un carico sollevato determina una vasocostrizione muscolare, i capillari muscolari si comprimono. La loro compressione impedisce un apporto adeguato dell'ossigeno al muscolo attivo.
Quindi se aumento il carico sollevato, invariabilmente, aumenterò la forza prodotta, e conseguentemente aumenterà la deficienza di ossigeno.
Sembrerebbe quindi che "meno ossigeno ai muscoli=più forza".
da questo concetto nacque il Kaatsu training, nella scelta di questo metodo si è partiti dall'occlusione volontaria della circolazione e dalla riduzione del carico.
Cambiando punto di vista, potrei non variare molto il carico in uso, ma cercare di aumentare per quanto possibile l'abilità muscolare di "captare ossigeno" quando l'occlusione per effetto del carico, è elevata.
le ultime tre serie sono svolte con la massima attenzione al tempo sotto tensione. Per ogni serie il tempo sotto tensione e il carico in uso, determineranno un rifornimento veramente inadeguato al muscolo, questa inadeguatezza determina un fattore importante per l'aumento della forza massimale. Il profilo biochimico muscolare è altamente compromesso dall'intensità raggiunta, il lattato è aumentato e il muscolo deve trovare l'approvigionamento necessario. Il ristoro attivo è rappresentato dalla serie finale, in cui il decremento del carico può far aumentare il passaggio di ossigeno.
P.S: "inserisci tabella" veramente mal fatto
Quindi se aumento il carico sollevato, invariabilmente, aumenterò la forza prodotta, e conseguentemente aumenterà la deficienza di ossigeno.
Sembrerebbe quindi che "meno ossigeno ai muscoli=più forza".
da questo concetto nacque il Kaatsu training, nella scelta di questo metodo si è partiti dall'occlusione volontaria della circolazione e dalla riduzione del carico.
Cambiando punto di vista, potrei non variare molto il carico in uso, ma cercare di aumentare per quanto possibile l'abilità muscolare di "captare ossigeno" quando l'occlusione per effetto del carico, è elevata.
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P.S: "inserisci tabella" veramente mal fatto
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