Mi piace arrivare a delle conclusioni, specialmente nel mondo del bodybuilding. Mi piace dire “ohhhh, finalmente ho capito”.
E qui, finalmente, metto una pietra sopra una questione che mi ha sempre interessato: determinare una scala di misura OGGETTIVA per dire “sono bravo” o “faccio pena”.
(Squillino le trombe, please)
Qui c'è la risposta!
Questo è un articolo per i nerd dei topi da biblioteca, quelli con gli occhiali più spessi di tutti. Non è nemmeno un pezzo per fare colpo sulle donne, perciò i grossi possono non leggere.
L'articolo di Ado sul ranking è stato illuminante, perchè mi ha fornito un sacco di idee incredibili, e questo pezzo è la continuazione e conclusione di quest'altro
In pratica Ado ha scartabellato sul web e ha trovato la Raw Powerlifting Federation, una federazione americana di PL dove non sono ammesse attrezzature tipo corpetti, maglie e fasce. Il powerlifting raw (raw – grezzo, cioè senza “nulla addosso” a differenza di quello geared – attrezzato) è più vicino ai movimenti da palestra dato che si tratta di una codifica tramite regolamento delle alzate classiche da palestra, panca, squat, stacco.
Mi raccomando, non voglio innescare polemiche idiote sull'uso dell'attrezzatura (solitamente da parte di chi manco l'ha mai usata ma che pone la discussione come se questa roba fosse “barare”). Io ho usato tutto il set di roba da PL, l'ho usato e lo riutilizzerò, ho un rapporto di amore e odio fortissimo proprio perchè usare questa roba è difficile e complicato. Il PL dell'IPF è geared, con tutte le abilità per usare questi strani tools. Un lifter che usa l'attrezzatura deve avere una abilità in più, non in meno rispetto a un lifter che non la usa.
Però le classifiche geared non ci aiutano a trovare statistiche utilizzabili in palestra, perchè... c'è l'attrezzatura e il tizio da palestra... non la usa.. La Raw Powerlifting Federation viene al caso nostro per fare un po' di conti: mi sono scaricato i ranking del 2005, 2006, 2007 in modo da avere una piccola base dati su cui lavorare.
Poi un bel po' di artigianato informatico: estrazione delle tabelle da .pdf a .xls, preparazione dei dati, un po' di minimi quadrati e di funzioni approssimanti, una spruzzatina di risolutore di Excel che è uno strumento fantastico, pacchi di tabelle, grafici colorati per fare scena. Et voilà, la parvenza di uno studio scientifico che sembra uno studio scientifico...
Quelli che vogliono solo il risultato finale possono leggere il paragrafo Tabellina e Graficino, e capire subito se “sono forti”
Regole generali
Le regole per le tre alzate di questa federazione sono praticamente identiche a quelle IPF, che sono severe e rendono le alzate molto impegnative. In pratica, 100Kg di squat e 80Kg di panca seguendo questo regolamento non sono risultati che capitano per una botta di culo (è un tecnicismo, non so se è chiaro il concetto di botta di culo), ma sono sicuramente tutti meritati.
Brevemente, cco a cosa dovete essenzialmente attenervi:
Però per confrontarvi con quello che scriverò dovete seguire queste regole, perchè sono quelle seguite dalle persone da cui ho ricavato le statistiche.
Una domanda a cui è difficile rispondere
Una domanda interessante è questa: sulla base del mio peso, quale è un “buon risultato” nelle tre alzate classiche da palestra?
Il riferimento al proprio peso corporeo è necessario per equiparare i risultati: uno di 100Kg solleverà più Kg rispetto a uno di 50Kg, e serve un criterio di confronto.
Come risposta non ci sono altro che i numerelli di McRobert, da cui viene che un buon risultato è dato dal 150%, 200%, 250% del proprio peso corporeo rispettivamente in panca, squat, stacco.
Se io peso 80Kg, un ottimo risultato in una garetta semi-seria in palestra sarà pertanto dato dalle seguenti alzate: 120-160-200.
E' così? O c'è qualcosa che non funziona bene? Mmmmm a senso tutti dopo un po' capiamo che c'è qualcosa che non gira bene.
Se pesassi 70Kg l'equivalente sarebbe 105-140-175, se pesassi 90Kg l'equivalente sarebbe 135-180-225. Stiamo parlando di persone di 70Kg, 80Kg, 90Kg “muscolose” allo stesso modo, ma risulta evidente nell'esperienza in palestra che è più facile vedere uno di 70Kg fare 105Kg di panca che uno di 90Kg farne 135Kg.
Il peso relativo è cioè un primo approccio al problema, ma mostra abbastanza velocemente dei limiti importanti.
Il problema
Dopo un po' che si bazzica l'ambiente si scoprono i coefficienti Wilks che in pratica cercano di equiparare le prestazioni di atleti di corporature diverse. I risultati sono molte volte inaspettati, e chi non è abituato a maneggiarli di solito contesta (perchè in pratica i coefficienti “avvantaggiano” quelli pesanti).
Noi ricostruiremo adesso un po' di coefficienti, diciamo i coefficienti di LittlePavel, così non ci confondiamo..
Alla fine fornirò un sacco di tabelline simpatiche, e potrete scordarvi di tutta questa pallosità, però come diceva il mio professore di Analisi, “almeno una volta nella vita dovete vedere perchè certe cose funzionano”. Vediamo la teoria.
La regola del peso relativo prevede che variazioni lineari di peso corporeo comportino variazioni lineari nella forza, cioè se Tizio pesa 10Kg più di Caio, i 10Kg diventano 15Kg in più di panca, perchè una panca “forte” è data dal 150% del proprio peso corporeo, e questo vale anche per tutte le variazioni.
Ora vi chiedo di seguire un ragionamento di principio, che però è la spiegazione che viene utilizzata in questi casi, supportata da evidenze empiriche riconosciute.
Sappiamo che peso corporeo e il relativo volume siano fra loro proporzionali (quello strano simbolo fra P e V)tramite la densità corporea, ma il volume sarà proporzionale a sua volta ad una lunghezza al cubo. Perciò il peso e la lunghezza sono proporzionali tramite un legame non lineare.
Sappiamo che la forza è proporzionale alla sezione muscolare, che a sua volta è proporzionale ad una lunghezza al quadrato. Sostituendo alla lunghezza il precedente risultato si ottiene che la forza non è proprozionale al peso tramite un legame lineare, ma non lineare.
Lo so che tutta questa trattazione sa di magia matematica, perchè è labile il passaggio verso la lunghezza. E' importante notare che deve comunque esistere un legame fra lunghezza di un muscolo, suo volume e sua sezione trasversa: per quanto possa essere complessa questa legge, sostituendola nelle formule si ottiene che la forza è comunque proporzionale al peso tramite un legame non lineare, non alterando il senso del risultato.
A senso (vi chiedo di usare molta visualizzazione) uno di 100Kg non ha il bicipite il doppio di quello di uno di 50Kg, perciò fra peso e sezioni muscolari (perciò forza) non c'è un legame di proporzionalità lineare.
Un po' di dati
Ho estratto i risultati di 338 atleti che hanno concorso in gare complete, suddivisi in varie categorie di peso in questo modo:
Le categorie sono le conversioni in Kg dell'equivalente in libbre, per questo non ci ritroviamo con le nostre, lo stesso per le alzate.
Ecco il grafico delle alzate per categoria
Per ogni categoria di peso riporto tutte le alzate dei vari atleti, per questo compaiono tutte quelle strisce verticali.
Non sono i dati che vorrei, in quanto avrei preferito per ogni alzata il peso reale dell'atleta e non la sua categoria, ma questo passa il convento e ci adatteremo. Del resto non è che dobbiamo mandare lo shuttle in orbita e un errore non ucciderà nessun astronauta.
Posso adesso operare in questo modo:
Se questo è il concetto, il procedimento sarà differente perchè cercherà una curva che approssimi i dati al meglio possibile, in modo da potermi calcolare i valori anche per pesi di atleti non contemplati nelle categorie.
Sono necessarie delle considerazioni sul campione di riferimento.
Notate come le categorie più basse abbiano anche molti risultati... sorprendentemente bassi. Del resto, chi sono queste persone? Boh... magari gente alle primissime armi. In più la categoria inferiore mette tutti insieme, sia quelli al limite, sia quelli 20Kg sotto.
Come scelta, perciò, elimino dall'analisi le categorie inferiori a 66Kg e superiori a 99Kg. In pratica, considero un intervallo di peso fra 66 e 99Kg che comprende quello del palestrato medio.
Non conoscendo la “qualità” degli atleti, suppongo che a queste gare partecipino persone di tutti i tipi (leggendo i risultati non può che essere così), tutti insieme: sia quello con 200 di squat a 80Kg, sia quello con 120...
Per evitare una dispersione dei dati considero per ogni gara su 3 alzate solo i migliori 5 partecipanti che di solito lottano tutti in un intervallo di pesi abbastanza contenuto.
Comunque, ho effettuato i confronti in una doppia analisi, considerando tutti gli atleti delle categorie interessate, sia i primi 5 di ogni manifestazione. Ho approssimato i dati con queste curve: lineare, potenza, esponenziale, parabolica, e ho scelto la curva approssimante migliore.
Spero che vi basti questo come versione corta della descrizione metodologica, perchè quella lunga è più mortale di una nube di Yprite.
Analisi della panca
Vi illustro comunque un risultato parziale, per la panca, tanto per avere un'idea del procedimento. Consideriamo la tabella in alto: la colonna Kg sollevati contiene le medie per ogni categoria dei sollevamenti effettuati, le altre i dati approssimati. La funzione approssimante che vince il tapiro è la “parabola”, non mi voglio buttare in considerazioni fisiologico-fantascientifiche sul perchè la parabola approssima la curva meglio dell'esponenziale.
Perciò ho una curva che approssima i miei dati e che allo stesso tempo mi permette di ottenere dati significativi anche per un peso di 68Kg, di 95Kg e così via.
La tabella in basso è il risultato considerando i primi 5 di ogni gara, anche in questo caso la “parabola” vince.
Nella tabella ho riportato i valori delle alzate per categoria, sia per l'analisi su tutto il campione che per quello limitato ai primi 5 di ogni manifestazione. Si nota come le medie dei “più bravi” siano maggiori dell'intero campione, una conferma di quello che ci aspettavamo.
Il maggiore incremento si ha nella categoria 67Kg, dove vi è una differenza di 5Kg. Questo significa che c'è molta differenza, in categoria 67Kg, fra quelli più bravi e tutti gli altri. I dati, però, non ci dicono perchè ciò avvenga.
Più interessante è calcolare il rapporto fra i pesi sollevati e il peso corporeo. Nella tabella le ultime due colonne a destra sono il rapporto con il peso corporeo dei sollevamenti calcolati su tutto il campione e sui primi 5 più bravi.
E' interessante notare come i rapporti non siano costanti fra loro, ma abbiano un picco intorno alla categoria 81Kg. Mi sarei aspettato un andamento decrescente, invece di un comportamento simile: all'aumentare del peso corporeo la forza relativa diminuisce.
Invece, in questo caso, le categorie centrali sono più forti di quelle estreme, che siano tutti gli atleti o solo quelli più bravi.
Sarebbe ulteriormente interessante uno studio dei dati dei primi due, o dei primi e basta, o dei record per ogni categoria. Ma questa non è una tesi universitaria, ma solo un modo di passare il tempo.
Potrei ipotizzare che le variazioni in diminuzione di peso corporeo rendano più problematico un esercizio come la panca, ma... è una ipotesi non supportata da nulla, e magari la spiegazione è che c'è un errore nel metodo scelto, nel campione di riferimento.
E qui, finalmente, metto una pietra sopra una questione che mi ha sempre interessato: determinare una scala di misura OGGETTIVA per dire “sono bravo” o “faccio pena”.
(Squillino le trombe, please)
Qui c'è la risposta!
Questo è un articolo per i nerd dei topi da biblioteca, quelli con gli occhiali più spessi di tutti. Non è nemmeno un pezzo per fare colpo sulle donne, perciò i grossi possono non leggere.
L'articolo di Ado sul ranking è stato illuminante, perchè mi ha fornito un sacco di idee incredibili, e questo pezzo è la continuazione e conclusione di quest'altro
In pratica Ado ha scartabellato sul web e ha trovato la Raw Powerlifting Federation, una federazione americana di PL dove non sono ammesse attrezzature tipo corpetti, maglie e fasce. Il powerlifting raw (raw – grezzo, cioè senza “nulla addosso” a differenza di quello geared – attrezzato) è più vicino ai movimenti da palestra dato che si tratta di una codifica tramite regolamento delle alzate classiche da palestra, panca, squat, stacco.
Mi raccomando, non voglio innescare polemiche idiote sull'uso dell'attrezzatura (solitamente da parte di chi manco l'ha mai usata ma che pone la discussione come se questa roba fosse “barare”). Io ho usato tutto il set di roba da PL, l'ho usato e lo riutilizzerò, ho un rapporto di amore e odio fortissimo proprio perchè usare questa roba è difficile e complicato. Il PL dell'IPF è geared, con tutte le abilità per usare questi strani tools. Un lifter che usa l'attrezzatura deve avere una abilità in più, non in meno rispetto a un lifter che non la usa.
Però le classifiche geared non ci aiutano a trovare statistiche utilizzabili in palestra, perchè... c'è l'attrezzatura e il tizio da palestra... non la usa.. La Raw Powerlifting Federation viene al caso nostro per fare un po' di conti: mi sono scaricato i ranking del 2005, 2006, 2007 in modo da avere una piccola base dati su cui lavorare.
Poi un bel po' di artigianato informatico: estrazione delle tabelle da .pdf a .xls, preparazione dei dati, un po' di minimi quadrati e di funzioni approssimanti, una spruzzatina di risolutore di Excel che è uno strumento fantastico, pacchi di tabelle, grafici colorati per fare scena. Et voilà, la parvenza di uno studio scientifico che sembra uno studio scientifico...
Quelli che vogliono solo il risultato finale possono leggere il paragrafo Tabellina e Graficino, e capire subito se “sono forti”
Regole generali
Le regole per le tre alzate di questa federazione sono praticamente identiche a quelle IPF, che sono severe e rendono le alzate molto impegnative. In pratica, 100Kg di squat e 80Kg di panca seguendo questo regolamento non sono risultati che capitano per una botta di culo (è un tecnicismo, non so se è chiaro il concetto di botta di culo), ma sono sicuramente tutti meritati.
Brevemente, cco a cosa dovete essenzialmente attenervi:
- Nella panca e nello squat il movimento inizia su comando di qualcuno, pertanto fatevi dare il via da un amico, che deve farvi partire quando siete completamente fermi e stabili
- Nello squat dovete scendere fino ad avere il punto superiore del ginocchio sopra la cresta iliaca, oppure, in un'altra formulazione, deve essere evidente che il femore dalla parte dell'anca è circa 5 centimetri più basso che dalla parte del ginocchio (ok, non è la regola ma... dài... fare così va bene)
- Nella panca dovete appoggiare sullo schienale con le spalle e la parte alta delle chiappe, i piedi devono essere completamente a contatto con il suolo, l'apertura massima delle mani è di 81 centimetri misurati fra gli indici (non sto a dire che il centro del bilanciere deve corrispondere con il centro del vostro naso...)
- Nella panca si appoggia il bilanciere sul petto e si riparte su comando, perciò fatevi dare il via (o press) da un vostro amico che dovrà farvi ripartire dopo una evidente pausa al petto
- Nello stacco non dovete infilare le ginocchia sotto il bilanciere, e dovete riappoggiare su comando.
- Tutti i movimenti sono validi se sempre in una stessa direzione e simmetrici, perciò non è possibile che il bilanciere torni indietro, anche se si può fermare, né avere il bilanciere storto
- Tutti i movimenti si chiudono ad articolazioni bloccate, e ci deve essere qualcuno che vi dice che l'alzata è finita, verificando che siate nella posizione finale in maniera stabile.
Però per confrontarvi con quello che scriverò dovete seguire queste regole, perchè sono quelle seguite dalle persone da cui ho ricavato le statistiche.
Una domanda a cui è difficile rispondere
Una domanda interessante è questa: sulla base del mio peso, quale è un “buon risultato” nelle tre alzate classiche da palestra?
Il riferimento al proprio peso corporeo è necessario per equiparare i risultati: uno di 100Kg solleverà più Kg rispetto a uno di 50Kg, e serve un criterio di confronto.
Come risposta non ci sono altro che i numerelli di McRobert, da cui viene che un buon risultato è dato dal 150%, 200%, 250% del proprio peso corporeo rispettivamente in panca, squat, stacco.
Se io peso 80Kg, un ottimo risultato in una garetta semi-seria in palestra sarà pertanto dato dalle seguenti alzate: 120-160-200.
E' così? O c'è qualcosa che non funziona bene? Mmmmm a senso tutti dopo un po' capiamo che c'è qualcosa che non gira bene.
Se pesassi 70Kg l'equivalente sarebbe 105-140-175, se pesassi 90Kg l'equivalente sarebbe 135-180-225. Stiamo parlando di persone di 70Kg, 80Kg, 90Kg “muscolose” allo stesso modo, ma risulta evidente nell'esperienza in palestra che è più facile vedere uno di 70Kg fare 105Kg di panca che uno di 90Kg farne 135Kg.
Il peso relativo è cioè un primo approccio al problema, ma mostra abbastanza velocemente dei limiti importanti.
Il problema
Dopo un po' che si bazzica l'ambiente si scoprono i coefficienti Wilks che in pratica cercano di equiparare le prestazioni di atleti di corporature diverse. I risultati sono molte volte inaspettati, e chi non è abituato a maneggiarli di solito contesta (perchè in pratica i coefficienti “avvantaggiano” quelli pesanti).
Noi ricostruiremo adesso un po' di coefficienti, diciamo i coefficienti di LittlePavel, così non ci confondiamo..
Alla fine fornirò un sacco di tabelline simpatiche, e potrete scordarvi di tutta questa pallosità, però come diceva il mio professore di Analisi, “almeno una volta nella vita dovete vedere perchè certe cose funzionano”. Vediamo la teoria.
La regola del peso relativo prevede che variazioni lineari di peso corporeo comportino variazioni lineari nella forza, cioè se Tizio pesa 10Kg più di Caio, i 10Kg diventano 15Kg in più di panca, perchè una panca “forte” è data dal 150% del proprio peso corporeo, e questo vale anche per tutte le variazioni.
Ora vi chiedo di seguire un ragionamento di principio, che però è la spiegazione che viene utilizzata in questi casi, supportata da evidenze empiriche riconosciute.
Sappiamo che peso corporeo e il relativo volume siano fra loro proporzionali (quello strano simbolo fra P e V)tramite la densità corporea, ma il volume sarà proporzionale a sua volta ad una lunghezza al cubo. Perciò il peso e la lunghezza sono proporzionali tramite un legame non lineare.
Sappiamo che la forza è proporzionale alla sezione muscolare, che a sua volta è proporzionale ad una lunghezza al quadrato. Sostituendo alla lunghezza il precedente risultato si ottiene che la forza non è proprozionale al peso tramite un legame lineare, ma non lineare.
Lo so che tutta questa trattazione sa di magia matematica, perchè è labile il passaggio verso la lunghezza. E' importante notare che deve comunque esistere un legame fra lunghezza di un muscolo, suo volume e sua sezione trasversa: per quanto possa essere complessa questa legge, sostituendola nelle formule si ottiene che la forza è comunque proporzionale al peso tramite un legame non lineare, non alterando il senso del risultato.
A senso (vi chiedo di usare molta visualizzazione) uno di 100Kg non ha il bicipite il doppio di quello di uno di 50Kg, perciò fra peso e sezioni muscolari (perciò forza) non c'è un legame di proporzionalità lineare.
Un po' di dati
Ho estratto i risultati di 338 atleti che hanno concorso in gare complete, suddivisi in varie categorie di peso in questo modo:
Le categorie sono le conversioni in Kg dell'equivalente in libbre, per questo non ci ritroviamo con le nostre, lo stesso per le alzate.
Ecco il grafico delle alzate per categoria
Per ogni categoria di peso riporto tutte le alzate dei vari atleti, per questo compaiono tutte quelle strisce verticali.
Non sono i dati che vorrei, in quanto avrei preferito per ogni alzata il peso reale dell'atleta e non la sua categoria, ma questo passa il convento e ci adatteremo. Del resto non è che dobbiamo mandare lo shuttle in orbita e un errore non ucciderà nessun astronauta.
Posso adesso operare in questo modo:
- Per ogni categoria e per ogni tipo di alzata (panca, squat e stacco) calcolo la media di tutti i valori. In pratica passo dalle “strisce di punti” sui grafici a dei punti (uno per striscia)
- Calcolo il rapporto di questi numeri con il peso della categoria stesso, determinando pertanto la percentuale di peso corporeo sollevato
Se questo è il concetto, il procedimento sarà differente perchè cercherà una curva che approssimi i dati al meglio possibile, in modo da potermi calcolare i valori anche per pesi di atleti non contemplati nelle categorie.
Sono necessarie delle considerazioni sul campione di riferimento.
Notate come le categorie più basse abbiano anche molti risultati... sorprendentemente bassi. Del resto, chi sono queste persone? Boh... magari gente alle primissime armi. In più la categoria inferiore mette tutti insieme, sia quelli al limite, sia quelli 20Kg sotto.
Come scelta, perciò, elimino dall'analisi le categorie inferiori a 66Kg e superiori a 99Kg. In pratica, considero un intervallo di peso fra 66 e 99Kg che comprende quello del palestrato medio.
Non conoscendo la “qualità” degli atleti, suppongo che a queste gare partecipino persone di tutti i tipi (leggendo i risultati non può che essere così), tutti insieme: sia quello con 200 di squat a 80Kg, sia quello con 120...
Per evitare una dispersione dei dati considero per ogni gara su 3 alzate solo i migliori 5 partecipanti che di solito lottano tutti in un intervallo di pesi abbastanza contenuto.
Comunque, ho effettuato i confronti in una doppia analisi, considerando tutti gli atleti delle categorie interessate, sia i primi 5 di ogni manifestazione. Ho approssimato i dati con queste curve: lineare, potenza, esponenziale, parabolica, e ho scelto la curva approssimante migliore.
Spero che vi basti questo come versione corta della descrizione metodologica, perchè quella lunga è più mortale di una nube di Yprite.
Analisi della panca
Vi illustro comunque un risultato parziale, per la panca, tanto per avere un'idea del procedimento. Consideriamo la tabella in alto: la colonna Kg sollevati contiene le medie per ogni categoria dei sollevamenti effettuati, le altre i dati approssimati. La funzione approssimante che vince il tapiro è la “parabola”, non mi voglio buttare in considerazioni fisiologico-fantascientifiche sul perchè la parabola approssima la curva meglio dell'esponenziale.
Perciò ho una curva che approssima i miei dati e che allo stesso tempo mi permette di ottenere dati significativi anche per un peso di 68Kg, di 95Kg e così via.
La tabella in basso è il risultato considerando i primi 5 di ogni gara, anche in questo caso la “parabola” vince.
Nella tabella ho riportato i valori delle alzate per categoria, sia per l'analisi su tutto il campione che per quello limitato ai primi 5 di ogni manifestazione. Si nota come le medie dei “più bravi” siano maggiori dell'intero campione, una conferma di quello che ci aspettavamo.
Il maggiore incremento si ha nella categoria 67Kg, dove vi è una differenza di 5Kg. Questo significa che c'è molta differenza, in categoria 67Kg, fra quelli più bravi e tutti gli altri. I dati, però, non ci dicono perchè ciò avvenga.
Più interessante è calcolare il rapporto fra i pesi sollevati e il peso corporeo. Nella tabella le ultime due colonne a destra sono il rapporto con il peso corporeo dei sollevamenti calcolati su tutto il campione e sui primi 5 più bravi.
E' interessante notare come i rapporti non siano costanti fra loro, ma abbiano un picco intorno alla categoria 81Kg. Mi sarei aspettato un andamento decrescente, invece di un comportamento simile: all'aumentare del peso corporeo la forza relativa diminuisce.
Invece, in questo caso, le categorie centrali sono più forti di quelle estreme, che siano tutti gli atleti o solo quelli più bravi.
Sarebbe ulteriormente interessante uno studio dei dati dei primi due, o dei primi e basta, o dei record per ogni categoria. Ma questa non è una tesi universitaria, ma solo un modo di passare il tempo.
Potrei ipotizzare che le variazioni in diminuzione di peso corporeo rendano più problematico un esercizio come la panca, ma... è una ipotesi non supportata da nulla, e magari la spiegazione è che c'è un errore nel metodo scelto, nel campione di riferimento.
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