il sistema utilizzato da Mentzer, visionando i video (rari) e leggendo le poche pagine dell'opuscolo HD di MM credo si sia trasformato nel tempo e abbia assunto delle caratteristiche maggiormente soft proprio negli ultimi istanti di vita dell'autore. Ad esempio si può constatare questa contrapposizione visionando un video piuttosto recente in cui si vede proprio MM in visita in una palestra Italiana che allena un ragazzo con un protocollo intenso ma non pienamente rispondente alle caratteristiche di partenza del HD.
Il vero HD è estremamente intenso per l'elevata presenza di carichi sul bilancere, sui manubri e sulle macchine. Ma il fattore che lo contraddistingueva e che lo rendeva unico per quel tempo, era l'enfasi posta nel cedimento "globale", veniva infatti aiutato in concentrica quando ormai il muscolo era saturo e lavorava esclusivamente nella fase eccentrica con una grande tenuta e un grandissimo autocontrollo, cosa molto rara. Le reps erano trascritte come 6 ma il cedimento veniva assicurato dalla matematica certezza che in realtà il carico da 6 corrispondeva effettivamente ad un carico da 5 quasi 6.
Non a caso in una intervista era abituale dire che in palestra si concentrava per abbassare i pesi e non per alzarli.
Del resto vedendo i campioni lavorare ci accorgiamo della personalizzazione dell'allenamento o meglio della trasformazione di un modello alle proprie esigenze, il lavoro di Yates eera simile a quello di Mentzer ma per alcuni aspetti differente, una cosa che mi ha sempre incuriosito e che ricerco sempre è la assomiglianza fisica in chi utilizza un determinato metodo rispetto a chi ne utilizza uno differente.
Mentzer, Viator, Yates, hanno qualcosa in comune, ad esempio la spigolosità, la rocciosità delle forme, la compattezza esplosiva, in loro in effetti leggi la vera forza.
Inmetodi di volume, vedi Arnold, Nubret leggi invece plasticità, rotondità, come se i metodi seguiti determinassero la struttura finale del muscolo. Credo ci sia un fondo di verità in questo.
Il vero HD è estremamente intenso per l'elevata presenza di carichi sul bilancere, sui manubri e sulle macchine. Ma il fattore che lo contraddistingueva e che lo rendeva unico per quel tempo, era l'enfasi posta nel cedimento "globale", veniva infatti aiutato in concentrica quando ormai il muscolo era saturo e lavorava esclusivamente nella fase eccentrica con una grande tenuta e un grandissimo autocontrollo, cosa molto rara. Le reps erano trascritte come 6 ma il cedimento veniva assicurato dalla matematica certezza che in realtà il carico da 6 corrispondeva effettivamente ad un carico da 5 quasi 6.
Non a caso in una intervista era abituale dire che in palestra si concentrava per abbassare i pesi e non per alzarli.
Del resto vedendo i campioni lavorare ci accorgiamo della personalizzazione dell'allenamento o meglio della trasformazione di un modello alle proprie esigenze, il lavoro di Yates eera simile a quello di Mentzer ma per alcuni aspetti differente, una cosa che mi ha sempre incuriosito e che ricerco sempre è la assomiglianza fisica in chi utilizza un determinato metodo rispetto a chi ne utilizza uno differente.
Mentzer, Viator, Yates, hanno qualcosa in comune, ad esempio la spigolosità, la rocciosità delle forme, la compattezza esplosiva, in loro in effetti leggi la vera forza.
Inmetodi di volume, vedi Arnold, Nubret leggi invece plasticità, rotondità, come se i metodi seguiti determinassero la struttura finale del muscolo. Credo ci sia un fondo di verità in questo.
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