A me piace molto sperimentare diversi modelli di allenamento, sia perché tendo ad annoiarmi, sia perché penso che è il modo migliore di scoprire quello che fa per noi.
Tutte le tipologie di allenamento che ho usato, le posso dividere in due gruppi: quelle che mi spompavano e quelle che mi rinvigorivano.
Quelle che mi spompavano erano sempre in multifrequenza, con cedimento frequente o del tipo che vuole combinare forza in 3-5x5 con monoarticolari per il bb.
Quelle che mi rinvigorivano erano o multi per piani con cedimento raro e range ipertrofico di rep o monofrequenza con range ipertrofica.
La mia esperienza con lo spompamento è che anche se inizialmente può sembrare la prova schiacciante che ci si è allenati molto e con intensità, la sensazione che ti lascia non è positiva. La sensazione di dover uscire dalla palestra strisciando, di volersi solo buttare sul divano appena tornati a casa, di sovraeccitamento notturno che no ti fa dormire e dolori pungenti il giorno dopo. E parlando dell'effetto in palestra: la sensazione di non aver le forze di rimettere a posto i pesi una volta svolto l'esercizio.
Dopo un periodo così quando ho cominciato di nuovo a moderare l'intensità e lavorare meno come un powerlifter che vuole fare bodybuilding, la sensazione di rinvigorimento, di aver voglia di tornare anche domani invece che provare nausea al pensiero di mettere piede in palestra e la sensazione di energia e forza uscendo dalla palestra mi hanno un poco spaventato perché pensavo se tutto ciò non significasse che avevo lavorato poco.
Però più ci penso e più mi convinco che è quella di rinvigorimento la sensazione giusta non quella di spompamento che è anche la ragione per cui mi sono avvicinato a questa disciplina. Sentirmi meglio grazie all'allenamento, non peggio accettandolo per i progressi. Un atleta competitivo accetta anche di stare male e peggiorare la sua salute, pur di vincere e questo anche nel powerlifting ed è il motivo principale del perché è così diverso dal bodybuilding. Un recente studio mostrava che gli atleti in ogni competizione dal salto in alto allo sci, vivono meno e peggio di una persona comune con buona condizione fisica. Questo perché un atleta deve vincere e basta, non conta se deve spremersi fino all'agonia, fratturarsi ogni osso, dormire poco, far fare al suo corpo cose che lo portano alla logorazione.
Ma penso che uno sceglie il bodybuilding, specialmente amatoriale, perché vuole stare bene, vuole sentirsi meglio, migliorare la qualità della sua vita.
Quindi comincio a credere che distruggere il muscolo, spomparsi, non avere le forze di cambiarsi in spogliatoio non sono concetti positivi o utili per il bodybulding. Bisogna uscire alla palestra sentendosi meglio di quando si era entrati, non peggio, altrimenti che senso ha?
Che ne pensate?
Tutte le tipologie di allenamento che ho usato, le posso dividere in due gruppi: quelle che mi spompavano e quelle che mi rinvigorivano.
Quelle che mi spompavano erano sempre in multifrequenza, con cedimento frequente o del tipo che vuole combinare forza in 3-5x5 con monoarticolari per il bb.
Quelle che mi rinvigorivano erano o multi per piani con cedimento raro e range ipertrofico di rep o monofrequenza con range ipertrofica.
La mia esperienza con lo spompamento è che anche se inizialmente può sembrare la prova schiacciante che ci si è allenati molto e con intensità, la sensazione che ti lascia non è positiva. La sensazione di dover uscire dalla palestra strisciando, di volersi solo buttare sul divano appena tornati a casa, di sovraeccitamento notturno che no ti fa dormire e dolori pungenti il giorno dopo. E parlando dell'effetto in palestra: la sensazione di non aver le forze di rimettere a posto i pesi una volta svolto l'esercizio.
Dopo un periodo così quando ho cominciato di nuovo a moderare l'intensità e lavorare meno come un powerlifter che vuole fare bodybuilding, la sensazione di rinvigorimento, di aver voglia di tornare anche domani invece che provare nausea al pensiero di mettere piede in palestra e la sensazione di energia e forza uscendo dalla palestra mi hanno un poco spaventato perché pensavo se tutto ciò non significasse che avevo lavorato poco.
Però più ci penso e più mi convinco che è quella di rinvigorimento la sensazione giusta non quella di spompamento che è anche la ragione per cui mi sono avvicinato a questa disciplina. Sentirmi meglio grazie all'allenamento, non peggio accettandolo per i progressi. Un atleta competitivo accetta anche di stare male e peggiorare la sua salute, pur di vincere e questo anche nel powerlifting ed è il motivo principale del perché è così diverso dal bodybuilding. Un recente studio mostrava che gli atleti in ogni competizione dal salto in alto allo sci, vivono meno e peggio di una persona comune con buona condizione fisica. Questo perché un atleta deve vincere e basta, non conta se deve spremersi fino all'agonia, fratturarsi ogni osso, dormire poco, far fare al suo corpo cose che lo portano alla logorazione.
Ma penso che uno sceglie il bodybuilding, specialmente amatoriale, perché vuole stare bene, vuole sentirsi meglio, migliorare la qualità della sua vita.
Quindi comincio a credere che distruggere il muscolo, spomparsi, non avere le forze di cambiarsi in spogliatoio non sono concetti positivi o utili per il bodybulding. Bisogna uscire alla palestra sentendosi meglio di quando si era entrati, non peggio, altrimenti che senso ha?
Che ne pensate?
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