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Sembrare più giovani nn significa essere (biologicamente) piu' giovani !
Le tue testuali parole sono state : "...alcuni ricercatori sostengono che si inverta l'invecchiamento biologico ovvero si ringiovanisce..."
Cmq , stiamo OTtizzando ...sorry !
Originariamente Scritto da menez
Svolgi la massima quantità di lavoro mantenendo lontana la fatica.
Valadas Occitanas
...Sem encar ici , apres de la crosada , apres d'i dragonalhas , sem encar ici , a chamar l'amassada , per contunhar batalha...
Il mio era solo un banale esempio ma quello che ho scritto è quanto mi è stato riferito e secondo me è così. Comunque chiudo la discussione e mi scuso per l'OT.
mi sono riletto tutte le 13 pagine dopo un bel pò che ero assente , ma non ho trovato ancora esperienze dirette tali da convincermi.
Mi piacerebbe provare questo dimagrimento localizzato ; io ho le gambe discretamente definite , ma parecchio grasso (e parlo di roba che stà li da 30 anni ) nella parte superiore.
Dieta a cicli , integratori , diversificazione degli allenamenti ho provato tutto .... ma sono in stallo da pasqua !! Son disposto a quasi tutto per uscirne e trovare qualcosa che funzioni anche a fare da cavia .
Se mi suggerite un circuito da fare ; ho ripreso da pochissimo dopo le ferie a fare 3 volte la settimana
trazioni a presa larga , tutte quelle che riesco fino a cedimento
dip
panca declinata
30 minuti d corsa
5-10 hand bike
mi sono riletto tutte le 13 pagine dopo un bel pò che ero assente , ma non ho trovato ancora esperienze dirette tali da convincermi.
Mi piacerebbe provare questo dimagrimento localizzato ; io ho le gambe discretamente definite , ma parecchio grasso (e parlo di roba che stà li da 30 anni ) nella parte superiore.
Dieta a cicli , integratori , diversificazione degli allenamenti ho provato tutto .... ma sono in stallo da pasqua !! Son disposto a quasi tutto per uscirne e trovare qualcosa che funzioni anche a fare da cavia .
Se mi suggerite un circuito da fare ; ho ripreso da pochissimo dopo le ferie a fare 3 volte la settimana
trazioni a presa larga , tutte quelle che riesco fino a cedimento
dip
panca declinata
30 minuti d corsa
5-10 hand bike
Io credo che un allenamento pha sarabbe molto piu consono al tuo scopo...
mi sono riletto tutte le 13 pagine dopo un bel pò che ero assente , ma non ho trovato ancora esperienze dirette tali da convincermi.
Mi piacerebbe provare questo dimagrimento localizzato ; io ho le gambe discretamente definite , ma parecchio grasso (e parlo di roba che stà li da 30 anni ) nella parte superiore.
Dieta a cicli , integratori , diversificazione degli allenamenti ho provato tutto .... ma sono in stallo da pasqua !! Son disposto a quasi tutto per uscirne e trovare qualcosa che funzioni anche a fare da cavia .
Se mi suggerite un circuito da fare ; ho ripreso da pochissimo dopo le ferie a fare 3 volte la settimana
trazioni a presa larga , tutte quelle che riesco fino a cedimento
dip
panca declinata
30 minuti d corsa
5-10 hand bike
quindi anche se non ne conosci il motivo a livello biologico, hai già provato su di te che esiste il dimagrimento localizzato
"Ho rivestito il petto con la cotta di maglia, l'anima con l'armatura della fede, non temo né l'uomo né il demonio"
Originariamente Scritto da Sean
Ciò che si indirizza verso l'alto ordina, ciò che si indirizza verso il basso disgrega.
quindi anche se non ne conosci il motivo a livello biologico, hai già provato su di te che esiste il dimagrimento localizzato
Va beh, ma non il tipo di dimagrimento localizzato di cui si parlava. E' ovvio che geneticamente si è più portati a dimagrire in alcuni settori piuttosto che in altri. Ciò njoon vuol dire che si riesca a dimagrire selettivamente (e intenzionalmente) in un determinato distretto.
Va beh, ma non il tipo di dimagrimento localizzato di cui si parlava. E' ovvio che geneticamente si è più portati a dimagrire in alcuni settori piuttosto che in altri. Ciò njoon vuol dire che si riesca a dimagrire selettivamente (e intenzionalmente) in un determinato distretto.
non è detto, non possiamo dirlo con certezza, è la sua genetica? oppure magari allena le gambe in un modo che porta le sue fibre a definirsi, rispetto a come allena il tronco e le braccia...!?
"Ho rivestito il petto con la cotta di maglia, l'anima con l'armatura della fede, non temo né l'uomo né il demonio"
Originariamente Scritto da Sean
Ciò che si indirizza verso l'alto ordina, ciò che si indirizza verso il basso disgrega.
Se può interessare, altrove ho scritto questo (lasciate stare l'esempio del bacino)
Nella parte 1 sono stati spiegati alcuni meccanismi alla base dei meccanismi della perdita del grasso corporeo. Nella parte 2 è stato presentato il concetto di bilancio dei grassi. In questa parte inserisco una nota a tutto il discorso. Questa nota, per quanto tangenziale, è dovutissima. Argomento: dimagrimento localizzato. Non voglio neppure immaginare i soldi che nutrizionisti, preparatori sportivi e personal trainer, negozi di integratori e/o farmaci hanno guadagnato con questa geniale trovata di marketing.
Tutto parte da uno studio. Ben fatto, per carità. Lo studio mostra come l’attività muscolare in un muscolo aumenti la lipolisi nel tessuto adiposo adiacente a quel muscolo. Fin qui, tutto chiaro. Il problema è quando i suddetti signori hanno utilizzato questo studio per fare soldi, tanti soldi.
Bisogna fare una considerazione. Nel confronto del cliente/paziente col relativo professionista, il primo si affida più o meno completamente a quello che il professionista dice. È un po’ quello che dovrebbe essere il concetto di professionista: una persona che fa il suo lavoro e di cui gli altri si possono fidare in merito a quel particolare lavoro (magari altrove non è raccomandabile, ma come professionista è perfetto).
Mi limito all’ambito nutrizionale, su altri non avrei certamente competenze, su questo un po’ ne cavo le gambe. La situazione a volte suona grosso modo come segue. Utilizzo come esempio un “metodo” di vendita degli integratori. Il professionista consiglia l’integratore. Affiancato ad esso consiglia una dieta. La persona prende l’integratore e segue la dieta. Molto spesso la persona segue la dieta non tanto perché “vuole”, ma perché prende l’integratore. Il ragionamento è “Che prendo a fare l’integratore, se poi non faccio bene il resto?”.
La persona, dopo un certo periodo di tempo in cui ha perso peso ed è soddisfatta, torna dal professionista che rinforza la sua ipotetica credenza che sia stato l’integratore a fargli perdere peso. Non è altro che un condizionamento in senso classico. Come il cane di Pavlov salivava sentendo il campanello, così la persona crederà che sia stato l’integratore e non la dieta a fargli perdere peso. L’effetto sarà molto superiore se i tentativi precedenti di perdere peso hanno dato scarsi risultati: un po’ come nel gioco d’azzardo ed in quello a premi. Il condizionamento intermittente è più restio ad estinguersi: la persona crederà fortemente nell’integratore. Ci crederà al punto che, se in futuro non dovesse funzionare, non darà la colpa ad esso ma ad altro.
Cosa c’entra tutto questo col dimagrimento localizzato? Io prendo un mio cliente/paziente, gli do una dieta con quantità di calorie pari al dispendio che, nel corso del tempo, ho stimato per lui. Gli assegno un programma di esercizio fisico che miri al “dimagrimento localizzato”. Se questo cliente è un uomo che vuole togliere la pancetta, gli faccio fare ogni giorno 30 minuti di addominali in aggiunta a quello che fa normalmente. Dopo un mese torna, ed ha perso 2 kg, nei punti critici. A quel punto gli dico “Visto? Il programma per il dimagrimento localizzato funziona.” Lui ci crederà.
Questo è un po’ quello che hanno fatto tutti i fautori del “dimagrimento localizzato”: li ammiro per le loro ottime doti in materia di marketing e vendita. Io so di non poterci riuscire. C’è anche da dire che a volte è fatto tutto in buona fede. In tal caso si tratta solo di un po’ di distrazione. Notate che l’espressione “in aggiunta”, poco sopra, è in corsivo? È in corsivo perché a chi gestisce il sito (lo stesso che non vuole lunghi articoli) non piace il bold (il grassetto) ed io dovevo in qualche modo evidenziare quelle parole. Poco male visto che ne sto parlando in queste righe.
Bene. Il professionista che parla di dimagrimento localizzato ed il cliente che lo ascolta, non considerano proprio questo: l’aggiunta! Se aggiungo una qualsiasi attività, ulteriormente a tutto quello che già faccio, il mio dispendio calorico aumenta. Inoltre, molte volte, per quanto riguarda il dimagrimento localizzato viene detto di eseguire un certo tipo di esercizi la mattina a digiuno: durante il digiuno, l’attività provoca una cospicua produzione di catecolamine, in una condizione (il digiuno) in cui l’insulina è bassa. Si creano le condizioni ideali per utilizzare il grasso corporeo. Ricordate comunque che è una questione di bilancio. Il punto è questo: se io consumo un certo numero di calorie in più, è ovvio che avrò un incremento nella perdita di peso (e di grasso). Per verificare la veridicità del dimagrimento localizzato andrebbe effettuato uno studio in cui parte dell’attività è sostituita con quegli esercizi “specifici”, mantenendo costante il bilancio calorico. Il fatto che si dimagrisca “in quei punti” non è nient’altro che la conseguenza che si dimagrisce dappertutto, inclusi quei punti. L’attività a digiuno può aiutare in tal senso, l’integratore anche. Ma il presupposto fondamentale è che si crei un maggior deficit calorico di quello presente prima dell’inserimento degli esercizi. Per quanto riguarda lo studio sopracitato, viene considerato il tasso di lipolisi e solo quello. Ma, per quanto detto, bisognerebbe considerare il bilancio lipidico, dato da tasso di lipolisi meno tasso di lipogenesi. Quando questa erronea considerazione viene fatta in buona fede, come detto sopra, si tratta solo di un po’ di distrazione. O, per meglio dire, di una coppia letale di fenomeni particolari. Fateci caso. Quando avete bisogno di un paio di scarpe, ed avete il pensiero di doverle trovare, belle, come piacciono a voi, vedete scarpe dappertutto. Nelle vetrine dei negozi vedete solo le scarpe, indosso alla gente vedete solo le scarpe: scoprite modelli di cui ignoravate l’esistenza. Eppure, tutte quelle cose erano lì anche prima che vi servissero le scarpe. Il nostro cervello focalizza l’attenzione su ciò che in quel momento ha priorità ed il fenomeno prende il nome di “bias dell’attenzione”. Siamo fatti così, è importante in termini evoluzionistici: senza il bias attenzionale, probabilmente l’essere umano si estinguerebbe in poco tempo. Lo stimolo della fame avrebbe stessa priorità di quello di – per dire – vestirsi; l’impulso a trovare un partner avrebbe stessa priorità di – per dire – avere piacere a guidare un’auto. Inoltre, non saremmo in grado di ascoltare una persona che ci parla o di apprezzare la bellezza di un paesaggio. Saremmo “distratti” da tutti gli altri suoni o tutte le altre immagini. L’altro fenomeno è il “bias della conferma”. Ogni volta che siamo convinti di qualcosa, focalizziamo la nostra attenzione su tutto ciò che conferma quella cosa, piuttosto che analizzare anche le altre cose che accadono. Se siamo convinti che il Venerdì 17 sia un giorno sfortunato, stiamo attenti a tutte le cose negative che accadono quel giorno, concludendo che è effettivamente sfortunato. In realtà anche tutti gli altri giorni presentano eventi positivi ed eventi negativi, ma nella nostra analisi li abbiamo trascurati. Relativamente allo studio sul dimagrimento localizzato, si è verificata un’epidemia di bias attenzionali e della conferma tra i professionisti (quelli in buona fede, almeno). Nella “sfrenata” ricerca di dare credito a questa ipotesi, si sono concentrati sul fatto che la lipolisi aumentasse nei tessuti adiacenti ai muscoli esercitati. Questo è vero, la lipolisi aumenta. Ma il fatto che la lipolisi aumenti non ci dice nulla sul bilancio dei lipidi; quello che interesserebbe è la lipolisi netta, ovvero se effettivamente lipolisi totale meno lipogenesi totale dà un numero maggiore di zero. Inoltre (non ho “scomodato” lo studio, vado a ricordo) la quantità di acidi grassi messi in circolo, nello studio ammontava a pochi milligrammi. Se pure il dimagrimento localizzato fosse vero (ma non lo è), si può costringere il corpo quanto si vuole ad attingere dai punti critici, ma quello che conta è quanto grasso sintetizzerà dopo. Come detto, i punti critici sono i primi che vengono rimpinzati. Secondo la teoria del dimagrimento localizzato, un uomo può ridurre la sua “pancetta” facendo esercizi che coinvolgano muscoli adiacenti ad essa (basso addome). Prendiamo per ipotesi un ragazzo non in carne ma non magrissimo, con un inestetismo di, per dire, 200 grammi di grasso localizzato nel basso addome. Comincia un programma di dimagrimento localizzato per eliminarlo. In caso il ragazzo segua una “normodieta” aggiustata in base al nuovo dispendio (dopo l’aggiunta degli esercizi), semplicemente quella pancetta farebbe su e giù dalla mattina alla sera. Forse ora starete dicendo: “Magari con la normodieta il dimagrimento localizzato non funziona, ma cosa accadrebbe con una dieta ipocalorica?” Diamo al ragazzo una dieta ipocalorica in modo che il suo turnover lipidico sia “shiftato” verso la lipolisi di 10 grammi. In 20 giorni il ragazzo dovrebbe perdere tutta la pancetta. Ebbene, questo non accade nel mondo reale. Durante quegli esercizi “specifici”, magari vengono davvero rilasciati 10 grammi di acidi grassi dalla pancetta. Il fatto è che, poiché questo è un “punto critico” è molto recettivo alla liposintesi: la pancetta risintetizza quei 10 grammi. Questi proverranno dagli altri accumuli adiposi, piuttosto che dalla pancetta. Sarà soltanto dopo che tutti gli altri accumuli adiposi avranno perso molto grasso (nel caso del bacino idrico, è stato raggiunto il punto critico) che anche la pancetta inizierà a calare. Ma questo sarà stato la conseguenza di un dimagrimento generalizzato e non di quello localizzato. Il bacino idrico che rappresenta il grasso difficile da togliere ha dunque un punto critico molto più in alto: solo quando tutti gli altri bacini idrici del corpo saranno arrivati ai loro punti critici, allora si smuoverà qualcosa. Si potrebbe pensare ad una situazione di siccità: l’acqua non arriva dal corso d’acqua a monte, ma il paese non può stare senz’acqua. Il portellone permette un piccolo passaggio di acqua, sbilanciando il rapporto entrate/uscite. Alternativamente, si può pensare ai vasi comunicanti: se un bacino è già al punto critico, saranno gli altri a fornire acqua fintanto che non arrivano anch’essi al punto critico. Una volta “normalizzati” tutti a 5 metri, allora anche (anche!) il bacino relativo al grasso ostinato comincerà a far defluire acqua.
Per quanto riguarda il calore.
Qualcuno ha detto che la borsa d'acqua calda non ha senso. Io dico: lo ha. Il calore genera vasodilatazione e dunque maggior flusso sanguigno. Ha molto meno senso allenare il muscolo adiacente, parlare di capillariazzazione è una boiata: aumentano i capillari nel muscolo, mica nel grasso; aumenta il flusso al muscolo, non nel grasso. L'idea potrebbe essere invece associata sempre al calore: allenare il muscolo adiacente fa sì che il calore debba essere disperso.
Porto poi una mia esperienza che noto ogni volta che mi "spelo" il pancino quando sono già ad una discreta definizione: il giorno successivo sono ancora più definito ed il grasso si "ammorbidisce" ulteriormente. Sono supposizioni, ma secondo me è proprio perché l'irritazione fa aumentare l'afflusso di sangue e quelle poche ore possono dare una "botta" ad un'ulteriore mobilizzazione del grasso.
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