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  • Marco pl
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    #31
    Originariamente Scritto da IronPaolo Visualizza Messaggio
    Ciao Menez!
    ...

    Sulle fibre, anche qui il mito è sempre forte. E' interessante notare come, a seguito di una immobilizzazione prolungata, oltre all'atrofia menzionata, c'è anche uno spostamento della composizione corporea verso... le fibre bianche!

    I tetraplegici hanno più fibre bianche di chi è sano. Non deve stupire il cambio di composizione, come detto un muscolo si rinnova continuamente.

    Il punto è che le fibre bianche sono scomode da utilizzare. Addirittura quelle più forti necessitano di eccitazioni così enormi che difficilmente il cervello riesce a attivarle: una parte delle nostre fibre... non viene mai utilizzata.

    Uno spreco, no?

    Infatti, l'esercizio fisico cosa fa? Sposta la composizione da rosse a bianche? NO ah ah ah, e questo vi lascerà basiti come lasciò me a suo tempo: sposta la composizione da bianche a meno bianche. Attenti: non da bianche a rosse, ma da alta soglia di attivazione a soglia più bassa.

    Perciò: qualsiasi attività fisica fa decrescere il numero di fibre IIb e accrescere quello delle fibre IIa.

    Siamo NOI che ci fissiamo con queste cazzate del "pregio" delle fibre, ma il corpo umano non è mica ottuso: trasforma le fibre per farle utilizzare il più possibile. Per questo un BBer ha meno fibre bianche di un PLer: usa MENO esplosività, ha bisogno di MENO forza tutta insieme.

    Ora, chi è nervoso per quello che ho scritto... non ha capito Non c'è un merito o un demerito ma solo un uso appropriato o meno.

    Questo significa che certi allenamenti non aumentano le fibre bianche, semplicemente le fanno diminuire DI MENO, l'esatto contrario.

    Il punto è che le fibre rosse ipertrofizzano ma non partecipano a questo giochetto, ma le bianche ipertrofizzano e cambiano la loro composizione.

    Se applicate il principio dell'efficienza, vedrete che tutto torna: perchè non usare roba quando serve? Se non può essere usata, va trasformata.

    CHiaramente la genetica ha influenza, nel senso che uno "portato" per la maratona ha già di per se più rosse che bianche, questi shift non è che sono enormi, ma tutti in un intorno della propria composizione corporea: volume di fibre di un certo tipo e capacità di trasformazione sono geneticamente predeterminati, solo che se ad occhio è facile vedere se uno è secco o è grosso, difficilmente si può dire quanta sia la sua percentuale di variazione possibile, e qui conta l'allenamento.

    Solo, mi preme dirlo, le trasformazioni non avvengono verso quelle che riteniamo essere fibre pregiate, arbitrariamente e secondo un nostro opinabilissimo punto di vista, ma esattamente al contrario: da quelle che riteniamo pregiate a quelle che per noi lo sono meno.

    E' il classico caso in cui facciamo delle cose e queste funzionano, peccato che la spiegazione che ci diamo sia del tutto rovesciata ah ah ah

    Per questo, molte volte, sono tutte seghe mentali.

    In altre parole la composizione delle fibre diventa sempre meno bianca con l'età e l'allenamento può solo rallentare il processo?

    Faccio un ipotesi.
    Ciò avviene perché il colore (la funzione e composizione) delle fibre dipende dal tipo di impulsi elettrici (la differenza è la frequenza con cui colpiscono la giunzione neuromuscolare?) a cui sono sensibili, però se li fibre rosse vengono colpite da impulsi a frequenza più alta non possono diventare bianche possono diventare più bianche (perché?). Viceversa se le bianche vengono colpite a impulsi a frequenza più bassa di quella del loro corretto funzionamento, o non si attivano o se si attivano lavorano a "bassi regimi" e non hanno quindi motivo di continuare ad essere "così bianche?" E' corretto questo ragionamento?
    IL MIO APPROCCIO ALL'ALLENAMENTO
    CICLO DI ALLENAMENTO PER UN PRINCIPIANTE
    LO STACCO, GAMBE O SCHIENA?

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    • IronPaolo
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      #32
      Ciao Menez, se avessi a disposizione lo studio te ne sarei grato!

      Originariamente Scritto da seyedas Visualizza Messaggio
      Paradossalmente, emergeva dallo studio che per ottenere una favorevole ricomposizione delle fibre verso quelle a maggiore soglia di attivazione era necessario far seguire diverse settimane di inattività ad un periodo di allenamento.
      Ciao Seydas, avevo anche io letto una cosa del genere, il problema è l'uso, strumentale, di questo tipo di informazioni per portare acqua al proprio mulino.

      Il paradosso nasce da questo (lo scrivo per parlare fra noi, sono le considerazioni che mi feci a suo tempo parlando da solo come uno schizofrenico):
      • noi associamo l'allenarsi al "miglioramento" in una forma di legame causale e proporzionale in qualche modo: più mi alleno, più miglioro. Ok, non è così ma in teoria più mi alleno nel migliore dei modi e più miglioro. E' il "migliore dei modi" nel mezzo che fa la differenza
      • noi associamo il tipo di fibra muscolare al "miglioramento": usare fibre di tipo IIa è meglio che usare fibre di tipo I, usare fibre di tipo IIb è meglio che usare fibre di tipo IIa. O, se vuoi, allenarsi per spostare le fibre verso le IIb è "miglioramento"
      Come è possibile, allora, che per ottenere fibre di tipo IIb è meglio smettere di allenarsi? Questo è il paradosso. Ma nasce, non voglio essere scortese con nessuno, da una errata interpretazione del significato del tipo di fibra.

      Un po' come la teoria tolemaica della terra al centro dell'universo: via via che si scoprivano altri pianeti o oggetti orbitanti intorno a noi risultava sempre più difficile descriverne le traiettorie, inventando moti sempre più assurdi. Mettere il sole al centro del sistema solare rendeva invece tutto chiaro.

      Ok, diciamo così: sbattiamocene della tipologia delle fibre. E' tutto più semplice.

      Sto fermo, torno ad allenarmi e sono più forte: è perchè ho più fibre IIb o perchè ero cotto a pressione come un uovo dentro un microonde?

      Ora vado ad allenarmi, con la neve!

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      • IronPaolo
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        #33
        Scusa Marco, leggo e ti rispondo dopo!

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        • seyedas
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          #34
          Originariamente Scritto da IronPaolo Visualizza Messaggio
          Ciao Menez, se avessi a disposizione lo studio te ne sarei grato!



          Ciao Seydas, avevo anche io letto una cosa del genere, il problema è l'uso, strumentale, di questo tipo di informazioni per portare acqua al proprio mulino.

          Ciao Paolo, sono ben conscio del fatto che i vari studi, soprattutto se decontestualizzati, possano essere utilizzati per dimostrare tutto ed il contrario di tutto. Per cui, lungi da me ricercare verità universali, mi limito sempre a dare peso al solo fatto nudo e crudo che emerge da quel particolare contesto di ricerca.

          Il paradosso nasce da questo (lo scrivo per parlare fra noi, sono le considerazioni che mi feci a suo tempo parlando da solo come uno schizofrenico):
          • noi associamo l'allenarsi al "miglioramento" in una forma di legame causale e proporzionale in qualche modo: più mi alleno, più miglioro. Ok, non è così ma in teoria più mi alleno nel migliore dei modi e più miglioro. E' il "migliore dei modi" nel mezzo che fa la differenza
          • noi associamo il tipo di fibra muscolare al "miglioramento": usare fibre di tipo IIa è meglio che usare fibre di tipo I, usare fibre di tipo IIb è meglio che usare fibre di tipo IIa. O, se vuoi, allenarsi per spostare le fibre verso le IIb è "miglioramento"


          Come è possibile, allora, che per ottenere fibre di tipo IIb è meglio smettere di allenarsi? Questo è il paradosso. Ma nasce, non voglio essere scortese con nessuno, da una errata interpretazione del significato del tipo di fibra.

          Concordo. A mio parere, questo solo apparente paradosso, nasce dal fatto che quando ci si imbatte per la prima volta nel discorso fibre, salta subito all'occhio il discorso "...le fibre bianche sono più grandi, più forti e maggiormente ipertrofizzabili..." e allora scatta subito la reazione a catena:
          le IIb (ganzissime) sono meglio delle IIa (vanno bene anche queste) che a sua volta sono meglio delle I (praticamente una merdaccia).


          In realtà, la differenziazione in varie tipologie di fibre (tenendo presente che i confini fra i vari tipi di fibre possono essere labili), sia congenita che conseguente all'allenamento specifico, non sarà altro che il riflesso del particolare tipo di sforzo richiesto alla nostra muscolatura. L'interpretazione che diedi io a suo tempo a quello studio è che le IIb possano rappresentare una sorta di configurazione base delle fibre veloci e che si convertono in IIa semplicemente perché un BBer o qualunque altro sportivo "anaerobico" se ne fa poco di fibre che reggono sforzi dell'ordine di una manciata di secondi. Le IIa risultano ben più adatte e adattabili a tali tipologie di sforzo ed è proprio tale adeguamento della tipologia di fibre che rappresenta il "miglioramento" (in maniera del tutto analoga, per l'atleta di fondo sarà "miglioramento" la tendenza verso un elevato numero di fibre lente).
          Un centometrista, probabilmente, tenderà a conservare un quantitativo maggiore di fibre IIb proprio perché lo sforzo che richiede la sua disciplina è più idoneo a tale tipo fibre (fermo restando che un eventuale quantitativo elevato di tali fibre come pure la tendenza stessa a conservarle glie li avrà già forniti di per sé madre natura).

          Un po' come la teoria tolemaica della terra al centro dell'universo: via via che si scoprivano altri pianeti o oggetti orbitanti intorno a noi risultava sempre più difficile descriverne le traiettorie, inventando moti sempre più assurdi. Mettere il sole al centro del sistema solare rendeva invece tutto chiaro.

          Ok, diciamo così: sbattiamocene della tipologia delle fibre. E' tutto più semplice.

          Sto fermo, torno ad allenarmi e sono più forte: è perchè ho più fibre IIb o perchè ero cotto a pressione come un uovo dentro un microonde?

          Ora vado ad allenarmi, con la neve!
          Prendi anche le mie risposte come un "parlare fra noi" (noi amanti delle seghe mentali psichedeliche, si intende).
          Last edited by seyedas; 20-12-2009, 18:10:01.

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          • seyedas
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            #35
            Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
            ciao Paolo lieto di sentirti.
            ti ringrazio della puntualizzazione è a mio vedere corretta.
            la completerei inserendo il concetto o "schema di Howald" il quale negi anni 80 (la metà circa) illustrò quanto sia difficile modificare la distribuzione ereditaria di fibre.
            Infatti secondo questo studio tutt'oggi valido e riportato in qualsiasi testo di teoria e metodologia dell'allenamento, la distribuzione innata di fibre ft e st non coambia con l'allenamento o cambia solo in condizioni estreme, la trasformazione avviene in un solo verso ed è da ft a st, invece una trasformazione di fibre st in ft è impossibile.
            Ciao Menez, per come conosco io lo schema di Howald, più che impossibile, la conversione da st a ft dovrebbe essere molto più difficile di quella opposta. E' forse questo lo schema cui fai riferimento?

            L'educazione fisica. Le basi ... - Google Libri

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            • IronPaolo
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              #36
              Originariamente Scritto da Marco pl Visualizza Messaggio
              Faccio un ipotesi.
              Ciò avviene perché il colore (la funzione e composizione) delle fibre dipende dal tipo di impulsi elettrici (la differenza è la frequenza con cui colpiscono la giunzione neuromuscolare?) a cui sono sensibili, però se li fibre rosse vengono colpite da impulsi a frequenza più alta non possono diventare bianche possono diventare più bianche (perché?). Viceversa se le bianche vengono colpite a impulsi a frequenza più bassa di quella del loro corretto funzionamento, o non si attivano o se si attivano lavorano a "bassi regimi" e non hanno quindi motivo di continuare ad essere "così bianche?" E' corretto questo ragionamento?

              CIao Marco, non sono un neurologo perciò ti dico quello che ho imparato.

              Le fibre o si attivano o non si attivano, perciò una parte di fibre bianche non si attiva mai, per questo non hanno motivo di esistere nell'economia complessiva.

              Mi riallaccio a quello che dice seydas, che ringrazio dell'essere riuscito a esplicitare il meccanismo mentale dietro la fissa delle fibre bianche.

              Le fibre bianche sono dette fast twitch, veloci, glicolitiche, quelle rosse slow twitch, lente, ossidative.

              Aggiungo che nella didattica di queste cose si porta sempre l'esempio del maratoneta e del 100metrista, come se il mondo fosse composto solo da questi due individui.

              Due definizioni vengono però dimenticate: le fibre bianche sono fasiche, quelle rosse toniche.

              Le prime, cioè, generano i movimenti, le seconde il tono muscolare.

              Quando stiamo in piedi per 3 ore di fila, usiamo le fibre rosse che sono in grado di mantenere la postura consumando ossigeno: se esistessero solo le fibre bianche saremmo continuamente a letto, sempre stanchi.

              Le rosse non servono solo per fare la maratona, ma anche per tenerci in piedi quando recuperiamo fra le serie!

              Penso che per arrivare ad un vero metodo dell'allenamento per il culturismo (una chimera, non accadrà mai) il primo passo sia l'eliminazione di certi miti. Uno è questo: dare merito a quello che merito non ha.

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              • menez
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                #37
                l'allenamento induce una modificazione, almeno parziale e transitoria di alcune caratteristiche funzionali delle cellule muscolari.
                Le variazioni di cui parlo ovviamente si riferiscono alle modificazioni dell'assetto biochimico e delle proprietà funzionali, aprendo così la possibilità di un parziale e progressivo processo di trasformazione.
                ora quanto dipende dalla condizione genetica e quanto dall'effetto allenamento?
                In seguito a test su cicloergometro della durata di 5 mesi la biopsia effettuata sul muscolo quadricipite non ha rilevato alcuna modificazione della composizione muscolare anche se i soggetti ovviamente sono migliorati in termini di potenza aerobica. Osservazioni simili sono state fatte anche a seguito di allenamento di resistenza e di potenza(Saltin B et al. 1977, Gollnick P.D. 1973.).
                Questi studi rappresenterebbero l'elemento di partenza sperimentale per ritenere che la tipologia della fibre non può cambiare, rapida rimane rapida, lenta rimane lenta.
                vi sono studi successivi i quali dimostrerebbero che l'allenamento induce modificazioni dell'assetto biochimico e delle proprietà funzionali, quindi anticipando un parziale e progressivo processo di trasformazione(Aitken J.C. 1989--Baldwin, K.M. 1982--Hochachka, P.W. 1994--Pette, D, and Staron 1990).
                con queste indagini sembrerebbe che il processo di trasformazione delle fibre da tipo I a tipo II e viceversa (incrinando il principio di Howald) possa avvenire in seguito ad allenamento anaerobico (aumento della percentuale delle fibre di tipo IIc e una diminuzione delle fibre di tipo I), risultato opposto alla fine della fase aerobica.
                detto questo occorre attendere altri dati per sapere fino a che punto una cellula è in grado di modificare il suo profilo funzionale.
                per quanto riguarda il concetto legato all'età, ebbene questa non rappresenta un ostacolo al miglioramento prestativo.
                se lo stimolo è sufficientemente intenso, le fibre muscolari di soggetti anziani, siano maschi che femmine, reagiranno all'allenamento di forza o di resistenza, come i giovani, sia per quanto riguarda le dimensioni delle fibre, sia per la capillarizzazione o la concentrazione degli enzimi della via aerobica e anaerobica.
                questi adattamenti si dimostrano solamente nei muscoli soggetti ad allenamento.
                GUTTA CAVAT LAPIDEM
                http://albertomenegazzi.blogspot.it/
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                • Marco pl
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                  #38
                  Originariamente Scritto da IronPaolo Visualizza Messaggio
                  CIao Marco, non sono un neurologo perciò ti dico quello che ho imparato.

                  Le fibre o si attivano o non si attivano, perciò una parte di fibre bianche non si attiva mai, per questo non hanno motivo di esistere nell'economia complessiva.

                  Mi riallaccio a quello che dice seydas, che ringrazio dell'essere riuscito a esplicitare il meccanismo mentale dietro la fissa delle fibre bianche.

                  Le fibre bianche sono dette fast twitch, veloci, glicolitiche, quelle rosse slow twitch, lente, ossidative.

                  Aggiungo che nella didattica di queste cose si porta sempre l'esempio del maratoneta e del 100metrista, come se il mondo fosse composto solo da questi due individui.

                  Due definizioni vengono però dimenticate: le fibre bianche sono fasiche, quelle rosse toniche.

                  Le prime, cioè, generano i movimenti, le seconde il tono muscolare.

                  Quando stiamo in piedi per 3 ore di fila, usiamo le fibre rosse che sono in grado di mantenere la postura consumando ossigeno: se esistessero solo le fibre bianche saremmo continuamente a letto, sempre stanchi.

                  Le rosse non servono solo per fare la maratona, ma anche per tenerci in piedi quando recuperiamo fra le serie!

                  Penso che per arrivare ad un vero metodo dell'allenamento per il culturismo (una chimera, non accadrà mai) il primo passo sia l'eliminazione di certi miti. Uno è questo: dare merito a quello che merito non ha.
                  Così è chiaro. Non sarà la spiegazione di un neurologo, sarà imprecisa e incompleta, ma è coerente e riassume quanto detto in precedenza.

                  Però è un po' triste pensare, per noi che ci alleniamo, che il miglioramento già piccolo e difficile da ottenere di per se sia ulteriormente limitato dall' impossibilità di convertire le due IIa in IIx. A questo punto però viene da pensare che prima si inizia ad allenarsi più presto il processo di trasformazione da IIx a IIa inizi a venire arrestato, quindi ci sono grandi campioni che se avessero inziato ancora prima sarebbero ancora più forti. Che sia questo il motivo delle prestazione esagerate degli atleti dell'est?
                  IL MIO APPROCCIO ALL'ALLENAMENTO
                  CICLO DI ALLENAMENTO PER UN PRINCIPIANTE
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                  • Marco pl
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                    #39
                    Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
                    l'allenamento induce una modificazione, almeno parziale e transitoria di alcune caratteristiche funzionali delle cellule muscolari.
                    Le variazioni di cui parlo ovviamente si riferiscono alle modificazioni dell'assetto biochimico e delle proprietà funzionali, aprendo così la possibilità di un parziale e progressivo processo di trasformazione.
                    ora quanto dipende dalla condizione genetica e quanto dall'effetto allenamento?
                    In seguito a test su cicloergometro della durata di 5 mesi la biopsia effettuata sul muscolo quadricipite non ha rilevato alcuna modificazione della composizione muscolare anche se i soggetti ovviamente sono migliorati in termini di potenza aerobica. Osservazioni simili sono state fatte anche a seguito di allenamento di resistenza e di potenza(Saltin B et al. 1977, Gollnick P.D. 1973.).
                    Questi studi rappresenterebbero l'elemento di partenza sperimentale per ritenere che la tipologia della fibre non può cambiare, rapida rimane rapida, lenta rimane lenta.
                    vi sono studi successivi i quali dimostrerebbero che l'allenamento induce modificazioni dell'assetto biochimico e delle proprietà funzionali, quindi anticipando un parziale e progressivo processo di trasformazione(Aitken J.C. 1989--Baldwin, K.M. 1982--Hochachka, P.W. 1994--Pette, D, and Staron 1990).
                    con queste indagini sembrerebbe che il processo di trasformazione delle fibre da tipo I a tipo II e viceversa (incrinando il principio di Howald) possa avvenire in seguito ad allenamento anaerobico (aumento della percentuale delle fibre di tipo IIc e una diminuzione delle fibre di tipo I), risultato opposto alla fine della fase aerobica.
                    detto questo occorre attendere altri dati per sapere fino a che punto una cellula è in grado di modificare il suo profilo funzionale.
                    per quanto riguarda il concetto legato all'età, ebbene questa non rappresenta un ostacolo al miglioramento prestativo.
                    se lo stimolo è sufficientemente intenso, le fibre muscolari di soggetti anziani, siano maschi che femmine, reagiranno all'allenamento di forza o di resistenza, come i giovani, sia per quanto riguarda le dimensioni delle fibre, sia per la capillarizzazione o la concentrazione degli enzimi della via aerobica e anaerobica.
                    questi adattamenti si dimostrano solamente nei muscoli soggetti ad allenamento.

                    Studi simili, risultati diversi. E a noi (a me almeno) rimane la confusione.
                    IL MIO APPROCCIO ALL'ALLENAMENTO
                    CICLO DI ALLENAMENTO PER UN PRINCIPIANTE
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                    • Niko853
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                      #40
                      Originariamente Scritto da Marco pl Visualizza Messaggio
                      Si le fibre intermedie possono convertirsi in fibre bianche o rosse in relazione allo stimolo prevalente che subiscono.
                      intermedie..ma da qui a dire di poter rendere un muscolo interamente bianco o rosso a seconda dello stimolo,ne passa di differenza..almeno credo.
                      sigpic

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                      • IronPaolo
                        Bodyweb Senior
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                        #41
                        Originariamente Scritto da Marco pl Visualizza Messaggio
                        Così è chiaro. Non sarà la spiegazione di un neurologo, sarà imprecisa e incompleta, ma è coerente e riassume quanto detto in precedenza.

                        Però è un po' triste pensare, per noi che ci alleniamo, che il miglioramento già piccolo e difficile da ottenere di per se sia ulteriormente limitato dall' impossibilità di convertire le due IIa in IIx. A questo punto però viene da pensare che prima si inizia ad allenarsi più presto il processo di trasformazione da IIx a IIa inizi a venire arrestato, quindi ci sono grandi campioni che se avessero inziato ancora prima sarebbero ancora più forti. Che sia questo il motivo delle prestazione esagerate degli atleti dell'est?
                        Originariamente Scritto da Marco pl Visualizza Messaggio
                        Studi simili, risultati diversi. E a noi (a me almeno) rimane la confusione.
                        Il punto è sempre lo stesso: gli studi non sono in contrasto fra di se, è l'uso che se ne fa

                        Un esempio: le fibre muscolari si attivano "in salita", da quelle rosse a quelle bianche in funzione della tensione che un intero muscolo deve generare.

                        E' la legge di Hanneman, un esempio dell'efficienza nell'utilizzo delle risorse del corpo umano. Un interessantissimo studio mostra (non dimostra) che questo approccio è il più vantaggioso nello sfruttamento delle fibre.

                        Ora, esistono studi che stabiliscono che la legge di Hanneman non è sempre vera.

                        Ohibò... e allora? Sempre vera o vera qualche volta?

                        Nei movimenti balistici, ad esempio, si attivano le fibre più veloci bypassando l'ordine di reclutamento.

                        A questo punto scatta il salto logico errato, con effetti disastrosi come lanciarsi dall'Himalaia dentro la Fossa delle Marianne.

                        L'errore è voler determinare da questi studi un protocollo di allenamento, perdendo di vista il quadro complessivo.

                        E' vero: con la panca balistica si attivano tutte le fibre veloci. E allora? E' rilevante tutto questo? "Attivare" non significa "far diventare grossi" perchè il carico è così esiguo e lo stimolo così limitato nel tempo che difficilmente dopo qualche allenamento si riuscirà a tirare fuori qualcosa.

                        La panca balistica è una cazzata? Dipende a che cosa ti serve: se vuoi fare massa, è una cazzata, se vuoi imparare a coordiarti per bene e a sincronizzare le tue fibre, è ok.

                        La legge di hanneman è per noi vera, perchè per il tipo di allenamento che facciamo noi non ci sarà mai un bypass.

                        Ma questi casi non è che sono rari nel mondo scientifico.

                        Tanto per dire: la legge della gravitazione universale newtoniana è errata. Perchè non tiene conto della deformazione dello spazio tempo data dalla massa dei corpi celesti, ed è stata soppiantata dalla relatività generale.

                        Ok, è errata... però tutti i satelliti e le missioni spaziali si basano sul buon e vecchio Newton. Per trovare effetti rilevanti della curvatura dello spazio-tempo devi avere masse dell'ordine del sole, delle galassie, dell'intero Universo.

                        E' un problema di approssimazione, come sempre. Se tu devi amputare una gamba userai certi tipi di attrezzatura, se tu devi macellare una vacca morta ne userai altri.

                        Poi ti arriva uno che ti dice: "è sbagliato usare l'accetta per macellare la vacca, perchè facedo così le ossa si scheggiano". Vabbè... chi ***** se ne frega... una bestia morta...

                        Così è facile, ma tante conclusioni errate derivano dal non considerare l'approssimazione corretta.

                        Ora, Marco, non prenderla come una critica, però il motivo per cui i campioni dell'Est sono forti non è per arrestare o meno il cambio di tipologia di fibre. O, meglio: è una opzione.

                        Però va confrontata con queste altre:

                        Nei paesi dell'Est esisteva una selezione dei migliori già alle elementari, da noi nulla
                        Nei paesi dell'Est i migliori erano seguiti dai migliori allenatori, da noi quello forte è seguito da... chi?
                        Nei paesi dell'Est certi protocolli erano testati su cavie umane, da noi al massimo il piccolo chimico.
                        Nei paesi dell'Est essere un atleta equivaleva ad essere un militare, carriera compresa, da noi se non sei raccomandato non vai da nessuna parte.
                        Nei paesi dell'Est gli sport di forza hanno un riconoscimento sociale, da noi sei solo uno psicopatico, meglio tirarsi le coltellate per 11 coglioni strapagati che manco sai che esisti

                        Capisci? qualsiasi discorso sulle tipologie di fibre è del tutto sovrastato da elementi ben più grossolani ma molto più efficaci.

                        Anche perchè, nei paesi dell'Est erano forti in quasi tutte le specialità, dalla lotta agli 800 metri, in maniera invariante rispetto alla tipologia di fibre.

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                        • Marco pl
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                          #42
                          Originariamente Scritto da IronPaolo Visualizza Messaggio
                          ...

                          Ora, Marco, non prenderla come una critica, però il motivo per cui i campioni dell'Est sono forti non è per arrestare o meno il cambio di tipologia di fibre. O, meglio: è una opzione.

                          Però va confrontata con queste altre:

                          Nei paesi dell'Est esisteva una selezione dei migliori già alle elementari, da noi nulla
                          Nei paesi dell'Est i migliori erano seguiti dai migliori allenatori, da noi quello forte è seguito da... chi?
                          Nei paesi dell'Est certi protocolli erano testati su cavie umane, da noi al massimo il piccolo chimico.
                          Nei paesi dell'Est essere un atleta equivaleva ad essere un militare, carriera compresa, da noi se non sei raccomandato non vai da nessuna parte.
                          Nei paesi dell'Est gli sport di forza hanno un riconoscimento sociale, da noi sei solo uno psicopatico, meglio tirarsi le coltellate per 11 coglioni strapagati che manco sai che esisti

                          Capisci? qualsiasi discorso sulle tipologie di fibre è del tutto sovrastato da elementi ben più grossolani ma molto più efficaci.

                          Anche perchè, nei paesi dell'Est erano forti in quasi tutte le specialità, dalla lotta agli 800 metri, in maniera invariante rispetto alla tipologia di fibre.
                          Ho stima di te sia come tecnico che come persona, quindi tua critica non può altro che essere costruttiva. Se avessi la possibilità di parlare molto più spesso con persone come te ora sarei ben più preparato di come sono.
                          IL MIO APPROCCIO ALL'ALLENAMENTO
                          CICLO DI ALLENAMENTO PER UN PRINCIPIANTE
                          LO STACCO, GAMBE O SCHIENA?

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                          • Marco pl
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                            #43
                            Originariamente Scritto da Niko853 Visualizza Messaggio
                            intermedie..ma da qui a dire di poter rendere un muscolo interamente bianco o rosso a seconda dello stimolo,ne passa di differenza..almeno credo.
                            Nel post che ho hai quotato ho detto qualcosa di impreciso, dato quello che è emerso dopo.

                            Il discorso delle fibre unicamente di un colore era un idealizzazione, non certo una cosa realistica.
                            IL MIO APPROCCIO ALL'ALLENAMENTO
                            CICLO DI ALLENAMENTO PER UN PRINCIPIANTE
                            LO STACCO, GAMBE O SCHIENA?

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                            • Niko853
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                              #44
                              Originariamente Scritto da Marco pl Visualizza Messaggio
                              Nel post che ho hai quotato ho detto qualcosa di impreciso, dato quello che è emerso dopo.

                              Il discorso delle fibre unicamente di un colore era un idealizzazione, non certo una cosa realistica.
                              impreciso ma non del tutto errato,se ho ben inteso il seguito della discussione.
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                                Originariamente Scritto da Niko853 Visualizza Messaggio
                                impreciso ma non del tutto errato,se ho ben inteso il seguito della discussione.
                                Si, era vero a metà.
                                IL MIO APPROCCIO ALL'ALLENAMENTO
                                CICLO DI ALLENAMENTO PER UN PRINCIPIANTE
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