Il personal trainer secco

[Power clean]

Si, ci sono persone che amano allenare. EnricoPL (anche se non lo ammette ah ah ah) è uno di questi, infatti è molto "didattico" e alle gare è uno spettacolo essere seguiti da lui.

Non è che tu debba essere un campione per allenare dei campioni, ma comunque partecipi ad un circolo virtuoso in cui tu quello che studi lo metti in pratica e lo analizzi dai risultati dei tuoi atleti (qualsiasi sport facciano) ma anche hai voglia di provarlo su te stesso.

Cerco di fare un po' di esempi.

Difficilmente chi viene dalla velocità sarà un grande allenatore di maratoneti. E per allenare un maratoneta da 2 ore e 7' non è che si debba saper correre la maratona in 2 ore e 30'. Ma come fa un allenatore a parlare della crisi del 35° chilometro se non l'ha mai vissuta sulla sua pelle, non sa cosa significa andare in crisi da carenza di carbo?

Come un dietologo che non ha mai fatto una dieta: come fa a spiegare che il paziente avrà dopo un po' una smania da zuccheri? Chiaro, può descriverne i sintomi, ma sarà una visione fredda, senza empatia. Non è richiesto avere crisi da zuccheri per parlarne, ma... aiuta ad essere un dietologo in gamba, no?

E così via, tantissimi esempi. Chiaro che ci sono allenatori che non hanno mai praticato la specialità che allenano. L'allenatore della Ferrari (quella della ginnastica) non è che ha mai fatto le parallele asimmetriche o il corpo libero con la musica... però "vive" l'ambiente.

Ma qui stiamo parlando di pesistica, palestra, bodybuilding. Prima di essere allenatore o PT, uno è stato attratto dai pesi, li ha mossi, li ha apprezzati... come si fa a non aver mai fatto un *****? E' impossibile. E infatti, quello "bravo" che riesce ad allenare la donnina obesa, il ragioniere che vuole socializzare e il ragazzo che vuole pompare, avrà solitamente un fisico muscolato e un livello di forza molto buono e completo.

paolo permettimi condivido il discorso del dietologo però sarebbe dire che per essere un cardiologo bisogna aver preso un infarto o un ortopedico essersi rotto più arti.. forse un dietologo neolaureato può nn sapere esattamente cosa vuol dire stare in una determinata dieta. penso però che un professionista (di qualsiasi campo) la vera esperienza la faccia sui suoi clienti/pazienti più che su se stesso.. anzi "conoscere" solo se stesso secondo me è deleterio nei confronti delle altre persone perchè si potrebbe essere dogmatici in quanto se una cosa ha funzionato/nn funzionato per me lo deve essere anche per le altre persone

[lafettina]

power clean ho bisogno di parlare un po' con te, come possiamo fare?
sacusate l'OT

[thecousin]

Uno specialista polmonare che fuma non mi piace. Avete mai visto le foto dei polmoni con enfisema, o di chi ha il cancro? Ecco... Uno che lavora in certi campi dovrebbe avere idea delle conseguenze e... non fumare

questo dimostra solo che non è furbo, mica che non è preparato come dottore. Tutti i fumatori hanno idea delle conseguenze, non ci vuole la laurea.

[grufo]

...chi SA......FA........lo so è un pò sbrigativa come affermazione.....però...

[menez]

ergo chi fa....sa. Non sempre però.
diciamo che occorrerebbe un certo equilibrio, la conscenza dei propri limiti siano essi culturali, che fisici, permetterà a coloro che umilmente riconoscono tali confini, un lavoro assiduo per colmare le proprie lacune.
Migliorando uno solo di questi aspetti ci renderà claudicanti, non sempre l'esperienza pratica è sufficiente, non sempre l'esperienza culturale-teorica è sufficiente.
Un qualsiasi atleta che lavori il corpo affinchè prevalga la simmetria nei gruppi muscolari fino a raggiungere la "bellezza estetica complessiva",o prevalga la stessa "bellezza prestativa" in un gesto quale possa essere il lanciare, il sollevare, ecc ecc, dovrebbe oltre a lavorare per e sul corpo, dedicarsi al lavoro interiore della conoscenza, rafforzando così il legame indissolubile tra azione e pensiero.

[grufo]

ergo chi fa....sa. Non sempre però.
diciamo che occorrerebbe un certo equilibrio, la conscenza dei propri limiti siano essi culturali, che fisici, permetterà a coloro che umilmente riconoscono tali confini, un lavoro assiduo per colmare le proprie lacune.
Migliorando uno solo di questi aspetti ci renderà claudicanti, non sempre l'esperienza pratica è sufficiente, non sempre l'esperienza culturale-teorica è sufficiente.
Un qualsiasi atleta che lavori il corpo affinchè prevalga la simmetria nei gruppi muscolari fino a raggiungere la "bellezza estetica complessiva",o prevalga la stessa "bellezza prestativa" in un gesto quale possa essere il lanciare, il sollevare, ecc ecc, dovrebbe oltre a lavorare per e sul corpo, dedicarsi al lavoro interiore della conoscenza, rafforzando così il legame indissolubile tra azione e pensiero.

nn ho mai detto che chi FA ..SA.......però cmq preferisco ascoltare uno che fa ed ottiene risultati... che uno che (in genere dice o dicono) che sa tutto e nn fa nulla.....

[dij]

la verità sta sempre nel mezzo (cit.)

[LEE WON DAVE HOUSE]

Secondo me si può essere buoni preparatori se si ha una esperienza indiretta fatta in anni di lavoro su persone che si sono sottoposte a tutto ciò che il trainer gli ha detto.Quindi la mia risposta è che teoricamente si può ascoltare anche il tipo secco ed anoressico...


Dal punto di vista pratico invece la penso diversamente....io nei pochi mesi di palestra nn mi son mai fidato di nessuno visto che alla fine dei 3-4 che ho visto ce ne stava uno con la pancia e che caricava sulla panca si e no quanto me,uno che era uno smilzo assurdo che era 75 kg su 1,85 e l'altro che almeno faceva gare e di cui mi fidavo seppur solo in parte visto che per quanto mi riguarda stando in una palestra un pò misera nn l'ho mai visto allenare persone che avevano avuto grandi risultati e quindi nn sapevo se la sua esperienza era collaudata su altri e nn solo su se stesso.


Se devo dare una risposta generale dico che si può ascoltare tutti ma che nel dubbio si deve ascoltare principalmente se stessi e le reazioni del proprio corpo che nessuno meglio di noi può conoscerle.