In tutto questo spero di non dire troppe ovvietà e/o cose già eccessivamente presenti nel sito.. in caso contrario me ne scuso, ma avevo bisogno di scrivere..
Quante volte in palestra, e non solo, avete sentito frasi del tipo "io faccio l'heavy duty", "ma com'è l'Hit?", "il POF è il miglior metodo d'allenamento perchè distrugge il muscolo da ogni prospettiva.." etc etc.. Siccome oggi ho bisogno di sfogo, ho deciso di analizzare un po più analiticamente diversi tra i metodi d'allenamento più comuni/diffusi/alla moda nelle palestre di tutto il mondo.
Premetto che sono contro tutti i vari santoni che fanno loro una tipologia di allenamento, e la vogliono estendere a tutti come "l'allenamento" da fare in palestra.. è uno sbaglio a prescindere. Ogni soggetto è diverso da un altro e, a prescindere da tutto, bisogna comunque fare i conti con la propria natura/genetica, senza per questo crearsi però degli alibi.
Come accennavo prima e come tutti sappiamo, ci sono un mare di sistemi d'allenamento, tanti da mandare in confusione anche una persona davvero esperta nel settore. Il risultato di questa super offerta è che sempre più persone che si allenano, lo fanno scegliendo il metodo più "accattivante", più alla moda (vedi pilates o un esempio classico sono i supersets nei periodi di definizione..), senza magari analizzare le reali necessità e gli obiettivi del soggetto.
Per fare questo metterei innanzitutto in evidenza alcuni principi di basilare importanza che ognuno dovrebbe prendere in considerazione prima di scrivere 3x10 o 6x2 etc:
- ognuno di noi si adatta in modo simile allo stimolo dell'allenamento eseguito, ma la misura di questo adattamento dipende dalla propria genetica.
Tutti sappiamo infatti che se più soggetti seguono uno stesso protocollo d'allenamento, non tutti otterranno gli stessi benefici. D'altronde se così non fosse, tutti potremmo essere/diventare Ronnie Coleman.. ma così non è!
- Bisogna allenarsi seguendo il principio del sovraccarico.
Nei nostri allenamenti dobbiamo usare una resistenza e quindi dei pesi superiori alla norma, altrimenti non andremo mai oltre il punto in cui il nostro fisico già si è adattato. Nel fare cioè però dobbiamo tenere conto di un fattore molto importante, soprattutto quando si raggiungono buone intensità: il recupero. La capacità di recupero infatti, anche se soggettiva, non è proprio direttamente proporzionale alla capacità di adattamento allo stress. Ecco perchè la soluzione migliore è suddividere gli allenamenti in split, cioè in più sedute settimanali ognuna delle quali è dedicata ad un determinato gruppo muscolare (o anche a più di uno). In ogni caso il recupero, che è diverso, oltre che di soggetto in soggetto, anche di muscolo in muscolo, va personalizzato altrimenti si rischia di non dare all'organismo il tempo necessario a recuperare lo stress subito.
- Al principio di sovraccarico si ricollega strettamente quello della "famosa" sovracompensazione.
Le fibre muscolari crescono in risposta all'allenamento eseguito seguendo un meccanismo di sopravvivenza all'interno del codice genetico.
- In un programma di bodybuilding il muscolo allenato diventa ipertrofico come risposta all'allenamento stesso adattandosi a sovraccarichi, se si smette però di allenarlo il muscolo diventa nuovamente ipotrofico, si adatterà cioè a sopportare sforzi minori.
Ecco perchè ogni protocollo d'allenamento deve tener conto delle cosidetta legge della reversibilità, in quanto, purtroppo, l'ipotrofia muscolare è raggiungibile in tempi sicuramente più brevi che l'ipertrofia. A questo proposito vorrei aggiungere che tutti coloro che han sentito parlare di memoria muscolare, non han sentito una cazzata, in quanto i cambiamenti neuromuscolari conseguenti un'intensa attività fisica perdurano a lungo, il che permetterebbe di riacquisire forza e volume muscolare più rapidamente di quanto possa avvenire la prima volta.
- Nel seguire qualsiasi tipologia d'allenamento, bisogna anche considerare importantissimi fattori di adattamento neuromuscolare e di funzionalità.
Si diventa, ad esempio, più forti nella panca, facendo la panca piuttosto che il chest press.. senza escludere magari che in un determinato contesto alcuni esercizi complementari a quello "target" possono essere molto d'aiuto. Inoltre bisogna comunque seguire tecniche d'allenamento sia generali di base sia specifiche all'obiettivo finale. Correre con dei pesi alle caviglie non vi porterà ad essere più veloci, anzi molte volte succede proprio il contrario. Occhio.
- Come ormai ho detto più e più volte, i muscoli si adattano in modo molto specifico all'allenamento. Stessa cosa accade anche agli altri apparati ed ai tessuti diversi dai muscoli. E' questo il cosìdetto principio del SAID (Specific Adaptation to Imposed Demands), cioè adattamento a pecifiche richieste, appunto.
Questo principio è piuttosto delicato e a volte crea dubbi se un atleta debba allenarsi per più di un abiettivo alla volta. Ad esempio, un'attività svolta al fine di migliorare la potenza aerobica, limiterà il livello di forza limite, in quanto sottopone il sistema energetico dell'ATP/CP richiesto per motivi diversi.
- Per concludere dobbiamo evidenziare il principio della GAS.
GAS sta per General Adaptation Syndrome e comprende 3 fasi: Fase d'allarme, causata dallo sforzo di un allenamento intenso (sovraccarico), Fase di resistenza, nella quale i muscoli si adattano a resistere in maniera più efficace ai pesi (sovracompensazione, SAID, principio dell'uso/non uso), Fase di esaurimento, nella quale c'è appunto l'esaurimento delle riserve e quindi bisonga interromprer l'allenamento. Da qui deriva il fatto che dopo un periodo di alta intensità d'allenamento, andrebbe eseguito un breve periodo d'allenamento ad intensità più bassa, proprio per dare la possibilità all'organismo di recuperare dopo lo stress traumatico obbligando i muscoli ad adattarsi.
Detto questo (siamo solo all'introduzione eh ) abbiamo più o meno chiari quelli che sono i principi base su cui costruire ogni allenamento. Adesso vedremo come e perchè ogni diversa tipologia d'allenamento famosa è attacabile da più parti e non può funzionare per tutti e/o su tutti i gruppi muscolari.
Quante volte in palestra, e non solo, avete sentito frasi del tipo "io faccio l'heavy duty", "ma com'è l'Hit?", "il POF è il miglior metodo d'allenamento perchè distrugge il muscolo da ogni prospettiva.." etc etc.. Siccome oggi ho bisogno di sfogo, ho deciso di analizzare un po più analiticamente diversi tra i metodi d'allenamento più comuni/diffusi/alla moda nelle palestre di tutto il mondo.
Premetto che sono contro tutti i vari santoni che fanno loro una tipologia di allenamento, e la vogliono estendere a tutti come "l'allenamento" da fare in palestra.. è uno sbaglio a prescindere. Ogni soggetto è diverso da un altro e, a prescindere da tutto, bisogna comunque fare i conti con la propria natura/genetica, senza per questo crearsi però degli alibi.
Come accennavo prima e come tutti sappiamo, ci sono un mare di sistemi d'allenamento, tanti da mandare in confusione anche una persona davvero esperta nel settore. Il risultato di questa super offerta è che sempre più persone che si allenano, lo fanno scegliendo il metodo più "accattivante", più alla moda (vedi pilates o un esempio classico sono i supersets nei periodi di definizione..), senza magari analizzare le reali necessità e gli obiettivi del soggetto.
Per fare questo metterei innanzitutto in evidenza alcuni principi di basilare importanza che ognuno dovrebbe prendere in considerazione prima di scrivere 3x10 o 6x2 etc:
- ognuno di noi si adatta in modo simile allo stimolo dell'allenamento eseguito, ma la misura di questo adattamento dipende dalla propria genetica.
Tutti sappiamo infatti che se più soggetti seguono uno stesso protocollo d'allenamento, non tutti otterranno gli stessi benefici. D'altronde se così non fosse, tutti potremmo essere/diventare Ronnie Coleman.. ma così non è!
- Bisogna allenarsi seguendo il principio del sovraccarico.
Nei nostri allenamenti dobbiamo usare una resistenza e quindi dei pesi superiori alla norma, altrimenti non andremo mai oltre il punto in cui il nostro fisico già si è adattato. Nel fare cioè però dobbiamo tenere conto di un fattore molto importante, soprattutto quando si raggiungono buone intensità: il recupero. La capacità di recupero infatti, anche se soggettiva, non è proprio direttamente proporzionale alla capacità di adattamento allo stress. Ecco perchè la soluzione migliore è suddividere gli allenamenti in split, cioè in più sedute settimanali ognuna delle quali è dedicata ad un determinato gruppo muscolare (o anche a più di uno). In ogni caso il recupero, che è diverso, oltre che di soggetto in soggetto, anche di muscolo in muscolo, va personalizzato altrimenti si rischia di non dare all'organismo il tempo necessario a recuperare lo stress subito.
- Al principio di sovraccarico si ricollega strettamente quello della "famosa" sovracompensazione.
Le fibre muscolari crescono in risposta all'allenamento eseguito seguendo un meccanismo di sopravvivenza all'interno del codice genetico.
- In un programma di bodybuilding il muscolo allenato diventa ipertrofico come risposta all'allenamento stesso adattandosi a sovraccarichi, se si smette però di allenarlo il muscolo diventa nuovamente ipotrofico, si adatterà cioè a sopportare sforzi minori.
Ecco perchè ogni protocollo d'allenamento deve tener conto delle cosidetta legge della reversibilità, in quanto, purtroppo, l'ipotrofia muscolare è raggiungibile in tempi sicuramente più brevi che l'ipertrofia. A questo proposito vorrei aggiungere che tutti coloro che han sentito parlare di memoria muscolare, non han sentito una cazzata, in quanto i cambiamenti neuromuscolari conseguenti un'intensa attività fisica perdurano a lungo, il che permetterebbe di riacquisire forza e volume muscolare più rapidamente di quanto possa avvenire la prima volta.
- Nel seguire qualsiasi tipologia d'allenamento, bisogna anche considerare importantissimi fattori di adattamento neuromuscolare e di funzionalità.
Si diventa, ad esempio, più forti nella panca, facendo la panca piuttosto che il chest press.. senza escludere magari che in un determinato contesto alcuni esercizi complementari a quello "target" possono essere molto d'aiuto. Inoltre bisogna comunque seguire tecniche d'allenamento sia generali di base sia specifiche all'obiettivo finale. Correre con dei pesi alle caviglie non vi porterà ad essere più veloci, anzi molte volte succede proprio il contrario. Occhio.
- Come ormai ho detto più e più volte, i muscoli si adattano in modo molto specifico all'allenamento. Stessa cosa accade anche agli altri apparati ed ai tessuti diversi dai muscoli. E' questo il cosìdetto principio del SAID (Specific Adaptation to Imposed Demands), cioè adattamento a pecifiche richieste, appunto.
Questo principio è piuttosto delicato e a volte crea dubbi se un atleta debba allenarsi per più di un abiettivo alla volta. Ad esempio, un'attività svolta al fine di migliorare la potenza aerobica, limiterà il livello di forza limite, in quanto sottopone il sistema energetico dell'ATP/CP richiesto per motivi diversi.
- Per concludere dobbiamo evidenziare il principio della GAS.
GAS sta per General Adaptation Syndrome e comprende 3 fasi: Fase d'allarme, causata dallo sforzo di un allenamento intenso (sovraccarico), Fase di resistenza, nella quale i muscoli si adattano a resistere in maniera più efficace ai pesi (sovracompensazione, SAID, principio dell'uso/non uso), Fase di esaurimento, nella quale c'è appunto l'esaurimento delle riserve e quindi bisonga interromprer l'allenamento. Da qui deriva il fatto che dopo un periodo di alta intensità d'allenamento, andrebbe eseguito un breve periodo d'allenamento ad intensità più bassa, proprio per dare la possibilità all'organismo di recuperare dopo lo stress traumatico obbligando i muscoli ad adattarsi.
Detto questo (siamo solo all'introduzione eh ) abbiamo più o meno chiari quelli che sono i principi base su cui costruire ogni allenamento. Adesso vedremo come e perchè ogni diversa tipologia d'allenamento famosa è attacabile da più parti e non può funzionare per tutti e/o su tutti i gruppi muscolari.
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