Ho voluto scrivere questo, chiamiamolo articolo, perchè ho sentito fin troppe volte in palestra gente dirmi, "si fai la scott oppure fai l'inclinata.. sono la stessa cosa" ...perdio, ma basta osservare per mezzo secondo le posizioni di partenza per capire che non sono la stessa cosa!!
E' chiaro no??
Bene, per prima cosa qualche informazione sulla natura di questo muscolo. Il bicipite brachiale è un muscolo del braccio e ne costituisce circa 1/3 della massa, è formato da due capi (capo lungo, situato lateralmente e capo breve) che hanno diversa origine nella scapola e si inseriscono nella tuberosità del radio. E', assieme al brachiale e al coracobraciale, muscolo antagonista del tricipite. E' importante dire che agisce sia sul braccio che sull'avambraccio in quanto è un muscolo biarticolare poichè "passa" due articolazioni, la scapolo-omerale e quella del complesso articolare del gomito. Ha svariate funzioni: stabilizza l'articolazione scapolo-omerale, flette e adduce il braccio mentre flette e supina l'avambraccio.
Ora, ho deciso di scrivere queste quattro righe perchè volevo capire quale fosse effettivamente quella benedetta differenza tra due esercizi sopracitati, il curl su panca scott e il curl su panca inclinata. Ho trovato un articolo interessante che trattava la diversa tensione a cui è sottoposto il muscolo nei due esercizi.
Queste solo le fasi del movimento del curl:
E questi i grafici rappresentanti i dati ricavati dall'elettromiografia effettuata durante gli esercizi
Nelle immagini sono presenti anche i dati relativi al normale curl in piedi (DBC) di cui però non mi interessa in questo momento.
IDC sta per inclined dumbell curl (spero ) e DPC sta per... curl alla scott
Senza riportare tutto quanto, queste sono le cose più interessanti, a mio parere.
. Nella fase concentrica (cioè quando si "alza" il manubrio), il curl su panca inclinata genera più tensione sul bicipite mano a mano che il manubrio sale. Nella curl alla panca scott invece ciò che avviene è opposto, la tensione è maggiore nella prima fase del movimento per poi decrescere fino al punto minimo che corrisponde alla massima contrazione del bicipite. I livelli di tensione misurati indicano come la tensione che si ha nella prima fase del movimento sia superiore, anche se di poco nel curl alla scott, mentre per tutto il resto del movimento la tensione sviluppata è maggiore nel curl su panca inclinata.
.Nella fase eccentrica (cioè quando si "abbassa" il manubrio), la situazione è praticamente la stessa, con la differenza che nella prima fase del movimento di discesa la tensione registrata nel curl su inclinata risulta essere quasi doppia rispetto a quella registrata nel curl alla scott.
Ora, da questo studio emerge come i due esercizi creino tensioni ben diverse sul muscolo, il curl su panca scott sembra creare una forte tensione (che resta comunque meno forte rispetto a quella "più forte" del curl all'inclinata, potente linciarmi per questa parentesi) per circa 1/3 del movimento e appare quindi meno "completo" (passatemi il termine) rispetto al curl su inclinata.
Con questo non voglio assolutamente dire che bisogna preferire un esercizio piuttosto che un altro perchè, come tutti sappiamo, cambiare periodicamente è la cosa migliore da fare.
Fonti, Journal of sports, science and medicine
E' chiaro no??
Bene, per prima cosa qualche informazione sulla natura di questo muscolo. Il bicipite brachiale è un muscolo del braccio e ne costituisce circa 1/3 della massa, è formato da due capi (capo lungo, situato lateralmente e capo breve) che hanno diversa origine nella scapola e si inseriscono nella tuberosità del radio. E', assieme al brachiale e al coracobraciale, muscolo antagonista del tricipite. E' importante dire che agisce sia sul braccio che sull'avambraccio in quanto è un muscolo biarticolare poichè "passa" due articolazioni, la scapolo-omerale e quella del complesso articolare del gomito. Ha svariate funzioni: stabilizza l'articolazione scapolo-omerale, flette e adduce il braccio mentre flette e supina l'avambraccio.
Ora, ho deciso di scrivere queste quattro righe perchè volevo capire quale fosse effettivamente quella benedetta differenza tra due esercizi sopracitati, il curl su panca scott e il curl su panca inclinata. Ho trovato un articolo interessante che trattava la diversa tensione a cui è sottoposto il muscolo nei due esercizi.
Queste solo le fasi del movimento del curl:
E questi i grafici rappresentanti i dati ricavati dall'elettromiografia effettuata durante gli esercizi
Nelle immagini sono presenti anche i dati relativi al normale curl in piedi (DBC) di cui però non mi interessa in questo momento.
IDC sta per inclined dumbell curl (spero ) e DPC sta per... curl alla scott
Senza riportare tutto quanto, queste sono le cose più interessanti, a mio parere.
. Nella fase concentrica (cioè quando si "alza" il manubrio), il curl su panca inclinata genera più tensione sul bicipite mano a mano che il manubrio sale. Nella curl alla panca scott invece ciò che avviene è opposto, la tensione è maggiore nella prima fase del movimento per poi decrescere fino al punto minimo che corrisponde alla massima contrazione del bicipite. I livelli di tensione misurati indicano come la tensione che si ha nella prima fase del movimento sia superiore, anche se di poco nel curl alla scott, mentre per tutto il resto del movimento la tensione sviluppata è maggiore nel curl su panca inclinata.
.Nella fase eccentrica (cioè quando si "abbassa" il manubrio), la situazione è praticamente la stessa, con la differenza che nella prima fase del movimento di discesa la tensione registrata nel curl su inclinata risulta essere quasi doppia rispetto a quella registrata nel curl alla scott.
Ora, da questo studio emerge come i due esercizi creino tensioni ben diverse sul muscolo, il curl su panca scott sembra creare una forte tensione (che resta comunque meno forte rispetto a quella "più forte" del curl all'inclinata, potente linciarmi per questa parentesi) per circa 1/3 del movimento e appare quindi meno "completo" (passatemi il termine) rispetto al curl su inclinata.
Con questo non voglio assolutamente dire che bisogna preferire un esercizio piuttosto che un altro perchè, come tutti sappiamo, cambiare periodicamente è la cosa migliore da fare.
Fonti, Journal of sports, science and medicine
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