L'altro giorno si parlava di squat al multipower e ho quotato questo pezzo di IronPaolo a riguardo:
Al che, nei miei viaggi mentali mi è sorto un dubbio. La parte sottolineata, non è applicabile, magari in maniera minore alla leg press?
Perché ho un rapporto di odio verso questa macchina
tra l'immagine in alto, e questa qui sotto, ci sono differenze per quando riguarda le forze applicate sulle ginocchia?
oltre alla differente posizione della schiena, che credo non influisca.
Il vero punto critico del multipower è, paradossalmente, l’uso che ne viene fatto “per salvaguardare la schiena”: in questo errore cadono anche molti istruttori da palestra, per la solita fissa della “schiena dritta”.
Questa posizione sarebbe fisiologicamente impossibile con il bilanciere libero, ma la struttura guidata permette di “appoggiarsi” alle barre verticale, grazie alla loro reazione vincolare rappresentata con la freccia verso destra al centro dei dischi.
Il problema è che per stare in questa posizione è necessario fare affidamento alle forze di attrito fra scarpette e pavimento: se foste sul ghiaccio i piedi slitterebbero in avanti con divertentissime conseguenze sulla vostra altezza.
La forza di attritto impedisce ai vostri piedi di andare in avanti, perciò li “tira indietro”: la forza A del disegno è infatti appiccicata ai piedi dell’omino e tira verso sinistra. Ma… questa è una forza aggiuntiva! A destra la rappresentazione delle forze sulla tibia, in alto nel caso dello squat libero, in basso nel caso del multipower: la forza A “allarga” il percorso dei vettori, il crociato deve “tirare” di più la tibia rispetto allo squat libero!
L’aspetto ganzissimo è che nella posizione da tortura medioevale in cui è stato costretto l’omino non è presente nessuna co-contrazione dei femorali, in quando il tronco è perfettamente verticale, perciò la compensazione dell’aggiuntiva forza d’attrito è veramente tutta a carico del crociato anteriore!
Per salvare la schiena (da che poi…) l’omino si fracassa le ginocchia: considerate che, oltre alla maggiore forza di taglio, aumenta abnormemente la trazione del tendine del quadricipite, pertanto una compressione patellofemorale bella frizzante! Eseguire lo squat in questo modo è letale.
Provate un semplicissimo esperimento, appoggiando la schiena ad una parete con le ginocchia a 90° e i piedi in avanti a simulare la posizione del disegno: sentirete subito una strana pressione dentro le ginocchia, uno strano “tirare”. Ora immaginate di caricare una cinquantina di Kg sull’attrezzo e andare in su e in giù…
Nel disegno la classica e pietosa esecuzione vista spessa in palestra: lo sfortunato viene piazzato con la schiena totalmente in verticale, per “proteggerla”.
Questa posizione sarebbe fisiologicamente impossibile con il bilanciere libero, ma la struttura guidata permette di “appoggiarsi” alle barre verticale, grazie alla loro reazione vincolare rappresentata con la freccia verso destra al centro dei dischi.
Il problema è che per stare in questa posizione è necessario fare affidamento alle forze di attrito fra scarpette e pavimento: se foste sul ghiaccio i piedi slitterebbero in avanti con divertentissime conseguenze sulla vostra altezza.
La forza di attritto impedisce ai vostri piedi di andare in avanti, perciò li “tira indietro”: la forza A del disegno è infatti appiccicata ai piedi dell’omino e tira verso sinistra. Ma… questa è una forza aggiuntiva! A destra la rappresentazione delle forze sulla tibia, in alto nel caso dello squat libero, in basso nel caso del multipower: la forza A “allarga” il percorso dei vettori, il crociato deve “tirare” di più la tibia rispetto allo squat libero!
L’aspetto ganzissimo è che nella posizione da tortura medioevale in cui è stato costretto l’omino non è presente nessuna co-contrazione dei femorali, in quando il tronco è perfettamente verticale, perciò la compensazione dell’aggiuntiva forza d’attrito è veramente tutta a carico del crociato anteriore!
Per salvare la schiena (da che poi…) l’omino si fracassa le ginocchia: considerate che, oltre alla maggiore forza di taglio, aumenta abnormemente la trazione del tendine del quadricipite, pertanto una compressione patellofemorale bella frizzante! Eseguire lo squat in questo modo è letale.
Provate un semplicissimo esperimento, appoggiando la schiena ad una parete con le ginocchia a 90° e i piedi in avanti a simulare la posizione del disegno: sentirete subito una strana pressione dentro le ginocchia, uno strano “tirare”. Ora immaginate di caricare una cinquantina di Kg sull’attrezzo e andare in su e in giù…
Perché ho un rapporto di odio verso questa macchina
tra l'immagine in alto, e questa qui sotto, ci sono differenze per quando riguarda le forze applicate sulle ginocchia?
oltre alla differente posizione della schiena, che credo non influisca.
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