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recupero: cuore e muscoli.

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    recupero: cuore e muscoli.

    In un testo sul body building non troppo recente leggo una frase che mi aiuta a meditare, ed è questa:
    "...i metodi del bbing si basano principalmente sulla stessa regola: aumentare il grado di affaticamento muscolare. Tale regola si perfeziona proprio con sistemi di alta intensità il cui scopo è proprio quello di affaticare ulteriormente il gruppo muscolare".
    non ci sarebbe nulla di strano, ma la mia osservazione parte proprio dal concetto relativo all'affaticamento ulteriore.
    IN atletica leggera, in quasi tutte le sue discipline, si utilizza l'allenamento intervallato, in sostanza una certa distanza si percorre per un tot di volte ad una certa andatura stabilita in base alla percentuale di massima intensità, e si recupera quando la frequenza cardiaca raggiunge un determinato valore, in genere quando si attesta attorno ai 100/110bpm.
    Il cuore in sostanza non raggiungerà mai il livello di riposo ma rimarrà attivato ad una frequenza idonea per ottenere la prestazione richiesta.
    così quando prendo un bilancere e lo sollevo, terminata la serie, lo ripongo a terra, e in quel preciso istante il muscolo interrompe la tensione massima, e le riserve energetiche si ristabilizzano maggiormente proprio nel momento di recupero.
    nell'allenamento cardiaco otteniamo dei miglioramenti proprio nel recupero, tant'è che l'indice di recupero diminuisce nei tempi a diposizione, determinando una specializzazione cardiaca notevole, quindi stesso lavoro intensivo, con minor tempo di recupero.
    Mi domando perchè si sia ancora convinti che questo non possa accadere nella specializzazione del lavoro di massa muscolare con carichi.
    allora proviamo a lavorare anche su questi recuperi, magari diminuendo le ripetizioni ma mantenendo un recupero leggermente più basso.
    Un allenamento efficace potrebbe proprio essere quello inserito in un mesociclo in cui la prestazione di esercizi può essere questa, iniziando solamente con due o un solo esercizio per gruppo muscolare, utilizzando due tipologie di intervento ovvero la diminuzione del tempo di recupero sino a 10" dalla prima serie, e il recupero basso costante:
    panca orizzontale: 6 60" 6 55" 6 50"6
    croci panca orizzontale 12 50" 12 50" 12.
    GUTTA CAVAT LAPIDEM
    http://albertomenegazzi.blogspot.it/
    MANX SDS

    #2
    Quindi dici di fare un ex solo però riducendo il recupero??
    La storia della vita è fatta di eventi, ed ogni evento accade per un motivo ben preciso che non sappiamo spiegarci e che cambia la nostra vita in bene o in male...

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      #3
      Questo andrebbe contro la teoria ciantiana che indica il tempo fra una serie e l'altra l'avvio del pump e prima della fine dello stesso.Tempo fa lessi sull'olipians news un tipo di allenamento che prevedeva pause da soli 10 secondi mi pare per lo stesso tipo di principio da te citato.
      Last edited by jaydiviso10; 28-09-2009, 14:39:20.
      sigpic
      Nessun oggetto del volere,una volta conseguito,può dare appagamento durevole.

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        #4
        la tendenza attuale è quella di verificare al meglio i tempi di recupero.
        Basta entrare in qualsiasi palestra e osservare che oltre ad una probabile carenza tecnica esecutiva, carichi non correttamente individuati, anche la gestione dei recuperi è "malsana", in eccesso ovviamente.
        carichi di forza ipertrofica con recuperi da carichi per forza massimale, ad esempio, recuperi estremamente dilatati non consentono l'attivazione e soprattutto il consolidamento dei processi ipertrofici.
        Se facessimo un parallelo con l'allenamento cardiaco è come se in un allenamento intermittente per la resistenza aerobica utilizzassi dei recuperi idonei per serie di velocità, non avrebbe senso.
        La mia teoria è che ad una particolare richiesta energetica deve seguire un recupero adeguato, considerando che la media è portata all'eccesso, invito ad prendere in considerazione un recupero di qualche secondo più breve per sollecitare al massimo le risorse energetiche e soprattutto per stressare a fondo le fibre che a noi maggiormente interessano.
        osare quindi qualche serie buttandosi nelle ultime a un vero e proprio scontro con il carico dopo tempi parziali di recupero, questo ha un senso qualitativo.
        GUTTA CAVAT LAPIDEM
        http://albertomenegazzi.blogspot.it/
        MANX SDS

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          #5
          hai davvero ragione,spesso l'importanza dei tempi di recupero è strascurata da molti...secondo te chi ha una forte tenuta aerobica(chi oltre ai pesi fa molto cardio,avendo un cuore molto allenato che ti consente di avere una frequenza molto bassa a riposo e quindi sotto sfrorzo ci mette molto meno tempo a tornare ad una frequenza ottimale)necessiterebbe di minor recupero fra una serie e l'altra per stressare a dovere il muscolo?
          Quindi non avremmo più un recupero uguale per tutti(i classici 60'-90' ecc)ma in base al grado di allenamento del cuore.
          Last edited by jaydiviso10; 29-09-2009, 13:52:12.
          sigpic
          Nessun oggetto del volere,una volta conseguito,può dare appagamento durevole.

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            #6
            Menez,
            la riduzione del recupero in un microciclo di forza ipertrofica potrebbe essere producente o è meglio puntare sul maggior carico sollevato/spinto?
            ...a parità di serie e ripetizioni ovviamente....
            Amo le fiorentine!
            ..quelle vere..

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              #7
              Originariamente Scritto da jaydiviso10 Visualizza Messaggio
              hai davvero ragione,spesso l'importanza dei tempi di recupero è strascurata da molti...secondo te chi ha una forte tenuta aerobica(chi oltre ai pesi fa molto cardio,avendo un cuore molto allenato che ti consente di avere una frequenza molto bassa a riposo e quindi sotto sfrorzo ci mette molto meno tempo a tornare ad una frequenza ottimale)necessiterebbe di minor recupero fra una serie e l'altra per stressare a dovere il muscolo?
              Quindi non avremmo più un recupero uguale per tutti(i classici 60'-90' ecc)ma in base al grado di allenamento del cuore.
              questa è una bella domanda, direi molto interessante.
              ho constatato che chi si dedica solamente alla palestra, intesa come bbing, ha tendenzialmente un fisico "differente" da chi oltre al bbing si dedica ad un'attività aerobica anche intensa.
              Il problema fondamentale è che entrambi ignorano che potrebbero essere fisicamente superiori se l'uno accettasse di allenarsi come l'altro, il bber puro inserendo hiit o endurance, l'amante dell'hiit o dell'endurance da bber.
              spesso questo non accade.
              In una vecchia palestra dove mi allenavo c'era un amico che per mestiere si muove molto ( a piedi intendo), ma è anche un ottimo bber, ebbene è sempre vistosamente "condizionato", ovvero sempre fisicamente a posto, in qualsiasi momento dell'anno. Su di lui ho provato a testare alcuni lavori tra l'altro in linea con quanto svolto da Manx, e devo dire che con un grande impegno e volontà abbiamo dimezzato i recuperi ed ottenuto una condizione di pompaggio e capillarizzazione notevole.
              quindi per tornare alla tua interessante domanda, si, proprio quanto cercavo di far comprendere, ovvero un lavoro aerobico svolto in qualsiasi tipologia può accelerare i processi di recupero tra le serie.
              L'esperimento interessante che gradirei provassero gli amici è appunto provare senza attività aerobica, quindi solamente con i pesi a tirare giù pochi secondi inizialmente tra le serie e vedere se anche questo aspetto è direttamente allenante.
              GUTTA CAVAT LAPIDEM
              http://albertomenegazzi.blogspot.it/
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                #8
                Originariamente Scritto da Frank77 Visualizza Messaggio
                Menez,
                la riduzione del recupero in un microciclo di forza ipertrofica potrebbe essere producente o è meglio puntare sul maggior carico sollevato/spinto?
                ...a parità di serie e ripetizioni ovviamente....
                ciao Frank, abche questa è una bella domanda, ti dico che primariamente è importante per lo sviluppo della forza ipertrofica lavorare sul carico sollevato/spinto, quindi nel primo, secondo e anche terzo micro di FI lavorerei su questo unico aspetto, mentre nel 4° microciclo non a parità di ripetizioni, quindi usando un carico più leggero ma per una o due ripetizioni in meno, innalzerei l'intensità con il taglio dei recuperi.
                GUTTA CAVAT LAPIDEM
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                  #9
                  grazie per la risposta menez...mi segno per l'esperimento anche se non sono un atleta molto performante...visto che il fisico si adatta a tutto è plausibile pensare che sia allenante
                  Last edited by jaydiviso10; 29-09-2009, 21:40:53.
                  sigpic
                  Nessun oggetto del volere,una volta conseguito,può dare appagamento durevole.

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                    #10
                    Originariamente Scritto da jaydiviso10 Visualizza Messaggio
                    grazie per la risposta menez...mi segno per l'esperimento anche se non sono un atleta molto performante...
                    diventi performante anche provando nuovi stimoli.
                    Inizialmente, ma non in questo periodo, direi attendi almeno novembre, inserisci dunque dei recuperi a scalare in un esercizio di base: esempio di un "delta rovesciato" (piramidale inverso):
                    panca orizzontale 5(rec1.30)6(rec 1.15)8(rec1)10(rec45")ultima serie al cedimento.
                    GUTTA CAVAT LAPIDEM
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                      #11
                      Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
                      diventi performante anche provando nuovi stimoli.
                      Inizialmente, ma non in questo periodo, direi attendi almeno novembre, inserisci dunque dei recuperi a scalare in un esercizio di base: esempio di un "delta rovesciato" (piramidale inverso):
                      panca orizzontale 5(rec1.30)6(rec 1.15)8(rec1)10(rec45")ultima serie al cedimento.

                      non amo particolarmente il piramidale inverso,comunque ogni tanto bisogna cambiare...ci aggiorniamo.
                      sigpic
                      Nessun oggetto del volere,una volta conseguito,può dare appagamento durevole.

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                        #12
                        Originariamente Scritto da jaydiviso10 Visualizza Messaggio
                        non amo particolarmente il piramidale inverso,comunque ogni tanto bisogna cambiare...ci aggiorniamo.
                        non devi valutare il piramidale, devi valutare l'idea sul recupero e sua applicazione, da questa poi applica un'estensione di ragionamento, quindi un'applicazione a un metodo a te più congeniale (non a caso ho scritto "esempio")....
                        GUTTA CAVAT LAPIDEM
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                          #13
                          Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
                          ciao Frank, abche questa è una bella domanda, ti dico che primariamente è importante per lo sviluppo della forza ipertrofica lavorare sul carico sollevato/spinto, quindi nel primo, secondo e anche terzo micro di FI lavorerei su questo unico aspetto, mentre nel 4° microciclo non a parità di ripetizioni, quindi usando un carico più leggero ma per una o due ripetizioni in meno, innalzerei l'intensità con il taglio dei recuperi.
                          OK proverò....ottobre, novembre e dicembre FI e gennaio FI rest accorciati
                          Amo le fiorentine!
                          ..quelle vere..

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                            #14
                            Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
                            non devi valutare il piramidale, devi valutare l'idea sul recupero e sua applicazione, da questa poi applica un'estensione di ragionamento, quindi un'applicazione a un metodo a te più congeniale (non a caso ho scritto "esempio")....

                            sigpic
                            Nessun oggetto del volere,una volta conseguito,può dare appagamento durevole.

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