Hardgainer demystified – Parte 2 – Fuoco alle polveri!

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    Hardgainer demystified – Parte 2 – Fuoco alle polveri!

    Eh si, adesso abbiamo proprio gli elementi per quantificare chi sia l’hardgainer, e adesso ci divertiamo. Vi è piaciuto il precedente articolo? Questo è per alcuni aspetti molto più Kattivo e me ne scuso in partenza. E’ l’argomento che è un po’ indigesto..

    Il problema è che io sono un tipo che preferisce la verità diretta e brutale piuttosto che molti giri di parole. Mi piacciono i numeri perché sono crudeli nella loro asetticità. Certo, dai numeri possiamo far dire tante cose, ma se questi vengono da una serie di ragionamenti che hanno una logica, perché non dare una chance alla roba presentata?

    In questa seconda parte prenderemo confidenza con la tabellina colorata ed introdurremo il parametro “tempo” che è fondamentale per avere il quadro complessivo. Infine, definiremo quantitativamente il concetto di hardgainer.

    I modelli di riferimento sono troppo elevati.

    Facciamo un po’ di Sociologia spicciola da rivista abbandonata in treno (la mia cultura generale si basa sulla lettura di questa roba sgualcita e spieghettata), possiamo dire senza paura di smentita che la Società moderna pone una pressione incredibile sul “corpo”, e su come questo appare.

    Nel tempo c’è stata proprio una corsa all’eccesso, che ha creato uno scollamento fra il desiderio e la realtà. Lessi su un numero de Le Scienze di molti anni fa un confronto fra il peso della modella centrale di PlayBoy (non è uno scherzo eh…) e quelle dell’americana media: le due curve divergevano nel tempo, nel senso che le modelle nel tempo sono dimagrite e la donna media americana si è obesizzata.

    Inutile dire che se il modello fitness ha una BF del 7-8% siamo messi male come termini di paragone. Siamo bombardati di riferimenti così assurdi che quando ci guardiamo allo specchio il tizio di fronte a noi ci dice che facciamo vomitare. Considero il “modello fitness” perché rappresenta l’ideale di uomo proposto agli altri uomini, e che sta lentamente assumendo sempre più i tratti del culturista: buone masse, ottima definizione, depilazione, abbronzatura.

    Oltre ai riferimenti impazziti dobbiamo aggiungere la nostra incapacità di legare fra loro i tre aspetti del mondo del culturismo: massa, forza, definizione. Invece prendiamo la definizione del modello di Men’s Health, la massa di un culturista, la forza di un powerlifter: un ibrido terrificante. Noi, cioè, consideriamo sempre l’eccesso in tutto.

    Il punto è: quante persone conoscete che sono al livello del tizio presente su quelle riviste che si leggono al supermercato mentre le mogli fanno la spesa? Se la risposta è “un mio amico” o “conoscevo uno” allora non vale. Li vedete questi tizi sulla spiaggia al mare? Io no, eppure su un bagnasciuga di 3-4Km e un totale di qualche migliaio di persone, cazzarola, 10 dovrei trovarli…


    Questo è invece il livello “buono” con questo modello di valutazione. La tabella a sinistra mostra dei risultati abbordabili con impegno, fattibili, quella a destra invece un traguardo a lungo termine, impegnativo e complicato ma, cazzarola, quanti conoscete dal vivo così? E quanti dicono di fare queste cose qua? Direi 1:100.

    Ovviamente si potrebbe fare una serie di equivalenze del tipo che 175Kg di stacco massimale sono paragonabili a 1×8x140Kg o a portare l’altezza del soggetto a 180cm e così via, ma il concetto non cambia.

    Questi sono modelli di riferimento sfidanti, impegnativi ma ragionevoli. Non tutti potranno arrivare al livello “molto buono”, ma quasi tutti facendosi il culo di sicuro al livello “buono”.

    Se provate una sensazione di disagio, che non riuscite a focalizzare bene, è questa: state guardando questi numeri, che di fatto non sono così astrusi dato che su Internet si trovano paccate di video di persone che ottengono questi risultati, poi li state confrontando con i vostri che magari non sono di questo tipo, infine state considerando il tutto alla luce del “buono”.

    Forse state pensando che, in fondo, un “buono” per questi numeri è ragionevole e anche possibile, ma che voi ancora non ci siete. Bravi: è proprio così! State provando l’effetto del “giudizio” perché fino ad ora, magari, non l’avevate mai subìto!

    Ma è proprio questo il problema! In palestra sono proposti modelli assurdi ma le persone fisiche non si mettono mai in discussione. In pista, ad esempio, tutti sanno che 10”8 sui 100 metri è “buono” ma non “molto buono”, mentre 10”6 è “molto buono”. Lo sanno tutti perché con 10”6 si arriva bene ad un campionato regionale, se si ha culo si arriva anche sul podio. Ma nessuno si sognerebbe di dire che è “ottimo”.

    Se perciò “vi torna” che il “buono” di questo modello è ragionevole, continuate a leggere.

    Si vogliono risultati in poco tempo

    Eh si, tutti vorrebbero essere Ok per il mare quando, dopo Natale, la persona nello specchio sembra un Bantha uscito dal letargo… Anche in questo caso, è solo in campo culturistico che ci si pone il problema di “ma quanto ci vuole?” mentre in tutti gli sport ci si allena e basta.

    Ma il problema è sempre lo stesso: la Società non pone enfasi sulla costanza e sulla ripetitività delle cose, proprio perché va contro il modello economico che vuole spese compulsive per ottenere il massimo guadagno in poco tempo. I prodotti sono spremuti sempre al massimo, perché le opportunità di vendita sono limitate ed è meglio inventare 10 mode e carpe diem per ognuna di esse che 2 o 3 che durano nel tempo.

    Perciò, la durata delle cose non è mai una cosa in. Aggiungete l’incapacità di giudizio, i modelli assurdi et voilà.

    Io dico che per avere un quadro decente della propria situazione fisica ci vogliono due anni, perché il corpo ha una sua ciclicità, e l’”anno” è qualcosa legato alle stagioni, alla rotazione del Sole intorno alla Terra (no… scusate, sono rimasto a Tolomeo, diciamo il contrario… eppure è il sole che la mattina sorge… ragazzi non mi confondete). La “settimana” è invece una invenzione dell’Uomo.

    Dopo un anno di allenamenti il vostro corpo si è temprato all’intero ciclo di stagionalità delle temperature, umidità, variazioni ormonali e compagnia cantando. L’anno successivo è una nuova partenza da una base immensamente migliore della precedente. In più, l’esperienza e la conoscenza acquisita permetteranno di ripetere gli schemi di allenamento depurandoli dagli errori e dalle fesserie del neofita.

    Chi non ci crede sappia che la costanza non è solamente una prova di volontà, ma la strategia migliore non solo in termini di efficacia ma anche di efficienza per ottenere risultati.

    Ragazzi, due anni di allenamenti 3 volte a settimana sono una cifra di tempo assurda. Oltre 300 allenamenti, per un totale di circa 450 ore. Sempre e comunque, senza soluzione di continuità. Quante persone conoscete che possono dire di essere rimaste identiche a se stesse pur avendo fatto così? Io dico che quelli che non ottengono un ***** sono composti da persone che dicono di aver fatto ma che invece hanno fatto ben altro. Due anni sono tanti!

    Due anni è il tempo che sarà preso come riferimento per caratterizzare l’hardgainer.

    Ci si concentra su aspetti marginali

    Una conseguenza del non dare valore alla continuità e alla costanza è il pensare che per ottenere risultati serva un allenamento particolare, un prodotto particolare, un integratore particolare.

    Dato che è domanda-offerta, oggi qualsiasi tipo di richiesta è soddisfatta. Internet permette di tirare fuori informazioni di tutti i tipi, ma senza controllo. Al di là delle fregature, la scarsa capacità di autoanalisi impedisce di contestualizzare quello che si legge. Certi aspetti/prodotti/metodi sono fondamentali in funzione del livello a cui si è.

    Sono convinto che tutti pensino che mettere il V-Power in una Panda 4×4 del 1996 non porti grandi benefici, ma nessuno estende il ragionamento a se stesso. Leggo di persone che si rimpinzano di integratori di ossido nitrico quando il loro livello è poco-oltre-la-sufficienza.

    Anche la pletora di metodiche di allenamento, tutte funzionanti e tutte con fan più o meno sfegatati viene dall’incapacità di contestualizzare.

    Perciò…

    Perciò io penso che l’essere umano, se definiamo bene i criteri di valutazione, si assesti mediamente in un intervallo che va da quasi “sufficiente” a poco meno di “molto buono”, nel senso che quasi tutti potrebbero ottenere dei bei risultati se facessero le cose a modino, pochissimi otterrebbero molto, pochissimi possono ottenere molto poco.
    Statistica gaussiana, o quasi. Diciamo con una coda più lunga da una parte, và…



    Chiaramente io non ho elementi a supporto di questa tesi, se non queste considerazioni:
    • Non ho elementi a favore ma altri non hanno nemmeno elementi contro: l’esperimento da realizzare è sicuramente impegnativo e quando c’è il “tempo” di mezzo i costi di sperimentazione lievitano fino a livelli insostenibili. C’è qualcuno che mi può smentire, dati alla mano?
    • Esiste una continuità in qualsiasi caratteristica umana, esistono migliaia di sfumature di qualsiasi elemento del corpo. Perché in questo caso non dovrebbe valere la stessa cosa? Gradualità e continuità esistono per il colore degli occhi, esistono tipologie di sangue differenti, ognuno di noi ha dosaggi ormonali differenti, perché non dovrebbe esistere una variabilità delle prestazioni umane?
    • Le prestazioni sono centrate di sicuro rispetto ad un prototipo medio, che è però difficile da determinare in quanto non esiste una massa di persone che riesca ad elevarsi rispetto al livello di mediocrità del sedentario medio. Però questo punto medio esiste di sicuro.
    La prima critica – bianco o nero


    Se concordate sul fatto che le grandezze umane varino con continuità, ecco la prima critica al concetto di hardgainer: il mondo viene diviso in due enormi classi di persone, la maggioranza di hardgainer e la minoranza di easygainer.

    Ma non può essere così! Il corpo umano non funziona così! Devono, necessariamente, esistere delle sfumature. Perché cacchio si devono sempre guardare i baciati dalla genetica e mai la massa enorme di persone?

    Gli easygainer sono la coda a destra del grafico precedente, sono il riferimento troppo elevato, sono i modelli delle riviste.

    C’è un detto (Indiano? Cinese? Boh…) che dice “fa più rumore un albero che casca che la foresta che cresce”. Gli easygainer McRobertiani sono l’albero che casca. Ma sono una minoranza e lasciamoli perdere.

    Allo stesso tempo, quelli che avanzano non possono essere TUTTI hardgainer, per il semplice motivo che quasi tutti sarebbero omogeneizzati in termini di fisico, e questo, perDio, non accade. Se prendete un modello di riferimento decente (come quello presentato e vedremo perché), gli hardgainer sono una minoranza, e sono la coda a sinistra.

    Non si capisce perché se esistono persone così geneticamente dotate, le potenzialità genetiche debbano essere così on-off, binarie: o superuomini di Thule o sporchi semiti dal naso adunco.

    L’effetto uomo medio mediocre

    L’effetto uomo medio mediocre (UMM) è un livellatore fortissimo di prestazioni ed impedisce di vedere le potenzialità. Sareste in grado di dire, a partire da persone assolutamente sedentarie, chi otterrà qualcosa di buono in 2 anni di allenamenti decenti?

    Dall’esterno non possiamo dire nulla se non far allenare le nostre cavie e vedere i risultati.


    Il disegno qua sopra vuole rappresentare l’effetto UMM. All’inizio tutte le persone sono indistintamente mediocri, ma se potessero allenarsi in un ambiente controllato e sotto la supervisione di persone competenti, il risultato finale sarebbe una distribuzione continua di risultati fisico-prestativi.

    Il problema è sempre lo stesso: quanti perdono veramente tempo con questa roba, a modino?

    Ogni volta che viene menzionata la parola tempo le cose diventano difficili, in tutti gli ambiti. Nel mondo scientifico gli studi e gli esperimenti più onerosi sono quelli che devono durare nel tempo. Pensate alle statistiche sulla diminuzione della speranza di vita in funzione dei comportamenti alimentari: sono possibili sono tramite l’osservazione, per decenni, della vita di un enorme campione di individui.

    Per questo l’uomo medio mediocre imperversa, mediocrizzando tutto.

    Infine, l’hardgainer

    Torniamo al concetto di sfgt. E’ assimilabile all’hardgainer? Ragazzi, no. Riprendiamo il concetto stesso espresso dalla parola: duro a crescere. La crescita implica un incremento nel tempo, e il tempo non compare nel diagramma.


    Un hardgainer, infatti, è colui che non riesce a portare la sua forza e la sua massa a certi livelli in un certo tempo ragionevolmente lungo. Bene, provo a quantificare il tutto.
    • E’ un hardgainer colui che non raggiunge il livello “sufficiente”, nei termini precedentemente definiti, sia in massa che in forza in un tempo di 2 anni di allenamenti effettuati su base regolare.


    Ecco la situazione: se state per due anni nell’area in alto a sinistra e vi siete allenati con un minimo di criterio, siete probabilmente degli hardgainer. Le tre tabelline in basso rappresentano 3 tipologie di hardgainer (guardate i numeri in giallo): il classico di altezza media un po’ cicciottello, quello alto e asciutto, quello basso e secco.

    Ora, guardate bene i numeri in arancione. Non potete dire che non sia così: dopo due anni essere ad una 90ina di panca e a 110 o poco meno di squat parallelo non propende per farvi cadere nell’area di quelli forti/grossi. Lasciate fare la 90ina e cercate di ragionare in esercizi equivalenti. Diciamo che in due anni siete sempre a 3×8x70Kg, suona meglio?

    Qualcuno potrebbe dire che questi tre individui presi ad esempio costituiscono la maggior parte delle persone che frequentano la palestra, ma il punto è che non dovete farvi fregare dall’effetto UMM. Hanno passato le 450 ore di allenamento fatto per bene? No? Allora non si può dire se sono hardgainer.

    Il criterio di definizione degli hardgainer è coerente con un modello che propone un intervallo di accettabilità di risultati molto realistico, ma a questo punto quelli che rimangono fuori sono una minoranza.

    Inventiamo qualche storiella


    Cavia A

    L’ultrasecco che in due anni passa da una condizione assolutamente terrificante (nei nostri termini ottusi in cui diamo valore ad aspetti idioti del fisico, magari in questi due anni il nostro A ha scoperto il vaccino per l’AIDS) a una di “insufficienza”. Ha fatto progressi enormi ma ora è lì. Non può che essere un hardgainer, visti i livelli assoluti raggiunti. Chiaramente l’impegno va premiato, ma non vanno alimentate le false speranze. A è un hardgainer.

    Cavia C

    E la cavia B? Ho fatto casino e non ho voglia di cambiare i nomi nel disegno, rifare il jpeg, ricaricare sul blog il tutto. Scriverò una patch e correggerò il difetto con la versione 1.1 che sarà parte integrante del kernel di Linux

    C è il falso hardgainer. In 2 anni si è portato a buoni livelli. Magari è passato dai 16 ai 18 anni o dai 18 ai 20, ha terminato lo sviluppo. C non è particolarmente dotato, infatti i suoi risultati non puntano di certo all’area rossa dell’”eccezionale”. Ma si è allenato “bene”, intendendo con questo termine la costanza, la dedizione e la capacità di apprendere dai propri errori e di cambiare in corso d’opera.

    Magari le sue metodologie di allenamento sono molto migliorabili, ma il proverbio “meglio una scheda di merda fatta con passione che una scheda perfetta fatta di merda” calza a pennello su di lui.

    In questa casistica ricadono tantissimi McRobertiani che attribuiscono al “metodo” i loro risultati. Sono affascinati dalla storiella del secco che diventa grosso grazie alla costanza e all’impegno, ma in realtà la spiegazione è diversa: erano dei falsi hardgainer che prima si allenavano male. Più particolari in seguito, per ora non stronfiate…

    Tantissimi ragazzi avrebbero le potenzialità di C perché non si tratta di avere lo scheletro di adamantio, ma non raggiungono il suo livello perché, semplicemente, si perdono per la strada. Non c’è nulla di male in questo, mica è un merito avere un certo fisico, solo che questa gente non deve rompere le palle attribuendo ad altro il fallimento dei loro desideri

    Il livello C subisce una trasformazione di questo tipo, in due anni


    Chiaro, non è che questo qua è entrato in palestra e ha fatto 80 di panca alla prima, però diciamo che questa sarebbe stata la sua potenzialità. Il risultato finale è, in due anni, sicuramente abbordabile e assolutamente miracoloso.

    Un po’ di alimentazione decente e la BF cala di 5 punti, pertanto il peso sale poco ma in realtà l’HP è passato (riferendosi sempre al 10%) da -8 a -4: il calo enorme di grasso corporeo ha fatto si che la sua composizione corporea sia del tutto diversa. I Kg sono decisamente incrementati pur non essendo stratosferici. Ma una persona con questo tipo di “completezza” e una tecnica esecutiva precisa senza strappi o assurdità tipiche del mondo degli sboroni fa, come si suol dire, la sua porca figura.

    Essendo migliorato dimostra sicuramente competenza in quello che dice e, se non si fissa con discorsi messianici alle masse da convertire, risulta anche molto simpatico.

    Questo, nel modello di riferimento, è un falso hardgainer. Perché è migliorato! Sembra poca cosa come sempre per i modelli in giro sono irraggiungibili, ma rendetevi conto che una persona che ottiene questo NON PUO’ essere un vero hardgainer.

    E’ merito dell’allenamento? Sicuramente sì, ma anche delle sue doti.

    Cavia B

    Il classico stazionario nell’area scarsa. In questo caso è necessario essere molto onesti con se stessi e determinare se c’è stata la costanza di allenarsi. Perché può essere una cavia A o una mancata Cavia C.

    Questo è l’enorme bacino dove l’effetto UMM imperversa: quelli che non fanno le gambe perché giocano a calcetto, quelli che non fanno stacco per la schiena e poi li vedi strappare come cavalli da rodeo nel curl per i bicipiti, quelli che chiacchierano, quelli che eseguono senza capire la scheda fotocopia della fotocopia di un fax, quelli che vogliono tonificarsi e non diventare come culturisti ma per tonificare intendono proprio il modello di Fox Uomo, quelli che vedono solo il doping come mezzo per ottenere qualcosa.

    Mediocrità, purissima, nemmeno i narcos boliviani riescono a ottenerla così pura.

    Ribadisco: non crediate che io dia al corpo tutto questo valore, pur facendo parte di questo mondo assurdo quale è il fitness in generale. Però c’è una forte correlazione fra la pochezza dei risultati di questi tizi e le immense cazzate che proferiscono, e questo è assolutamente irritante. Se non sai un *****, stai muto.

    Cavia D

    E’ una versione potenziata del caso precedente. Nulla da dire, solo che se i due si allenano insieme, stessi mezzi, stessa scheda, i risultati sono migliori. Questo NON E’ un hardgainer, sicuro, ma quello che in palestra emerge quasi da subito come “quello secco ma forte”, in proporzione alle sue masse e al tempo di allenamento.

    Questi tizi non sono rarissimi, di solito sono persone adulte, magari fanno dei lavori manuali pesanti e sono già condizionate a movimenti con carichi abbastanza elevati in posizioni assurde, perciò quando passano al bilanciere da subito possono caricare molto. Del resto, non esistono solo i lavoratori al PC con la sindrome del tunnel carpale.

    Rappresentano, comunque, una prova della variabilità delle caratteristiche umane. Più forti ma… siamo lì rispetto a C.

    Dopo due anni a parità di tutto ottengono più di C, ma la probabilità di ottenere di meno non è remota, specialmente se non sono seguiti e se il livello della palestra è molto scarso, perché possono replicare, pur a livelli inferiori, i comportamenti delle cavie E o F.

    Cavia E

    Siamo di fronte ad uno dotato, forte e grosso, ma che in due anni non ottiene nulla. Lui porterà come scusa il fatto che ha raggiunto il suo limite genetico o qualche cazzata di questo tipo. “Cazzata” è un termine tecnico che permette di condensare concetti complicatissimi in pochissimi caratteri, come “sei una fava” a Firenze, una specie di WinZip della descrizione dei comportamenti umani.

    In realtà questo tizio non sa proprio allenarsi, e non sfrutta le sue doti.


    Considerate che stiamo parlando magari di un tizio del genere, uno di 180cm dotato da Madre Natura di una buona definizione per cui non fa fatica a scendere al 9%, che pesa sugli 81-82Kg, un bel fisico HP+2.

    Ha carichi “riconvertiti” come quelli della tabella. Uso il termine “riconvertito” perché magari fa un mezzo squat con 190Kg a 15cm sopra il parallelo, 130Kg di panca brutti della serie “si ma tu li fai?” quando glielo fanno notare, e 150Kg di stacco perché “io non lo faccio spesso, sai per la schiena”.

    Gente che in palestra fa la sua figura, ma che rimane lì per sempre, cristallizzata nella pochezza di vedute che li fa essere i Coleman de noartri.

    Non so se si capisce che non sopporto questa gente. Non perché non migliora (ripeto, 150 di panca non vi rende cittadini più onesti di altri) ma perché dispensano consigli di saggezza assoluta e non richiesta, che nemmeno Poliquin è così sicuro di certe affermazioni.

    Questi sono dei piccoli easygainer, anzi, da molti sono ritenuti proprio easygainer, ma in realtà è sempre l’effetto UMM che li fa risaltare come se fossero chissà chi.

    Non è mio costume fare lo sborone o assumere atteggiamenti tipo “piscio per delimitare il territorio”, ma permettetemi questo: gente del genere è un piacere demolirla, e di solito mi è riuscito abbastanza bene in ogni palestra che ho frequentato. Io non rompo le palle a nessuno, però perDio non rompetele a me…

    Cavia F

    Si trovano al mondo pochi esemplari di questi animali, rarissimi: gente che ha le doti di E o anche superiori ma che si allena con la dedizione di A o di C. Sono più rari degli sfgt perché gente simile deve essere molto motivata per non adagiarsi sui propri risultati superiori alla media mediocrità.

    In più, devono essere persone molto curiose e desiderose di mettersi in gioco, altrimenti a contatto con quelli veramente forti tendono a rinchiudersi in se stessi castrando i propri risultati.

    Per quanto possano essere in gamba, difficilmente si sono trovati a fronteggiare “avversari” più forti di loro, e quando questo accade è per loro uno shock e si possono innescare meccanismi di rifiuto tipo “si ma io sono natural, si ma lui vive per i pesi, si ma…”. Quando iniziano i “si ma…” siamo sempre sulla difensiva.

    Pensare di essere il più forte ed accorgersi di essere solo uno dei tanti “più forti” può essere una sgradevole sorpresa. La cavia F se ha la testa giusta, l’ambiente giusto, l’allenatore giusto e la sua brava dose di culo che non guasta mai ha la possibilità di fare molte belle cose, di togliersi molte soddisfazioni.

    Ma può invece anche rimanere fossilizzato sul proprio livello di superiore mediocrità. Ma essere mediocre, per quanto a ottimi livelli, è sempre una sconfitta.

    Cavia G

    E’ la versione enhanced e powered della E, infatti mi fa ancora più incazzare. Lo so lo so… io per primo dico che tutto va inquadrato in un’ottica più grande, che la palestra non è tutto e tutte le cazzate che dico. Però, dài… i doni non vanno sprecati, mai. Troviamo in questa categoria anche i tizi a cui non importa nulla il loro corpo, candidamente. Li strozzerei.

    Gente che non si sa cosa potrebbe ottenere, potenziali campioni ma che gli manca la voglia, la testa, la capacità di concentrazione, l’umiltà. Sapete quanti ce ne sono… il mondo è pieno di tizi del genere. Come si possono definire persone del genere? Mah…

    Ok ok ok, basta così, la pressione è in zona rossa, non sia mai che mi scoppiano le coronarie e mi accasci sul portatile in treno. Ah… sapete cosa direbbero gli altri pendolari dato che il treno verrebbe fermato? “Ma non poteva schiattare in stazione…”. Lo dico perché è successo. Il pendolare è la bestia più cinica e crudele fra gli esseri umani, disposto a calpestare bambini indifesi pur di conquistare un posto a sedere.

    E poi?

    Non ho riportato una casistica: la cavia che parte da un livello di “molto buono” e arriva oltre l’”eccezionale”. In ambito sportivo, queste sono le persone che realizzano i record del mondo, cioè sono i più forti in assoluto.

    Il fisico di Hulk con la determinazone di Bruce Banner. Nitro e Glicerina. Io ho avuto modo di conoscerne solamente una

    La seconda critica - la triste verità

    I livelli di massa e di forza “base” di ognuno di noi sono influenzati da tante cose, quali la tipologia di fibre e l’assetto ormonale. Credo che questa affermazione abbia un buon supporto scientifico e sicuramente sarebbe possibile, con spese notevoli, giustificarla.

    Queste caratteristiche, che possiamo definire microscopiche, influenzano il valore assoluto delle caratteristiche macroscopiche, cioè i miei livelli di forza e di massa. Non solo. Anche la loro capacità di variare.

    In altre parole, se prendiamo la cavia C e la cavia F e le facciamo allenare in maniera ottimale (non con lo stesso protocollo, ma qualcosa di specifico), a parità di tempo F diventerà più grosso e forte di C.

    Detto più semplicemente, uno grosso diventa più grosso in meno tempo di quanto ci metterebbe uno più piccolo. Gli easygainer vengono definiti proprio così nella letteratura hardgainer: persone che mettono su massa muscolare facilmente (perciò velocemente), e il prototipo di easygainer è perciò uno grosso che non fa fatica a diventare ancora più grosso.

    La triste verità è che questa frase vale anche al contrario: è molto probabile che uno piccolo ottenga nello stesso tempo meno di quanto otterrebbe uno più grosso. L’hardgainer non è solo caratterizzato da bassi livelli di forza e massa, ma anche da bassa capacità di svilupparli.

    Questo, invece, non piace. Perché cozza contro la retorica dell’impegno e del sacrificio: il tizio che ha culo deve faticare meno e ottiene tanto anche se non capisce una mazza, io che sono più sfigato di lui posso, invece, ottenere anche parecchio se ci metto impegno, se ho passione e, essenzialmente, se mi alleno in un certo modo.

    Il ragionamento ha in se un presupposto sottile: che i miglioramenti possano essere costanti nel tempo. Ma… non è così.


    A sinistra ho riportato i primi due anni di allenamento delle nostre cavie, a destra i successivi due. Pertanto i punti partono dall’arrivo dell’altro schema.

    Tutti incrementano le loro prestazioni, a meno di coloro che insistono ad allenarsi da idioti (cavie E e G), ma tutti decrementano i loro tassi di crescita. Non ci vuole di essere Einstein per capire che se io ho 80Kg di panca e dopo 2 anni sono a 110Kg, non è che dopo altri 2 sarò a 140Kg e dopo ancora altri 2 a 170Kg.

    Più ci distanziamo dal nostro punto di partenza e più complicato sarà migliorare. Il miglioramento negli anni decresce sempre. Ma se il mio punto di partenza è scarso, il mio punto di arrivo sarà sempre inferiore a quello di uno meno scarso. La logica dell’impegno premia solo la variazione, ma si scorda del valore assoluto.

    Uno che in due anni non si è sfangato salendo al livello “sufficiente” facendo le cose a modino, difficilmente potrà ottenere tanto di meglio. Poi, che sia tutto guadagnato e vada rispettato il risultato è un altro discorso, validissimo. Però non dobbiamo perdere di vista la capacità di giudicare e autogiudicarsi rispetto al resto del mondo.

    Per questo la storiella di colui che migliora è una bufala: perché si attribuisce il miglioramento solo alle doti “psichiche” e non a quelle “fisiche” che per forza di cose ci dovevano essere. Si premia l’impegno, con l’impegno si ottiene tutto. L’errore sta nel fatto di confondere hardgainer con falsi hardgainer. Quello che da secco è diventato grosso non era un secco potenziale!

    Per questo il concetto di hardgainer è pericoloso: è affascinante. Un modello di allenamento che permette a chiunque di ottenere risultati se seguito con impegno, proprio perché tutti sono hardgainer.

    E’ pericoloso perché, invece, non siamo tutti uguali.

    Il problema è che ci vuole tempo (e roba come questo pazzesco articolo) per determinare le incongruenze: la genetica influenza solo una certa parte di persone e solo in positivo. Questi non devono essere presi a riferimento perché tutti sono ben più sfigati, allora per ottenere risultati basta l’impegno.

    Ma se la genetica conta per alcuni, conta per tutti. Le nostre caratteristiche somatiche sono, come dicono nei salotti buoni, fenotipologiche, cioè una manifestazione grazie all’ambiente dei nostri geni (che formano il genotipo). Geni E ambiente, doti E capacità di allenarsi bene. Ma servono entrambe per ottenere risultati.

    Spiace, ma è così.

    Vorrei che fosse chiaro che io non ho alcun interesse a voler demolire il concetto di hardgainer. Non me ne viene nulla e potete benissimo non starmi a sentire. Attenti, però.

    Conclusioni

    Sarebbe bello fare un bel test genetico per determinare se siamo hardgainer. Più che altro dovrebbero inventare qualcosa che lega grandezze “interne” tipo i livelli ormonali a grandezze “esterne” tipo la massa muscolare o il carico sollevato. Ma tutto questo non c’è: la Ricerca non investe in cose serie, figuriamoci se perde tempo in queste cose…

    Perciò difficile dire, a priori, se uno è o non è hardgainer.

    Solo il tempo lo dirà, ed è questo che dà un senso a tutto: non sappiamo di preciso quello che potremo fare, proprio per l’effetto dell’uomo medio mediocre.

    Gli hardgainer sono molto meno di quanto si pensi, perché in realtà se riconsideriamo il nostro metro di giudizio molti risultati considerati scarsi sono invece buoni, perciò chi li consegue migliorando dalla sua condizione iniziale è un falso hardgainer.

    In questo senso gli hardgainer sono una minoranza, come gli easygainer.

    La maggior parte delle persone sono… assolutamente normali. Per questo, a meno che non abbiate “prove certe”, cancellate la parola hardgainer dal vostro vocabolario.

    Il concetto di hardgainer a me non è mai piaciuto perché è una estremizzazione delle tipologie umane. Ma questo accade sempre quando si radicalizzano le posizioni: demonizzando gli easygainer ci si concentra solo sull’estremo opposto dimenticandoci della enorme massa che è nel mezzo: si considerano come irreali certi modelli ma se ne propongono altri che sono troppo, troppo sfigati.

    Se le persone sono quasi tutte “normali”, varrà per loro un approccio “normale” all’allenamento: tanto per dire, frequenza di 3 volte a settimana, durata delle sedute di 60’-75’. Questo non perché ci siano prove e studi scientifici, ma per semplice buon senso. Ditemi uno sport, un gioco, una fottuta attività ludica in cui i praticanti non si allenino 3 volte a settimana per 60’-75’.

    ******* Eva, io passo il martedì e il giovedì accanto al campo del paese dei miei suoceri e ci sono i calciatori che si allenano in calzoncini alle 21.30 di sera, noi guerrieri del ferro abbiamo paura a fare quattro cazzate in croce con le pizze di ferro per più di 30’? Ah già… noi ci alleniamo intensamente…

    Noi qui, noi lì. Ma per favore… E’ l’effetto UMM che ci fa pensare che quello che facciamo sia tutto questo grande atto di eroismo, ci sono ragazzini di 12 anni che fanno ginnastica attrezzistica che si fanno dei culi che manco ce li immaginiamo.

    Se però uno è veramente un hardgainer, nei termini qua descritti, deve considerare che i suoi risultati non ripagheranno l’impegno che metterà nell’impresa di trasformarsi. So che è una posizione molto dura, ma le false speranze sono più pericolose della cruda verità: illudono e, prima o poi, le illusioni si infrangono contro gli scogli della realtà dei fatti.

    Del resto, io non sarò mai “tante cose” nella vita: non sarò mai un bravo ballerino, non sarò mai uno con lo sguardo che uccide e con il carisma di Brad Pitt, non sarò mai un rocciatore, un bravo ciclista, un nuotatore (non so nemmeno galleggiare eppure ci ho anche provato). E così tante altre cose in cui vorrei ottenere un risultato accettabile. Io sono un hardgainer in tantissime cose, meno in tante altre.

    L’accettazione della propria condizione è il primo passo verso il miglioramento. Meno si è dotati, più si deve far frullare la testa. Ma questo implica un “farsi il culo” differente: un atteggiamento tattico che prevede di sforzarsi di non avere pregiudizi, di mettersi sempre in discussione, di essere curiosi.

    Quello che propongo è un volersi migliorare, impegnarsi ma allo stesso tempo senza perdere di vista la propria condizione, in modo da poter operare le migliori scelte nel miglior momento per ottenere il miglior risultato.

    C’è chi attribuisce il merito dei risultati ad un particolare modo di allenarsi, ma in realtà questo modo non esiste, perché non è unico: si tratta di capire quali sia per ognuno di noi la miglior declinazione pratica dei principi che regolano la Fisiologia e la Biologia umana.

    Dovete considerare che il livello medio del sedentario medio è ben sotto la mediocrità. Pertanto una gestione intelligente di quello che avete può fare una sostanziale differenza: riuscire a mantenere una bassa BF, ottenere dei livelli di forza omogenei in quasi tutti gli esercizi, perseverare nel tempo e non fissarsi solo con la palestra possono creare una figura complessivamente impressiva in termini fisici e di competenza.

    Proprio perché voi ci avete sbavato sui pesi come cani rabbiosi, potreste scoprire che avete molto da insegnare ad altri, che la vostra esperienza ha un valore. Potreste scoprire che quello che dite è importante per altri, ma questo è possibile solo con la serenità dell’accettazione di quelli che siamo.

    Però, ragazzi… non ditemi “io sono un hardgainer” se veramente non le avete provate tutte per due anni eh…
  • Leo_
    Bodyweb Advanced
    • Nov 2008
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    #2
    Originariamente Scritto da IronPaolo Visualizza Messaggio
    Quello che propongo è un volersi migliorare, impegnarsi ma allo stesso tempo senza perdere di vista la propria condizione, in modo da poter operare le migliori scelte nel miglior momento per ottenere il miglior risultato.
    questo è fondamentale secondo me...se teniamo sempre in considerazione la nostra condizione,e ci limitiamo ad allenarci in base a quelle che sono le nostre possibilità,senza inseguire a tutti costi il "modello impossibile",sono convinto che non solo staremmo meglio con noi stessi,ma anche i risultati saranno migliori,perchè andremo ad allenarci con quella costanza e determinazione, che spesso manca a chi vuole inseguire quel "modello" a tutti i costi,cambiando continuamente metodo di allenamento,dieta ecc...
    complimenti per l'articolo Paolo

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    • NakMuay84
      Bodyweb Advanced
      • Aug 2008
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      #3
      bell'articolo.

      Non mi ricordo su quale forum lessi qualcosa del tipo "non ho mai visto un hardgainer a 4000kcal giornaliere".
      forse la minoranza degli "hardgainer" è tale perchè ha più bisogno di energia rispetto agli altri.

      se i principi della termodinamica funzionano, il più secco dei secchi se nutrito adeguatamente non può che crescere.
      se l'eccesso diventa grasso o massa magra dipende poi dall'allenamento..
      Il punto è, cosa significa "adeguatamente"? è un parametro molto soggettivo...
      la mia impressione, basandomi sul mio caso personale, è che sia la necessità calorica a definire chi ha più difficoltà a crescere.
      IMO l'hardgainer ha un metabolismo bastardo, come una vecchia auto americana consuma tantissimo per le prestazioni che fornisce...mangia e non ingrassa (che non è poi così una sfortuna, a pensarci bene).

      La difficoltà a crescere deriva quindi dall'enorme difficoltà nel nutrirsi adeguatamente... difficoltà pratiche, mediche ("non voglio sfondarmi di junk food e distruggermi la salute"), ed economiche (il cibo buono e gli integratori costano).

      Questo tutto rigorosamente IMHO e basato sulla mia personale esperienza di lungo&secco... quando ho provato a mangiare davvero TANTO, sono cresciuto... ma poi mangiare diventa un impegnativo "nutrirsi", costoso in termini sia di stress che di denaro, e non so se ne vale la pena, per poi ottenere gli stessi (discreti) risultati di chi, con un metabolismo diverso, cresce mangiando 80g di pasta a pranzo.
      Last edited by NakMuay84; 10-12-2008, 13:22:50.
      "In chess, nobody is an expert, but everybody plays. In boxing everybody is an expert, but nobody fights." - Vitali Klitschko

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      • AlfMan
        Bodyweb Member
        • Apr 2008
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        • Udine per adesso
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        #4
        ... In rilievo !!
        ... Train your mind to build your body ...


        sigpic

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        • WhiteTyson
          Bodyweb Senior
          • Dec 2006
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          • South Brooklyn
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          #5
          Ti proporrei per il nobel!
          "Ho rivestito il petto con la cotta di maglia, l'anima con l'armatura della fede, non temo né l'uomo né il demonio"
          Originariamente Scritto da Sean
          Ciò che si indirizza verso l'alto ordina, ciò che si indirizza verso il basso disgrega.

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          • Mancino
            Bodyweb Advanced
            • Oct 2008
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            #6
            Bell articolo,come sempre
            ho solo 2 domande

            1)ora,appurato ke gli hardgayner esistono(sono pokissimi pero esistono) quale allenamento sarebbe il piu adatto a loro??
            Cioè,possono ottenere poco,ma quel poco,con cosa possono raggiungerlo?
            O un allenamento vale l altro?
            Poi,si parla di un allenamento ""fatto bene"",ma ci vuole mooolto tempo per capire cosa ""va bene"" per noi.
            In quei 2 anni,il soggeto ha fatto un allenamento ke,su un forum, ""va bene"",e non ha ottenuto molti risultati,non è un hardgayner,ma serebbe portato a crederlo8quindi forse servono piu anni di allenamento)

            2)Per una persona nella media/sekka,con metabolismo veloce,e tutto,,
            l hp 0 con un 10%di grasso puo essere un obiettivo plausibile???
            Originariamente Scritto da AlanMcJ

            Per chi avesse timore, come me, di perder quanto tirato su in anni di allenamento, per ora vi dico che son vegan da circa 10 giorni e non o perso un grammo di massa magra ne di forza.

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            • seyedas
              Bodyweb Member
              • Nov 2008
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              #7
              Sinceramente trovo la classificazione hardgainer/easygainer poco sensata. Come in tutti gli sport (e, d'altronde in tutte le attività umane) anche nell'allenamento con i pesi ci sarà semplicemente chi è più portato e chi meno. Si nasce con un potenziale di crescita diverso, tutto qua. E ciò non vuol dire che chi è meno dotato non possa diventare "grosso", ma semplicemente che dovrà faticare di più perchè per lui diventare grosso significherà avvicinarsi maggiormente al proprio limite genetico (dove il limite per alcuni equivarrà a Mr Olympia, per altri ad un fisico meno inverosimilmente muscoloso).
              Bisogna avere la forza e la passione (aggiungerei anche le conoscenze, proprie o di chi ci assista) per insistere nella ricerca di questo limite. Un mondo ipotetico in cui chiunque si allena e si alimenta nel modo migliore (dove "migliore" varia da individuo a individuo) sarebbe popolato solo da gente "grossa" (chi più, chi meno). Il difficile è trovare la propria strada e proprio perchè è difficile non dobbiamo avere la pretesa di riuscirci in tempi troppo ristretti. Né tanto meno dobbiamo autoclassificarci in hardgainer o sfigati solo perchè i risultati faticano ad arrivare. Bisogna solo documentarsi, sperimentare, perseverare, conoscere se stessi e non trascurare nessun aspetto dell'allenamento. Con il tempo, il resto verrà da sè.

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              • IronPaolo
                Bodyweb Senior
                • Dec 2005
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                #8
                Originariamente Scritto da Mancino Visualizza Messaggio
                Bell articolo,come sempre
                ho solo 2 domande

                1)ora,appurato ke gli hardgayner esistono(sono pokissimi pero esistono) quale allenamento sarebbe il piu adatto a loro??
                Cioè,possono ottenere poco,ma quel poco,con cosa possono raggiungerlo?
                O un allenamento vale l altro?
                Poi,si parla di un allenamento ""fatto bene"",ma ci vuole mooolto tempo per capire cosa ""va bene"" per noi.
                In quei 2 anni,il soggeto ha fatto un allenamento ke,su un forum, ""va bene"",e non ha ottenuto molti risultati,non è un hardgayner,ma serebbe portato a crederlo8quindi forse servono piu anni di allenamento)

                2)Per una persona nella media/sekka,con metabolismo veloce,e tutto,,
                l hp 0 con un 10%di grasso puo essere un obiettivo plausibile???
                Sono domande a cui è impossibile rispondere, almeno per me. Io non sono un allenatore, non ho un campione di persone su cui fare una piccola statistica.

                Se vuoi puoi leggerti sul blog "non tutti gli hardgainer sono stati creati uguali" che è la traduzione di un pezzo di T-Nation. Se accetti il tipo di suddivisione che ho fatto io, hai che le persone cadono quasi tutte nella fascia di "normale" con tutte le sfumature, e le code sono quelle con comportamenti estremi.

                Gli hardgainer veri sono quelli che si definiscono "skinny fat hardgainer", cioè quelle persone che sono effettivamente secche ma lisce, con pochissima muscolatura. Gli ectomorfi puri, dopo anni di allenamento.

                Io ne ho conosciuti un paio, gente che dopo una vita faceva sempre 50 di panca, con tutta la più buona volontà.

                Sono convinto che anche in sport di resistenza queste persone non siano avvantaggiate, perchè uno che fa la maratona a tempi umani se gli fai fare un po' di pesi, certi risultati li raggiunge lo stesso.

                Per questo tipo di persone... fai poco, secondo me. Lo dico con chiarezza, perchè non è il metodo che possa fare la differenza nel risultato in senso assoluto.

                I miglioramenti, in termini di variazione della condizione iniziale, possono esserci e anche consistenti. Qua però il problema è la conoscenza.

                Il problema di questa gente è che per loro non funziona il programma classico distribuito nelle palestre. Regolarmente, però, applicano all'opposto i criteri sbagliati.

                In palestra, solitamente, c'è enfasi su:

                Volume, eccessivo (come esercizi, serie, ripetizioni)
                Intensità di carico (quanto peso), eccessiva
                Intensità percepita (quanto tiro le serie), eccessiva
                Frequenza, eccessiva
                Durata delle sedute, eccessiva

                Il ragionamento di queste persone è duplice:

                all'inizio è "se io sono debole, allora devo fare più degli altri". E premono l'acceleratore
                dopo è "se io sono debole, allora devo fare meno degli altri". E frenano. Cosa? La durata delle sedute, la frequenza, il volume.

                Cosa rimane? Il carico, percepito o oggettivo. Perchè, chiaramente, il ragionamento è "faccio meno ma lo faccio bene" e "bene" in palestra significa impegno, dare tutto, tirare, morire.

                Non è questo lo schema logico?

                Ora, questo va BENISSIMO per una buona parte di persone, paradossalmente per quelli che sono "medi", perchè come sempre vale "stimolare ed esaurire". Stimoli con un certo peso, carico, tensione muscolare, ma esaurisci con il perdurare dello stimolo, con un certo volume di lavoro.

                Se non raggiungi un volume minimo allenante, non ottieni l'effetto allenante. Se tu freni troppo, non ottieni nulla.

                Chiaro, all'inizio migliori, ma ti stai tenendo sotto il tuo potenziale. Questo è vero PER TUTTI, ma in particolare per queste persone.

                L'errore è pensare che il volume si crei in una seduta, quando si crea in un periodo (un microciclo, un mesociclo). Chi è veramente un secco dovrebbe allenarsi ad una frequenza leggermente più alta, distribuendo il volume di allenamento di una persona "normale" sulle stesse sedute.

                Non "freni", ma redistribuisci.

                Sono convinto che sia vero che il profilo ormonale di queste persone sia inferiore alla media, ma comunque puoi compensare con più "abilità" neuromuscolari, ma queste si possono migliorare con la pratica e se questa non c'è...

                Il problema è che più sei nella coda verso il basso e più devi essere abile con la testa. Devi uscire dagli schemi, romperli proprio, qualsiasi essi siano, i miei o quelli di altri.

                Per la seconda domanda, HP+0 al 10% è un obbiettivo ragionevole, ma devi considerarlo sull'altezza. Sul blog devi leggere "sono grosso o no", perchè HP+0 su 175cm equivale ad HP-2 circa sui 185cm e così via.

                Non prendere questi numerelli come oro colato, qua stiamo cercando di quantificare un canone estetico, ed è difficilissimo da imbrigliare.

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                • simones
                  Bodyweb Senior
                  • Jun 2002
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                  • altoadige
                  • Send PM

                  #9
                  mi riallaccio qui a prposito di quanto tentavo di sostenere nella sezione massa.

                  skinny fat hardgainer.
                  partiamo da qui.
                  lascerei perdere per un attimo l'allenamento in quanto il fattore chiave non èquasoi mai l'allenamento.
                  l'alimentazione,nel campo della costruzione del corpo,è un paramentro estremamente superiore.
                  la vera domada non è come possiamo allenare il soggetto ma come possiamo manipolarlo dal punto di vista alimentare.
                  cianti,usato ed abusato sul forum al punto di divenatare una barzelletta, sostiene come l'alimentazione e la manipolazione della stessa sia il fattore chiave dell'allenamento.
                  io con lui.
                  vediamo quanto riesce a mangiare il soggetto e sperimentiamo su di lui approcci aliemntari.
                  vediamo se caricarlo di amidi ed inondarlo di insulina endogena può far smuovere l'ago della bilancia.
                  se sì partiamo da un allenamento minimale,stuartiano,per non interferire sul processo di accumulo.
                  solamente quando l'ago della bialncia sale si può parlare di allenamento.

                  l'alimentazione è il fattore chiave del bbing.
                  "Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."

                  L.F.Celine

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                  • IronPaolo
                    Bodyweb Senior
                    • Dec 2005
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                    #10
                    Ok, partiamo da qua anche se prima o poi mixo questa discussione con le altre della serie, altrimenti si fa un bel botto tutti quanti ah ah ah

                    Voglio essere molto ma molto esplicito.

                    Skinny Fat Hardgainer. Se lo sei (tu non lo sei) non ci sono cazzi: non sei portato per questo sport.

                    Punto.

                    Se sei uno SFH nel senso di questa scala, allora per quanto tu faccia, otterrai poco. So che questo non piace, ma è il solito problema: la retorica dell'impegno, che anche il concetto di hardgainer ha.

                    Se esiste l'easygainer che è colui che ottiene tantissimo, deve esistere qualcuno che non ottiene nulla. E' la vita, ragazzi. E' così, in tutte le attività umane. Se la genetica conta, conta per tutti.

                    Io ho conosciuto veri geni che all'uni si alzavano e spiegavano al prof, oppure persone con leadership naturale immensa, o ragazzi veramente belli, bellissimi. Oppure persone con capacità organizzative e mnemoniche assurde, gente con una sensibilità artistica da favola, disegnatori con tratti morbidissimi.

                    Io non sono NIENTE di tutto questo. Posso migliorare, ma non sarò mai come loro, anzi, sarò solo al livello di infima sufficienza. Perchè non dovrebbe essere così anche nei pesi?

                    E' bene entrare in quest'ottica perchè non sarà l'alimentazione o l'allenamento a smuovere di una virgola il tutto. Sei uno SFH? Ok, impegnati e cerca di ottenere il meglio, ma vivi bene questa cosa: non è l'integrazione, l'alimentazione, l'allenamento che rivoluzionerà la tua condizione, ma una costante autoanalisi, la voglia di capire, di mettersi in gioco, e la serenità dell'accettazione.

                    Hai il testo penoso? Hai gli ormoni tiroidei del *****? Studia, mangia, allenati. Ma non pensare che otterrai molto di più.

                    Sono drastico? Ok, allora impegnati, ciclizza l'alimentazione, allenati poco o tantissimo, prova tutti gli integratori. Spendi tempo, risorse, denaro.

                    Ti posso assicurare che se tu sei uno SFH come in questa scala, hai poche speranze, ma tu provaci. Basta che però non vivi la tua condizione con il classico rancore verso coloro che ottengono. PErchè è un TUO problema, non mio.

                    In pista uno da 12" sui 100 metri non è che sia escluso dalle gare, nè che non debba allenarsi. Però un allenatore con coscienza non lo pompa facendogli intravedere che se si impegna potrà fare 10"8, semplicemente imposta il tutto come un gioco, con una forte componente aggregativa, facendo allenare l'allievo ma non pretendendo cose impossibili tipo che si alleni anche se va male a scuola e deve studiare.

                    Lo so che non mi riesce comunicare tutto questo, ma io sono una persona che crede che riuscire a posizionarsi nel mondo evita errori di valutazione che portano frustrazioni. Sono molto esigente con me stesso, ma applico questo criterio anche agli altri. Se uno non è dotato, non è dotato e basta. Se poi c'è bisogno della manina di consolazione per dire "ma tu impegnati, vedrai che quegli stronzi poi si ricrederanno", non concordo. Ma non è che non ci dormo la notte.

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                    • gagan
                      Bodyweb Advanced
                      • Nov 2006
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                      • pisa
                      • Send PM

                      #11
                      Originariamente Scritto da IronPaolo Visualizza Messaggio
                      Ok, partiamo da qua anche se prima o poi mixo questa discussione con le altre della serie, altrimenti si fa un bel botto tutti quanti ah ah ah

                      Voglio essere molto ma molto esplicito.

                      Skinny Fat Hardgainer. Se lo sei (tu non lo sei) non ci sono cazzi: non sei portato per questo sport.

                      Punto.

                      Se sei uno SFH nel senso di questa scala, allora per quanto tu faccia, otterrai poco. So che questo non piace, ma è il solito problema: la retorica dell'impegno, che anche il concetto di hardgainer ha.

                      Se esiste l'easygainer che è colui che ottiene tantissimo, deve esistere qualcuno che non ottiene nulla. E' la vita, ragazzi. E' così, in tutte le attività umane. Se la genetica conta, conta per tutti.

                      Io ho conosciuto veri geni che all'uni si alzavano e spiegavano al prof, oppure persone con leadership naturale immensa, o ragazzi veramente belli, bellissimi. Oppure persone con capacità organizzative e mnemoniche assurde, gente con una sensibilità artistica da favola, disegnatori con tratti morbidissimi.

                      Io non sono NIENTE di tutto questo. Posso migliorare, ma non sarò mai come loro, anzi, sarò solo al livello di infima sufficienza. Perchè non dovrebbe essere così anche nei pesi?

                      E' bene entrare in quest'ottica perchè non sarà l'alimentazione o l'allenamento a smuovere di una virgola il tutto. Sei uno SFH? Ok, impegnati e cerca di ottenere il meglio, ma vivi bene questa cosa: non è l'integrazione, l'alimentazione, l'allenamento che rivoluzionerà la tua condizione, ma una costante autoanalisi, la voglia di capire, di mettersi in gioco, e la serenità dell'accettazione.

                      Hai il testo penoso? Hai gli ormoni tiroidei del *****? Studia, mangia, allenati. Ma non pensare che otterrai molto di più.

                      Sono drastico? Ok, allora impegnati, ciclizza l'alimentazione, allenati poco o tantissimo, prova tutti gli integratori. Spendi tempo, risorse, denaro.

                      Ti posso assicurare che se tu sei uno SFH come in questa scala, hai poche speranze, ma tu provaci. Basta che però non vivi la tua condizione con il classico rancore verso coloro che ottengono. PErchè è un TUO problema, non mio.

                      In pista uno da 12" sui 100 metri non è che sia escluso dalle gare, nè che non debba allenarsi. Però un allenatore con coscienza non lo pompa facendogli intravedere che se si impegna potrà fare 10"8, semplicemente imposta il tutto come un gioco, con una forte componente aggregativa, facendo allenare l'allievo ma non pretendendo cose impossibili tipo che si alleni anche se va male a scuola e deve studiare.

                      Lo so che non mi riesce comunicare tutto questo, ma io sono una persona che crede che riuscire a posizionarsi nel mondo evita errori di valutazione che portano frustrazioni. Sono molto esigente con me stesso, ma applico questo criterio anche agli altri. Se uno non è dotato, non è dotato e basta. Se poi c'è bisogno della manina di consolazione per dire "ma tu impegnati, vedrai che quegli stronzi poi si ricrederanno", non concordo. Ma non è che non ci dormo la notte.
                      quoto paolino...
                      ...ma ***** ti sei dimenticato il grande Rocco Siffredi nei tuoi esempi sulla genetica....
                      ..e si è la vita!!
                      sigpic

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                      • maracujabeach
                        Bodyweb Senior
                        • May 2008
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                        • colli bolognesi
                        • Send PM

                        #12
                        Paolo ci possiamo fidanzare?numero 1.
                        WHY SETTLE 4 SECOND BEST?
                        BODY TRAINED BY

                        Alberto Grazia
                        Graduated at National Personal Training Institude ,Orlando,FL
                        Certified Personal Trainer by National Strength and Conditioning Association ,Lakewood,FL
                        Certified Personal Trainer by International Sports Sciences Association
                        Certified Sports Nutritionist from the International Society of Sports Nutrition
                        Elav Expert Certification
                        CONTATTI: albertograzia@aol.com


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                        • WhiteTyson
                          Bodyweb Senior
                          • Dec 2006
                          • 9080
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                          • Send PM

                          #13
                          Originariamente Scritto da IronPaolo Visualizza Messaggio
                          Ok, partiamo da qua anche se prima o poi mixo questa discussione con le altre della serie, altrimenti si fa un bel botto tutti quanti ah ah ah

                          Voglio essere molto ma molto esplicito.

                          Skinny Fat Hardgainer. Se lo sei (tu non lo sei) non ci sono cazzi: non sei portato per questo sport.

                          Punto.

                          Se sei uno SFH nel senso di questa scala, allora per quanto tu faccia, otterrai poco. So che questo non piace, ma è il solito problema: la retorica dell'impegno, che anche il concetto di hardgainer ha.

                          Se esiste l'easygainer che è colui che ottiene tantissimo, deve esistere qualcuno che non ottiene nulla. E' la vita, ragazzi. E' così, in tutte le attività umane. Se la genetica conta, conta per tutti.

                          Io ho conosciuto veri geni che all'uni si alzavano e spiegavano al prof, oppure persone con leadership naturale immensa, o ragazzi veramente belli, bellissimi. Oppure persone con capacità organizzative e mnemoniche assurde, gente con una sensibilità artistica da favola, disegnatori con tratti morbidissimi.

                          Io non sono NIENTE di tutto questo. Posso migliorare, ma non sarò mai come loro, anzi, sarò solo al livello di infima sufficienza. Perchè non dovrebbe essere così anche nei pesi?

                          E' bene entrare in quest'ottica perchè non sarà l'alimentazione o l'allenamento a smuovere di una virgola il tutto. Sei uno SFH? Ok, impegnati e cerca di ottenere il meglio, ma vivi bene questa cosa: non è l'integrazione, l'alimentazione, l'allenamento che rivoluzionerà la tua condizione, ma una costante autoanalisi, la voglia di capire, di mettersi in gioco, e la serenità dell'accettazione.

                          Hai il testo penoso? Hai gli ormoni tiroidei del *****? Studia, mangia, allenati. Ma non pensare che otterrai molto di più.

                          Sono drastico? Ok, allora impegnati, ciclizza l'alimentazione, allenati poco o tantissimo, prova tutti gli integratori. Spendi tempo, risorse, denaro.

                          Ti posso assicurare che se tu sei uno SFH come in questa scala, hai poche speranze, ma tu provaci. Basta che però non vivi la tua condizione con il classico rancore verso coloro che ottengono. PErchè è un TUO problema, non mio.

                          In pista uno da 12" sui 100 metri non è che sia escluso dalle gare, nè che non debba allenarsi. Però un allenatore con coscienza non lo pompa facendogli intravedere che se si impegna potrà fare 10"8, semplicemente imposta il tutto come un gioco, con una forte componente aggregativa, facendo allenare l'allievo ma non pretendendo cose impossibili tipo che si alleni anche se va male a scuola e deve studiare.

                          Lo so che non mi riesce comunicare tutto questo, ma io sono una persona che crede che riuscire a posizionarsi nel mondo evita errori di valutazione che portano frustrazioni. Sono molto esigente con me stesso, ma applico questo criterio anche agli altri. Se uno non è dotato, non è dotato e basta. Se poi c'è bisogno della manina di consolazione per dire "ma tu impegnati, vedrai che quegli stronzi poi si ricrederanno", non concordo. Ma non è che non ci dormo la notte.

                          "Ho rivestito il petto con la cotta di maglia, l'anima con l'armatura della fede, non temo né l'uomo né il demonio"
                          Originariamente Scritto da Sean
                          Ciò che si indirizza verso l'alto ordina, ciò che si indirizza verso il basso disgrega.

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                          • Mancino
                            Bodyweb Advanced
                            • Oct 2008
                            • 508
                            • 12
                            • 51
                            • Send PM

                            #14
                            L altro giorno in palestra,guardandomi un po intorno,pensavo a queste tabelle...Non è ke pero,iron,sopravvaluti un po l UMM???

                            Cioè questa è la terza palestra ke cambio,e in un paio d anni ke le frequento,non ho visto mai Nessuno,alzare i pesi,ke consideri ""sufficenti""
                            A parte ke in pochi fanno lo squat,ma prendiamo la panca: ho visto al massimo UNA persona(me la ricordo perkè era una delle prime volte in palestra) ke con una fatica enorme faceva 6 rip di panca con 3 pizzette da 10 kg per parte---quindi un totale di 80kg,,,mettiamo ke il suo massimale fosse stato 90kg,ma questo era enorme

                            Poi non ho mai piu visto nessuno alzare cosi tanto(cosi poco in realta) nella panca....

                            Quindi il livello medio delle palestre,almeno da me,ma penso anke altrove,è veramente molto basso

                            condivido il discorso(all inizio fanno di piu,poi di meno),in pratica la gente(nella fascia medio bassa) si dovrebbe concentrare sull incremento costante dei carichi(da qui poi tozzi,mc roberts ecc) ma nessuno di questi allenatori prende in considerazione la multifrequenza(ossessionati dal recupero ecc),te invece si (se ho ben capito il concetto di ""redistribuire"" il volume),questo è molto interessante

                            E poi la questione della pratica(dimmi se ho frainteso) si applicherebbe con qualcosa tipo= fondamentali in 2xweek
                            o sbaglio
                            Originariamente Scritto da AlanMcJ

                            Per chi avesse timore, come me, di perder quanto tirato su in anni di allenamento, per ora vi dico che son vegan da circa 10 giorni e non o perso un grammo di massa magra ne di forza.

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                            • DjBaldux
                              Bodyweb Advanced
                              • Oct 2008
                              • 798
                              • 20
                              • 83
                              • Bari
                              • Send PM

                              #15
                              Originariamente Scritto da Mancino Visualizza Messaggio
                              L altro giorno in palestra,guardandomi un po intorno,pensavo a queste tabelle...Non è ke pero,iron,sopravvaluti un po l UMM???

                              Cioè questa è la terza palestra ke cambio,e in un paio d anni ke le frequento,non ho visto mai Nessuno,alzare i pesi,ke consideri ""sufficenti""
                              A parte ke in pochi fanno lo squat,ma prendiamo la panca: ho visto al massimo UNA persona(me la ricordo perkè era una delle prime volte in palestra) ke con una fatica enorme faceva 6 rip di panca con 3 pizzette da 10 kg per parte---quindi un totale di 80kg,,,mettiamo ke il suo massimale fosse stato 90kg,ma questo era enorme

                              Poi non ho mai piu visto nessuno alzare cosi tanto(cosi poco in realta) nella panca....
                              Non è giustooooooo, perchè io alzo + di quello e quello era sicuramente il doppio ci me
                              Comunque forse ha esagerato un po troppo, ma siamo li, magari al posto di 90Kg a panca piana di 1RM per essere sufficienti, potrebbero essere 80, ma di sicuro non dimeno.

                              Ciao
                              Originariamente Scritto da JPP
                              stolto, piuttosto meglio crepare intossicato dai farmaci ma con i capelli in testa

                              Massimali: 105-165-155 Obbiettivo entro l'estate 2011: 115-175-175

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