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yates e soprattutto mentzer non si sono mai allenati con la monoserie....
neanche gli passava per l'anticamera del cervello.....si allenavano almeno 5 volte a sett...
il cedimento lo raggiungevano dopo 4-5 set......progressivamente + pesanti
in alcuni esercizi invece ad ogni set...(stripping per le spalle...ecc...)
Nel video Blodd and guts Yates fa un po' di serie di avvicinamento e UNA serie tirata, a volte con delle forzate, per esercizio.
Tu come lo sai che si allenava con piu' serie "effettive"?
Eagle
Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza.
NEUROPROLOTERAPIA - la nuova cura per problemi articolari e muscolari. Mininvasiva ma soprattutto, che funziona! kluca64@yahoo.com
quanto più il tasso proteico (le fibre hanno un ruolo attivo ma non preminente) si abbassa durante il lavoro, tanto maggiore sarà la supercompensazione proteica durante il recupero, con le conseguenze positive sull'ipertrofia.
Se ci facciamo caso, tutti i lavori effettuati dai bber conducono a questa definizione.
carichi sufficientemente elevati, inserimento di tecniche in grado di richiedere grandi quantità di energia, le ripetizioni annullano il livello di energia, questo determina un rallentamento della sintesi delle proteine. La demolizione supera l'approvvigionamento e il contenuto muscolare di proteine cala inesorabilmente (pensiamo ad uno stripping, oppure ai mezzi colpi). Un calo evidente significa un ristabilimento ed una sovracompensazione potenzialmente superiore delle proteine durante il recupero.
se andassimo a verificare il tasso di azoto (indice di consumo proteico), presente nel sangue dopo ripetizioni condotte con carichi del 25-50-75% del massimo, potremmo notare che il tasso di azoto è maggiore con i carichi più pesanti.
Ma, per confermare quanto già espresso con i lavori di pura forza, se le tensioni muscolari sono massimali, allora la somma totale del lavoro sarebbe poco elevata, ovvero avrebbe una durata troppo breve per garantire delle variazioni importanti.
Per riprendere un intervento di paolino, nel caso di un bber il suo allenamento è basato esclusivamente sull'intensificazione dei processi metabolici intramuscolari (v.m.zaciorskij)
Yates si faceva monoserie,ma di 3-4 esercizi.
Mentzer non credeva nelle diverse angolazioni per cui faceva 2 esercizi con 2 serie tirate per esercizio, alla fine sono sempre 4-5 serie vere per i gruppi grossi per entrambi, solo che yates, e sono d'accordo con lui, faceva anche 4 esercizi invece di fare solo squat e pressa o solo bench.
Infine Mentzer aborrendo l'estensione del lavoro, giustificava solo negative e forzate, lo stripping assolutamente no.
strano il mentzer.
iuno dei suo video, tra l'altro girato in italia, sembrava dalle tecniche fatte fare contraddire fondamentalmente il principio ispiratore dell'HD.
quanto più il tasso proteico (le fibre hanno un ruolo attivo ma non preminente) si abbassa durante il lavoro, tanto maggiore sarà la supercompensazione proteica durante il recupero, con le conseguenze positive sull'ipertrofia.
Se ci facciamo caso, tutti i lavori effettuati dai bber conducono a questa definizione.
carichi sufficientemente elevati, inserimento di tecniche in grado di richiedere grandi quantità di energia, le ripetizioni annullano il livello di energia, questo determina un rallentamento della sintesi delle proteine. La demolizione supera l'approvvigionamento e il contenuto muscolare di proteine cala inesorabilmente (pensiamo ad uno stripping, oppure ai mezzi colpi). Un calo evidente significa un ristabilimento ed una sovracompensazione potenzialmente superiore delle proteine durante il recupero.
se andassimo a verificare il tasso di azoto (indice di consumo proteico), presente nel sangue dopo ripetizioni condotte con carichi del 25-50-75% del massimo, potremmo notare che il tasso di azoto è maggiore con i carichi più pesanti.
Ma, per confermare quanto già espresso con i lavori di pura forza, se le tensioni muscolari sono massimali, allora la somma totale del lavoro sarebbe poco elevata, ovvero avrebbe una durata troppo breve per garantire delle variazioni importanti.
Per riprendere un intervento di paolino, nel caso di un bber il suo allenamento è basato esclusivamente sull'intensificazione dei processi metabolici intramuscolari (v.m.zaciorskij)
In realta' quel poco o tanto che c'e' di scientifico va contro la tesi che bisogna distruggere tessuto per poterlo supercompensare.
TUTTI gli aiuti ergogenici NOTI, sia legali che non, RIDUCONO il catabolismo muscolare da lavoro. Quindi lo stimolo, probabilmente, NON E' nella distruzione catabolica, ma in qualche altro fattore che innesca la risposta ipertrofica.
Ci sono, lo scrivo per completezza, TEORIE su alcune sostanze che rendono il muscolo piu' suscettibile ai danni da lavoro, che in alcuni casi hanno dimostrato una azione anabolica. Ma queste sono teorie, le altre sono convalidate.
La maggior parte dei beveroni, pre, peri e post wo mirano infatti a modificare la situazione metabolico ormonale in modo da ridurre, tra le altre cosa, il catabolismo muscolare.
Se il gioco fosse: ti alleni e distruggi il muscolo, e piu' lo distruggi meglio e', allora sarebbe molto proficuo allenarsi a digiuno e stanchi, in modo da poter fare solo poche serie per avere un gran catabolismo, poi rimpinzarsi per benino e si avrebbero risultati facilmente. Una specie di hunting pig-out rivisitato. Nella pratica la maggior parte degli atleti di successo cerca piuttosto di mettere a punto strategie anti cataboliche, in modo da minimizzare questi danni da allenamento.
Da qui la mia ipotesi che sia qualche altro fattore lo stimolo alla supercompensazione, non il catabolismo.
Eagle
Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza.
NEUROPROLOTERAPIA - la nuova cura per problemi articolari e muscolari. Mininvasiva ma soprattutto, che funziona! kluca64@yahoo.com
Devi considerae sempre il cedimento, sono gli ultimi colpi che chiamano le II. Lo schema cumulativo che dici funge da questo punto di vista più con i rest di 30" con 120" fai ogni volta come i gamberi.
Questa considerazione mi da l'occasione per uno spunto di riflessione.
In realtà non è affatto detto che siano solo gli ultimi "colpi" a reclutare le fibre di tipo II. Pare che il reclutamento spaziale delle fibre (cioè la capacità di attivare nuove unità motorie) dipenda non solo dall'entità del carico, ma anche dalla velocità di esecuzione della rep. Queste osservazioni hanno suggerito che il reclutamento spaziale sia più propriamente legato alla potenza muscolare di lavoro, piuttosto che al carico fine a se stesso e possa essere tanto maggiore quanto più vicini si è alla potenza massimale estrinsecabile. In questo contesto, quindi, potrebbero avere senso lavori con carichi intermedi, ma elevate velocità di esecuzione (fino all'esplosività) poiché questi avrebbero la capacità di portare all'attivazione di fibre II (di fatto le maggiormente ipertrofizzabili) prima del completo reclutamento di quelle I.
Ma, ancora una volta, non si può prescindere dal livello di forma del soggetto. La difficoltà maggiore, per un avanzato, consiste, probabilmente, nel raggiungere una adeguata capacità di reclutamento temporale, cioè la capacità di reclutare un sempre maggior numero di unità motorie nel medesimo tempo. Anche per questo tipo di adattamento sembra essere significativa la velocità di esecuzione, oltre che il carico vinto e, quindi, ancora una volta, la potenza di lavoro estrinsecata. In questo modo, infatti, si può allenare la frequenza di trasmissione degli impulsi motori attraverso le fibre (che è l'ultima fase di miglioramento del sistema nervoso) e quindi la sincronizzazione.
Troppo spesso, insomma, ci si concentra sul carico e i parametri dell'allenamento più direttamente collegati ad esso (intensità, densità, ...), ma si trascurano altri parametri, come la durata, che via via potrebbero assumere sempre più valore man mano che il livello di adattamento e forma fisica/sportiva cresce nel tempo.
Last edited by richard; 21-05-2008, 23:37:12.
Motivo: misprints
Scusate l'intrusione; questo diario è bellissimo e molto tecnico. Proprio quel che mancava da tempo. Grazie Quaglia per averlo iniziato e a tutti gli altri per i loro interventi. Mi iscrivo molto molto volentieri. Ciao.
si comincia con le disserzioni chimico fisiche dell'allenamento??? a me viene il mal di testa a pensarci...mi chiedo se veramente sia quello il graal dell'allenamento e non solo tante parole e concetti, anche corretti x mascherare gli effetti di altro.
forse è meglio tenersi bassi e configurare abbinamenti muscolari e di esercizi e formulare un volume adeguato di allenamento.
Originariamente Scritto da Gandhi
Ma perché devo subire questi insulti gratuiti da dr.morte e Thebeast ? Bah, non avete altro di meglio da fare ?
Nel video Blodd and guts Yates fa un po' di serie di avvicinamento e UNA serie tirata, a volte con delle forzate, per esercizio.
Tu come lo sai che si allenava con piu' serie "effettive"?
Eagle
ho letto tantissimo materiale su mentzer....e ho visto anche i pochi video
cioò perchè quando ripresi gli allenamenti dopo un paio d'anni di stop mi avvicinai all'allenamento abbreviato in stile heavy duty 2...ottenni poco e niente...poi mi dissi ma come si allenava mentzer veramente?
e capiì che stavo facendo troppo poco....
cominciai a raddoppiare volume e frequenza e irisultati arrivarono molto prima e molto + sostanziosi....
ma poi si fermarono...
da 2 anni mi alleno solo per la forza...e mi piace di +
In realta' quel poco o tanto che c'e' di scientifico va contro la tesi che bisogna distruggere tessuto per poterlo supercompensare.
TUTTI gli aiuti ergogenici NOTI, sia legali che non, RIDUCONO il catabolismo muscolare da lavoro. Quindi lo stimolo, probabilmente, NON E' nella distruzione catabolica, ma in qualche altro fattore che innesca la risposta ipertrofica.
Ci sono, lo scrivo per completezza, TEORIE su alcune sostanze che rendono il muscolo piu' suscettibile ai danni da lavoro, che in alcuni casi hanno dimostrato una azione anabolica. Ma queste sono teorie, le altre sono convalidate.
La maggior parte dei beveroni, pre, peri e post wo mirano infatti a modificare la situazione metabolico ormonale in modo da ridurre, tra le altre cosa, il catabolismo muscolare.
Se il gioco fosse: ti alleni e distruggi il muscolo, e piu' lo distruggi meglio e', allora sarebbe molto proficuo allenarsi a digiuno e stanchi, in modo da poter fare solo poche serie per avere un gran catabolismo, poi rimpinzarsi per benino e si avrebbero risultati facilmente. Una specie di hunting pig-out rivisitato. Nella pratica la maggior parte degli atleti di successo cerca piuttosto di mettere a punto strategie anti cataboliche, in modo da minimizzare questi danni da allenamento.
Da qui la mia ipotesi che sia qualche altro fattore lo stimolo alla supercompensazione, non il catabolismo.
Eagle
condivido.
allenarsi a digiuno e stanchi non sarebbe un comportamento corretto, in questo caso infatti stimolando una condizione di stress nell'organismo con abbassamento delle riserve energetiche, il lavoro in sala pesi (o dove si vuole) non sarebbe garantito nel pieno delle energie e nessuno sarebbe così folle da aggiungere grande stress(allenamento in condizione di iponutrizione e con limiti energetici) a stress.
In questo caso avrebbe invertito i processi naturali dell'organismo quali sono quelli di affrontare con pienezza l'allenamento, indurre catabolismo di sostanze attraverso l'allenamento proficuo data la piena energia disponibile, quindi attendere la fase anabolica di compensazione.
Nessuno cresce muscolarmente allenandosi in condizioni di stanchezza e pensando poi di crescere mangiando tanto dopo.
sarebbe una strategia pienamente catabolica e non anticatabolica.
l'azione corretta deve prevedere all'opposto una condizione di inizio allenamento in piena disponibilità energetica, questo per ottenere il massimo dalla condizione anabolica di compensazione, e il minimo dal dispendio catabolico.
hai ragione.
io non sono in grado di farlo, è come cercare di vestire quaglia con un nuovo abito senza conoscere misure e gusti personali sul taglio, colore e misure.
Quando si parla di esaurimento cosa intendiamo?
Se si intende che non si riesce piu' a proseguire con QUEL peso, e' un esaurimento "fittizio", nel senso che e' neurologico per carichi alti, metabolico da lattato per carichi inferiori.
Concordo. Ho già cercato di esprimere più volte questa idea. Nel secondo caso io parlerei di congestione, più che di cedimento.
Per l'esaurimento "nervoso" ci sono dei tempi che paiono definiti (mediamente ovvio) per i diversi tipi di fibre. Se hai attivato a "stancato" (= fatto lavorare, non necessariamente all'esaurimento, visto che non e' neanche chiaro cosa sia) le fibre ad alta soglia, PARE che queste richiedano tempi lunghi, dell'ordine di 3-5 minuti, per poter essere attivate ancora. Nel senso che quelle fibre, almeno io l'ho capita cosi', se riprendi il lavoro PRIMA che siano riprese, NON si contraggono. Almeno al loro abituale voltaggio di attivazione. Per contrarle hai bisogno di alzare questo voltaggio = ti bruci il sistema nervoso.
Questo non toglie che se ne possono attivare altre, magari anche altre a soglia ancora piu' elevata.
Il punto, da quello che mi è parso di capire, è proprio questo; perchè c'è bisogno di un volume "adeguato" per "crescere"? Proprio perchè solo così di riesce a stancare una buona % di fibre. E' chiaro che alcune fibre necessitano di tempi di recupero discreti, ma nel frattempo altre verranno reclutate. Se dispongo di un carico non inferiore al 70% 1RM (giusto per dirne uno...) dovrei essere in grado di reclutare le fibre maggiormente ipertrofizzabili (presumibilmente le IIa); se oltre a ciò eseguo questo tipo di lavoro per un numero sufficiente di volte (volume) allora è molto probabile (o, quantomeno, auspicabile) che abbia fatto un lavoro adeguato per lo stimolo ipertrofico.
In questo senso lavorare col buffer, teoricamente, ha molto senso.
Via via che passano le serie "alzi" il livello di fibre coinvolte, fino ad arrivare a tirarle in gioco, e possibilmente anche averle fatte lavorare un po', visto il volume totale di lavoro elevato, tutte o quasi.
Se invece fai una prima serie da 10 rep all'esaurimento, avrai tirato in ballo, ammesso che tu ti sia riscaldato bene a livello neurologico e quindi sia "coordinato" a sufficienza per riuscirci, tutte le fibre possibili o quasi. Se riposi 30 secondi quelle a piu' alta soglia di attivazione sono ancora cotte neurologicamente,nel senso che la placca motrice non si aziona. Quindi vai a colpire soprattutto le fibre ad attivazione piu' bassa.
Qui non sono affatto daccordo. O, quantomeno, l'affermazione è poco chiara.
Se con quanto detto intendi dire che ho reclutato tutti i tipi di fibre possibili, allora potrebbe anche essere plausibile, ma se intendi un tipo di reclutamento spaziale, come lo chiama richard, ovvero una quantità "discreta" di fibre, allora non penso sia affatto così.
Una rep da 10 tirata "ad esaurimento", ovvero, per quanto appena detto, una rep lattacida di congestione, non recluta, a mio avviso, le fibre più iprertrofizzabili in assoluto (le IIb), dal momento che il carico sostenuto non è sufficiente, indi per cui il senso di effettuare serie da 10 reps a congestione con recuperi brevi, è di esaurire in fretta le scorte energetiche, e di effettuare, di conseguenza, un lavoro esclusivamente metabolico.
A cosa può servire ciò? Forse in un contesto di definizione per via dell'esaurimento delle scorte di glicogeno? Sarebbe interessante discuterne, se magari tu (Eagle) o menez o richard ci dessero una mano.
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