Squat - Biomeccanica e flessibilità

[Hulkhogan]

Ciao ragazzi, ho un dubbio sullo squat. Nel libro di Rippetoe (starting strenght) c'è scritto che la perdita della lordosi nel punto basso dello squat dipende dalla rigidità dei femorali.
Io onestamente non ci credo molto, anche perchè mi sembra che lavorare sui femorali non mi faccia migliorare in tal senso.

Cosa ne pensate? C'è qualche esperto in biomeccanica?

[Old_Jack]

Ciao ragazzi, ho un dubbio sullo squat. Nel libro di Rippetoe (starting strenght) c'è scritto che la perdita della lordosi nel punto basso dello squat dipende dalla rigidità dei femorali.
Io onestamente non ci credo molto, anche perchè mi sembra che lavorare sui femorali non mi faccia migliorare in tal senso.

Cosa ne pensate? C'è qualche esperto in biomeccanica?

Provo a risponderti: innanzitutto piu che femorali sono gli ischicurali: semitendinoso, semimembranoso e bicipite femorale. (spesso per femorali si intende gli ischiocurali nel parlato comune). Questi hanno un origine comune sulla tuberosita ischiatica e le inserzioni arrivano fino alla tibia. Detto questo la domanda da farsi è, quando questi vengono messi in tensione e quando vengono detesi? La risposta è: piu la gamba viene estesa sulla coscia e piu il bacino va fatto ruotare anteriormente, maggiormente si crea tensione. Infatti per verificarlo basta stare con le gambe tese e fare un good morning piu basso possibile per sentire molta tensione sugli ischiocurali (chiamiamoli IPT per abbreviare). Nello squat succedono due cose: la gamba viene flessa sulla coscia e il busto viene flesso in avanti. La prima cosa è un fattore che determina un detensionamento degli IPT mentre la seconda, se il bacino seguisse il busto, determinerebbe un aumento di tensione degli IPT. Bisogna capire chi ha la meglio tra i 2 fattori, la gamba che si piega detensionando o il bacino che ruota mettendo invece in tensione? La risposta è data molto da come uno fa squat. Se prendiamo 2 modi di fare squat opposti possiamo vedere gente che scende con la schiena praticamente diritta e quindi molto verticale e ginocchia molto piegate (ne sono un lampante esempio i Norvegesi che squattano in quel modo o anche molti weighlifters che squattano molto verticali). Dall'altra parte abbiamo la squola di Simmons dove invece viene fatto l'esatto opposto, ossia c'è molto sitting back, quindi le ginocchia vanno pochissimo in avanti e si scende tutto di culo verso dietro, e al tempo stesso per mantenere il baricentro nel poligono di appoggio si è costretti e inclinare maggiormente la schiena in avanti. Il primo modo di fare squat permette di avere gli IPT poco allungati, mentre il secondo li mette molto piu in tensione. Difatti il secondo metodo utilizza proprio questa tensione anche poi per sfruttarla come spinta per risalire (quindi IPT E GLUTEI come motore principale). Ora non sto a dire quale secondo me è meglio o peggio ai fini dello squat, dico solo che con il primo modo di squattare è piu semplice ovviamente tenere il bacino mentre col secondo servono dei lombari potentissimi per contrastare appunto la tensione generata dagli IPT. Il secondo modo di squattare utilizza molto di piu la cosidetta catena cinetica posteriore. Io credo che un minimo di retroversione fatta in "buca" sia normale (poi dipende molto da come squatti dicevo), basta che questa retroversione per lo meno non si porti dietro anche la curva lombare che perde la lordosi se segue troppo il movimento del bacino. E' un discorso molto complesso che prevede che ci sia un equilibrio tra i lombari e gli IPT, se i primi tirano troppo rispetto ai secondo non riuscirai a tenere il bacino. Secondo me molto comunque dipende come dicevo dalla tecnica che usi. Spero di esserti stato un po utile

[Hulkhogan]

Grazie amico, io utilizzo la tecnica "da Wlers" se possiamo chiamarla così: bil alto e "cerco" di scendere più dritto possibile. Proprio perchè uso questa tecnica, io non sento gli IPT per niente tesi, perciò mi chiedo come sia possibile che sono il fattore limitante dello squat bello profondo e fatto come dio comanda.