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Grazie per il suggerimento, ho già provato un approccio da PL in passato ma allo stato attuale non ho le ginocchia e la schiena in condizioni da poter pensare di utilizzare carichi submassimali, o perlomeno di poter calcolare un peso da usare...e usare quello. Adesso mi arrangio con quello che riesco, se sento il ginocchio dolorante uso il massimo peso che riesco a gestire in quelle condizioni e incrocio le dita.
Baldo21.
L'approccio che suggerisci non lo posso considerare per diversi motivi. Il primo è che uno stratagemma come quello è fortemente sottoallenante rispetto a quello a cui sono abituato. Tutti parlano di sovrallenamento (per forza, è più comodo), ma dell'allenarsi al di sotto delle proprie possibilità non lo considera mai nessuno. Ragazzi di 25 anni che hanno paura di sovrallenarsi se stanno in palestra più di 60 minuti (doccia compresa) fanno sorridere se si pensa ai ginnasti che si allenano tutto il giorno. E che sono il doppio dei 25enni citati adesso.
Quello che penso sullo scarico l'ho già scritto più e più volte, bastano gli scarichi che malattie, lavoro e imprevisti ci causano senza pensare di doverlo addirittura programmare. E se dopo una settimana di scarico ti ammali?
Saluti,
su questo punto concordo.
io non scarico quasi mai,ci pensa già la vita a farmi scaricare
"Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."
Grazie per il suggerimento, ho già provato un approccio da PL in passato ma allo stato attuale non ho le ginocchia e la schiena in condizioni da poter pensare di utilizzare carichi submassimali, o perlomeno di poter calcolare un peso da usare...e usare quello. Adesso mi arrangio con quello che riesco, se sento il ginocchio dolorante uso il massimo peso che riesco a gestire in quelle condizioni e incrocio le dita.
Baldo21.
L'approccio che suggerisci non lo posso considerare per diversi motivi. Il primo è che uno stratagemma come quello è fortemente sottoallenante rispetto a quello a cui sono abituato. Tutti parlano di sovrallenamento (per forza, è più comodo), ma dell'allenarsi al di sotto delle proprie possibilità non lo considera mai nessuno. Ragazzi di 25 anni che hanno paura di sovrallenarsi se stanno in palestra più di 60 minuti (doccia compresa) fanno sorridere se si pensa ai ginnasti che si allenano tutto il giorno. E che sono il doppio dei 25enni citati adesso.
Quello che penso sullo scarico l'ho già scritto più e più volte, bastano gli scarichi che malattie, lavoro e imprevisti ci causano senza pensare di doverlo addirittura programmare. E se dopo una settimana di scarico ti ammali?
Saluti,
Su questo sono totalmente daccordo!
"Ho rivestito il petto con la cotta di maglia, l'anima con l'armatura della fede, non temo né l'uomo né il demonio"
Originariamente Scritto da Sean
Ciò che si indirizza verso l'alto ordina, ciò che si indirizza verso il basso disgrega.
L'allenamento deve essere qualcosa di produttivo e faticoso, ma, secondo me, dovrebbe essere uno stimolo, non uno stress.
Vero...però ricordiamoci che la capacità di recupero non è fissa, ma è un paramentro allenabile e migliorabile nel tempo. Finora nessuno dei guru alla moda sembra aver affrontato la questione, sottolineando come possiamo aumentare forza, massa, definizione, capacità aerobica. Ma il recupero mai.
La mia scheda vedila come un crescendo, non è ovviamente il programma con il quale sono "nato" ma é quello a cui sono arrivato a piccoli passi.
Vero...però ricordiamoci che la capacità di recupero non è fissa, ma è un paramentro allenabile e migliorabile nel tempo. Finora nessuno dei guru alla moda sembra aver affrontato la questione, sottolineando come possiamo aumentare forza, massa, definizione, capacità aerobica. Ma il recupero mai.
La mia scheda vedila come un crescendo, non è ovviamente il programma con il quale sono "nato" ma é quello a cui sono arrivato a piccoli passi.
Saluti,
In pratica frequenza fissa e carico di lavoro che cresce?
Grazie per il suggerimento, ho già provato un approccio da PL in passato ma allo stato attuale non ho le ginocchia e la schiena in condizioni da poter pensare di utilizzare carichi submassimali, o perlomeno di poter calcolare un peso da usare...e usare quello. Adesso mi arrangio con quello che riesco, se sento il ginocchio dolorante uso il massimo peso che riesco a gestire in quelle condizioni e incrocio le dita.
Baldo21.
L'approccio che suggerisci non lo posso considerare per diversi motivi. Il primo è che uno stratagemma come quello è fortemente sottoallenante rispetto a quello a cui sono abituato. Tutti parlano di sovrallenamento (per forza, è più comodo), ma dell'allenarsi al di sotto delle proprie possibilità non lo considera mai nessuno. Ragazzi di 25 anni che hanno paura di sovrallenarsi se stanno in palestra più di 60 minuti (doccia compresa) fanno sorridere se si pensa ai ginnasti che si allenano tutto il giorno. E che sono il doppio dei 25enni citati adesso.
Quello che penso sullo scarico l'ho già scritto più e più volte, bastano gli scarichi che malattie, lavoro e imprevisti ci causano senza pensare di doverlo addirittura programmare. E se dopo una settimana di scarico ti ammali?
Saluti,
Lo scarico però può essere utile anche per il recupero delle articolazioni(che ne pensi?)...
Grazie per il suggerimento, ho già provato un approccio da PL in passato ma allo stato attuale non ho le ginocchia e la schiena in condizioni da poter pensare di utilizzare carichi submassimali, o perlomeno di poter calcolare un peso da usare...e usare quello. Adesso mi arrangio con quello che riesco, se sento il ginocchio dolorante uso il massimo peso che riesco a gestire in quelle condizioni e incrocio le dita.
Baldo21.
L'approccio che suggerisci non lo posso considerare per diversi motivi. Il primo è che uno stratagemma come quello è fortemente sottoallenante rispetto a quello a cui sono abituato. Tutti parlano di sovrallenamento (per forza, è più comodo), ma dell'allenarsi al di sotto delle proprie possibilità non lo considera mai nessuno. Ragazzi di 25 anni che hanno paura di sovrallenarsi se stanno in palestra più di 60 minuti (doccia compresa) fanno sorridere se si pensa ai ginnasti che si allenano tutto il giorno. E che sono il doppio dei 25enni citati adesso.
Quello che penso sullo scarico l'ho già scritto più e più volte, bastano gli scarichi che malattie, lavoro e imprevisti ci causano senza pensare di doverlo addirittura programmare. E se dopo una settimana di scarico ti ammali?
Non avendo lo stimolo per allenarmi in funzione di una gara (sono troppo vecchio, scorbutico e occupato per fare finta di amare quel genere di evento), mi sono reso conto che il mio stile di allenamento attuale è ben al di sotto di quello dei miei tempi d'oro.
Sacrificarmi per voi...mettermi interamente nelle vostre mani grossolane, umili plebei, potrebbe ridarmi il lustro di un tempo
Inoltre non nascondo che una ventata di novità mi farebbe anche piacere, fosse anche per lo shock che avrà il mio fisico nel fare qualcosa di nuovo. Dopo 20 anni credo che me ne sarà grato.
Vero...però ricordiamoci che la capacità di recupero non è fissa, ma è un paramentro allenabile e migliorabile nel tempo. Finora nessuno dei guru alla moda sembra aver affrontato la questione, sottolineando come possiamo aumentare forza, massa, definizione, capacità aerobica. Ma il recupero mai.
Si, parlare di "capacità di recupero" e suo allenamento/ottimizzazione implica, in effetti, estendere il discorso ben oltre i parametri proprii di una programmazione (durata, intensità, volume, frequenza, densità, ...) in senso stretto. Sicuramente non si può prescindere dalla stimolo metabolico conseguente all'alimentazione e, quel che è più arduo, dalla sua interazione con lo stimolo biomeccanico. Il più delle volte, poi, ci si scontra con le peculiarità individuali e legate allo stile di vita che rendono realmente ardua la stesura di una pianificazione in senso lato e che sappia dare il giusto valore a tutte le componenti in ballo.
Purtroppo non è solo questione di carico e frequenza ...
E' l'interazione che regola qualitativamente e quantitativamente (anche questi aspetti, a loro volta, interagenti) l'adattamento e, quindi, anche le capacità di recupero. Frequente invece, come rilevi, la tendenza (facile e opposta) ad "isolare".
Ad ogni modo sottoscrivo la discussione, poiché ritengo che dalla tua esperienza ci possa essere molto da attingere.
Si, parlare di "capacità di recupero" e suo allenamento/ottimizzazione implica, in effetti, estendere il discorso ben oltre i parametri proprii di una programmazione (durata, intensità, volume, frequenza, densità, ...) in senso stretto. Sicuramente non si può prescindere dalla stimolo metabolico conseguente all'alimentazione e, quel che è più arduo, dalla sua interazione con lo stimolo biomeccanico. Il più delle volte, poi, ci si scontra con le peculiarità individuali e legate allo stile di vita che rendono realmente ardua la stesura di una pianificazione in senso lato e che sappia dare il giusto valore a tutte le componenti in ballo.
Purtroppo non è solo questione di carico e frequenza ...
E' l'interazione che regola qualitativamente e quantitativamente (anche questi aspetti, a loro volta, interagenti) l'adattamento e, quindi, anche le capacità di recupero. Frequente invece, come rilevi, la tendenza (facile e opposta) ad "isolare".
Ad ogni modo sottoscrivo la discussione, poiché ritengo che dalla tua esperienza ci possa essere molto da attingere.
B) STACCO 8 - TRAZIONI 12 (20)
___________________________________
-3X10 LAT MACH
-3X10 PULLDOWN
-8X10 STACCO GT
-3X10 REMATORE
-3X10 PULLEY BASSO
C) SQUAT 8 - LENTO 8 - POLPACCI 4 (20)
___________________________________
-8X10 SQUAT
-4X10 LENTO DIETRO
-4X10 LENTO AVANTI
-4X10 POLPACCI
ps. in numeri dopo il nome dell'esercizio indicano il volume.
direi improponibile il gruppo B poi mi sembra assurdo, allora stacco da terra, lat, pulldown, stacco GT 8x10 (), rematore e pulley... il top, anche nell'ordine
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