BUON GIORNO non sapendo dove postare lo metto qui
Mi interessava farvi leggere questo post per sapere i vostri pareri riguardo al riposo/sonno
Si parla solo di riposo notturno e non di riposo tra allenamenti (l’uno dall’altro) o riposo fra serie
COS'E' IL SONNO
SONNO E VEGLIA
Gli esseri umani hanno al loro interno una sorta di orologio biologico che influenza alcuni processi fisiologici e che condiziona le ore di veglia e quelle di sonno.
Il funzionamento di questo orologio corrisponde al ciclo circadiano (dal latino circa diem = circa un giorno), il quale regola attraverso l'azione di messaggeri chimici e nervosi i processi organici che avvengono ogni giorno nel nostro corpo; la digestione, la minzione, l'evacuazione, la crescita e il ricambio cellulare sono alcuni esempi.
Il nostro orologio biologico determina anche l'alternanza dei periodi di sonno e di veglia con un intervallo piuttosto regolare e costante all'interno del ritmo circadiano, a meno che intervengano alcuni fattori che dall'esterno possono condizionarne in parte il funzionamento.
Un regolare ciclo di sonno e veglia fa si che il nostro orologio biologico influisca positivamente sulla produzione ormonale ottenendo una sufficiente condizione di vigilanza diurna e un soddisfacente riposo notturno. Durante il sonno il livello basso di adrenalina e di corticosteroidi, che sono gli ormoni associati alla condizione di veglia, danno la possibilità all'organismo di sfruttare i più elevati livelli di ormone della crescita, prodotto dall'ipofisi nelle ore notturne. Dormendo diminuisce lentamente la temperatura corporea fino a raggiungere circa un grado meno del valore serale. Quando la temperatura si abbassa e raggiunge il livello minimo, e questo coincide con bassi valori di adrenalina, noi ci sentiamo stanchi. Verso il finire della notte, con le prime luci dell'alba, è più difficoltoso dormire o rimanere addormentati, perché verso le 5 del mattino i livelli ormonali incominciano a crescere ed aumenta anche la temperatura corporea. Il ciclo di sonno e di veglia è regolato da un altro ormone, la melatonina, prodotto dall'epifisi, piccola ghiandola situata nel cervello. La luce, penetrando nell'occhio attraverso i nervi, manda un messaggio all'epifisi che, in base alla quantità di luce in arrivo, blocca o stimola la produzione di melatonina. Il buio determina la produzione di questo ormone che dà il segnale all'organismo il quale rallenta lentamente le sue attività e si prepara al sonno.
FASI DEL SONNO
Tutto quello che oggi si conosce sul sonno è stato scoperto grazie a particolari esami basati sul monitoraggio delle onde cerebrali, sull'elettroencefalogramma che registra l'attività elettrica del cervello, attraverso l'elettrooculografia che registra i movimenti oculari e con l'elettromiografia che rileva i movimenti muscolari.
Gli studiosi hanno evidenziato che il sonno non è uguale per tutta la sua durata ma è caratterizzato dalla presenza di 2 fasi principali:
• la fase non-REM
• la fase REM sonno ortodosso
sonno paradosso
Il termine REM deriva dal fatto che durante tale fase gli occhi si muovono con movimenti ritmici rapidi (dall'inglese rapid eye movements = movimenti oculari veloci). In questa fase, che si verifica normalmente 4 o 5 volte per notte, si fanno sogni molto intensi.Il termine sonno paradosso deriva dal fatto che l'elevata attività celebrale e i rapidi movimenti oculari che caratterizzano questa fase sono in contrasto con il grado di generale rilassamento muscolare.
Durante la notte si verificano diversi cicli del sonno della durata di 90-100 minuti caratterizzati dal passaggio attraverso vari stadi del sonno e la fase REM.
stadio 1
L'attività celebrale rallenta e le onde alfa dell'elettroencefalogramma, che sono tipiche dello stato di veglia in rilassamento ad occhi chiusi, vengono sostituite da ondulazioni abbastanza regolari.
stadio 2 - "SONNO LEGGERO"
In questo stadio prevalgono le onde con brevi esplosioni di attività celebrale, "fusi del sonno".
stadio 3 - "SONNO PROFONDO"
Le onde cerebrali diventano lente e grandi. E' il primo sonno vero e dura circa la metà del tempo totale del sonno.
stadio 4 - "SONNO PROFONDO EFFETTIVO"
E' quello del sonno più profondo, quando il nostro organismo si rigenera. Le onde corrispondenti all'attività cerebrale di questo momento sono piuttosto lente.
Le fasi di sonno REM, della durata di circa 15 minuti, sono caratterizzate da sogni intensi e da movimenti oculari ritmici e rapidi. Nel corso della notte diminuiscono progressivamente le fasi di sonno profondo e aumentano di durata e di intensità le fasi REM. Un giovane adulto arriva al sonno REM più o meno 90 minuti dopo l'addormentamento; questa fase, che si ripete all'incirca ogni 2 ore, dura sempre un po' di più fino ad arrivare al momento più lungo che precede il risveglio.
I vari studi fatti sul sonno concordano nell'affermare che sia il sonno REM che quello non-REM sono necessari per essere in buona salute, ma ancora non si conosce bene il ruolo specifico di ognuno. Sappiamo che durante il sonno non-REM si ha una produzione elevata dell'ormone della crescita che è vitale per la salute fisica, mentre nel sonno REM aumenta il flusso sanguigno verso il cervello e questo è utile per la salute mentale. Se una persona è disturbata in fase REM o nel momento di sonno profondo, facilmente presenta sintomi di stress e di nervosismo.
QUANTO BISOGNA DORMIRE
Non è possibile stabilire una durata del sonno ottimale, non esiste un tempo standard, perché questo è un fatto individuale e diverso da una persona all'altra. Importante è la qualità del sonno piuttosto che la quantità che varia secondo le esigenze personali. E' comunque noto che il fabbisogno di sonno diminuisce con l'età:
SONNO E ORMONI
Le modifiche della qualità del sonno che spesso sono conseguenza dell'invecchiamento sembrano condurre a mutamenti del sistema endocrino, alterando livelli ormonali e metabolismo.
I risultati di uno studio hanno dimostrato che un buon sonno notturno può essere una forma di terapia ormonale naturale, particolarmente per gli adulti più anziani.
La ricerca ha coinvolto 149 uomini dai 16 agli 83 anni ed ha scoperto che i cambiamenti nella qualità del sonno relativa all'età è collegata a specifici cambiamenti in alcuni ormoni.
- Con il declino della qualità e della quantità di sonno i livelli
dell'ormone cortisolo aumentano, mentre i livelli dell'ormone della crescita (GH) diminuiscono.
- Gli uomini dopo i 25 anni hanno manifestato una riduzione del
sonno profondo, accompagnato da un calo dellla produzione dell'ormone della crescita. La carenza di questo ormone è collegata ad una riduzione della massa muscolare e della forza, ad un aumento della massa grassa corporea, all'indebolimento della resistenza, alle infezioni e altri decadimenti dello stato di salute.
- Negli anni successivi si manifesta un nuovo tipo di sonno nel quale gli uomini nel complesso dormono meno ed i livelli di cortisolo aumentano.
Alti livelli di cortisolo possono essere la causa di una serie di
problemi metabolici e mentali, incluse perdira di memoria e
resistenza all'insulina, un precursore del diabete.
La bassa qualità del sonno che gli uomini più anziani hanno provato è stata evidenziata anche da alcuni parametri.
- La percentuale media di tempo passato nel sonno in fase di onde lente (fasi 3 e 4, slow wave sleep, che caratterizzano le fasi più profonde) diminuisce dal 18,9% durante i primi anni della maturità (18-25 anni) fino al 3,4% durante la mezza età (36-50).
- questa perdita di sonno profondo è compensata da un sonno più leggero (fasi 1 e 2) senza altri cambiamenti significativi.
- Il passaggio fra la mezza età e la vecchiaia (71-83 annni) non
comporta un' ulteriore significativa diminuzione del sonno profondo ma invece un aumento del tempo in cui si rimane svegli che è di circa 28 minuti per ogni decade, tutto a spese di una diminuzione sia del sonno non REM (rapid eye movement, rapidi movimenti oculari) che di quello REM.
Queste modificazioni del tipo di sonno hanno accompagnato alcuni cambiamenti nell'attività ormonale.
- La diminuzione delle fasi di onde lente dalla prima maturità fino
alla mezza età è stata parallelamente seguita da una diminuita
secrezione del GH (-372 µg per decade)
- dalla mezza età alla vecchiaia, la secrezione dell'ormone della
crescita è diminuita più lentamente (-43 µg per decade).
-Indipendentemente dall'età, la quantità della secrezione del GH è significativamente associata con le fasi del sonno ad onde lente (fasi 3 e 4).
-Con l'aumento dell'età si è registrato un incremento dei livelli di
cortisolo serale (+19,3 nmol/L per decade) che è divenuto
significativo solo dopo i 50 anni, quando il sonno è interrotto più
frequentemente ed la fase REM diminuisce.
Queste correlazioni fra ormoni e cambiamento della qualità del sonno hanno indicano che mantenere un'alta qualità del sonno può procurare importanti benefici alla salute.
I ritmi del sonno sono soggetti a variazioni a seconda anche del nostro stato emotivo. In ogni caso il nostro benessere fisico è strettamente legato a quello mentale. Mente o corpo non sono separabili e questo vale anche nel caso del sonno, che sembra essere favorito da uno stile di vita non basato sulla sedentarietà.
Da uno studio portato avanti dai ricercatori della Monash University di Melbourne, in Australia, e dell’Universita’ di Auckland, in Nuova Zelanda e pubblicato sulla rivista “Archives of Disease in Childhood” è emerso che, se i bambini compiono una certa quantità di attività fisica nel corso della giornata, la sera si addormentano prima e possono usufruire di un sonno migliore anche a livello qualitativo.
Lo studio ha avuto modo di dimostrare che ogni ora del giorno che i bambini trascorrono senza svolgere attività fisica ritarda di tre minuti il sonno, mentre, al contrario di quanto si ritiene comunemente, guardare la televisione bob inciderebbe sulla qualità del sonno. Per giungere a queste considerazioni per certi versi sorprendenti, gli studiosi hanno tenuto in considerazione 519 bambini di circa 7 anni di età.
Dei bambini sono state esaminate le loro abitudini relative all’attività fisica svolta e al sonno notturno. Dallo studio è risultato che i bambini, i quali durante il giorno avevano l’occasione di fare più movimento, la sera si addormentavano prima e dormivano per più ore nel corso della notte.
L’attività fisica per tutti e in particolare per i più piccoli si rivela ancora una volta un vero toccasana per la salute, contribuendo notevolmente a migliorare il sonno, oltre che a combattere l’obesità.
L'atleta dorme di più?
- La statistica citata all'inizio dell'articolo comprende sia sedentari sia sportivi e quindi usa insiemi disomogenei. Se si analizzano i top runner si trova che in media dormono da otto a dieci ore per giorno. La cosa è del tutto logica se si pensa che il sonno serve per recuperare le energie spese durante il giorno e quindi uno sportivo deve dormire di più di un sedentario (mediamente). Dall'analisi dei dati individuali si può approssimare che la media di ore di sonno è data da otto + (numkmsettimanali/50)*0,5, cioè ogni 50 km si aggiunge mezz'ora di sonno: un maratoneta da 200 km alla settimana dovrebbe dormire sulle dieci ore. La formula è molto meno precisa del consiglio di Derderian che dovrebbe valere come la regola d'oro per una vita veramente da atleta.
IL RIPOSO O RECUPERO
Il corpo, dopo un estenuante allenamento con i pesi, ha bisogno di tempo e riposo per costruire i muscoli, vi sono due metodi diversi per recuperare alla fine di una seduta:
1)- attivo
come parte attiva, è considerato il “sonnellino” pomeridiano, della durata di 30-60 minuti, anche se alcuni soggetti, preferiscono dormire meno, per non sentirsi “intontiti” al risveglio.
2)- passivo.
Il recupero passivo, significa dormire abbastanza, con un ottima qualità del sonno, solitamente un buon riposo varia tra le 7 e le 8 ore continuative. Il dormire è un altro dei fattori che influenzano il progredire del body building. Se però l’allenamento è molto intenso, non è male fare un’ora in più di sonno extra. Durante questa fase, la muscolatura recupera e aumenta la sintesi proteica affinché possa verificarsi l’anabolismo, grazie anche all’ipofisi che, durante il sonno, secerne grandi quantità di ormone della crescita.
Quindi presa in considerarizone che il riposo è fondamentale per il recupero e per scatenare una certa quantità di ormoni naturali presenti nel corpo
L’importante è che il riposo non sia eterno
Pareri ben accetti
Mi interessava farvi leggere questo post per sapere i vostri pareri riguardo al riposo/sonno
Si parla solo di riposo notturno e non di riposo tra allenamenti (l’uno dall’altro) o riposo fra serie
COS'E' IL SONNO
SONNO E VEGLIA
Gli esseri umani hanno al loro interno una sorta di orologio biologico che influenza alcuni processi fisiologici e che condiziona le ore di veglia e quelle di sonno.
Il funzionamento di questo orologio corrisponde al ciclo circadiano (dal latino circa diem = circa un giorno), il quale regola attraverso l'azione di messaggeri chimici e nervosi i processi organici che avvengono ogni giorno nel nostro corpo; la digestione, la minzione, l'evacuazione, la crescita e il ricambio cellulare sono alcuni esempi.
Il nostro orologio biologico determina anche l'alternanza dei periodi di sonno e di veglia con un intervallo piuttosto regolare e costante all'interno del ritmo circadiano, a meno che intervengano alcuni fattori che dall'esterno possono condizionarne in parte il funzionamento.
Un regolare ciclo di sonno e veglia fa si che il nostro orologio biologico influisca positivamente sulla produzione ormonale ottenendo una sufficiente condizione di vigilanza diurna e un soddisfacente riposo notturno. Durante il sonno il livello basso di adrenalina e di corticosteroidi, che sono gli ormoni associati alla condizione di veglia, danno la possibilità all'organismo di sfruttare i più elevati livelli di ormone della crescita, prodotto dall'ipofisi nelle ore notturne. Dormendo diminuisce lentamente la temperatura corporea fino a raggiungere circa un grado meno del valore serale. Quando la temperatura si abbassa e raggiunge il livello minimo, e questo coincide con bassi valori di adrenalina, noi ci sentiamo stanchi. Verso il finire della notte, con le prime luci dell'alba, è più difficoltoso dormire o rimanere addormentati, perché verso le 5 del mattino i livelli ormonali incominciano a crescere ed aumenta anche la temperatura corporea. Il ciclo di sonno e di veglia è regolato da un altro ormone, la melatonina, prodotto dall'epifisi, piccola ghiandola situata nel cervello. La luce, penetrando nell'occhio attraverso i nervi, manda un messaggio all'epifisi che, in base alla quantità di luce in arrivo, blocca o stimola la produzione di melatonina. Il buio determina la produzione di questo ormone che dà il segnale all'organismo il quale rallenta lentamente le sue attività e si prepara al sonno.
FASI DEL SONNO
Tutto quello che oggi si conosce sul sonno è stato scoperto grazie a particolari esami basati sul monitoraggio delle onde cerebrali, sull'elettroencefalogramma che registra l'attività elettrica del cervello, attraverso l'elettrooculografia che registra i movimenti oculari e con l'elettromiografia che rileva i movimenti muscolari.
Gli studiosi hanno evidenziato che il sonno non è uguale per tutta la sua durata ma è caratterizzato dalla presenza di 2 fasi principali:
• la fase non-REM
• la fase REM sonno ortodosso
sonno paradosso
Il termine REM deriva dal fatto che durante tale fase gli occhi si muovono con movimenti ritmici rapidi (dall'inglese rapid eye movements = movimenti oculari veloci). In questa fase, che si verifica normalmente 4 o 5 volte per notte, si fanno sogni molto intensi.Il termine sonno paradosso deriva dal fatto che l'elevata attività celebrale e i rapidi movimenti oculari che caratterizzano questa fase sono in contrasto con il grado di generale rilassamento muscolare.
Durante la notte si verificano diversi cicli del sonno della durata di 90-100 minuti caratterizzati dal passaggio attraverso vari stadi del sonno e la fase REM.
stadio 1
L'attività celebrale rallenta e le onde alfa dell'elettroencefalogramma, che sono tipiche dello stato di veglia in rilassamento ad occhi chiusi, vengono sostituite da ondulazioni abbastanza regolari.
stadio 2 - "SONNO LEGGERO"
In questo stadio prevalgono le onde con brevi esplosioni di attività celebrale, "fusi del sonno".
stadio 3 - "SONNO PROFONDO"
Le onde cerebrali diventano lente e grandi. E' il primo sonno vero e dura circa la metà del tempo totale del sonno.
stadio 4 - "SONNO PROFONDO EFFETTIVO"
E' quello del sonno più profondo, quando il nostro organismo si rigenera. Le onde corrispondenti all'attività cerebrale di questo momento sono piuttosto lente.
Le fasi di sonno REM, della durata di circa 15 minuti, sono caratterizzate da sogni intensi e da movimenti oculari ritmici e rapidi. Nel corso della notte diminuiscono progressivamente le fasi di sonno profondo e aumentano di durata e di intensità le fasi REM. Un giovane adulto arriva al sonno REM più o meno 90 minuti dopo l'addormentamento; questa fase, che si ripete all'incirca ogni 2 ore, dura sempre un po' di più fino ad arrivare al momento più lungo che precede il risveglio.
I vari studi fatti sul sonno concordano nell'affermare che sia il sonno REM che quello non-REM sono necessari per essere in buona salute, ma ancora non si conosce bene il ruolo specifico di ognuno. Sappiamo che durante il sonno non-REM si ha una produzione elevata dell'ormone della crescita che è vitale per la salute fisica, mentre nel sonno REM aumenta il flusso sanguigno verso il cervello e questo è utile per la salute mentale. Se una persona è disturbata in fase REM o nel momento di sonno profondo, facilmente presenta sintomi di stress e di nervosismo.
QUANTO BISOGNA DORMIRE
Non è possibile stabilire una durata del sonno ottimale, non esiste un tempo standard, perché questo è un fatto individuale e diverso da una persona all'altra. Importante è la qualità del sonno piuttosto che la quantità che varia secondo le esigenze personali. E' comunque noto che il fabbisogno di sonno diminuisce con l'età:
SONNO E ORMONI
Le modifiche della qualità del sonno che spesso sono conseguenza dell'invecchiamento sembrano condurre a mutamenti del sistema endocrino, alterando livelli ormonali e metabolismo.
I risultati di uno studio hanno dimostrato che un buon sonno notturno può essere una forma di terapia ormonale naturale, particolarmente per gli adulti più anziani.
La ricerca ha coinvolto 149 uomini dai 16 agli 83 anni ed ha scoperto che i cambiamenti nella qualità del sonno relativa all'età è collegata a specifici cambiamenti in alcuni ormoni.
- Con il declino della qualità e della quantità di sonno i livelli
dell'ormone cortisolo aumentano, mentre i livelli dell'ormone della crescita (GH) diminuiscono.
- Gli uomini dopo i 25 anni hanno manifestato una riduzione del
sonno profondo, accompagnato da un calo dellla produzione dell'ormone della crescita. La carenza di questo ormone è collegata ad una riduzione della massa muscolare e della forza, ad un aumento della massa grassa corporea, all'indebolimento della resistenza, alle infezioni e altri decadimenti dello stato di salute.
- Negli anni successivi si manifesta un nuovo tipo di sonno nel quale gli uomini nel complesso dormono meno ed i livelli di cortisolo aumentano.
Alti livelli di cortisolo possono essere la causa di una serie di
problemi metabolici e mentali, incluse perdira di memoria e
resistenza all'insulina, un precursore del diabete.
La bassa qualità del sonno che gli uomini più anziani hanno provato è stata evidenziata anche da alcuni parametri.
- La percentuale media di tempo passato nel sonno in fase di onde lente (fasi 3 e 4, slow wave sleep, che caratterizzano le fasi più profonde) diminuisce dal 18,9% durante i primi anni della maturità (18-25 anni) fino al 3,4% durante la mezza età (36-50).
- questa perdita di sonno profondo è compensata da un sonno più leggero (fasi 1 e 2) senza altri cambiamenti significativi.
- Il passaggio fra la mezza età e la vecchiaia (71-83 annni) non
comporta un' ulteriore significativa diminuzione del sonno profondo ma invece un aumento del tempo in cui si rimane svegli che è di circa 28 minuti per ogni decade, tutto a spese di una diminuzione sia del sonno non REM (rapid eye movement, rapidi movimenti oculari) che di quello REM.
Queste modificazioni del tipo di sonno hanno accompagnato alcuni cambiamenti nell'attività ormonale.
- La diminuzione delle fasi di onde lente dalla prima maturità fino
alla mezza età è stata parallelamente seguita da una diminuita
secrezione del GH (-372 µg per decade)
- dalla mezza età alla vecchiaia, la secrezione dell'ormone della
crescita è diminuita più lentamente (-43 µg per decade).
-Indipendentemente dall'età, la quantità della secrezione del GH è significativamente associata con le fasi del sonno ad onde lente (fasi 3 e 4).
-Con l'aumento dell'età si è registrato un incremento dei livelli di
cortisolo serale (+19,3 nmol/L per decade) che è divenuto
significativo solo dopo i 50 anni, quando il sonno è interrotto più
frequentemente ed la fase REM diminuisce.
Queste correlazioni fra ormoni e cambiamento della qualità del sonno hanno indicano che mantenere un'alta qualità del sonno può procurare importanti benefici alla salute.
I ritmi del sonno sono soggetti a variazioni a seconda anche del nostro stato emotivo. In ogni caso il nostro benessere fisico è strettamente legato a quello mentale. Mente o corpo non sono separabili e questo vale anche nel caso del sonno, che sembra essere favorito da uno stile di vita non basato sulla sedentarietà.
Da uno studio portato avanti dai ricercatori della Monash University di Melbourne, in Australia, e dell’Universita’ di Auckland, in Nuova Zelanda e pubblicato sulla rivista “Archives of Disease in Childhood” è emerso che, se i bambini compiono una certa quantità di attività fisica nel corso della giornata, la sera si addormentano prima e possono usufruire di un sonno migliore anche a livello qualitativo.
Lo studio ha avuto modo di dimostrare che ogni ora del giorno che i bambini trascorrono senza svolgere attività fisica ritarda di tre minuti il sonno, mentre, al contrario di quanto si ritiene comunemente, guardare la televisione bob inciderebbe sulla qualità del sonno. Per giungere a queste considerazioni per certi versi sorprendenti, gli studiosi hanno tenuto in considerazione 519 bambini di circa 7 anni di età.
Dei bambini sono state esaminate le loro abitudini relative all’attività fisica svolta e al sonno notturno. Dallo studio è risultato che i bambini, i quali durante il giorno avevano l’occasione di fare più movimento, la sera si addormentavano prima e dormivano per più ore nel corso della notte.
L’attività fisica per tutti e in particolare per i più piccoli si rivela ancora una volta un vero toccasana per la salute, contribuendo notevolmente a migliorare il sonno, oltre che a combattere l’obesità.
L'atleta dorme di più?
- La statistica citata all'inizio dell'articolo comprende sia sedentari sia sportivi e quindi usa insiemi disomogenei. Se si analizzano i top runner si trova che in media dormono da otto a dieci ore per giorno. La cosa è del tutto logica se si pensa che il sonno serve per recuperare le energie spese durante il giorno e quindi uno sportivo deve dormire di più di un sedentario (mediamente). Dall'analisi dei dati individuali si può approssimare che la media di ore di sonno è data da otto + (numkmsettimanali/50)*0,5, cioè ogni 50 km si aggiunge mezz'ora di sonno: un maratoneta da 200 km alla settimana dovrebbe dormire sulle dieci ore. La formula è molto meno precisa del consiglio di Derderian che dovrebbe valere come la regola d'oro per una vita veramente da atleta.
IL RIPOSO O RECUPERO
Il corpo, dopo un estenuante allenamento con i pesi, ha bisogno di tempo e riposo per costruire i muscoli, vi sono due metodi diversi per recuperare alla fine di una seduta:
1)- attivo
come parte attiva, è considerato il “sonnellino” pomeridiano, della durata di 30-60 minuti, anche se alcuni soggetti, preferiscono dormire meno, per non sentirsi “intontiti” al risveglio.
2)- passivo.
Il recupero passivo, significa dormire abbastanza, con un ottima qualità del sonno, solitamente un buon riposo varia tra le 7 e le 8 ore continuative. Il dormire è un altro dei fattori che influenzano il progredire del body building. Se però l’allenamento è molto intenso, non è male fare un’ora in più di sonno extra. Durante questa fase, la muscolatura recupera e aumenta la sintesi proteica affinché possa verificarsi l’anabolismo, grazie anche all’ipofisi che, durante il sonno, secerne grandi quantità di ormone della crescita.
Quindi presa in considerarizone che il riposo è fondamentale per il recupero e per scatenare una certa quantità di ormoni naturali presenti nel corpo
L’importante è che il riposo non sia eterno
Pareri ben accetti
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