Valerio,
Mi sembra che tu sia un po' confuso a riguardo di alcuni concetti e del loro significato pratico.
"Prendiamo ad esempio un protocollo per i soggetti normali:
- si esegue un esercizio con un carico che permette 8 rps;
- effettivamente si effettuono 8 rps (quindi cedimento concentrico);
- pausa per abbassare il carico del 5- 10%;
- effettuare le rps che vengono (in genere 3- 4);
- abbassare il carico ancora del 5- 10%;
- effettuare le rps che vengono (in genere 3- 4);
Ora (per questo dico che non posso affrettarmi a parlare di fisiologia) se la situazione è la medesima a quella del 3 x 10 (distinzione tra 3 serie massimali con carico 10RM e 3 serie massimali con carico che scende per permettere sempre 10RM) è bene alternare i due metodi (per certi periodi si intende) in quanto il metodo delle 16- 20 rps in rest pause è un metodo di intensificazione (nel senso che l'intensità di forza non cala perché non cala il peso, quindi è presumibile che sino ad un certo punto l'attività elettrica aumenti molto più del secondo metodo) mentre quello descritto da me sopra è un metodo più di accumulazione (l'intensità per la forza cala), specie se nel suo sviluppo si fa sì che risultino più rps alla fine. "
C - 16-20 ripetizioni in rest pause sono un metodo di "densificazione", il carico iniziale non aumenta rispetto al 3x10 ed e' addirittura minore a quello iniziale dello "stagger set" o "drop set" che dir si voglia.
I concetti di "intensificazione" e "accumulo", inoltre, si applicano per lo piu' ai mesocicli e non alle singole sedute e si riferiscono in particolare alle variazioni di intensita' (intesa come percentuale dell'1RM) e del volume (inteso come tonnellaggio).
"Carichi che tu hai accennato del tipo sub massimale (8- 10RM) possono esserlo per uno efficientissimo dal punto di vista neuromuscolare ma possono essere carichi quasi massimali per uno non efficiente (come me). "
C - La differenza tra un soggetto efficiente dal punto di vista neuromuscolare e uno che lo e' di meno e' apparente data una stessa percentuale dell'1RM. Il soggetto meno efficiente a reclutare unita' motorie riesce a completare un maggior numero di ripetizioni con una stessa percentuale dell'1RM (ma probabilmente con un carico minore). Se invece parliamo di carichi sub-massimali in termini di xRM, allora il carico e' piu' provante per il soggetto efficiente dal punto di vista neuromuscolare, proprio perche' riesce a spendere una percentuale maggiore delle proprie energie dal punto di vista sia metabolico sia nervoso.
E' per questo che, data una stessa intensita' di lavoro (e pari capacita' di lavoro), gli atleti con maggiore esperienza abbisognano di tempi di recupero piu' lunghi.
Spero di averti chiarito questi concetti.
A presto,
Carlo Buzzichelli
Mi sembra che tu sia un po' confuso a riguardo di alcuni concetti e del loro significato pratico.
"Prendiamo ad esempio un protocollo per i soggetti normali:
- si esegue un esercizio con un carico che permette 8 rps;
- effettivamente si effettuono 8 rps (quindi cedimento concentrico);
- pausa per abbassare il carico del 5- 10%;
- effettuare le rps che vengono (in genere 3- 4);
- abbassare il carico ancora del 5- 10%;
- effettuare le rps che vengono (in genere 3- 4);
Ora (per questo dico che non posso affrettarmi a parlare di fisiologia) se la situazione è la medesima a quella del 3 x 10 (distinzione tra 3 serie massimali con carico 10RM e 3 serie massimali con carico che scende per permettere sempre 10RM) è bene alternare i due metodi (per certi periodi si intende) in quanto il metodo delle 16- 20 rps in rest pause è un metodo di intensificazione (nel senso che l'intensità di forza non cala perché non cala il peso, quindi è presumibile che sino ad un certo punto l'attività elettrica aumenti molto più del secondo metodo) mentre quello descritto da me sopra è un metodo più di accumulazione (l'intensità per la forza cala), specie se nel suo sviluppo si fa sì che risultino più rps alla fine. "
C - 16-20 ripetizioni in rest pause sono un metodo di "densificazione", il carico iniziale non aumenta rispetto al 3x10 ed e' addirittura minore a quello iniziale dello "stagger set" o "drop set" che dir si voglia.
I concetti di "intensificazione" e "accumulo", inoltre, si applicano per lo piu' ai mesocicli e non alle singole sedute e si riferiscono in particolare alle variazioni di intensita' (intesa come percentuale dell'1RM) e del volume (inteso come tonnellaggio).
"Carichi che tu hai accennato del tipo sub massimale (8- 10RM) possono esserlo per uno efficientissimo dal punto di vista neuromuscolare ma possono essere carichi quasi massimali per uno non efficiente (come me). "
C - La differenza tra un soggetto efficiente dal punto di vista neuromuscolare e uno che lo e' di meno e' apparente data una stessa percentuale dell'1RM. Il soggetto meno efficiente a reclutare unita' motorie riesce a completare un maggior numero di ripetizioni con una stessa percentuale dell'1RM (ma probabilmente con un carico minore). Se invece parliamo di carichi sub-massimali in termini di xRM, allora il carico e' piu' provante per il soggetto efficiente dal punto di vista neuromuscolare, proprio perche' riesce a spendere una percentuale maggiore delle proprie energie dal punto di vista sia metabolico sia nervoso.
E' per questo che, data una stessa intensita' di lavoro (e pari capacita' di lavoro), gli atleti con maggiore esperienza abbisognano di tempi di recupero piu' lunghi.
Spero di averti chiarito questi concetti.
A presto,
Carlo Buzzichelli
Commenta