tra coordinazione di un gesto fisico e materialità del corpo che esegue questo gesto, esiste una stretta correlazione, ma questa non può prescindere dal corpo che esegue il movimento, ecco perchè la tecnica è personale.
L'allenatore fa apprendere il movimento bimeccanicamente corretto al giovane, con lo sviluppo e con il consolidamento del gesto tecnico rapportato ovviamente alle caratteristiche somatiche dell'atleta (arti inferiori lunghi o corti, arti superiori lunghi o corti, rapporto busto-gambe ecc ecc), la tecnica si personalizza in questo caso i canoni biomeccanici si modificano sino all'ottenimento della massima efficenza di azione.
L'allenatore fa apprendere il movimento bimeccanicamente corretto al giovane, con lo sviluppo e con il consolidamento del gesto tecnico rapportato ovviamente alle caratteristiche somatiche dell'atleta (arti inferiori lunghi o corti, arti superiori lunghi o corti, rapporto busto-gambe ecc ecc), la tecnica si personalizza in questo caso i canoni biomeccanici si modificano sino all'ottenimento della massima efficenza di azione.
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