Un punto disfunzionale se non ben compensato innesca la seguente serie d’eventi:
1 Inizia con un riflesso neuromuscolare di contrazione, praticamente il muscolo rimane sempre in tensione, modificando il tono basale.
2 Un muscolo che lavora sempre cambia la sua conformazione. Questo è un argomento complesso e interessante a cui verrà dedicato un post assestante, per ora ci basta sapere che il corpo cambia la conformazione dei muscoli sempre in tensione, vedi quelli posturali, sostituendo le cellule muscolari con connettivo. Un po’ come avviene nelle cicatrici. Le cellule cambiano i loro parametri chimici e metabolici.
3 L’articolazione o la parte interessata perde la sua capacità funzionale a causa d’un ridotto scambio ematico. I propriocettori si inibiscono e a questo punto avviene la fissazione.
Il nostro obiettivo primario con lo stretching è far riprendere coscienza al corpo (propriocezione) della parte fissata riportando così il giusto nutrimento.
Tutti abbiamo delle fissazioni che peggiorano la performance.
Altra parentesi fondamentale.
Perché facciamo stretching? Non rispondetemi per togliere le fissazioni o riportare i punti disfunzionali a neutri, perché se prima non testate il motivo sarà un altro. Ve lo dico io anche se il discorso è lungo e nozionistico.
È opinione comune che aumentare la flessibilità abbia un riscontro nella performance, non prendo in considerazione gli altri punti trattati nel capitolo 1.
Cavolo guarda i ginnasti, i 100metristi , i marzia listi. Ottime performance ottima mobilità. Due più due quattro, bingo.
Andiamo a dare una risposta però più scientifica: L’allungamento è regolato dal circuito gamma che attiva fusi neuromuscolari. Tradotto se abituiamo un muscolo ad allungarsi , il riflesso miotatico si inibisce in quanto l’allungamento non viene considerato pericoloso. Per i più scemi, gli antagonisti non intralciano gli agonisti.
Fico, allora si che devo allungare, provate da seduti a toccarvi le punte dei piedi, quelli retratti faranno una fatica bestia e magari neanche ci arrivano, quelli allungati non faranno fatica.
Altro concetto
Il rilascio muscolare. Ormai tutti ne parlano, anche poi chi nella realtà fa altro ma dice d’utilizzarlo. Rimanere decontratti aiuta forza, rapidità, resistenza. Insomma è la panacea di tutti i mali. Per questo il girevoy sport è vincente , ma questa capacità è correlata direttamente con l’allungamento?
La capacità che la sviluppa è quella di differenziazione cinestetica. Vediamo che dice:
Cinestetica da cines ‘movimento’ e tesi ‘senso di’, è definita come la presa di coscienza del tono muscolare e la relativa capacità di dosarlo al fine di coordinare il giusto grado di tensione (F. Casolo). È la capacità che ci permette di graduare la forza ed è regolata dai propriocettori: articolari, vestibolari, tendinei e muscolari.
Tradotto dai fusi e dagli organi tendinei del Golgi. Quindi possiamo affermare che esiste una correlazione scientifica tra allungamento e prestazione.
Ottimo ma è veramente così?
Negli ultimi anni abbiamo mille teorie , anche se poi quelle valide sono sempre le stesse ma il mercato ha fame di novità, quella che però sembra consolidarsi è quella della specificità.
Vuoi diventare forte sulla panca? Fai la panca. Sullo snatch? Fai lo snatch. A Combattere? Combatti.
Ora lo sport in generale è veloce ed esplosivo, noi facciamo stretching da fermi e sviluppiamo la mobilità lentamente.
Cavolo è come chiedere ad un centometrista dall’allenarsi camminando.
Sicuramente c’è bisogno d’una progressione e d’un avviamento ma cavolo distendere piano la mia gamba attiva i propriocettori nello stesso modo che tirare un calcio?
Ed è qui la grossa differenza, a livello nervoso.
Non serve essere lunghi se il sistema nervoso non codifica movimenti esplosivi. Potete fare tutte le asana che volete ma poi quando tirate su 32kg siete contratti come dei legni.
Specificità, una volta i corridori si facevano male ai femorali partendo dai blocchi. Allora giù di stretching che allena la capacità di stiramento del muscolo. Risultato? Uguale a prima. Poi si è capito che per avere un transfer si doveva si allenare si la capacità di stiramento ma sotto sforzo , tradotto contrazioni eccentriche in allungamento.
Potete essere snodati quanto volete ma quando si tratta d’essere esplosivi rimanete delle pippe come prima. Potete sentirvi sciolti e rilassati ma se non vi abituate ad esserlo con due kettlebell da 32kg , appena li solleverete ATP che evapora.
Insomma se la mobilità per un ginnasta è fondamentale è fondamentale allenarla nel contesto in cui si svolge la sua prestazione. Allenereste il salto con la pressa?
Fa molto figo essere sciolti ma è il risultato che conta.
Soluzione
Stretching dinamico, anche se vi hanno insegnato che non si fa, anche se avete studiato che non ci si allunga perché i fusi intervengono non permettendo il rilascio dei muscoli. Voi nell’allungamento dovete allenare tanto la parte allungabile quanto il sistema nervoso, dovete unire lo stretching con l’azione che andrete a compiere altrimenti sviluppate due abilità differenti con pochissimo transfer.
Per questo gli sportivi allenano questa capacità in modo specifico. Quanti strongman fanno la spaccata? Gli serve riuscire a farla? Perché i ginnasti non raggiungono la flessibilità dei contorsionisti , lasciando stare la lassità legamentosa? Ad ognuno il suo , ogni sport mira a raggiungere il giusto rapporto tra compliance e stiffness, andare oltre non migliora la performance. Usate lo stretching classico o la mobilità lenta per iniziare ma poi trasformatela (anche questo sarà una bella serie d’articoli).
È assurdo pensare dall’allenare il gesto tecnico con dei parametri differenti da quelli della competizione.
Ripeto l’ultima volta: volete che il vostro stretching alleni l’esplosività? Allenatelo in modo esplosivo.
Fonte, Andrea Biasci.
1 Inizia con un riflesso neuromuscolare di contrazione, praticamente il muscolo rimane sempre in tensione, modificando il tono basale.
2 Un muscolo che lavora sempre cambia la sua conformazione. Questo è un argomento complesso e interessante a cui verrà dedicato un post assestante, per ora ci basta sapere che il corpo cambia la conformazione dei muscoli sempre in tensione, vedi quelli posturali, sostituendo le cellule muscolari con connettivo. Un po’ come avviene nelle cicatrici. Le cellule cambiano i loro parametri chimici e metabolici.
3 L’articolazione o la parte interessata perde la sua capacità funzionale a causa d’un ridotto scambio ematico. I propriocettori si inibiscono e a questo punto avviene la fissazione.
Il nostro obiettivo primario con lo stretching è far riprendere coscienza al corpo (propriocezione) della parte fissata riportando così il giusto nutrimento.
Tutti abbiamo delle fissazioni che peggiorano la performance.
Altra parentesi fondamentale.
Perché facciamo stretching? Non rispondetemi per togliere le fissazioni o riportare i punti disfunzionali a neutri, perché se prima non testate il motivo sarà un altro. Ve lo dico io anche se il discorso è lungo e nozionistico.
È opinione comune che aumentare la flessibilità abbia un riscontro nella performance, non prendo in considerazione gli altri punti trattati nel capitolo 1.
Cavolo guarda i ginnasti, i 100metristi , i marzia listi. Ottime performance ottima mobilità. Due più due quattro, bingo.
Andiamo a dare una risposta però più scientifica: L’allungamento è regolato dal circuito gamma che attiva fusi neuromuscolari. Tradotto se abituiamo un muscolo ad allungarsi , il riflesso miotatico si inibisce in quanto l’allungamento non viene considerato pericoloso. Per i più scemi, gli antagonisti non intralciano gli agonisti.
Fico, allora si che devo allungare, provate da seduti a toccarvi le punte dei piedi, quelli retratti faranno una fatica bestia e magari neanche ci arrivano, quelli allungati non faranno fatica.
Altro concetto
Il rilascio muscolare. Ormai tutti ne parlano, anche poi chi nella realtà fa altro ma dice d’utilizzarlo. Rimanere decontratti aiuta forza, rapidità, resistenza. Insomma è la panacea di tutti i mali. Per questo il girevoy sport è vincente , ma questa capacità è correlata direttamente con l’allungamento?
La capacità che la sviluppa è quella di differenziazione cinestetica. Vediamo che dice:
Cinestetica da cines ‘movimento’ e tesi ‘senso di’, è definita come la presa di coscienza del tono muscolare e la relativa capacità di dosarlo al fine di coordinare il giusto grado di tensione (F. Casolo). È la capacità che ci permette di graduare la forza ed è regolata dai propriocettori: articolari, vestibolari, tendinei e muscolari.
Tradotto dai fusi e dagli organi tendinei del Golgi. Quindi possiamo affermare che esiste una correlazione scientifica tra allungamento e prestazione.
Ottimo ma è veramente così?
Negli ultimi anni abbiamo mille teorie , anche se poi quelle valide sono sempre le stesse ma il mercato ha fame di novità, quella che però sembra consolidarsi è quella della specificità.
Vuoi diventare forte sulla panca? Fai la panca. Sullo snatch? Fai lo snatch. A Combattere? Combatti.
Ora lo sport in generale è veloce ed esplosivo, noi facciamo stretching da fermi e sviluppiamo la mobilità lentamente.
Cavolo è come chiedere ad un centometrista dall’allenarsi camminando.
Sicuramente c’è bisogno d’una progressione e d’un avviamento ma cavolo distendere piano la mia gamba attiva i propriocettori nello stesso modo che tirare un calcio?
Ed è qui la grossa differenza, a livello nervoso.
Non serve essere lunghi se il sistema nervoso non codifica movimenti esplosivi. Potete fare tutte le asana che volete ma poi quando tirate su 32kg siete contratti come dei legni.
Specificità, una volta i corridori si facevano male ai femorali partendo dai blocchi. Allora giù di stretching che allena la capacità di stiramento del muscolo. Risultato? Uguale a prima. Poi si è capito che per avere un transfer si doveva si allenare si la capacità di stiramento ma sotto sforzo , tradotto contrazioni eccentriche in allungamento.
Potete essere snodati quanto volete ma quando si tratta d’essere esplosivi rimanete delle pippe come prima. Potete sentirvi sciolti e rilassati ma se non vi abituate ad esserlo con due kettlebell da 32kg , appena li solleverete ATP che evapora.
Insomma se la mobilità per un ginnasta è fondamentale è fondamentale allenarla nel contesto in cui si svolge la sua prestazione. Allenereste il salto con la pressa?
Fa molto figo essere sciolti ma è il risultato che conta.
Soluzione
Stretching dinamico, anche se vi hanno insegnato che non si fa, anche se avete studiato che non ci si allunga perché i fusi intervengono non permettendo il rilascio dei muscoli. Voi nell’allungamento dovete allenare tanto la parte allungabile quanto il sistema nervoso, dovete unire lo stretching con l’azione che andrete a compiere altrimenti sviluppate due abilità differenti con pochissimo transfer.
Per questo gli sportivi allenano questa capacità in modo specifico. Quanti strongman fanno la spaccata? Gli serve riuscire a farla? Perché i ginnasti non raggiungono la flessibilità dei contorsionisti , lasciando stare la lassità legamentosa? Ad ognuno il suo , ogni sport mira a raggiungere il giusto rapporto tra compliance e stiffness, andare oltre non migliora la performance. Usate lo stretching classico o la mobilità lenta per iniziare ma poi trasformatela (anche questo sarà una bella serie d’articoli).
È assurdo pensare dall’allenare il gesto tecnico con dei parametri differenti da quelli della competizione.
Ripeto l’ultima volta: volete che il vostro stretching alleni l’esplosività? Allenatelo in modo esplosivo.
Fonte, Andrea Biasci.
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