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Partenza con il freno a mano

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    Partenza con il freno a mano

    Ciao ragazzi, il titolo rappresenta perfettamente l'inizio di ogni mio allenamento.
    Indipendentemente dal tipo di scheda (forza o massa) e dal tipo di orario di inizio (generalmente per le 19 ma capita anche qualche pomeriggio per le 16-17), ogni volta che metto piede in palestra, per la prima mezz'ora circa, mi sembra davvero di avere il freno a mano tirato.
    Nel senso che ho poca forza, mi sfianco alla prima serie e combino poco.
    Ho iniziato circa un anno fa ad allenarmi e all'inizio ero uno di quelli da "10 minuti di cardio per scaldarmi". Pochi risultati, soprattutto per la mia poca esperienza.

    Poi ho trovato l'articolo di Manx sul riscaldamento
    Il riscaldamento: questo sconosciuto Una breve guida a questo elemento fondamentale dei nostri allenamenti, fin troppo bistrattato. Sempre più spesso, e con sconcerto, leggo sul nostro forum - e vedo nelle palestre - di ragazzi che non hanno la minima cognizione del riscaldamento e di come vada impostato. Il

    ed effettivamente le cose sono cambiate parecchio.

    L'unica costante che c'è sempre stata è la fase iniziale dell'allenamento. E' come se il mio corpo e la mia testa ci mettessero un po' per capire di essere in palestra. Passato comunque questo momento di stallo, gli allenamenti passano con sudore e soddisfazione soprattutto da quando ho scoperto sulla mia pelle un trucco (?) per superare meglio la fase iniziale di torpore: mi serve un esercizio "trauma".

    Ad esempio, è la giornata del petto, vado 5 minuti sull'ellittica (per aspettare che la panca si liberi... e guardare qualche fondoschiena! ), un po' di rotazioni con il bastone ed extrarotazioni ai cavi, mi scaldo con le serie di avvicinamento di Manx e parto con l'allenamento. Per le prime 2-3 serie mi sembra di morire.
    Inseriamo il "trauma". Parto con l'ellittica (assolutamente facoltativa, ripeto che mi serve più che altro per aspettare che la palestra si vuoti un po'), rotazioni ed extrarotazioni, poi l'esercizio trauma in un distretto muscolare diverso da quello specifico dell'allenamento. giornata del petto? Faccio lo squat. Schiena? Stacchi (unica eccezione). Gambe? Panca piana o trazioni. Non sto particolarmente attento ai kg da caricare (al momento non mi interessa una particolare progressione su questo esercizio, ma lo sto ancora studiando), più che altro vado a "sentimento", aumento pian piano finchè non mi sembra di aver raggiunto un soddisfacente livello di "stanchezza". Poi parto con le serie di avvicinamento, poi l'allenamento vero e proprio e già dalla prima serie vado liscio e contento.

    Visto che su di me sembra funzionare, direi che l'esercizio "trauma" ha senso, ma... ha davvero senso?

    #2
    up!

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      #3
      Grazie a tutti per i preziosi e dettagliati consigli che mi avete dato, è sempre un piacere ricevere un aiuto così preciso e professionale, visito questo forum sempre con grande soddisfazione.
      Ovviamente è vero l'esatto contrario di quello che ho scritto.

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        #4
        Originariamente Scritto da bassettoff Visualizza Messaggio
        Ad esempio, è la giornata del petto, vado 5 minuti sull'ellittica (per aspettare che la panca si liberi... e guardare qualche fondoschiena! ), un po' di rotazioni con il bastone ed extrarotazioni ai cavi, mi scaldo con le serie di avvicinamento di Manx e parto con l'allenamento. Per le prime 2-3 serie mi sembra di morire.
        Questo è un ottimo riscaldamento, sia per il SNC che per testosterone, ormoni e via dicendo!!

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