Originally posted by vabo93
Mi è scappata una I in più, digitando sui tasti del computer. L'importante è capire che è un errore, non voluto. Purtroppo, ho un malloppo tale di fotocopie di artt. (ho una stanza ormai solo di libri, riviste e fotocopie), che non ricordo dove dovrei andare a reperire la prova. A memoria (purtroppo) posso citarti altre prove.
Ad esempio sul lavoro in stile Westside Method (che prevede microcicli di 3- 4 gg), Dave Tate consigliava di effettuare lavori di Sled dragging il giorno dopo (non so se solo nei micro di forza, in quanto i lavoro di forza dinamica si recuperano in 24 ore), per migliorare il recupero. Yury Verkhoshansky (art. su Internet) propone microblocchi di lavoro di 3 gg (ne parla pure Tozzi nel suo libro e penso pure remotamente su ON), in cui al giorno pesante di allenamento se si facevano seguire gg leggeri e medi, il recupero si accelerava di netto.
In una risposta pubblicata anche su ON, Charles Staley proponeva nella seduta successiva, l'esecuzione di una serie "nutritiva" dell'esercizio svolto pesantemente nella seduta precedente. Bill Starr propone nel suo classico modello 5 x 5, lo svolgimento dello squat 3 volte per settimana (con carichi secondo l'andamento ad onda- pesante/leggero/medio).
In pratica, l'allenamento leggero, fatto seguire a quello pesante, permette un maggior recupero, oltre che ad un aumento di volume. Inoltre (anche con il carico medio, che non incide sul recupero in quanto si recupera dopo 12- 24 ore) si mantiene sempre viva l' "abilità" nell'eseguire quell'esercizio. Ovviamente più complesso è, maggiori sono gli effetti di alti volumi (accessibili, si intende) su quelli bassi. Nel weightlifting ad esempio c'è una certa correlazione tra prestazioni e volume di allenamento (a livello olimpico si intende). Più prosaicamente (nel nostro caso), eseguire esercizi leggeri permette di ridurre quelle aderenze a livello muscolare e quindi favorire il recupero. Maggior recupero... maggiori risultati.
L'ho provato e posso dirti che è vero per quanto riguarda lo squat. Penso che questo concetto possa essere validissimo (anzi supervalidissimo) a livello di filosofia HIT (ueh, questa volta l'ho azzeccato). Dato che le giornate di allenamento in stile sopracitato presentano numerosissime pecche (inutile citarle di nuovo), basterebbe il giorno dopo all'allenamento consueto (ad esempio il mercoledì e il sabato se ci si allena il martedì e il venerdì, ad esempio) andare in palestra per svernare, fare esercizi di recupero, curare muscoli spesso trascurati (scommettiamo sono addominali e rotatori esterni per fare un esempio? E non mi venite a dire che 2 sets di extra siano sufficienti...) e stretching. Un allenamento leggerissimo.
In pratica sotto questa veste anche l'HIT assumerebbe una veste decorosa (non che non lo sia, ma come proposta e lo ribadisco, è superata).
Un saluto,
Valerio
Mi è scappata una I in più, digitando sui tasti del computer. L'importante è capire che è un errore, non voluto. Purtroppo, ho un malloppo tale di fotocopie di artt. (ho una stanza ormai solo di libri, riviste e fotocopie), che non ricordo dove dovrei andare a reperire la prova. A memoria (purtroppo) posso citarti altre prove.
Ad esempio sul lavoro in stile Westside Method (che prevede microcicli di 3- 4 gg), Dave Tate consigliava di effettuare lavori di Sled dragging il giorno dopo (non so se solo nei micro di forza, in quanto i lavoro di forza dinamica si recuperano in 24 ore), per migliorare il recupero. Yury Verkhoshansky (art. su Internet) propone microblocchi di lavoro di 3 gg (ne parla pure Tozzi nel suo libro e penso pure remotamente su ON), in cui al giorno pesante di allenamento se si facevano seguire gg leggeri e medi, il recupero si accelerava di netto.
In una risposta pubblicata anche su ON, Charles Staley proponeva nella seduta successiva, l'esecuzione di una serie "nutritiva" dell'esercizio svolto pesantemente nella seduta precedente. Bill Starr propone nel suo classico modello 5 x 5, lo svolgimento dello squat 3 volte per settimana (con carichi secondo l'andamento ad onda- pesante/leggero/medio).
In pratica, l'allenamento leggero, fatto seguire a quello pesante, permette un maggior recupero, oltre che ad un aumento di volume. Inoltre (anche con il carico medio, che non incide sul recupero in quanto si recupera dopo 12- 24 ore) si mantiene sempre viva l' "abilità" nell'eseguire quell'esercizio. Ovviamente più complesso è, maggiori sono gli effetti di alti volumi (accessibili, si intende) su quelli bassi. Nel weightlifting ad esempio c'è una certa correlazione tra prestazioni e volume di allenamento (a livello olimpico si intende). Più prosaicamente (nel nostro caso), eseguire esercizi leggeri permette di ridurre quelle aderenze a livello muscolare e quindi favorire il recupero. Maggior recupero... maggiori risultati.
L'ho provato e posso dirti che è vero per quanto riguarda lo squat. Penso che questo concetto possa essere validissimo (anzi supervalidissimo) a livello di filosofia HIT (ueh, questa volta l'ho azzeccato). Dato che le giornate di allenamento in stile sopracitato presentano numerosissime pecche (inutile citarle di nuovo), basterebbe il giorno dopo all'allenamento consueto (ad esempio il mercoledì e il sabato se ci si allena il martedì e il venerdì, ad esempio) andare in palestra per svernare, fare esercizi di recupero, curare muscoli spesso trascurati (scommettiamo sono addominali e rotatori esterni per fare un esempio? E non mi venite a dire che 2 sets di extra siano sufficienti...) e stretching. Un allenamento leggerissimo.
In pratica sotto questa veste anche l'HIT assumerebbe una veste decorosa (non che non lo sia, ma come proposta e lo ribadisco, è superata).
Un saluto,
Valerio
le prove certe non sono queste.
e poi non mi sembra assolutamente che l' HIT siasuperato,anzi.
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