cadenza delle reps

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  • vabo950
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    • Nov 2002
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    #46
    Eagle [/B][/QUOTE]

    Io credevo effettivamente che tu volessi intendere la massima velocità compatibile con un certo carico.
    Su questo non si piove.
    Il problema non è quanto peserò tra 2 mesi (il tempo mio per effettuare 6 allenamenti allenanti) ma tra due anni.
    Uno come me (o forse come te, questo dipende dalle tue valutazioni) ha miglioramenti infinitesimali mica è Arnold che incomincia ad allenarsi ed è subito 90 kg tirato!
    Spero che tu possa rileggerti il mio post (che non ripeterò per non apparire pedante).
    Io confermavo ciò che tu dicevi ma dicevo che era parte di cose un po' più complesse.
    L'allenamento "rallentato" deve essere alternato inevitabilmente con quello "veloce" (ovviamente compatibile con i carichi sollevati).
    Per questo ho citato il lavoro con le catene, interessantissimo in quanto permette di accumulare lavoro, tanto con grandi valori di potenza in quasi tutta l'alzata (grazie al sistema delle catene che sovraccarica la parte alta dell'alzata quando si raggiunge la massima velocità e si tenderebbe naturalmente a rallentare per motivi di salute...).
    Questa è una delle chiavi.
    Per lo meno sarà più forte rispetto ad un allenamento convenzionale!
    Un'altra soluzione è quella di alternare range di rps diversi.
    Ad esempio individuiamo i seguenti:
    1) 12- 15 rps
    2) 8- 11 rps
    3) 5- 7 rps
    4) 2- 4 rps.

    Potremmo fare i seguenti cicli:
    - 12- 15 rps
    - 5- 7 rps
    - 8- 11 rps
    - 2- 4 rps

    Come dicevo le alzate "rallentate" (in sin dei conti per gli atleti di forza riguarda il fatto che si sollevano pesi elevatissimi e quindi la fase concentrica è lenta per natura mentre si accentua il tempo della fase negativa* - per i BBing riguarda il rallenatare pure la fase concentrica) come evidenziato da CP hanno degli effetti fisiologici sul sistema.
    Sono per natura quindi necessarie. Cosa fanno gli atleti di forza per la fase veloce? Sollevamenti olimpici oppure lavori con le catene.
    Il BBer si interesserà invece a carichi grossi sollevati in modo "naturale" (come evidenziato da te).
    Ad esempio posso fare:
    4- 6 allenamenti con 5 x 5, tempo 604
    4- 6 allenamento con 5 x 5 , tempo 30X.

    Si capisce subito che lo stress dei primi 4- 6 allenamenti è garantito dal maggiore TUT, dal maggior tempo sotto tensione (effettiva, in quanto sfrutto di meno le inerzie dovute a fasi non volutamente esplosive), da una maggiore produzione di acido lattico...
    Gli altri 4- 6 allenamenti hanno un grosso effetto perché si solleveranno carichi molto ma molto più elevati (grazie all'inferiore TUT) con picchi di tensione molto ma molto più accentuati.

    Questi cicli potrebbero essere separati da una settimana di scarico.
    Alla fine dei cicli potrei fare 2- 3 settimane di basso volume ma con il massimo sforzo.

    Un saluto,
    Valerio

    * nei PLers si è visto (vedi Kraemer- Fleck) che gli atleti più forte nello squat e nella panca erano quelli che avevano una fase eccentrica più lenta

    PS: concordo che un atleta natural e mediamente dotato dovrebbe usare con parsimonia metodi "devastanti" come le negative (ad esempio da effettuare prima di una pausa negli allenamenti)

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    • donpablo
      Bodyweb Member
      • Sep 2000
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      #47
      Ho capito cosa intendi Eagle.

      SOlo una cosa, concettualmente e discorsivamente puoi generare confusione parlando di "stimolo".

      Lo stimolo e' qualcosa di ascrivibile a tutta le serie, positive, statiche e negative.
      Noi parlavamo di negative volutamente lente, e positive volutamente "rallentate" rispetto all'esplosivita' (che poi con un 85% e' l'esplosivita' di una tartaruga, ma spero che al tremilesimo post lo abbiamo capito tutti, hehe...)

      Insomma, quello che dici sulle intensita' supermassimali puo' essere confuso.

      Poi mi interesserebbe la questione di cui parlasti tempo fa, a proposito dell'inutilita' del cedimento (o della sua non-necessarieta' ai fini della crescita). Mi piacerebbe che tu ti confrontassi con Armando o qualcun'altro sostenitore del cedimento.

      In fin dei conti e' questo il "leitmotiv" che sta dietro al tuo ultimo post sulle super-intensita', o sbaglio?
      Qualcuno ha visto i miei polpacci???

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      • Armando
        Bodyweb Member
        • Nov 2000
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        #48
        Originally posted by Eagle
        ma qualcuno mi deve spiegare perche' bisogna che i movimenti siano volutamente lenti e controllati!

        che prove ci sarebbero che questo rende la serie piu' efficace per l'ipertrofia?

        io personalmente non ho notato alcuna differenza, tranne il fatto che rallentando il movimento volontariamente mi stresso di piu', mi rompo di piu', sono meno soddisfatto della serie, non sento quella sensazione di esplosione muscolare che ho invece quando spingo forte la fase positiva cercando di farla alla massima velocita' possibile.

        Che poi questa massima velocita' possibile sia lenta, diciamo tra il mezzo e un secondo e mezzo, dipende da quanta "strda2 deve fare il peso, dal tipo di leva, e dal carico, ma l'intento e' di arrivare dal punto di massimo stiramento (di quel particolare movimento) alla massima contrazione nel minor tempo possibile.

        La fase negativa la controllo solo quel tanto che basta per non usare rimbalzi che riducono il carico sulla parte contrattile spostandolo su quella elastica e che aumentano il rischio di infortuni.

        Secondo me rallentare volutamente la fase negativa = riposare.
        Casomai faccio 3-4 reps in piu', ma che senso ha farle lente?

        Se per contrarre il pettorale muovendo 100kg d panca ci metto 3 secondi perche' volontariamente rallento, mentre potrei mettercene 1, significa che attivo meno fibre muscolari, le faccio ruotare tra loro, etc etc, cioe' mi alleno male...

        una fibra, lo sappiamo tutti, o si contrae o non si contrae.
        quando si contra lo fa con la massima velocita'.
        la velocita' risultante dipende da quante fibre contraggo contemporaneamente in relazione al carico che sto usando.

        se ne contraggo meno di quelle che potrei la velocita' diventa meno di quella massimale che potrei raggiungere in quel movimento con quel carico.

        e' il discorso del CAT (non del caxxo, anche se potrebbe sembrare ).

        l'isocinetica va lenta ma il funzionamento della macchina e' tale da consentire comunque una velocita' massimale relativa alla forza prodotta.
        il rallentare volontariamente il gesto non rende il movimento del bb simile ad una isocinetica, ma solo ad un movimento rallentato con relativo risparmio di energie e fibre.

        E poi rallentando si allunga il tempo della serie, per cui 10 ripetizioni si fanno in 40 invece che in 20 secondi,e quindi il muscolo si riempie di acido lattico, brucia, ed arriva un esaurimento da acidosi che non serve a una mazza ai fini ipertrofici.
        Piuttosto ne faccio 15 piu' veloci.

        Anche portando le borse del supermercato alla macchina, quando e' lontana, mi bruciano i trapezi e gli avambracci, ma non sono mai cresciuti anche quando facevo la spesa tutti i giorni...

        E, come diceva un grande, se metti un accendino sotto il braccio vedi come ti brucia...ma da qui' a diventare grosso...


        comunque, polemiche e battute a parte, chi gentilmente mi spiega per quale motivo bisogna rallentare volontariamente la fase concentrica? Ed esasperare qualla eccentrica?

        Qualcuno, onestamente, ha visto TANGIBILI miglioramenti rallentando la sua esecuzione???

        Tangibili = che si possono misurare, col metro, con la bilancia, etc.
        Se uno si "vede" o si "sente" meglio non vale...


        Eagle
        Eagle, mi dispiace dirlo ma pare che i santoni del forum non abbiano capito che le varie velocità 30X 1200000/44444444/99999 non servono ad un cavolo, o meglio per essere più buoni, rientrano nel discorso varietà!

        Ci sono dei parametri tutti proporzionali tra loro, ovvero il risultato finale è un bella "K".
        Questi sono TUT, TUL, cadenza, carico, pause di riposo, set, rip e qualcos'altro che mi dimentico probabilmente.

        Varia uno o più parametri e inevatibilmente altri varieranno.

        Per esempio.

        Se uso 100 kg per 10 reps a velocità 3/1/3, se volessi adottare la velocità 10/10 il carico diminuisce ovviamente, poichè il TUT (tempo sotto tensione) è maggiore (equivarrebbe a fare più ripetizioni a velocità "normale").

        Ma se tu facessi, conoscendo tutti i parametri, una bella divisione, tra tutti i parametri che usi a velocità 10/10 e velocità 3/1/3 uscirebbe un bell'UNO!
        Ovvero i risultati sono uguali ovvero sono K in qualsiasi caso.

        La cosa è più logica che altro e non ci vuole una dimostrazione scientifica.
        Ti faccio un esempio.
        Se hai un auto e la riempi con un tot di benzina, sei sicuro che farai un tot di kilometri.
        Ora quei kilometri li farai indipendentemente da:

        1) soste per pisciare, mangiare, prendere il caffè
        2) velocità che vai
        3) tempo che fa, pioggia o sole
        4) ruote che monti
        5) se hai o no i finestrini aperti
        6) se hai un cane in auto o no
        7)......

        Affermare che questo è meglio di quello, è come dire che hai fatto 3 soste in più.......la benzina sempre quella è.....
        Al massimo il viaggio è stato più agevole!

        Il problema è arrivare tardi all'appuntamento....

        Find a way

        Armando
        Kinesiologia Sportiva
        www.armandovinci.com

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        • Socio
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          • Lotta ai panzoni storpi
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          #49
          Originally posted by Armando

          Se hai un auto e la riempi con un tot di benzina, sei sicuro che farai un tot di kilometri.
          Ora quei kilometri li farai indipendentemente da:

          2) velocità che vai
          3) tempo che fa, pioggia o sole
          4) ruote che monti
          5) se hai o no i finestrini aperti
          Nn entro nel merito del concetto per quanto riguarda il BB.. eheh, però hai sbagliato esempio
          Alvaro si è messo a piangere.... niente firma quindi!

          Originariamente Scritto da Steel77
          però quando la moderazione ti fa comodo segnali come un pazzo eh? vergognati, buffone.

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          • Armando
            Bodyweb Member
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            #50
            Originally posted by Socio
            Nn entro nel merito del concetto per quanto riguarda il BB.. eheh, però hai sbagliato esempio
            Non voglio offenderti, ma ci vuole un pò di finezza mentale

            La benzina/Kilometri rappresentano la KOSTANTE di cui parlavo sopra, variando qualsiasi paramtro (soste, velocità) la K non varia (kilometri percorsi o benzina messa....)

            Find a way

            Armando



            P.S.: come è brutto spiegare le cose.......
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            • vabo950
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              #51
              Originally posted by Armando
              Eagle, mi dispiace dirlo ma pare che i santoni del forum non abbiano capito che le varie velocità 30X 1200000/44444444/99999 non servono ad un cavolo, o meglio per essere più buoni, rientrano nel discorso varietà!

              Ci sono dei parametri tutti proporzionali tra loro, ovvero il risultato finale è un bella "K".
              Questi sono TUT, TUL, cadenza, carico, pause di riposo, set, rip e qualcos'altro che mi dimentico probabilmente.

              Varia uno o più parametri e inevatibilmente altri varieranno.

              Per esempio.

              Se uso 100 kg per 10 reps a velocità 3/1/3, se volessi adottare la velocità 10/10 il carico diminuisce ovviamente, poichè il TUT (tempo sotto tensione) è maggiore (equivarrebbe a fare più ripetizioni a velocità "normale").

              Ma se tu facessi, conoscendo tutti i parametri, una bella divisione, tra tutti i parametri che usi a velocità 10/10 e velocità 3/1/3 uscirebbe un bell'UNO!
              Ovvero i risultati sono uguali ovvero sono K in qualsiasi caso.

              La cosa è più logica che altro e non ci vuole una dimostrazione scientifica.
              Ti faccio un esempio.
              Se hai un auto e la riempi con un tot di benzina, sei sicuro che farai un tot di kilometri.
              Ora quei kilometri li farai indipendentemente da:

              1) soste per pisciare, mangiare, prendere il caffè
              2) velocità che vai
              3) tempo che fa, pioggia o sole
              4) ruote che monti
              5) se hai o no i finestrini aperti
              6) se hai un cane in auto o no
              7)......

              Affermare che questo è meglio di quello, è come dire che hai fatto 3 soste in più.......la benzina sempre quella è.....
              Al massimo il viaggio è stato più agevole!

              Il problema è arrivare tardi all'appuntamento....

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              Armando
              Lo sai qual è il problema? Partire da un'ipotesi e costruirci un castello concettuale. Sembra logico ma alla realtà dei fatti si verifica il risultato sperato?
              Boh!
              Prendi l'esempio della macchina.
              Metto 20 l di benzina e prevedo di fare 200 km in autostrada, per il fatto che prevedo di consumare 10km/l.
              Mi costruisco tanti mondi paralleli.
              In uno vado a 100 km allora, in un'altro 200 km/h...
              Ineluttabilmente verificherò che andando più veloce consumerò di più.
              Così come verificherò che facendo più soste consumerò di più...
              Insomma la teoria di base era sbagliata.
              Lo stesso vale (o potrebbe non valere) con il TUT e il tempo di esecuzione degli esercizi.
              Fare le rps con un tempo 505 oppure 30X (ammettendo lo stesso TUT), presenterà gli stessi effetti?
              Se sì, ok se no... mi sa che il tempo deve essere una variabile da tenere in considerazione.
              Poi ovviamente anche se il tempo fosse una variabile fondamentale, uno potrebbe infischiarsene. Anche se la scienza e la pratica avessero confermato certe evidenze.

              Un saluto,
              Valerio

              PS:Per DonPablo. Sappiamo che una fase esplosiva con carichi massimali (pesi maggiori uguali all'85%1RM) è sempre un fase "lenta". Chi pensi dica il contrario??

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              • Armando
                Bodyweb Member
                • Nov 2000
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                • Napoli
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                #52
                Valerio, scherzi a parte, la cadenza è un modo per rendere vario l'allenamento, gli effetti probabilmente saranno diversi, in teoria dovrebbe essere così, visto che in genere non facendo la stessa cosa si attua uno stressor differente.
                Il concetto più sottile è capire se tale variazione è effettivamente buona o no.
                Fare un 3/0/X o un 15/1/15 porta realmente a qualcosa?
                A mio parere incide poco sull'efficacia dell'allenamento, se viene considerata la velocità come parte della ciclizzazione.
                Può essere utile in certi casi, fare sedute a velocità 10/10 o 8/8, come sedute a 30-50 reps, ma non sono indispensabili.

                Se per esempio hai un allievo che si muove senza controllo durante uno squat, fare un 8/1/8 può aiutare a farlo "calmare" e ad insegnargli la tecnica giusta.
                Ma stallare su uno squat e abbassare i pesi per usare una cadenza diversa, più alta in questo caso a mio parere è una perdita di tempo.

                Sono congetture, esperienza, idee personali, nessuno può metterci la mano sul fuoco sull'efficacia di tale metodo.

                Forse 1 ciclo di prova di 6 settimane con una cadenza diversa va provato.
                Personalmente usai il superslow per 8 settimane su stacchi trap-bar e curl e ne sono rimasto molto deluso, anzi mi irritai perchè regredii di quasi 10 kg sul mio record personale.

                Può anche sessere che facendolo ora possa damri grandi risultati, ma perchè rischiare su un qualcosa che per me è una parte molto insignificante dell'allenamento?

                I metodi più efficaci ci sono, usiamo quelli!

                Find a way

                Armando

                P.S.: forse la cosa più interessante di tutto il discorso cadenza è la pausa in basso e/o in alto.
                Fermarsi in massima accosciata in uno squat poggiando il bilanciere agli appoggi bassi del rack, riposando per 2-3 secondi e poi risalire, è molto duro e va provato.
                Questo per me ha una sua efficacia.
                Kinesiologia Sportiva
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                • Eagle
                  Bodyweb Member
                  • Dec 2001
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                  • 38
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                  #53
                  SEcondo me, ma sarebbe un altro thread, il nocciolo della questione e' che non e' sempre e necessariamente che

                  allenamento piu' massacrante = allenamento piu' efficace

                  il mio approccio e' di ottenere di piu' con il meno possibile, o comunque cercare di ottenere il piu' possibile con quello che SERVE.

                  Altrimenti perche' non fare tutto sempre in superserie, ogni serie con forzate e negative, correndo da un esercizio e l'altro, e poi andare a casa in bicicletta alla massima velocita' senza riposare dall'ultima serie, allenarsi al caldo e disidratati...cosi' certamente ci si sentira' piu' massacrati

                  Scherzi a parte, in biologia spesso lo stimolo deve essere qualitativamente appropriato e quantitativamente adatto.
                  Non sempre di piu' significa maggior risultato.

                  Che intensita' e durata siano inversamente proporzionali e' una legge fisica molto intuitiva e nota, non ci voleva certo qualche esperto di bb per scoprirla.
                  Il problema non e' quello, ma sapere dove l'intensita' (una volta che la avremo definita) deve spingersi per ottenere che cosa.
                  Come intensita' durata e frequenza interagiscono tra loro.
                  Che relazione c'e' tra il TUT e l'ipertrofia, tra la massima tensione e l'ipertrofia, etc etc.

                  Si possono formulare molte teorie, ma nessuna vale piu' dell'altra, fino a che non si provano nella pratica.
                  E non e' difficile provarle, almeno su di se'.

                  Come ho gia' detto: si stabilisce un periodo sufficientemente lungo per il test, si cerca di mantenere uguali gli altri parametri e si fa variare quello che si vuole studiare.
                  Ci si misura, pesa e si calcolano i livelli di forza, si possono anche considerare altri parametri (piacevolezza dell'allenamento, livello di energia, pompaggio, qualita' del sonno, appentito, e chi piu' ne ha piu' ne metta).

                  E poi si fa sta prova.

                  Pero' non potete dirmi che ci vogliono 10 anni per valutare un metodo di allenamento o di alimentazione, altrimenti non si possono provare piu\ di 2 metodi in una vita...


                  Eagle
                  Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza.

                  NEUROPROLOTERAPIA - la nuova cura per problemi articolari e muscolari. Mininvasiva ma soprattutto, che funziona!
                  kluca64@yahoo.com

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                  • MISTER X
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                    • Dec 2000
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                    #54
                    il punto,EAGLE,è l'allenarsi al massimo possibile nei limiti della sopportazione del nostro fisico.

                    le forzate,negative,superserie ecc se le usi sempre,ad ogni allenamento,superano il livello di sopportazione che ci permette il nostro corpo e inevitabilmente giunge il superallenamento.

                    se invece riusciamo a dare il 100% sempre e a recuperare bene ecco che abbiamo fatto il meglio e il massimo consentitoci.

                    fare anche solo il 101% è deleterio.

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                    • vabo950
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                      #55
                      Originally posted by Eagle
                      SEcondo me, ma sarebbe un altro thread, il nocciolo della questione e' che non e' sempre e necessariamente che

                      allenamento piu' massacrante = allenamento piu' efficace

                      il mio approccio e' di ottenere di piu' con il meno possibile, o comunque cercare di ottenere il piu' possibile con quello che SERVE.

                      Altrimenti perche' non fare tutto sempre in superserie, ogni serie con forzate e negative, correndo da un esercizio e l'altro, e poi andare a casa in bicicletta alla massima velocita' senza riposare dall'ultima serie, allenarsi al caldo e disidratati...cosi' certamente ci si sentira' piu' massacrati

                      Scherzi a parte, in biologia spesso lo stimolo deve essere qualitativamente appropriato e quantitativamente adatto.
                      Non sempre di piu' significa maggior risultato.

                      Che intensita' e durata siano inversamente proporzionali e' una legge fisica molto intuitiva e nota, non ci voleva certo qualche esperto di bb per scoprirla.
                      Il problema non e' quello, ma sapere dove l'intensita' (una volta che la avremo definita) deve spingersi per ottenere che cosa.
                      Come intensita' durata e frequenza interagiscono tra loro.
                      Che relazione c'e' tra il TUT e l'ipertrofia, tra la massima tensione e l'ipertrofia, etc etc.

                      Si possono formulare molte teorie, ma nessuna vale piu' dell'altra, fino a che non si provano nella pratica.
                      E non e' difficile provarle, almeno su di se'.

                      Come ho gia' detto: si stabilisce un periodo sufficientemente lungo per il test, si cerca di mantenere uguali gli altri parametri e si fa variare quello che si vuole studiare.
                      Ci si misura, pesa e si calcolano i livelli di forza, si possono anche considerare altri parametri (piacevolezza dell'allenamento, livello di energia, pompaggio, qualita' del sonno, appentito, e chi piu' ne ha piu' ne metta).

                      E poi si fa sta prova.

                      Pero' non potete dirmi che ci vogliono 10 anni per valutare un metodo di allenamento o di alimentazione, altrimenti non si possono provare piu\ di 2 metodi in una vita...


                      Eagle
                      Il problema è (nei tuoi esempi) trovare i metodi che si combinano bene verso il raggiungimento dei propri obiettivi.
                      Se nel mio caso la ricerca massima è sull'ipertrofia e le cadenze migliori sono superiori per questo obiettivo me ne infischierò dei record se la massa (o in generale, la composizione corporea) migliora.
                      Punto.
                      Nel tuo caso, i record sono peggiorati perché nel ciclo di 8 settimane hai prodotto potenze miserrime rispetto agli standard dei tuoi allenamenti (velocità minori e per giunta con carichi minori).
                      Però il discorso va fatto sempre in base ai contesti giusti (come ad esempio la scelta degli esercizi giusti).
                      Per quanto mi riguarda, se l'obiettivo è il miglioramento in un certo esercizio non lo abbondonerei mai (al limite vario qualcosina ma rispettandone sempre la natura), certo lo "stallerei" intenzionalmente per un certo periodo e mi concentrerei su altro.
                      Prendi l'esempio di Gigars e della sua panca. L'ha lasciata per un po' provando le parallele. Risultato catastrofico. Sono due esercizi completamente diversi (uno della catena aperta, l'altra della catena chiusa) e che sviluppano potenze diverse (nessuno si sogna di esplodere alzate con le parallele).

                      un saluto,
                      Valerio

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                      • vabo950
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                        #56
                        Originally posted by vabo950
                        Il problema è (nei tuoi esempi) trovare i metodi che si combinano bene verso il raggiungimento dei propri obiettivi.
                        Se nel mio caso la ricerca massima è sull'ipertrofia e le cadenze migliori sono superiori per questo obiettivo me ne infischierò dei record se la massa (o in generale, la composizione corporea) migliora.
                        Punto.
                        Nel tuo caso, i record sono peggiorati perché nel ciclo di 8 settimane hai prodotto potenze miserrime rispetto agli standard dei tuoi allenamenti (velocità minori e per giunta con carichi minori).
                        Però il discorso va fatto sempre in base ai contesti giusti (come ad esempio la scelta degli esercizi giusti).
                        Per quanto mi riguarda, se l'obiettivo è il miglioramento in un certo esercizio non lo abbondonerei mai (al limite vario qualcosina ma rispettandone sempre la natura), certo lo "stallerei" intenzionalmente per un certo periodo e mi concentrerei su altro.
                        Prendi l'esempio di Gigars e della sua panca. L'ha lasciata per un po' provando le parallele. Risultato catastrofico. Sono due esercizi completamente diversi (uno della catena aperta, l'altra della catena chiusa) e che sviluppano potenze diverse (nessuno si sogna di esplodere alzate con le parallele).

                        un saluto,
                        Valerio
                        Scusate, avevo risposto ad Armando.
                        Per Eagle. E' vera la relazione inversa tra volume ed intensità.
                        Ma l'intensità è di forza, non di sforzo.
                        Un saluto,
                        Valerio

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                          #57
                          Io vorrei provare a vedere la questione sotto un punto di vista un po' diverso...
                          Si è sempre detto che l'opertrofia viene stimolata in maniera ottimale da tempi sotto tensione di 30-60 secondi, giusto? Se io faccio 12 ripetizioni con una cadenza 2.1.x.1 il TUT sarà compreso in questi parametri, ma se uso una cadenza 6.1.2.1 il TUT sarà di 120 secondi! Ecco che le classiche 12 reps da bodybuilder diventano esageratamente numerose! Se però decido di usare il TUT come parametro fondamentale (e nn il numero di reps) e voglio quindi mantenermi nel range di 30-60 secondi, con la cadenza 6.1.2.1 eseguirò 6 ripetizioni e quasi sicuramente nn sperimenterò cali di carico. Il carico nn cambia, ma il tipo di stimolo sul muscolo cambia molto: resta da vedere se il muscolo viene stimolato a crescere di più da contrazioni intense come quelle esplosive o dalla tensione continua e dalle eccentriche prolungate della cadenza lenta

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                          • Armando
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                            #58
                            Originally posted by ATP
                            Io vorrei provare a vedere la questione sotto un punto di vista un po' diverso...
                            Si è sempre detto che l'opertrofia viene stimolata in maniera ottimale da tempi sotto tensione di 30-60 secondi, giusto? Se io faccio 12 ripetizioni con una cadenza 2.1.x.1 il TUT sarà compreso in questi parametri, ma se uso una cadenza 6.1.2.1 il TUT sarà di 120 secondi! Ecco che le classiche 12 reps da bodybuilder diventano esageratamente numerose! Se però decido di usare il TUT come parametro fondamentale (e nn il numero di reps) e voglio quindi mantenermi nel range di 30-60 secondi, con la cadenza 6.1.2.1 eseguirò 6 ripetizioni e quasi sicuramente nn sperimenterò cali di carico. Il carico nn cambia, ma il tipo di stimolo sul muscolo cambia molto: resta da vedere se il muscolo viene stimolato a crescere di più da contrazioni intense come quelle esplosive o dalla tensione continua e dalle eccentriche prolungate della cadenza lenta
                            Un muscolo cresce se i carichi che usi progrediscono, riposi e mangi a sufficienza.
                            Ripeto, per me parlare di cadenza è una perdita di tempo.
                            Pareri.

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                            Armando
                            Kinesiologia Sportiva
                            www.armandovinci.com

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                              #59
                              Originally posted by ATP
                              Io vorrei provare a vedere la questione sotto un punto di vista un po' diverso...
                              Si è sempre detto che l'opertrofia viene stimolata in maniera ottimale da tempi sotto tensione di 30-60 secondi, giusto? Se io faccio 12 ripetizioni con una cadenza 2.1.x.1 il TUT sarà compreso in questi parametri, ma se uso una cadenza 6.1.2.1 il TUT sarà di 120 secondi! Ecco che le classiche 12 reps da bodybuilder diventano esageratamente numerose! Se però decido di usare il TUT come parametro fondamentale (e nn il numero di reps) e voglio quindi mantenermi nel range di 30-60 secondi, con la cadenza 6.1.2.1 eseguirò 6 ripetizioni e quasi sicuramente nn sperimenterò cali di carico. Il carico nn cambia, ma il tipo di stimolo sul muscolo cambia molto: resta da vedere se il muscolo viene stimolato a crescere di più da contrazioni intense come quelle esplosive o dalla tensione continua e dalle eccentriche prolungate della cadenza lenta
                              allora che dire delle serie adalte ripetizioni coem lo squat a20 rip?

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                              • ATP
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                                Originally posted by MISTER X
                                allora che dire delle serie adalte ripetizioni coem lo squat a20 rip?
                                Non sono 20 ripetizioni di fila, quindi nonostante il lungo TUT si rimane nel metabolismo lattacido, senza sconfinare nel lavoro di endurance..questo, unito ad alti pesi sollevati molte volte e in un lasso di tempo limitato rende così produttiva questa tecnica. Aggiungo che non sono un fisiologo e queste sono teorie che formulo in base ai pochi dati che ho

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