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scusami uruk, volevo però puntualizzare,(non per te), che queste tecniche rappresentano "alternative" o sussidi nei confronti della tecnica standard, non vanno cioè a sostituire normalmente l'esercizio che tutti noi conosciamo.
questo lo dico per gli amici che ci seguono e che non hanno grande esperienza in materia di tecniche o biomeccanica esecutiva degli esercizi, i quali devono attenersi scrupolosamente alla tecnica razionale esecutiva.
gli esercizi come spiegato sono due.
un "press" con rotazione finale.
un "croci" con rotazione durante l'arco di movimento.
queste varianti permettono di cambiare (invito la prova) le traiettorie, la biomeccanica del movimento e per questo la sollecitazione risultante potrebbe essere positiva in termini di sensazioni e di resa ovvero di intensità di lavoro.
non credo vi sia altro da aggiungere se non di inserire, per chi è interessato, queste due varianti con lo scopo di sorprendere la muscolatura attraverso un movimento inusuale.
sappiamo tutti che l'intensità di un esercizio è attivata attraverso alcuni parametri tra i quali appare anche la "difficoltà esecutiva" di un certo esercizio.
questa difficoltà esecutiva viene realizzata con variazioni degli angoli di lavoro o con l'alternanza delle prese, o ancora con posizioni di lavoro inusuali.
detto ciò, alcuni bber inseriscono nei loro wo queste due tecniche, ripeto non le ho inventate io, le ho usate e mi sembrano interessanti ed efficaci rispettando le regole del buon senso esecutivo e utilizzando l'estrema cautela motoria.
scusami menez...la rotazione deve essere finale???io la faccio partire non appena inizia la distensione per completarla in fase di chiususa.Inoltre la eseguo completa..nel senso faccio sì che i manubri si tocchino nella parte inferiore xke se mi fermo in posizione neutra sento i delts
si niko anch'io eseguo l'esercizio come te, in pratica il movimento di rotazione inizia proprio nella fase di discesa del carico.
ho provato, e caso mai ti invito a provarlo, ad eseguire la rotazione nelle croci solamente nella fase di massima apertura.
la tecnica usata era:
apertura
sosta a braccia aperte
rotazione in posizione di braccia aperte, riportando il palmo della mano verso l'alto
risalita e chiusura
prima della partenza riposiziono le mani.
non ho avuto delle sensazioni positive o meglio non quanto quelle riscontrate con il movimento fluido e continuo.
si niko anch'io eseguo l'esercizio come te, in pratica il movimento di rotazione inizia proprio nella fase di discesa del carico.
ho provato, e caso mai ti invito a provarlo, ad eseguire la rotazione nelle croci solamente nella fase di massima apertura.
la tecnica usata era:
apertura
sosta a braccia aperte
rotazione in posizione di braccia aperte, riportando il palmo della mano verso l'alto
risalita e chiusura
prima della partenza riposiziono le mani.
non ho avuto delle sensazioni positive o meglio non quanto quelle riscontrate con il movimento fluido e continuo.
perdonami se sono noioso....ma non è in fase di salita che la rotazione ha inizio?Ovvero i manubri sono impugnati normalmente ma salendo inizi a ruotarli fino a portarli in posizione neutra quando la distensione è completa.Preciso xke ho visto anche gente eseguire la rotazione in face di discesa e non di salita quindi vorrei ben capire a quel tipologia di esercizio ti stai riferendo.Per quando riguarda le croci quoto in pieno...anche se a dire il vero secondo me una rotazione troppo accentuata coinvolge il braccio eccessivamente: personalmente preferisco un rom molto ampio cn una leggera rotazione
ciao Niko, ti riassumo come interpreto le distensioni con rotazione del braccio, la posizione di partenza nelle distensioni prevede i manubri ravvicinati con palmo delle mani supinate, per intenderci verso la fronte, ho notato che non conviene esagerare con la torsione del palmo.
a questo punto inizia la discesa e già in questa fase avviene un naturale riposizionamento del braccio fino alla posizione in basso, ora il palmo della mano è verso i piedi è la stessa posizione di quando si trattiene il bilancere in posizione vicino al torace.
inizia la fase di salita e in progressione avviene la torsione del braccio per raggiungere la posizione di partenza.
ciao Niko, ti riassumo come interpreto le distensioni con rotazione del braccio, la posizione di partenza nelle distensioni prevede i manubri ravvicinati con palmo delle mani supinate, per intenderci verso la fronte, ho notato che non conviene esagerare con la torsione del palmo.
a questo punto inizia la discesa e già in questa fase avviene un naturale riposizionamento del braccio fino alla posizione in basso, ora il palmo della mano è verso i piedi è la stessa posizione di quando si trattiene il bilancere in posizione vicino al torace.
inizia la fase di salita e in progressione avviene la torsione del braccio per raggiungere la posizione di partenza.
perfetto...dicevo la stessa cosa..solo che come punto di partenza consideravo 1 momento diverso...nn quello in cui i manubri sn ravvicinati..ma prima di iniziare la distensione...scusa se ho male interpretato le tue parole
nelle croci si parte in posizione alta con il palmo delle mani verso i piedi per intenderci, si scende mantenendo questa posizione.
giunti alla massima apertura si ruotano i palmi delle mani verso l'alto e si riportano le braccia verso l'alto.
nelle distensioni si parte con il palmo delle mani verso il viso (stile arnold press) si scende operando una torsione del braccio sino a raggiungere la posizione più bassa dei gomiti, qui si inverte il movimento, si sale e giunti al termine della distensione del braccio si opera la rotazione del braccio per portare il palmo della mano supina.
Ciao menez, nelle croci nella posizione alta dici *il palmo delle mani verso i piedi*, ma il dorso della mano per intenderci dovrà essere piegato cioè perpendicolare all'avambraccio oppure in linea con quest'ultimo? Inoltre quando dici
*giunti alla massima apertura si ruotano i palmi delle mani verso l'alto e si riportano le braccia verso l'alto* intendi dire che i palmi dovranno essere rivolti verso il viso per intenderci o no?
Perdona i miei dubbi ma mi interesserebbe eseguirlo bene questo esercizio
perfetto...dicevo la stessa cosa..solo che come punto di partenza consideravo 1 momento diverso...nn quello in cui i manubri sn ravvicinati..ma prima di iniziare la distensione...scusa se ho male interpretato le tue parole
menez amico,dovresti postare dei filmati cn l'esecuzione corretta sarebbe molto piu' interessante e semplice da comprendere per gli utenti alle prime armi che fanno un po' fatica...
ciao buona giornata...
nella strutturazione di una seduta dedicata al petto è usuale parlare di esercizi, serie, ripetizioni e recuperi.
meno di velocità esecutiva e tempo sotto tensione.
meno ancora di "torsione del braccio" durante l'esecuzione di esercizi con manubri.
la convenzionalità degli esercizi impone quasi un tacito consenso sull'esecuzione. Ma a veder bene per atleti con qualche anno di esperienza, in alcuni microcicli sarebbe interessante utilizzare la tecnica già peraltro sperimentata da alcuni campioni di bbing, una tecnica che potrebbe sorprendere il muscolo costretto ad aumentare l'intensità di esercizio.
la tecnica in questione si utilizza nei press con manubri:
viene qui supinata la presa, volgendo i pollici verso l'esterno nella posizione superiore così si ottiene una contrazione maggiore a carico della porzione esterna del petto.
nelle croci:
qui i manubri vanno tenuti con palmo tenuto avanti durante l'estensione e in supinazione durante la contrazione.
Scusa menez, ma l'azione del pettorale e', tra le altre, intrarotatoria.
Ergo, per massimizzarne l'azione e quindi la contrazione, bisognerebbe partire con l'omero extraruotato e terminare con l'omero intraruotato.
Questo lo si comprende anche solo guardando come sono orientate le fibre delle diverse parti del pettorale, che si "incrociano" sull'omero.
Poi che uno faccia il contrario o tenga il muscolo in posizioni strane e questo gli faccia sentire delle tensioni in parti diverse e' un conto. Che questo si traduca in un "miglior" lavoro di quella parte ho i miei grossi dubbi.
Eagle
Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza.
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ciao eagle hai ragione. Io però credo che le azioni descritte negli esercizi con rotazioni determinano due azioni di base:
1) un aumento dell'ampiezza del movimento dovuto all'azione di rotazione.
2) un'accentuazione della contrazione di picco del pettorale a carico di porzioni più esterne, interne, e fasci inferiori.
detto questo a prescindere della conformazione anatomica dei fasci muscolari e dalla "rigidità" dello schema anatomico, è corretto considerare il movimento nella sua complessità di fase: eccentrica-concentrica, non solo ma anche secondo l'aspetto biomeccanico e di azione delle forze e delle leve.
non vi sono dei filmati in questione purtroppo.
dorian ciao, purtroppo la ricerca di video non è il mio "forte", non ho idea se vi siano in rete delle rappresentazioni di queste tecniche, mi darò da fare in tal senso.
Sebbene preferisca cercare di spiegare, capendo bene che vi siano dei limiti da parte mia per essere il più possibile chiaro, ma così costringendo in qualche modo ad un dialogo più duraturo e forse più approfondito. In caso di errore, posso contare sulla collaborazione dei molti amici di BW.
ciao eagle hai ragione. Io però credo che le azioni descritte negli esercizi con rotazioni determinano due azioni di base:
1) un aumento dell'ampiezza del movimento dovuto all'azione di rotazione.
2) un'accentuazione della contrazione di picco del pettorale a carico di porzioni più esterne, interne, e fasci inferiori.
detto questo a prescindere della conformazione anatomica dei fasci muscolari e dalla "rigidità" dello schema anatomico, è corretto considerare il movimento nella sua complessità di fase: eccentrica-concentrica, non solo ma anche secondo l'aspetto biomeccanico e di azione delle forze e delle leve.
non vi sono dei filmati in questione purtroppo.
dorian ciao, purtroppo la ricerca di video non è il mio "forte", non ho idea se vi siano in rete delle rappresentazioni di queste tecniche, mi darò da fare in tal senso.
Sebbene preferisca cercare di spiegare, capendo bene che vi siano dei limiti da parte mia per essere il più possibile chiaro, ma così costringendo in qualche modo ad un dialogo più duraturo e forse più approfondito. In caso di errore, posso contare sulla collaborazione dei molti amici di BW.
Ciao menez, per quanto riguarda le croci forse nel post precedente mi sono incasinato, cmq io l'ho capita così te la descrivo in modo rude:
parto con i manubri in alto e i palmi rivolti verso i piedi, poi con movimento ad arco scendo come se eseguissi delle normali croci, una volta terminata la discesa salgo ruotando i palmi di 90° ritrovandomi nella posizione classica con la quale si eseguono le croci ossia i palmi si guardano, poi riparto per la rep successiva..
correggimi se sbaglio menez...
grazie mille in anticipo
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