Lo scorso articolo è finito con una finta domanda: meglio, su un ciclo di cinque mesi, fare 2 mesi di forza e poi due di massa oppure un ciclo di massa con aggiunga costante di microcarichi?
Dato che qualcuno ha avuto l’accortezza di dire “potevi scrivere tutto in una riga”, ci tengo a sottolineare che quella non voleva essere altro che l’introduzione ad un discorso più grande, quello che tratterò in questo articolo (e qui si che ci vuole stomaco data la lunghezza).
Per fare ciò devo partire da una piccola provocazione rivolto a coloro che pensano che il peso sia solo un mezzo. Se così fosse, perché quasi tutti partono a settembre con cicli di forza? Se il peso non è importante perché aumentarlo? Se fosse una cosa coerente si dovrebbe puntare solo al costante aumento di 1kg (quando va bene a volte) a settimana per sempre.
Solo che, giustamente, tutti arrivano alla conclusione che se si arriva ad un punto morto ed i muscoli non vogliono crescere, si deve aumentare la ghisa sul bilanciere per aumentare lo stimolo ipertrofico.
Nella guida per costruire una scheda ho scritto:
Per ipertrofizzare un muscolo (per ipertrofia muscolare si intende l’incremento della sezione traversa del muscolo, questo aumento è a carico soprattuttodelle fibre rapide, la loro immobilizzazione, al contrario provoca l’ipotrofia) occorre allenarsi con cognizione di causa.
L’allenamento stimola la sezione traversa delle miofibrille (piccoli filamenti che compongono le fibre muscolari), la quale aumenta in modo del tutto proporzionale all’incremento della dimensione e del numero di fibre e per fare ciò vengono utilizzati carichi compresi tra il 70 ed il 90% del massimale.
Focalizziamoci sull’ultima parte. Cosa c’è scritto? Che la sezione traversa del muscolo, quella che si punta ad aumentare per far aumentare le dimensioni del muscolo, si utilizzano pesi tra il 70% ed il 90%. Non vedo come il peso non possa essere un mezzo. Si può sentire lavorare il muscolo quanto si vuole, ma se si fa panca con 50kg e croci con 10kg lo stimolo dato quale mai potrà essere?
Ma lasciamo quest’argomento da parte per ora, andiamo oltre e arriviamo all’utilizzo che si fa della forza nel BB nella ciclizzazione annuale.
L'UTILIZZO DELLE PROGRAMMAZIONI DI FORZA
Qui sotto vedete una delle tante programmazione annuali che sono state postate nel mese passato.
settembre: ricondizionamento
ottobre: forza
novembre: ibrido forza/massa
dicembre: massa
gennaio: ibrido forza/massa
febbraio: forza
marzo: ipertrofia
aprile: ipertrofia
maggio: ipertrodfia
giugno: ipertrofia
Luglio: definizione
un mese di forza, poi un mese di massa, poi uno strano ibrido di massa/forza impostato non si sa come dato che molti mal interpretano il significato di forza confondendolo con intensità, e poi di nuovo massa.
Perché organizzare così? E’ un po’ come sparare numeri a caso durante la scelta degli esercizi.
“Panca piana 4x4, no 4x5, meglio 4x8”
Che senso ha? Dietro alla pianificazione deve starci la logica, non un “mah si facciamo questo”.
Quello che ci tenevo a trattare è la cosa peggiore di tutte: le schede dei programmi di forza di queste pseudo organizzazioni annuali sotto due aspetti.
Il primo aspetto è: che senso ha impostare un programma di forza a settembre con una progressione così fatta? (esempio di programazione senza senso visto)
6x4@65%
4x4@70%
3x4@75%
4x3@80%
6x2@85%
5x1@90%
Sei settimane di lavoro che vengono considerate “per la forza” altro non sono che sei settimane in cui (probabimente) o si usano arichi ampiamente bufferati (vedi 4x3@80%!) oppure in cui si tira alla morte ma che comunque sono gestibili senza allanamenti particolari. Un 5x1@90% si chiude dal primo allenamento, anche adesso. Un 2x2@100%, per logica direi proprio di no.
A mio giudizio impostare un ciclo di “forza” senza obiettivi e senza sapere cosa sia un programma di forza non fa altro che far perdere un mese. Il top poi si raggiunge mettendo qua e là i famosi “ibridi” che altro non sono che o schede di massa a ripetizioni, nei fondamentali, più basse o schede di massa in cui ogni tanto spunta qualche percentuale.
La conclusione di questo discorso qual è? Per fare un ciclo di forza è bene seguire cicli di forza veri, magari modificandoli in modo da tenere i complementari sul lavoro lattacida, come detto nello scorso articolo, in modo da avere un sicuro aumento del massimale, che è quello che si ricerca realmente.
Il punto due del discorso riprende la domanda: meglio, su un ciclo di cinque mesi, fare 2 mesi di forza e poi due di massa oppure un ciclo di massa con aggiunga costante di microcarichi?
Immaginiamo nuovamente la progressione postata prima però con un ciclo di forza decente e poi massa.
settembre: ricondizionamento
ottobre: ciclo russo
novembre: ciclo russo
dicembre->Marzo/Aprile: massa
Maggio-Luglio: definizione
Agosto: mantenimento.
Ho eliminato di proposito il concetto di ibrido dalla trattazione per quanto detto prima. O per ibrido si intende una scheda con i cari 5x5 ma splittata normalmente, e allora non è un ibrido ma una scheda più intensa, oppure un mese di ibrido di forza ben impostato è inutile. Un ciclo russo su 9 settimane garantisce un 5% sul massimale, in un mese cosa si vuole ottenere?
Ecco dunque che arriviamo al punto! Ora, impostato un buon ciclo ad Ottobre e Novembre (mesi ipotetici), e poi basta per tutto l’anno, ha senso? Sa molto di BIIO, che usa la forza come “apripista”. Che senso ha fare solo 2 mesi di forza l’anno? Sempre tornando con il 5% del ciclo russo, come può un 5% di forza in più nei fondamentali stravolgere in questo modo i pesi che si utilizzeranno nel corso dell’anno? Possono 5kg in più sul bilanciere far diventare l’anno così fruttuoso? Non è che se parto a settembre con 105kg invece che con i 100kg la fatica che farò nell’anno sia minore.
Siamo arrivati alla vera conclusione della finta domanda dell’articolo precedente. Meglio alternare forza e massa oppure massa sempre e comunque con aumento di microcarichi?
La risposta è o una o l’altra, le programmazione che si vedono in giro non prevedono questa scelta, sono un ibrido tra le due, prevedono l’inizio con un ciclo di forza e poi l’aumento costante di microcarichi.
Iniziare massa a settembre, se proprio andiamo a vedere sotto questo profilo, sarebbe allora più proficuo, considerando poi la curva ormonale favorevole della fine del periodo estivo.
LA CICLIZZAZIONE
A questo punto parliamo della ciclizzazione (nel caso si decida di lavorare con schede di forza alternate a schede di massa. Se si lavorassa solo con schede di massa l’idea più ovvia è quella di alternare mesi ad alta intensità e mesi ad alto volume in base alle proprie preferenze).
Per facilitare la trattazione e la spiegazione divido l'argomento in due parti, come due erano le solite domande a cui si voleva rispondere. Nella prima parte tratterò come ciclizzare forza/massa nelle programmazioni che mirano all'utilizzo costante di cicli di forza, nella seconda parte tratterò la ciclizzazione nelle programmazioni che usano (o non usano direttamente) i cicli di forza ad inizio dell'anno.
PRIMA PARTE
L’idea di base dell’articolo precedente era:
Parte una del macrociclo: 2 mesi di forza nelle quali si punta ad aumentare i massimali
Parte due del macrociclo: 3 mesi di massa in cui si lavora con i pesi ottenuti sfinendo i muscoli cercando al 100% l’ipertrofia.
Un conto è fare 2 mesi di forza e 8 mesi di massa/definizione, un conto è fare due mesi di forza e poi 2/3 mesi di massa è un altro (e secondo me più sensato, altrimenti non avrei scritto questi articoli).
L’alternanza dei due cicli si incastona perfettamente con il concetto di ciclizzazione: se ciclo di forza in multifrequenza stressa molto i muscoli (si aumentano i carichi e si lavora spesso con gli stessi distretti) il ciclo di massa permette due cose:
-consolidare i carichi
-lasciare maggiormente i muscoli riposare
Se si lavorasse sempre e solo di forza al primo intoppo nella programmazione ci si ritroverebbe con parecchio del lavoro perduto, perché il corpo aumenta sì i carichi, ma se non si abitua a questi il lavoro si perderà.
Per quanto riguarda il “relativo” riposo muscolare, lo considero incredibilmente importante. Torniamo al famigerato ciclo russo. Garantisce un 5%, giusto? I muscoli lo possono tollerare, è fatto a tal proposito, ma i tendini? Sono strutture più delicate, dopo un ciclo russo certamente si può continuare con la forza, ma dato che non miriamo solo alla forza, tornando a lavorare in monofrequenza facciamo sì che l’intero corpo si abitui ad i carichi e che si riposi molto di più tra un allenamento e l’altro.
Naturalmente i 2+3 mesi di un macrociclo sono ipotetici. 2+4, al limite 2+5, ma entrambe temo rischierebbero di far perdere l’utilità del ciclo di forza. Aumentare e consolidare, se ciclizzati bene, sicuramente aumenterebbero i risultati più di quanto si possa sperare.
A seconda dei gusti spetta ad ognuno decidere la durata dei cicli, tenendo conto che più si pende da un ciclo più si perdono, o non si ottengono, i risultati dell’altro.
SECONDA PARTE
Parliamo però anche delle ciclizzazioni senza il costante uso di cicli di forza, oppure dei cicli con un ciclo di forza semplicemente iniziale.
Una volta completato un ciclo di forza, che ricordo deve essere un ciclo di forza ben impostato e non improvvisato, si passa a lavorare sull’ipertrofia.
Gli allenamenti di forza ipertrofica (che si distinguono dunque da quelli di forza massimale, cioè quelli dei cicli di forza, e dalle altre categorie quali forza esplosiva e forza resistente) mirano all’allenamento, quasi sempre seguendo i principio weideriano.
Cosa prevedono, a grandi linee, i principi weideriani?
Escludendo il modo di costruire una scheda seguendo tali principi, che ho già trattato, ci tenevo a soffermarmi su i principi detti di pianificazione. Essi sono:
1)Allenamento ciclico: alternare periodi ad alto volume ed intensità con altri a basso , occorre dedicare diversi periodi specifici alla forza, alla massa e alla definizione
2)Allenamento eclettico: utilizzare in ogni allenamento diversi esercizi, range di ripetizioni e set, inserendo multi e monoarticolari
3)Allenamento istintivo: basarsi sui risultati ottenuti e sulle proprie sensazioni per pianificare un proprio ed ottimale programma di allenamento
4)Confusione muscolare: cambiare spesso esercizi, set e ripetizioni per avere sempre qualcosa di nuovo in ogni wo.
Ci tengo a focalizzare l’attenzione soprattutto sul principio di allenamento ciclico ed istintivo. L’allanemento eclettico e il principio di confusione saranno, magari, oggetto di un altro articolo.
Per avere una buona programmazione, una volta finito il ciclo di forza iniziale (se c’è stato) prevede l’utilizzo alternato di periodi ad alta intensità ed alto volume, ed in base agli esperimenti degli anni passati ciclizzare queste. C’è chi si trova bene con l’intensità, chi bene con il volume.
Esempio pratico: la definizione. Che in definizione sia necessario aumentare l’intensità è già stato stabilito nel 3d di Menez. C’è chi in definizione tuttavia utilizza spesso protocolli come quello di Gironda. C’è a chi piace, c’è a chi non piace. In base a come sono arrivati i risultati si potrò organizzare il proprio ciclo.
Una piccola considerazione: che l’utilità di un ciclo di forza di due mesi a inizio (o metà che sia!) anno sia relativamente bassa spero sia condivisibile per i motivi detti prima, così come spero sia condivisibile la necessità di dover aumentare, di tanto in tanto e con una certa certezza, la ghisa sul bilanciere senza affidarsi all'aumento costante di microcarichi.
Tuttavia, più che giustamente, un approccio così alternato di forza/massa(o definizione) può risultare non gradito per chi non apprezza (sempre più che giustamente!) i cicli di forza (non esiste mica infatti la distinzione netta tra BB e PL!)
A tal scopo, oltre il quasi obbligato approccio di forza a inizio anno, si potrebbe introdurre, di tanto in tanto, un altro approccio che è relativamente collegato alla forza: l’approccio multifrequenza.
Non necessariamente per tutti i gruppi muscolari, nel mezzo di un ciclo di massa si può decidere di aumentare la propria forza nella panca, ed ecco che una 4 split da così:
A: petto-dorso
B: gambe
C: spalle
D: braccia
Può modificarsi per ottenere l’obiettivo desiderato, divenendo
A: petto-dorso
B: gambe
C: panca-spalle
D: braccia
L’impostazione di un ciclo così impostato deve tenere conto dell’obiettivo, cioè l’aumento della forza su panca. Ecco che impostare una progressione o un lavoro per questo scopo può risultare complicato, ma seguire un ciclo semplice (ad esempio un mese con la progressione su panca di settimana in settimana con un 8x3-6x4-5x5-4x6) può aiutare sia a mantenere inalterato il programma di massa, sia aumentare la forza.
Le complicazioni per quanto riguarda lo splittaggio aumentano, ma non è niente di insormontabile.
Ecco dunque che la programmazione iniziale, con alcune modifiche diventa sensata:
settembre: forza
ottobre: forza
novembre: massa
dicembre: massa
gennaio: massa
febbraio: ibrido forza/massa (con focus su alzata/e debole/i)
marzo: massa
aprile: massa
maggio: massa-definizione
giugno: definizione
luglio: definizione
Un ciclo di definizione poi, se si considera che si deve puntare all’intensità, può essere il momento ideale per dedicarsi ad un ciclo di forza che non punti troppo al lavoro di volume.
Come si vede, il modo di focalizzarsi sulla forza, sia che la si apprezzi che la si detesti, per avere dei buoni risultati qualsiasi cosa si voglia fare, ci sono e sono facili da utilizzare. Se poi credete che veramente la forza non serva, sono altri discorsi.
Dato che qualcuno ha avuto l’accortezza di dire “potevi scrivere tutto in una riga”, ci tengo a sottolineare che quella non voleva essere altro che l’introduzione ad un discorso più grande, quello che tratterò in questo articolo (e qui si che ci vuole stomaco data la lunghezza).
Per fare ciò devo partire da una piccola provocazione rivolto a coloro che pensano che il peso sia solo un mezzo. Se così fosse, perché quasi tutti partono a settembre con cicli di forza? Se il peso non è importante perché aumentarlo? Se fosse una cosa coerente si dovrebbe puntare solo al costante aumento di 1kg (quando va bene a volte) a settimana per sempre.
Solo che, giustamente, tutti arrivano alla conclusione che se si arriva ad un punto morto ed i muscoli non vogliono crescere, si deve aumentare la ghisa sul bilanciere per aumentare lo stimolo ipertrofico.
Nella guida per costruire una scheda ho scritto:
Per ipertrofizzare un muscolo (per ipertrofia muscolare si intende l’incremento della sezione traversa del muscolo, questo aumento è a carico soprattuttodelle fibre rapide, la loro immobilizzazione, al contrario provoca l’ipotrofia) occorre allenarsi con cognizione di causa.
L’allenamento stimola la sezione traversa delle miofibrille (piccoli filamenti che compongono le fibre muscolari), la quale aumenta in modo del tutto proporzionale all’incremento della dimensione e del numero di fibre e per fare ciò vengono utilizzati carichi compresi tra il 70 ed il 90% del massimale.
Focalizziamoci sull’ultima parte. Cosa c’è scritto? Che la sezione traversa del muscolo, quella che si punta ad aumentare per far aumentare le dimensioni del muscolo, si utilizzano pesi tra il 70% ed il 90%. Non vedo come il peso non possa essere un mezzo. Si può sentire lavorare il muscolo quanto si vuole, ma se si fa panca con 50kg e croci con 10kg lo stimolo dato quale mai potrà essere?
Ma lasciamo quest’argomento da parte per ora, andiamo oltre e arriviamo all’utilizzo che si fa della forza nel BB nella ciclizzazione annuale.
L'UTILIZZO DELLE PROGRAMMAZIONI DI FORZA
Qui sotto vedete una delle tante programmazione annuali che sono state postate nel mese passato.
settembre: ricondizionamento
ottobre: forza
novembre: ibrido forza/massa
dicembre: massa
gennaio: ibrido forza/massa
febbraio: forza
marzo: ipertrofia
aprile: ipertrofia
maggio: ipertrodfia
giugno: ipertrofia
Luglio: definizione
un mese di forza, poi un mese di massa, poi uno strano ibrido di massa/forza impostato non si sa come dato che molti mal interpretano il significato di forza confondendolo con intensità, e poi di nuovo massa.
Perché organizzare così? E’ un po’ come sparare numeri a caso durante la scelta degli esercizi.
“Panca piana 4x4, no 4x5, meglio 4x8”
Che senso ha? Dietro alla pianificazione deve starci la logica, non un “mah si facciamo questo”.
Quello che ci tenevo a trattare è la cosa peggiore di tutte: le schede dei programmi di forza di queste pseudo organizzazioni annuali sotto due aspetti.
Il primo aspetto è: che senso ha impostare un programma di forza a settembre con una progressione così fatta? (esempio di programazione senza senso visto)
6x4@65%
4x4@70%
3x4@75%
4x3@80%
6x2@85%
5x1@90%
Sei settimane di lavoro che vengono considerate “per la forza” altro non sono che sei settimane in cui (probabimente) o si usano arichi ampiamente bufferati (vedi 4x3@80%!) oppure in cui si tira alla morte ma che comunque sono gestibili senza allanamenti particolari. Un 5x1@90% si chiude dal primo allenamento, anche adesso. Un 2x2@100%, per logica direi proprio di no.
A mio giudizio impostare un ciclo di “forza” senza obiettivi e senza sapere cosa sia un programma di forza non fa altro che far perdere un mese. Il top poi si raggiunge mettendo qua e là i famosi “ibridi” che altro non sono che o schede di massa a ripetizioni, nei fondamentali, più basse o schede di massa in cui ogni tanto spunta qualche percentuale.
La conclusione di questo discorso qual è? Per fare un ciclo di forza è bene seguire cicli di forza veri, magari modificandoli in modo da tenere i complementari sul lavoro lattacida, come detto nello scorso articolo, in modo da avere un sicuro aumento del massimale, che è quello che si ricerca realmente.
Il punto due del discorso riprende la domanda: meglio, su un ciclo di cinque mesi, fare 2 mesi di forza e poi due di massa oppure un ciclo di massa con aggiunga costante di microcarichi?
Immaginiamo nuovamente la progressione postata prima però con un ciclo di forza decente e poi massa.
settembre: ricondizionamento
ottobre: ciclo russo
novembre: ciclo russo
dicembre->Marzo/Aprile: massa
Maggio-Luglio: definizione
Agosto: mantenimento.
Ho eliminato di proposito il concetto di ibrido dalla trattazione per quanto detto prima. O per ibrido si intende una scheda con i cari 5x5 ma splittata normalmente, e allora non è un ibrido ma una scheda più intensa, oppure un mese di ibrido di forza ben impostato è inutile. Un ciclo russo su 9 settimane garantisce un 5% sul massimale, in un mese cosa si vuole ottenere?
Ecco dunque che arriviamo al punto! Ora, impostato un buon ciclo ad Ottobre e Novembre (mesi ipotetici), e poi basta per tutto l’anno, ha senso? Sa molto di BIIO, che usa la forza come “apripista”. Che senso ha fare solo 2 mesi di forza l’anno? Sempre tornando con il 5% del ciclo russo, come può un 5% di forza in più nei fondamentali stravolgere in questo modo i pesi che si utilizzeranno nel corso dell’anno? Possono 5kg in più sul bilanciere far diventare l’anno così fruttuoso? Non è che se parto a settembre con 105kg invece che con i 100kg la fatica che farò nell’anno sia minore.
Siamo arrivati alla vera conclusione della finta domanda dell’articolo precedente. Meglio alternare forza e massa oppure massa sempre e comunque con aumento di microcarichi?
La risposta è o una o l’altra, le programmazione che si vedono in giro non prevedono questa scelta, sono un ibrido tra le due, prevedono l’inizio con un ciclo di forza e poi l’aumento costante di microcarichi.
Iniziare massa a settembre, se proprio andiamo a vedere sotto questo profilo, sarebbe allora più proficuo, considerando poi la curva ormonale favorevole della fine del periodo estivo.
LA CICLIZZAZIONE
A questo punto parliamo della ciclizzazione (nel caso si decida di lavorare con schede di forza alternate a schede di massa. Se si lavorassa solo con schede di massa l’idea più ovvia è quella di alternare mesi ad alta intensità e mesi ad alto volume in base alle proprie preferenze).
Per facilitare la trattazione e la spiegazione divido l'argomento in due parti, come due erano le solite domande a cui si voleva rispondere. Nella prima parte tratterò come ciclizzare forza/massa nelle programmazioni che mirano all'utilizzo costante di cicli di forza, nella seconda parte tratterò la ciclizzazione nelle programmazioni che usano (o non usano direttamente) i cicli di forza ad inizio dell'anno.
PRIMA PARTE
L’idea di base dell’articolo precedente era:
Parte una del macrociclo: 2 mesi di forza nelle quali si punta ad aumentare i massimali
Parte due del macrociclo: 3 mesi di massa in cui si lavora con i pesi ottenuti sfinendo i muscoli cercando al 100% l’ipertrofia.
Un conto è fare 2 mesi di forza e 8 mesi di massa/definizione, un conto è fare due mesi di forza e poi 2/3 mesi di massa è un altro (e secondo me più sensato, altrimenti non avrei scritto questi articoli).
L’alternanza dei due cicli si incastona perfettamente con il concetto di ciclizzazione: se ciclo di forza in multifrequenza stressa molto i muscoli (si aumentano i carichi e si lavora spesso con gli stessi distretti) il ciclo di massa permette due cose:
-consolidare i carichi
-lasciare maggiormente i muscoli riposare
Se si lavorasse sempre e solo di forza al primo intoppo nella programmazione ci si ritroverebbe con parecchio del lavoro perduto, perché il corpo aumenta sì i carichi, ma se non si abitua a questi il lavoro si perderà.
Per quanto riguarda il “relativo” riposo muscolare, lo considero incredibilmente importante. Torniamo al famigerato ciclo russo. Garantisce un 5%, giusto? I muscoli lo possono tollerare, è fatto a tal proposito, ma i tendini? Sono strutture più delicate, dopo un ciclo russo certamente si può continuare con la forza, ma dato che non miriamo solo alla forza, tornando a lavorare in monofrequenza facciamo sì che l’intero corpo si abitui ad i carichi e che si riposi molto di più tra un allenamento e l’altro.
Naturalmente i 2+3 mesi di un macrociclo sono ipotetici. 2+4, al limite 2+5, ma entrambe temo rischierebbero di far perdere l’utilità del ciclo di forza. Aumentare e consolidare, se ciclizzati bene, sicuramente aumenterebbero i risultati più di quanto si possa sperare.
A seconda dei gusti spetta ad ognuno decidere la durata dei cicli, tenendo conto che più si pende da un ciclo più si perdono, o non si ottengono, i risultati dell’altro.
SECONDA PARTE
Parliamo però anche delle ciclizzazioni senza il costante uso di cicli di forza, oppure dei cicli con un ciclo di forza semplicemente iniziale.
Una volta completato un ciclo di forza, che ricordo deve essere un ciclo di forza ben impostato e non improvvisato, si passa a lavorare sull’ipertrofia.
Gli allenamenti di forza ipertrofica (che si distinguono dunque da quelli di forza massimale, cioè quelli dei cicli di forza, e dalle altre categorie quali forza esplosiva e forza resistente) mirano all’allenamento, quasi sempre seguendo i principio weideriano.
Cosa prevedono, a grandi linee, i principi weideriani?
Escludendo il modo di costruire una scheda seguendo tali principi, che ho già trattato, ci tenevo a soffermarmi su i principi detti di pianificazione. Essi sono:
1)Allenamento ciclico: alternare periodi ad alto volume ed intensità con altri a basso , occorre dedicare diversi periodi specifici alla forza, alla massa e alla definizione
2)Allenamento eclettico: utilizzare in ogni allenamento diversi esercizi, range di ripetizioni e set, inserendo multi e monoarticolari
3)Allenamento istintivo: basarsi sui risultati ottenuti e sulle proprie sensazioni per pianificare un proprio ed ottimale programma di allenamento
4)Confusione muscolare: cambiare spesso esercizi, set e ripetizioni per avere sempre qualcosa di nuovo in ogni wo.
Ci tengo a focalizzare l’attenzione soprattutto sul principio di allenamento ciclico ed istintivo. L’allanemento eclettico e il principio di confusione saranno, magari, oggetto di un altro articolo.
Per avere una buona programmazione, una volta finito il ciclo di forza iniziale (se c’è stato) prevede l’utilizzo alternato di periodi ad alta intensità ed alto volume, ed in base agli esperimenti degli anni passati ciclizzare queste. C’è chi si trova bene con l’intensità, chi bene con il volume.
Esempio pratico: la definizione. Che in definizione sia necessario aumentare l’intensità è già stato stabilito nel 3d di Menez. C’è chi in definizione tuttavia utilizza spesso protocolli come quello di Gironda. C’è a chi piace, c’è a chi non piace. In base a come sono arrivati i risultati si potrò organizzare il proprio ciclo.
Una piccola considerazione: che l’utilità di un ciclo di forza di due mesi a inizio (o metà che sia!) anno sia relativamente bassa spero sia condivisibile per i motivi detti prima, così come spero sia condivisibile la necessità di dover aumentare, di tanto in tanto e con una certa certezza, la ghisa sul bilanciere senza affidarsi all'aumento costante di microcarichi.
Tuttavia, più che giustamente, un approccio così alternato di forza/massa(o definizione) può risultare non gradito per chi non apprezza (sempre più che giustamente!) i cicli di forza (non esiste mica infatti la distinzione netta tra BB e PL!)
A tal scopo, oltre il quasi obbligato approccio di forza a inizio anno, si potrebbe introdurre, di tanto in tanto, un altro approccio che è relativamente collegato alla forza: l’approccio multifrequenza.
Non necessariamente per tutti i gruppi muscolari, nel mezzo di un ciclo di massa si può decidere di aumentare la propria forza nella panca, ed ecco che una 4 split da così:
A: petto-dorso
B: gambe
C: spalle
D: braccia
Può modificarsi per ottenere l’obiettivo desiderato, divenendo
A: petto-dorso
B: gambe
C: panca-spalle
D: braccia
L’impostazione di un ciclo così impostato deve tenere conto dell’obiettivo, cioè l’aumento della forza su panca. Ecco che impostare una progressione o un lavoro per questo scopo può risultare complicato, ma seguire un ciclo semplice (ad esempio un mese con la progressione su panca di settimana in settimana con un 8x3-6x4-5x5-4x6) può aiutare sia a mantenere inalterato il programma di massa, sia aumentare la forza.
Le complicazioni per quanto riguarda lo splittaggio aumentano, ma non è niente di insormontabile.
Ecco dunque che la programmazione iniziale, con alcune modifiche diventa sensata:
settembre: forza
ottobre: forza
novembre: massa
dicembre: massa
gennaio: massa
febbraio: ibrido forza/massa (con focus su alzata/e debole/i)
marzo: massa
aprile: massa
maggio: massa-definizione
giugno: definizione
luglio: definizione
Un ciclo di definizione poi, se si considera che si deve puntare all’intensità, può essere il momento ideale per dedicarsi ad un ciclo di forza che non punti troppo al lavoro di volume.
Come si vede, il modo di focalizzarsi sulla forza, sia che la si apprezzi che la si detesti, per avere dei buoni risultati qualsiasi cosa si voglia fare, ci sono e sono facili da utilizzare. Se poi credete che veramente la forza non serva, sono altri discorsi.
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