Re: " Il sistema dell'esercizio prevalente"
Gentile Ale-LancerEvo,
le Tue argomentazioni ed i Tuoi dubbi relativi agli articoli che menzionavi sono sicuramente plausibili (anche se non consideri alcuni dettagli che riporterò tra qualche riga… ), ma affermare che quelle siano le mie tesi, mi sembra una GROSSA inesattezza.
Per prima cosa, quelle tesi NON possono essere mie, in quanto il sistema dell’eserczio prevalente è molto vecchio (forse più di me…), e a quanto ne so, risale a Ruggero Tampellini … o addirittura a qualcuno ancor prima di Lui…
Tra l’altro, l’obiettivo dell’articolo non era “inventare” un metodo che era più produttivo di tutti gli altri, ma semplicemente fare un parallelo tra il GVT ed il “poco pubblicizzato” sistema dell’esercizio prevalente.
Inoltre nei miei articoli tratto decine e decine di metodi diversi (rest pause, cumulative, heavy duty, eterocronismo, triset pre-post affaticamento, l’allenamento settoriale, il metodo degli sforzi pesanti, ecc. ecc.); come mai allora affermi che proprio quel metodo sia il mio??
Prma di fare affermazioni, cerca sempre di approfondire le situazioni, altrimenti, ad esempio … notando che 2 + 2 fa 4 e 2 x 2 fa 4 (e senza fare ulteriori verifiche…) potresti giungere alla conclusione (ovviamente, errata…) che l’operatore somma coincide con l’operatore prodotto… e che quindi, estendendo il discorso 2 + 5 = 2 x 5. Spero di aver reso l’idea di come non basta una sola verifica per definire una legge…
Tornando alle tabelle che hai letto nell’articolo, ai miei allievi, le faccio usare (dopo averle personalizzate) per circa 2 settimane a semestre (ma spesso non le faccio usare affatto). Ricapitolando: un metodo che NON faccio usare o che faccio usare al più per 4 settimane l’anno può essere definito “IL MIO METODO”? Io penso di no!
Per quanto riguarda la produttività dello schema non posso giudicarlo in sé, ma associato ai 6-8 schemi che – se decido di utilizzarlo - gli accoppio, via via nel corso dell’anno. Comunque, tanto per fare un esempio, tale schema (insieme ai suoi complementari, e soprattutto PERSONALIZZATO) è stato utilizzato da persone in ambito di una grossa emittente televisiva nazionale e hanno raggiunto il miglior stato di forma di sempre (nessun uso di farmci ed integrazione ridotta al minimo: proteine + BCAA e, solo occasionalmente, creatina).
Certo, se utilizzi solo e soltanto la tabella che hai letto, non la personalizzi in base alle Tue capacità di recupero, non la ciclizzi, ecc. … non posso che essere d’accordo con te: non si arriva lontano… (ma ciò avviene anche con qualunque altro schema…)
Il fatto è che, quando leggi un articolo, devi comprendere che generalmente le tabelle hanno un carattere generale. Per farle funzionare bisogna personalizzarle ed inquadrarle in una metodologia generale della durata di almeno sei mesi. Se proprio vuoi cercare di definire il “mio metodo”, il mio metodo si potrebbe chiamare “personalizzazione”.
Sai perché ci tengo a sottolineare la personalizzazione degli schemi di allenamento?
Perchè quando in un articolo riporto delle tabelle, spesso, mi arrivano degli email in cui, ad esempio, mi si dice: “gli esercizi e le serie erano poche”. Per LA STESSA TABELLA, però mi arrivano anche altre email in cui si afferma che “gli esercizi e le serie erano troppe” o che “la tabella andava benissimo e che hanno ottenuto degli ottimi risultati”.
Comprendi? Per la stessa tabella si ottengono dei riscontri completamente diversi! E ciò - come puoi intuire - dipende, generalmente dalle diverse capacità di recupero dei vari soggetti e da MOLTI altri fattori che vanno valutati di volta in volta…
Stesso discorso per i sistemi a carico concentrato: non sono una mia tesi! Tali metodi furono sviluppati – e nell’articolo c’è scritto! – qualche decennio fa, dai teorici dell’Est Europeo.
Tra l’altro, “la doppia e tripla botta” del Sig. Tozzi ed il Pig-Out del Sig. Cianti ricalcano più o meno lo stesso filone, anche se con delle differenziazioni derivate da varie esperienze personali…
Personalmente – se ne esiste la necessità - consiglierei di usare tale metodologia per circa un mese a semestre (e qui torniamo al discorso di prima: un metodo che NON faccio usare o che faccio usare così infrequentemente può essere definito “IL MIO METODO”?) per eventuali specializzazioni.
Gli Autori che ho prima menzionato, invece - se non ricordo male - lo consigliano anche per tutto l’anno. Quindi in un certo senso, il metodo è “più loro che mio” …
Anche qui, c’è da comprendere il discorso che la tabella è GENERALE e lo indico anche esplicitamente nell’articolo affermando – ad esempio - che “non sto scendendo troppo nei dettagli”. Inoltre, per quanto riguarda i giorni di riposo, indico “di non ricominciare per forza dove è indicato, ma di aspettare uno o più giorni…”; se a te riposare 7 giorni non basta per supercompensare, chi ti vieta di aspettare anche 9 o più giorni? Non mi pare di aver riportato che è vietato…
Concludendo (per spiegare un po’ come la penso):
a me, solitamente, piace organizzare e programmare gli allenamenti nel lungo periodo (in genere, un semestre). Quindi quando propongo una tabella, non pensate che intendo che la facciate per tutto l’anno!!
Attenzione però: questa non è assolutamente una contrapposizione con i metodi (BII, HIT, H-D, ecc.) che, generalmente, partono dal presupposto di utilizzare – con leggerissime varianti - una tabella di allenamento “finchè funziona”, in quanto ritengo valido (e soprattutto semplice da applicare, e questo è un GROSSO vantaggio, altrimenti si rischia di passare più tempo a pianificare che ad allenarsi…) ed uso spesso, anche questo approccio. Tanto per fare un esempio, in questo momento - personalmente - uso una full body “quasi HIT”.
A mio avviso, ogni metodo ha i suoi “pro” ed i suoi “contro” e quindi non è sensato schierarsi da una parte o dall’altra. Occorre valutare di volta in volta… e trarre il meglio da tutto cercando di carpirne le varie sfaccettature.
Spero di aver chiarito un po’.
Approfitto inoltre dell'occasione per augurare un Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo a Te e a tutti gli Amici del Forum.
Bye.
Francesco.
Originally posted by LancerEvo
Ciaooo ragazzi/e.....
ho appena letto Questo articolo di Francesco Currò...e un 'altro "Il Principio della Concentrazione del carico".
cmq x ora mi volevo soffermare sul primo.....
qualcuno ha letto questo articolo??....io mi chiedo come può essere "produttivo" un metodo simile x un hardgainer medio... e non...??
- volume astronomico 8/10 serie
- cedimento ad ogni serie
- frequenza elevata: ogni settimana riallenare la stessa parte.
-divisione tra deltoidi posteriori e anteriori.
come si fa a supercompensare e il recupero?.....
Mi piacerebbe sentire il parere di Qualcuno in merito......magari su entrambi gli articoli....
Ale
Ciaooo ragazzi/e.....
ho appena letto Questo articolo di Francesco Currò...e un 'altro "Il Principio della Concentrazione del carico".
cmq x ora mi volevo soffermare sul primo.....
qualcuno ha letto questo articolo??....io mi chiedo come può essere "produttivo" un metodo simile x un hardgainer medio... e non...??
- volume astronomico 8/10 serie
- cedimento ad ogni serie
- frequenza elevata: ogni settimana riallenare la stessa parte.
-divisione tra deltoidi posteriori e anteriori.
come si fa a supercompensare e il recupero?.....
Mi piacerebbe sentire il parere di Qualcuno in merito......magari su entrambi gli articoli....
Ale
le Tue argomentazioni ed i Tuoi dubbi relativi agli articoli che menzionavi sono sicuramente plausibili (anche se non consideri alcuni dettagli che riporterò tra qualche riga… ), ma affermare che quelle siano le mie tesi, mi sembra una GROSSA inesattezza.
Per prima cosa, quelle tesi NON possono essere mie, in quanto il sistema dell’eserczio prevalente è molto vecchio (forse più di me…), e a quanto ne so, risale a Ruggero Tampellini … o addirittura a qualcuno ancor prima di Lui…
Tra l’altro, l’obiettivo dell’articolo non era “inventare” un metodo che era più produttivo di tutti gli altri, ma semplicemente fare un parallelo tra il GVT ed il “poco pubblicizzato” sistema dell’esercizio prevalente.
Inoltre nei miei articoli tratto decine e decine di metodi diversi (rest pause, cumulative, heavy duty, eterocronismo, triset pre-post affaticamento, l’allenamento settoriale, il metodo degli sforzi pesanti, ecc. ecc.); come mai allora affermi che proprio quel metodo sia il mio??
Prma di fare affermazioni, cerca sempre di approfondire le situazioni, altrimenti, ad esempio … notando che 2 + 2 fa 4 e 2 x 2 fa 4 (e senza fare ulteriori verifiche…) potresti giungere alla conclusione (ovviamente, errata…) che l’operatore somma coincide con l’operatore prodotto… e che quindi, estendendo il discorso 2 + 5 = 2 x 5. Spero di aver reso l’idea di come non basta una sola verifica per definire una legge…
Tornando alle tabelle che hai letto nell’articolo, ai miei allievi, le faccio usare (dopo averle personalizzate) per circa 2 settimane a semestre (ma spesso non le faccio usare affatto). Ricapitolando: un metodo che NON faccio usare o che faccio usare al più per 4 settimane l’anno può essere definito “IL MIO METODO”? Io penso di no!
Per quanto riguarda la produttività dello schema non posso giudicarlo in sé, ma associato ai 6-8 schemi che – se decido di utilizzarlo - gli accoppio, via via nel corso dell’anno. Comunque, tanto per fare un esempio, tale schema (insieme ai suoi complementari, e soprattutto PERSONALIZZATO) è stato utilizzato da persone in ambito di una grossa emittente televisiva nazionale e hanno raggiunto il miglior stato di forma di sempre (nessun uso di farmci ed integrazione ridotta al minimo: proteine + BCAA e, solo occasionalmente, creatina).
Certo, se utilizzi solo e soltanto la tabella che hai letto, non la personalizzi in base alle Tue capacità di recupero, non la ciclizzi, ecc. … non posso che essere d’accordo con te: non si arriva lontano… (ma ciò avviene anche con qualunque altro schema…)
Il fatto è che, quando leggi un articolo, devi comprendere che generalmente le tabelle hanno un carattere generale. Per farle funzionare bisogna personalizzarle ed inquadrarle in una metodologia generale della durata di almeno sei mesi. Se proprio vuoi cercare di definire il “mio metodo”, il mio metodo si potrebbe chiamare “personalizzazione”.
Sai perché ci tengo a sottolineare la personalizzazione degli schemi di allenamento?
Perchè quando in un articolo riporto delle tabelle, spesso, mi arrivano degli email in cui, ad esempio, mi si dice: “gli esercizi e le serie erano poche”. Per LA STESSA TABELLA, però mi arrivano anche altre email in cui si afferma che “gli esercizi e le serie erano troppe” o che “la tabella andava benissimo e che hanno ottenuto degli ottimi risultati”.
Comprendi? Per la stessa tabella si ottengono dei riscontri completamente diversi! E ciò - come puoi intuire - dipende, generalmente dalle diverse capacità di recupero dei vari soggetti e da MOLTI altri fattori che vanno valutati di volta in volta…
Stesso discorso per i sistemi a carico concentrato: non sono una mia tesi! Tali metodi furono sviluppati – e nell’articolo c’è scritto! – qualche decennio fa, dai teorici dell’Est Europeo.
Tra l’altro, “la doppia e tripla botta” del Sig. Tozzi ed il Pig-Out del Sig. Cianti ricalcano più o meno lo stesso filone, anche se con delle differenziazioni derivate da varie esperienze personali…
Personalmente – se ne esiste la necessità - consiglierei di usare tale metodologia per circa un mese a semestre (e qui torniamo al discorso di prima: un metodo che NON faccio usare o che faccio usare così infrequentemente può essere definito “IL MIO METODO”?) per eventuali specializzazioni.
Gli Autori che ho prima menzionato, invece - se non ricordo male - lo consigliano anche per tutto l’anno. Quindi in un certo senso, il metodo è “più loro che mio” …
Anche qui, c’è da comprendere il discorso che la tabella è GENERALE e lo indico anche esplicitamente nell’articolo affermando – ad esempio - che “non sto scendendo troppo nei dettagli”. Inoltre, per quanto riguarda i giorni di riposo, indico “di non ricominciare per forza dove è indicato, ma di aspettare uno o più giorni…”; se a te riposare 7 giorni non basta per supercompensare, chi ti vieta di aspettare anche 9 o più giorni? Non mi pare di aver riportato che è vietato…
Concludendo (per spiegare un po’ come la penso):
a me, solitamente, piace organizzare e programmare gli allenamenti nel lungo periodo (in genere, un semestre). Quindi quando propongo una tabella, non pensate che intendo che la facciate per tutto l’anno!!
Attenzione però: questa non è assolutamente una contrapposizione con i metodi (BII, HIT, H-D, ecc.) che, generalmente, partono dal presupposto di utilizzare – con leggerissime varianti - una tabella di allenamento “finchè funziona”, in quanto ritengo valido (e soprattutto semplice da applicare, e questo è un GROSSO vantaggio, altrimenti si rischia di passare più tempo a pianificare che ad allenarsi…) ed uso spesso, anche questo approccio. Tanto per fare un esempio, in questo momento - personalmente - uso una full body “quasi HIT”.
A mio avviso, ogni metodo ha i suoi “pro” ed i suoi “contro” e quindi non è sensato schierarsi da una parte o dall’altra. Occorre valutare di volta in volta… e trarre il meglio da tutto cercando di carpirne le varie sfaccettature.
Spero di aver chiarito un po’.
Approfitto inoltre dell'occasione per augurare un Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo a Te e a tutti gli Amici del Forum.
Bye.
Francesco.
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