Caro Valerio sto riprendendo in mano i vecchi appunti di Poliquin e Ian King.
Recentemente ho riletto anche il libro “I Principi di Poliquin”.
Premetto che ho negli ultimi anni ho seguito con interesse e profitto gli insegnamenti di Mc Robert e Tozzi.
Tuttavia, facendo tesoro delle loro preziose intuizioni e/o riscoperte, volevo cercare di percorrere una terza via dell’allenamento che lo rendesse ancora più scientifico e razionale senza naturalmente prescindere dall’aspetto assolutamente “ludico” ed “empirico” tipico di qualsiasi attività ricreativa umana.
Problemi sorgono in special modo sulla periodizzazione (su questo Forum sono già stati effettuati più dibattiti in proposito) , sulla conoscenza di nuove metodiche di allenamento (non solo basate solo sul concetto di intensità spinto spesso agli estremi, ma anche su quello di accumulo p.e.), sull’interpretazione meno istintiva e più fisiologica delle nostre care serie e ripetizioni e dei tempi di recupero.
A proposito di quest’ultima negli scritti di cui sopra alcuni chiarimenti mi servirebbero per attuare le seguenti metodiche:
1) 5x5 (Reg Park): da quello che ho inteso si accetta un calo fisiologico delle ripetizioni per cui in realtà si deve parlare di 5-4-3-3-3 p.e.. In questo caso nella seduta successiva è indifferente se aumento peso (microcarichi) o ripetizioni?
2) 2x6-8 (absolute failure): significa target prima serie nel senso che punto a farne 8 accettando anche qui il calo fisiologico nella seconda serie?
3) 2x6-8, 3x8-10, ecc… (senza nessuna specificazione) si intendono come il caso 2, oppure ci si attende il “fallimento” all’ultima serie?
Poiché non ho trovato nulla a riguardo e in questa ultima ipotesi che eventualmente possono essere applicate le tecniche classiche ipertrofiche: drop set, stripping ecc….?
Se questi argomenti non sono troppo annoianti cercherò eventualmente di proseguire con questo dibattito con altri spunti e sollecitazioni.
Ringrazio anticipatamente Valerio e tutti coloro interessati ad una “terza via”.
Ciao
Recentemente ho riletto anche il libro “I Principi di Poliquin”.
Premetto che ho negli ultimi anni ho seguito con interesse e profitto gli insegnamenti di Mc Robert e Tozzi.
Tuttavia, facendo tesoro delle loro preziose intuizioni e/o riscoperte, volevo cercare di percorrere una terza via dell’allenamento che lo rendesse ancora più scientifico e razionale senza naturalmente prescindere dall’aspetto assolutamente “ludico” ed “empirico” tipico di qualsiasi attività ricreativa umana.
Problemi sorgono in special modo sulla periodizzazione (su questo Forum sono già stati effettuati più dibattiti in proposito) , sulla conoscenza di nuove metodiche di allenamento (non solo basate solo sul concetto di intensità spinto spesso agli estremi, ma anche su quello di accumulo p.e.), sull’interpretazione meno istintiva e più fisiologica delle nostre care serie e ripetizioni e dei tempi di recupero.
A proposito di quest’ultima negli scritti di cui sopra alcuni chiarimenti mi servirebbero per attuare le seguenti metodiche:
1) 5x5 (Reg Park): da quello che ho inteso si accetta un calo fisiologico delle ripetizioni per cui in realtà si deve parlare di 5-4-3-3-3 p.e.. In questo caso nella seduta successiva è indifferente se aumento peso (microcarichi) o ripetizioni?
2) 2x6-8 (absolute failure): significa target prima serie nel senso che punto a farne 8 accettando anche qui il calo fisiologico nella seconda serie?
3) 2x6-8, 3x8-10, ecc… (senza nessuna specificazione) si intendono come il caso 2, oppure ci si attende il “fallimento” all’ultima serie?
Poiché non ho trovato nulla a riguardo e in questa ultima ipotesi che eventualmente possono essere applicate le tecniche classiche ipertrofiche: drop set, stripping ecc….?
Se questi argomenti non sono troppo annoianti cercherò eventualmente di proseguire con questo dibattito con altri spunti e sollecitazioni.
Ringrazio anticipatamente Valerio e tutti coloro interessati ad una “terza via”.
Ciao