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Da ex tennista agonista posso dire che il braccio destro e tutta la porzione destra riguardante trapezio e deltoide era (ed è ancora lievemente) più sviluppata della sinistra..
Sul grasso non saprei cosa dire visto che non ne ho mai avuto (a parte un po' di pancetta in da 2 anni a questa parte).
Originariamente Scritto da zajka
il buco del culo è stato programmato a senso unico, siete voi che avete inventato che debba fungere anche da entrata, quindi dovete subire e stare zitti.
Da ex tennista agonista posso dire che il braccio destro e tutta la porzione destra riguardante trapezio e deltoide era (ed è ancora lievemente) più sviluppata della sinistra..
Sul grasso non saprei cosa dire visto che non ne ho mai avuto (a parte un po' di pancetta in da 2 anni a questa parte).
quindi una mia curiosità, per perdere grasso "vecchio" che sia sull'addome oppure in zona glutei,gambe ecc, quindi parliamo dei due morfotipi che tutti conosciamo, che metodica si potrebbe attuare? dieta ipocalorica + cardio associato ai pesi potrebbe funzionare? certo prima si perderà grasso nuovo, successivamente si riuscirà ad intaccare quello vecchio?
luigi 87,mi riferisco al tuo discorso degli stravolgimenti ormonali,io sta estate quando ero "definito" sono arrivato ad avere le vene in vista negli intercostali e obliqui,che erano anche belli delineati...ma i fianchetti mi rimanevano sempre,nulla di eccessivo ma rovinavano la linea...in questo caso si può parlare di un eccesso di estrogeni? che mi fa accumulare proprio li il grasso ed è l'ultimo ad andarsene via?
Da ex tennista agonista posso dire che il braccio destro e tutta la porzione destra riguardante trapezio e deltoide era (ed è ancora lievemente) più sviluppata della sinistra..
Sul grasso non saprei cosa dire visto che non ne ho mai avuto (a parte un po' di pancetta in da 2 anni a questa parte).
quoto, anche io da ex tennista agonista non trovo nessuna differenza di definizione dal braccio destro (con il quale gioco) e il sinistro, c'è da dire che essendo bimane per rovescio usavo anche un pò il sinistro..però nessuna differenza di def, solo lieve di massa nella parte destra..
luigi 87,mi riferisco al tuo discorso degli stravolgimenti ormonali,io sta estate quando ero "definito" sono arrivato ad avere le vene in vista negli intercostali e obliqui,che erano anche belli delineati...ma i fianchetti mi rimanevano sempre,nulla di eccessivo ma rovinavano la linea...in questo caso si può parlare di un eccesso di estrogeni? che mi fa accumulare proprio li il grasso ed è l'ultimo ad andarsene via?
mmm da quello che ho capito, l'eccesso d'estrogeni (tipicamente femminile) fa accumulare soprattutto nella zona inferiore del corpo, quindi gambe,glutei, il tuo caso dovrebbe essere l'opposto, aspettiamo comunque chi è più esperto
Quando si parla di calore é ovvio che ci si riferisce al calore generato tramite la termogenesi dovuta ai processi ossidativi, la cui efficienza si aggira attorno al 40%, il restante 60% viene "sprecato" (in realtà spreco non è, altrimenti non saremmo esseri omeotermi) sotto forma di calore. La storia della borsa dell'acqua calda non ha per niente senso, essendo una cessione di calore passiva e non derivante da uno "spreco" energetico.
Venendo alla questione, il dimagrimento localizzato potrebbe essere attuabile, ma è comunque un processo molto difficile, poichè entrano in ballo molteplici fattori (ovviamente diversi da individuo a individuo, e ciò rende la cosa ancora più complessa), tra cui: vascolarizzazione della zona interessata, presenza o meno di recettori adrenergici (beta e alfa, in particolare gli alfa-2 e i beta-3) e non ultimo il quadro ormonale del soggetto (in primis rapporto testosterone/estradiolo, cortisolo, insulina e tiroideii).
Un libro interessante a riguardo, è "The stubborn fat solution" di Lyle McDonald. Secondo Lyle la formazione dello "stubborn fat" (ovvero il grasso "testardo", quello che per primo si accumula nelle zone critiche ed è l'ultimo ad andare via) sarebbe dovuta ad uno squilibrio in determinate sedi corporee, del rapporto recettori alfa-adrenergici/recettori beta-adrenergici a favore dei primi. I recettori alfa-2 adrenergici infatti, vengono anch'essi attivati dalle catecolamine, ma hanno effetto esattamente opposto ai recettori beta-adrenergici; questi ultimi infatti determinano un aumento della concentrazione intracellulare di cAMP (AMP ciclico, un "secondo messaggero" della trasduzione del segnale intracellulare), il quale fin quando è presente, attiva in maniera allosterica una proteina chinasi cAMP dipendente (PKA) che a sua volta attiva l'enzima lipasi ormone-sensibile (HSL, anche se in realtà viene fosforilata la perlipina, una proteina che in forma de-fosforilata impedisce l'accesso dell'HSL ai lipidi) che scinde i trigliceridi stoccati nell'adipocita in glicerolo e tre acidi grassi (il processo di lipolisi). I recettori alfa-2 adrenergici invece, una volta legate le catecolammine, determinano una diminuzione della concentrazione di cAMP citosolica e quindi rallentano o inibiscono il processo lipolitico innescato dai beta adrenergici. Da cosa è determinata la distribuzione dei recettori adrenergici? Purtroppo è come sempre la genetica a controllare tutto. Anche se molto spesso anche gli ormoni hanno un ruolo fondamentale nell'espressione genica, ad esempio gli estrogeni, favoriscono l'accumulo di adipe in zone tipicamente femminili, cioè natiche, fianchi, cosce, seno, perciò lo "stubborn fat" si localizzerà in queste aree critiche. Tuttavia è molto frequente trovare soggetti maschili ginoidi (me compreso ), che tendenzialmente hanno livelli di estrogeni più elevati e quindi tendono ad accumulare adipe (e a perderlo per ultimo) su fianchi e cosce. Soggetti invece, con livelli di cortisolo cronicamente elevati (e con conseguente insulino-resistenza), tenderanno a stoccare maggiormente l'adipe nella regione addominale (ed ovviamente è lì che il grasso sarà più "testardo").
La "guerra" contro questo grasso, secondo McDonald, dovrebbe concentrarsi su tre step:
-1) aumentare la lipolisi nelle aree critiche. Il processo lipolitico è soltanto il primo passo che conduce alla perdita di grasso, ma è un passo fondamentale, senza il quale i grassi immagazzinati nell'adipocita non verrebbero mai utilizzati come fonte energetica. Ho parlato prima di recettori alfa e beta adrenergici, entrambi attivati dalle catecolammine, ma con effetti opposti. Supponendo che le aree critiche di accumulo di adipe, siano tali a causa di una maggiore presenza di recettori alfa-2, un modo per aumentare la lipolisi potrebbe essere l'utilizzo di composti alfa-antagonisti, cioè molecole capaci di legarsi al recettore alfa-2 al posto delle catecolammine, ed impedire l'attivazione della cascata di trasduzione del segnale di questi recettori, annullando la loro azione inibitoria sulla lipolisi. Tra gli alfa-2 antagonisti, sicuramente il più conosciuto ed utilizzato è la yohimbina, presente in molti termogenici. La yohimbina quindi, potrebbe dare una mano qualora il grasso nelle aree critiche fosse dovuto ad una maggiore presenza di recettori alfa-2 adrenergici. L'altro modo in cui si può agire per favorire i processi lipolitici nelle aree critiche, è ottimizzare il quadro ormonale. Un soggetto ginoide, quindi con un livello di estrogeni tendenzialmente elevato, potrebbe trarre giovamento dal controllo dell'enzima aromatasi, rensponsabile della converione del testosterone in estradiolo, utilizzando inibitori dell'aromatasi sia naturali (resveratrolo, Indole 3-carbinol, acido ellagico, ecc.) che artificiali (ce ne sono parecchi, legali ma "non notificati" in Italia). Questo potrebbe facilitare il processo lipolitico in aree come cosce, fianchi e glutei.
Un soggetto invece con tendenza a depositare grasso sull'addome, potrebbe favorire il processo lipolitico locale tramite il controllo del cortisolo, con integratori come la fosfatidilserina o derivati del 7-keto (vedete il thread sul lean xtreme in sezione integratori).
-2) aumentare la vascolarizzazione della zona interessata. Una volta avvenuta la lipolisi, bisogna che il glicerolo e gli acidi grassi raggiungano le sedi in cui verranno utilizzati per fornire energia (il glicerolo può essere trasformato in glicerolo 3-fosfato solo nel fegato, e da li immesso nel flusso glicolitico, mentre gli acidi grassi vengono ossidati dal muscolo scheletrico, dal cuore o altri tessuti). Per far ciò occorre che il "mezzo di trasporto", i capillari sanguigni, siano presenti in quantità sufficiente nella zona interessata e si dilatino per favorire l'afflusso sanguigno e la circolazione. McDonald parla ancora una volta della yohimbina come aiuto, in quanto essa favorisce la vasodilatazione a livello periferico (sempre tramite l'antagonismo con i recettori alfa-adrenergici). Tuttavia, come molti di voi hanno già scritto, l'esercizio fisico mirato della zona interessata, favorisce la vascolarizzazione. è dimostrato infatti, che condizioni di ipossia (che si stabliscono durante un esercizio anaerobico) favoriscono i processi di vascologenesi (diversa dall'angiogenesi, che è la formazione ex-novo di capillari, e che purtroppo si ha nei tumori maligni) e di capillarizzazione. Purtroppo il tessuto adiposo bianco è già di suo tra i connettivi meno vascolarizzati, a differenza del tessuto adiposo bruno che è molto vascolarizzato. Ciò che si può fare è aumentare la massa muscolare al di sotto dell'adipe "testardo" per favorire la vascolarizzazione locale. Anche gli ormoni giocano un ruolo fondamentale nella vascolarizzazione dell'adipe di alcuni distretti corporei. Si può agire anche migliorando la vasodilatazione periferica, con la yohimbina ma anche con stimolatori dell'ossido nitrico, che hanno ruoli ben più importanti del solo farci apparire più "pompati" in palestra.
-3) Ossidare gli acidi grassi. Quando gli acidi grassi giungono al muscolo scheletrico (o altri tessuti) e c'è richiesta energetica, essi vengono ossidati all'interno dei mitocondri. Come favorire l'ossidazione degli acidi grassi a scopo energetico? Premesso che ci si trovi in deficit energetico (quindi dieta IPOCALORICA), il cardio può essere un valido aiuto. Il cardio infatti, soprattutto se "steady state" (ovvero attività aerobica prolungata e a ritmo costante) aumenta il numero di mitocondri e favorisce i processi di ossidazione degli acidi grassi. Questo però, è già un aspetto che riguarda il dimagrimento in generale, ovvero l'ossidazione degli acidi grassi, si attua a prescindere da dove essi derivino (zone "critiche" o meno, oppure acidi grassi derivanti dai lipidi introdotti con la dieta). Magari potrebbe essere utile introdurre il cardio a seguito di un lavoro anaerobico della zona interessata, per "bruciare" meglio gli acidi grassi di quella zona poichè la si è "riscaldata" (i vasi sanguigni sono dilatati, c'è un maggiore afflusso di sangue e catecolammine locale, ecc.), soprattutto se il tutto viene attuato in condizioni di carenza di glicogeno e vengono utilizzati supplements di cui ho parlato prima. Gli acidi grassi a catena lunga (cioè la maggior parte degli acidi grassi) inoltre, non possono entrare nei mitocondri senza il "carrier" carnitina, quindi per migliorare la loro ossidazione possono essere utili integratori a base di acetil carinitina.
Quindi in conclusione, tutti questi fattori (controllo ormonale, esercizio locale, inibizione recettori alfa-adrenergici, ecc.) possono essere combinati in base al soggetto, vanno ovviamente associati ad una dieta ipocalorica (che và comunque personalizzata, non tutti dimagriscono solo tagliando i carbo) e comunque bisogna sempre entrare nell'ottica che un dimagrimento localizzato richiede prima di tutto un dimagrimento generale.
la discussione è veramente interessante, l'ho letta con gusto, soprattutto questa parte...ma arriviamo alla praticità: avendo buona parte del grasso localizzato nelle gambe, soprattutto nella parte dell'interno coscia dovrei:
-fare esercizi per i muscoli delle gambe, seguiti da cardio
-trovare in giro sto yohimbina
ovvio,era per dire: come posso mettere in pratica la teoria postata?
difficile a dirsi, teoria e realtà spesso non sono proprio uguali, ci sono da valutare un sacco di fattori che appunto sono individuali e quindi qualcosa che potrebbe andare bene per me non va bene per te,comunque una dieta ipocalorica dovrebbe permettere un utilizzo del tessuto adiposo, magari abbinandoci del cardio.
comunque resto in attesa di qualcuno che sappia dire di più!
-2) aumentare la vascolarizzazione della zona interessata. Una volta avvenuta la lipolisi, bisogna che il glicerolo e gli acidi grassi raggiungano le sedi in cui verranno utilizzati per fornire energia (il glicerolo può essere trasformato in glicerolo 3-fosfato solo nel fegato, e da li immesso nel flusso glicolitico, mentre gli acidi grassi vengono ossidati dal muscolo scheletrico, dal cuore o altri tessuti). Per far ciò occorre che il "mezzo di trasporto", i capillari sanguigni, siano presenti in quantità sufficiente nella zona interessata e si dilatino per favorire l'afflusso sanguigno e la circolazione. McDonald parla ancora una volta della yohimbina come aiuto, in quanto essa favorisce la vasodilatazione a livello periferico (sempre tramite l'antagonismo con i recettori alfa-adrenergici). Tuttavia, come molti di voi hanno già scritto, l'esercizio fisico mirato della zona interessata, favorisce la vascolarizzazione. è dimostrato infatti, che condizioni di ipossia (che si stabliscono durante un esercizio anaerobico) favoriscono i processi di vascologenesi (diversa dall'angiogenesi, che è la formazione ex-novo di capillari, e che purtroppo si ha nei tumori maligni) e di capillarizzazione. Purtroppo il tessuto adiposo bianco è già di suo tra i connettivi meno vascolarizzati, a differenza del tessuto adiposo bruno che è molto vascolarizzato. Ciò che si può fare è aumentare la massa muscolare al di sotto dell'adipe "testardo" per favorire la vascolarizzazione locale. Anche gli ormoni giocano un ruolo fondamentale nella vascolarizzazione dell'adipe di alcuni distretti corporei. Si può agire anche migliorando la vasodilatazione periferica, con la yohimbina ma anche con stimolatori dell'ossido nitrico, che hanno ruoli ben più importanti del solo farci apparire più "pompati" in palestra.
-3) Ossidare gli acidi grassi. Quando gli acidi grassi giungono al muscolo scheletrico (o altri tessuti) e c'è richiesta energetica, essi vengono ossidati all'interno dei mitocondri. Come favorire l'ossidazione degli acidi grassi a scopo energetico? Premesso che ci si trovi in deficit energetico (quindi dieta IPOCALORICA), il cardio può essere un valido aiuto. Il cardio infatti, soprattutto se "steady state" (ovvero attività aerobica prolungata e a ritmo costante) aumenta il numero di mitocondri e favorisce i processi di ossidazione degli acidi grassi. Questo però, è già un aspetto che riguarda il dimagrimento in generale, ovvero l'ossidazione degli acidi grassi, si attua a prescindere da dove essi derivino (zone "critiche" o meno, oppure acidi grassi derivanti dai lipidi introdotti con la dieta). Magari potrebbe essere utile introdurre il cardio a seguito di un lavoro anaerobico della zona interessata, per "bruciare" meglio gli acidi grassi di quella zona poichè la si è "riscaldata" (i vasi sanguigni sono dilatati, c'è un maggiore afflusso di sangue e catecolammine locale, ecc.), soprattutto se il tutto viene attuato in condizioni di carenza di glicogeno e vengono utilizzati supplements di cui ho parlato prima. Gli acidi grassi a catena lunga (cioè la maggior parte degli acidi grassi) inoltre, non possono entrare nei mitocondri senza il "carrier" carnitina, quindi per migliorare la loro ossidazione possono essere utili integratori a base di acetil carinitina.
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