Buonasera a tutti.
Cercherò di spiegarmi al meglio (anche se la vedo non facilissima ).
Dunque, apro questo topic perchè vorrei permettermi di darvi un consiglio su come sopperire all'eventuale mancanza della panca reclinata nella propria palestra. Questo attrezzo è molto utile per chi vuole puntare a sviluppare la parte bassa del petto e, di conseguenza, la sua assenza costituisce una lacuna (anche se magari non grave) nel nostro allenamento.
Ho provato per tre settimane un esercizio con il quale mi sono trovato davvero molto bene e grazie a cui è possibile simulare la posizione d'esecuzione che normalmente avverrebbe in una panca reclinata.
L'esercizio consiste in questo:
Ci si stende normalmente su una panca dritta e si portano in alto i due manubri con il peso scelto (io però mi trovo meglio a far partire l'esecuzione già dal basso); distendere la pianta dei piedi sulla panca stessa (un mio personalissimo consiglio è di togliersi le scarpe per evitare di sporcare la panca ); fatto questo, con la forza dei piedi e delle gambe alzare il culo e la schiena fino a portare questi due in posizione "piegata" (cioè quindi nella stessa posizione che si avrebbe nella panca reclinata). L'unico "neo" rimarrebbe la posizione della testa che, per forza di cose, deve rimanere appoggiata alla panca, e quindi parallela con essa (io però non lo vedo tanto come un punto negativo, in quanto, se ci fate caso, nell'esecuzione della panca reclinata spesso si sposta la testa verso l'alto).
Questo esercizio è, secondo me, il miglior modo per ovviare all'assenza della panca reclinata. Consiglio però fortemente di evitare un'esecuzione con bilanciere ma di farlo solo con i manubri.
Ci tengo anche a dire che più aumentavo i carichi dei manubri e più mi sentivo in equilibrio, riducendo così le possibilità di un'eventuale caduta verso l'estero. Sembra difficile da credere, ma in questa variante da me spiegata è con l'aumentare del carico che vi è anche un aumentare dell'equilibrio! A fine di ogni serie non ho mai sentito il minimo dolore né al collo e né alla schiena. Fate però delle prove prima... magari le reazioni di ognuno su questo punto possono essere diverse dalle mie...
Putroppo non ho disegni o immagini da mostrarvi, però spero di essere stato il più chiaro possibile. Chissà, magari a qualcuno sarà stato utile questo mio consiglio!
Cercherò di spiegarmi al meglio (anche se la vedo non facilissima ).
Dunque, apro questo topic perchè vorrei permettermi di darvi un consiglio su come sopperire all'eventuale mancanza della panca reclinata nella propria palestra. Questo attrezzo è molto utile per chi vuole puntare a sviluppare la parte bassa del petto e, di conseguenza, la sua assenza costituisce una lacuna (anche se magari non grave) nel nostro allenamento.
Ho provato per tre settimane un esercizio con il quale mi sono trovato davvero molto bene e grazie a cui è possibile simulare la posizione d'esecuzione che normalmente avverrebbe in una panca reclinata.
L'esercizio consiste in questo:
Ci si stende normalmente su una panca dritta e si portano in alto i due manubri con il peso scelto (io però mi trovo meglio a far partire l'esecuzione già dal basso); distendere la pianta dei piedi sulla panca stessa (un mio personalissimo consiglio è di togliersi le scarpe per evitare di sporcare la panca ); fatto questo, con la forza dei piedi e delle gambe alzare il culo e la schiena fino a portare questi due in posizione "piegata" (cioè quindi nella stessa posizione che si avrebbe nella panca reclinata). L'unico "neo" rimarrebbe la posizione della testa che, per forza di cose, deve rimanere appoggiata alla panca, e quindi parallela con essa (io però non lo vedo tanto come un punto negativo, in quanto, se ci fate caso, nell'esecuzione della panca reclinata spesso si sposta la testa verso l'alto).
Questo esercizio è, secondo me, il miglior modo per ovviare all'assenza della panca reclinata. Consiglio però fortemente di evitare un'esecuzione con bilanciere ma di farlo solo con i manubri.
Ci tengo anche a dire che più aumentavo i carichi dei manubri e più mi sentivo in equilibrio, riducendo così le possibilità di un'eventuale caduta verso l'estero. Sembra difficile da credere, ma in questa variante da me spiegata è con l'aumentare del carico che vi è anche un aumentare dell'equilibrio! A fine di ogni serie non ho mai sentito il minimo dolore né al collo e né alla schiena. Fate però delle prove prima... magari le reazioni di ognuno su questo punto possono essere diverse dalle mie...
Putroppo non ho disegni o immagini da mostrarvi, però spero di essere stato il più chiaro possibile. Chissà, magari a qualcuno sarà stato utile questo mio consiglio!
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