e forza maggiore.

        Allora mi viene in mente l'esempio di una giornata di studio e della differenza tra chiudere i libri al sopraggiungere della fatica mentale e deconcentrazione con una sensazione di pienezza mentale e di conoscenza al chiudere i libri perché stremati con una sensazione di confusione mentale se non addirittura di aver imparato meno di quando si è iniziato. Oppure a me piace nuotare nell'acqua fredda e ancora oggi faccio il bagno a mare con acqua a 16 gradi ma rimango in acqua fintanto che il mio corpo produce calore e sento che stare lì è piacevole, anche se richiede uno sforzo di resistenza e adattamento. Quando esco provo benessere e il corpo regola la sua temperatura. Se arrivassi ad un punto in cui dentro l'acqua tremo, non coordino mani e braccia, sento dolore e uscendo dall'acqua mi sento uno straccio e ho bisogno di coperte e acqua bollente per riscaldare il corpo, quello sarebbe spompamento e non penso sarebbe molto positivo.

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        • Abra
          Bodyweb Advanced
          • Jan 2014
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          #5
          Quoto parola per parola , per un po' di tempo ho fatto 3 allenamenti settimanali , visto impegni ero quasi sempre di corsa , ma soprattutto mentalmente ero diventato stanco e questo mi comportava allenamenti mediocri , ora faccio due volte a settimana e ogni 4 me ne prendo una di riposo , mi alleno più intensamente i carichi crescono e la voglia è sempre alta , ovviamente mia esperienza data anche da una età non più giovanissima e penso anche il fatto di aver iniziato tardi a tirar su ghisa.

          inviato da Tapacoso....

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