Riprendendo la discussione dell'altro post volevo un pò parlare di come intervenire sui gruppi carenti.
Prima di tutto bisogna analizzare la propria situazione e bisogna tener conto di vari fattori per poter agire nel modo corretto.
Ecco cosa si deve valutare:
- storico dei propri allenamenti: almeno gli ultimi 6 mesi
- carichi utilizzati e anzianità di allenamento
- esercizi eseguiti
- tecnica (anche se questo punto dovrebbe essere sottointeso lo metto lo stesso perché abbiamo sempre la presunzione di saper far tutto ma mi spiace dirvelo ma nessuno è perfetto e si possono sbagliare le esecuzioni anche dopo anni di allenamento)
- limitazioni genetiche
- limitazioni strutturali
Se ho dimenticato qualcosa lo aggiungerò in seguito.
Una volta che si hanno in mano un pò di dati si può iniziare a stendere un programma mirato a migliorare i gruppi carenti.
Fare una discussione generale su come programmare è impossibile dato che ci sono troppe variabili in gioco e ci vorrebbe una discussione diversa per ogni singolo individuo.
Si potrebbe discutere invece su quali siano i modi sbagliati di intervenire.
La stragrande maggioranza delle persone è convinta che più lavoro si faccia, più si alleni un muscolo, più esso cresca. Quindi più un soggetto è avanzato, più peso deve sollevare, più serie deve portare a termine e più giorni si deve allenare.
Sfortunatamente non è così. A nessuno viene in mente che è necessario recuperare per poter progredire. Nessuno ha mai sentito parlare di supercompensazione.
Più un atleta è avanzato, maggiori sono i pesi che esso solleva, maggiore sarà il carico di lavoro a cui è sottoposto il fisico di conseguenza maggiori saranno i tempi di recupero.
Ora se già con il normale allenamento non si ottengono risultati che senso ha aumentare carichi e volume di allenamento su dei muscoli che in questo modo non ne vogliono sapere di crescere?
Poi magari discutiamo assieme portando vari esempi.
Prima di tutto bisogna analizzare la propria situazione e bisogna tener conto di vari fattori per poter agire nel modo corretto.
Ecco cosa si deve valutare:
- storico dei propri allenamenti: almeno gli ultimi 6 mesi
- carichi utilizzati e anzianità di allenamento
- esercizi eseguiti
- tecnica (anche se questo punto dovrebbe essere sottointeso lo metto lo stesso perché abbiamo sempre la presunzione di saper far tutto ma mi spiace dirvelo ma nessuno è perfetto e si possono sbagliare le esecuzioni anche dopo anni di allenamento)
- limitazioni genetiche
- limitazioni strutturali
Se ho dimenticato qualcosa lo aggiungerò in seguito.
Una volta che si hanno in mano un pò di dati si può iniziare a stendere un programma mirato a migliorare i gruppi carenti.
Fare una discussione generale su come programmare è impossibile dato che ci sono troppe variabili in gioco e ci vorrebbe una discussione diversa per ogni singolo individuo.
Si potrebbe discutere invece su quali siano i modi sbagliati di intervenire.
La stragrande maggioranza delle persone è convinta che più lavoro si faccia, più si alleni un muscolo, più esso cresca. Quindi più un soggetto è avanzato, più peso deve sollevare, più serie deve portare a termine e più giorni si deve allenare.
Sfortunatamente non è così. A nessuno viene in mente che è necessario recuperare per poter progredire. Nessuno ha mai sentito parlare di supercompensazione.
Più un atleta è avanzato, maggiori sono i pesi che esso solleva, maggiore sarà il carico di lavoro a cui è sottoposto il fisico di conseguenza maggiori saranno i tempi di recupero.
Ora se già con il normale allenamento non si ottengono risultati che senso ha aumentare carichi e volume di allenamento su dei muscoli che in questo modo non ne vogliono sapere di crescere?
Poi magari discutiamo assieme portando vari esempi.
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