sono in stallo!

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    sono in stallo!

    Una frase spesso ricorrente il "sono in stallo! che cosa devo fare?"
    Noi rispondiamo di getto: prenditi alcuni giorni di recupero, perchè lo stallo non è solo una condizione di impasse muscolare, ma spesso è una "dolorosa" ferita interiore vissuta con ansia, nell'attesa che questo "buio prestativo" poi sia superato.
    L'atleta quindi smette di addestrarsi per alcune sedute, è come se il sistema nervoso si ricaricasse, mettiamo la spina e le batterie si ricaricano, così dovrebbe funzionare, ma quanto tempo occorre per ricaricarci? Questa è una prima domanda.
    In realtà, senza alcuna indicazione aggiuntiva, e basandoci su alcune sensazioni soggettive, ci rechiamo in palestra per...vivere un incubo. I carichi medi di prima sono ora percepiti come massimali, i tempi di recupero non sono efficaci, ripartiamo per le serie successive nella condizione vissuta dal maratoneta alle prime armi, frastornato dal chilometraggio...........ma che succede?
    Succede che l'allenamento fino ad ora portato avanti, in realtà non ha funzionato. Qualche elemento della struttura allenante è collassato, producendo un effetto domino. Questo elemento, facente parte dell'intero meccanismo, ha letteralmente minato nel tempo la nostra condizione fisica. Vi sembra possibile? Ebbene, si lo è.
    L'allenamento in palestra non è un'attività ricreativa, o meglio se fosse così, dovrebbe essere ben circoscritta entro confini di salute e di benessere, insommma una visione salutistica, per dirla in termini pratici una approccio "light". Il 99% delle volte, l'allenamento in palestra è "autenticamente vero", ma noi non siamo in grado di comprenderlo, perché è un allenamento in continua evoluzione di carico, intensità e volume.
    Siate quindi prudenti. Raggiungere lo stallo in breve termine, significa aver sbagliato l'interpretazione del progetto allenante. Colpa vostra o del vostro trainer.
    Richiedere troppo nel breve periodo, è il primo errore.
    Il troppo equivale al volume: tante serie, tante reps, poco recupero, soprattutto tra le sedute.
    Ma il troppo, equivale anche al troppo intenso, in genere si tratta di incrementi rapidi del carico.
    Il troppo poi diviene una vera bomba a tempo, quando si associano incrementi di carico e di serie nella stessa seduta......effetto micidiale!
    Alla base dell'equivoco, del "sono in stallo. Che fare?" vi è come sempre un'errata interpretazione del progetto di supercompensazione.



    Se il nostro obbiettivo è la longevità allenante, ovvero procedere per anni senza intoppi nel cammino dell'allenamento, allora dovrò Periodizzare. Non ci sono altre vie, altrimenti perderò le riserve di adattamento e sarò destinato al fallimento.
    Quando si raggiunge lo stallo occorre trovare delle alternative.
    Quando l'atleta è poco esperto, quando non ha esperienza, e il suo allenamento è regolato dalla confusione e da alternanze errate di volume/intensità, allora la situazione è veramente complicata.
    Dal grafico sopra, chiunque comprende un aspetto determinante dell'allenamento:nella fase del recupero, si attua il processo della "rigenerazione".
    Nell'ambiente delle palestre, in genere, si tende a non considerare la "rigenerazione" anche sotto l'aspetto tecnico e psicologico, questo non è valorizzato, né del tutto valutato. Così, per riprendere il discorso iniziale, quando rientrate in palestra dopo che il vostro trainer vi ha "consigliato" di recuperare, e vi accorgete che la tecnica di sollevamento è "sporca" già con carichi medi, oppure che non sono sufficienti 2 minuti per recuperare perchè la vostra concentrazione è "inquinata" da flash improvvisi della mente (agitazione, problemi personali che affiorano improvvisamente mentre spingo il bilanciere), da disattenzioni inusuali, allora non siete pronti per l'allenamento, rientrate nello spogliatoio e tornatevene a casa.
    Un consiglio ricorrente è, "domani recupera, poi dopodomani quasi quasi diminuisci il carico e aumenta le ripetizioni"..ecc ecc.Pensando erroneamente di azzeccare la Programmazione.
    Continuando e perseverando in questo circolo vizioso, così nel breve, si raggiunge uno stallo, un affaticamento non compensato, un affaticamento psicologico.
    Partendo dalla base, queste sono le azioni corrette:
    Il primo passo per non incorrere in un rapido stallo, è l'incremento GRADUALE del carico. Prima regola: aumento prima la frequenza di allenamento, per esempio: da 2 sedute settimanali, passo a 3.
    Poi aumento il volume, cioè il numero di ripetizioni con un dato carico, quindi le serie, infine l'intensità del carico.
    Quanti di voi, e quanti Istruttori nelle palestre osservano e fanno osservare questa Prima Regola? pochi, anzi pochissimi.

    Quanti poi adottano il Principio della Corretta Successione del Carico?
    La seduta allenante, si programma in modo tale che un esercizio di Forza Massimale, di elevata richiesta prestativa, debba essere affrontato con uno stato psicofisico ottimale, in condizioni di pieno e totale recupero. Spesso questo non si realizza, alcuni istruttori convincono l'atleta, in questo caso erroneamente, ad inserire un esercizio di preaffaticamento, croci su panca prima di panca massimale, allo scopo di costringere il pettorale ad un lavoro più mirato. Ma questo sottrae energie all'esercizio primario costringendo l'atleta agli straordinari.

    Quanti poi adottano il Principio del Carico Variabile (CV)?
    Oggi si parla di "carico ad onda" o "oscillazioni di carico", ma quanti realmente eseguono queste variazioni nell'ambito delle serie?
    Pochi, pochissimi. Molto spesso leggo 3 x 6.......3x12.............4x10 8 6 6 ecc ecc. Niente di ciò è Carico Variabile, non confondetevi con il Piramidale.
    Il carico variabile non è rappresentato solamente dal peso messo sul bilanciere. Il carico variabile è il tempo sotto tensione, il ritmo esecutivo, il tempo di recupero variato, il metodo stesso di allenamento per quell'esercizio ecc ecc.
    Leggiamo 4 x 6 con l'80% 212 a 60"(2" a scendere, 1" pausa vicino al torace, 2" a salire), questo viene utilizzato ad ogni seduta per quell'esercizio. Errato!
    Ad un certo punto occorre attuare il Principio del Carico Variabile, come? trasformando il tut in 311 per esempio, oppure 212 a 45", ecc ecc
    Ma questo in realtà non viene preso in considerazione, è troppo complesso, l'istruttore preferisce far cambiare approccio: 4 x 5 con l'85%......che potrebbe essere corretto, ma solamente ad uno step successivo, prima occorre consolidare, in tutti gli aspetti di variazione di carico, una determinata percentuale di intensità.

    Infine quanti sono a conoscenza del Principio della relazione ottimale tra carico e recupero?
    E qui torniamo al grafico di cui sopra.
    L'allenamento è una fase di carico per l'organismo, a questa deve seguire la fase di recupero per garantire, abbiamo già visto, la rigenerazione delle sostanze energetiche e il ristabilimento delle energie nervose.
    Occorre avere ben impresso nella mente, che dopo ogni allenamento, c'è una FASE TRANSITORIA in cui il mio potenziale energetico è basso, dopo il recupero il mio potenziale energetico si troverà ad un livello superiore rispetto a quello iniziale!!
    Ora qui succede l'imprevisto. Molti atleti, soprattutto i più giovani, ritengono opportuno allenarsi in quella fase di recupero incompleto, per esempio allenamenti con tecniche al cedimento adottate spesso, con frequenza di 4 o 5 sedute settimanali.
    Nonostante le apparenze e le garanzie che il soggetto si sente in forma e forte, noi sappiamo, la scienza lo spiega, che questi atleti stanno allenandosi in una sorta di "limbo" pericoloso, chiamato dagli esperti "zona o fase dell'effetto di sommatoria dell'azione allenante". Questo meccanismo di azione si manifesta quando tra le sedute intercorre poco tempo per il recupero, e le stesse sedute prive di ogni attuazione dei Principi di Programmazione del Carico, provocano uno sfruttamento massiccio del potenziale energetico dell'atleta. Se in un primo momento l'atleta incorre e inanella anche dei successi in qualità di carico, spesso riesce anche a conseguire il PB in questi periodi di carico estremo, però a lungo termine, l'atleta sperimenterà uno stallo causato da overtraining, una improvvisa e spesso inaspettata diminuzione della capacità di prestazione.
    Carico e Recupero devono essere Pianificati come un tutto!
    Last edited by menez; 17-12-2013, 23:49:54.
    GUTTA CAVAT LAPIDEM
    http://albertomenegazzi.blogspot.it/
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    #2
    Il grafico di cui sopra:
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    • kayne92
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      #3
      Ho letto con cura il post e quindi mi sorta spontanea una riflessione.
      Nel mio post sull'aggiornamento per la mia scheda di massa, lamentavo il fatto che in 6 mesi ho aumentato di moltissimo la forza ma nonostante la dieta ipercalorica e la scheda dedicata appunto per la crescita ho ottenuto scarsi risultati dal punto di vista di aumento di massa.
      Dopo aver letto il tuo 3d mi sorge spontanea una domanda da rivolgerti:
      la mia fase "di stallo" nella crescita può essere dovuta quindi al fatto che non ho dato ai muscoli il tempo adeguato per riposare e crescere?
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      • menez
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        #4
        Originariamente Scritto da kayne92 Visualizza Messaggio
        Ho letto con cura il post e quindi mi sorta spontanea una riflessione.
        Nel mio post sull'aggiornamento per la mia scheda di massa, lamentavo il fatto che in 6 mesi ho aumentato di moltissimo la forza ma nonostante la dieta ipercalorica e la scheda dedicata appunto per la crescita ho ottenuto scarsi risultati dal punto di vista di aumento di massa.
        Dopo aver letto il tuo 3d mi sorge spontanea una domanda da rivolgerti:
        la mia fase "di stallo" nella crescita può essere dovuta quindi al fatto che non ho dato ai muscoli il tempo adeguato per riposare e crescere?
        Si, potrebbe essere UNA causa. Spesso però le cause, come scrivevo sopra, sono concatenate, da qui l'effetto domino.
        Il fatto che tu abbia aumentato sensibilmente la componente forza, ti ricordo che questo aspetto è legato inizialmente a fattori "nervosi", è un indice positivo. E' probabile, ma occorrerà verificare, che il tuo organismo necessiti di ulteriore tempo, affinché le fibre muscolari aumentino il loro contenuto di actina e miosina, azione che determina il "rigonfiamento" della muscolatura stessa. Ti consiglio di continuare con allenamento e controllo alimentare, nel frattempo misura le circonferenze e fra un mese riverifica le misure, oltre al tuo peso corporeo e ai test di massimale.Buon allenamento.
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          #5
          Menez oltre a quello che dici tu, io credo che quando una persona è in stallo a fare uno scarico (che secondo me può aiutare) non si potrebbe cambiare allenamento, passare da una monofrequenza ad una multi e viceversa? Può essere una soluzione per superare lo stallo nei carichi?

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          • ston
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            #6
            ..credo possia rientrare comunque nel concetto di di ciclicizzazione dei volumi/intensità di lavoro
            il tempo è un grande maestro........ma sfortunatamente uccide tutti i suoi allievi

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              #7
              Non ci avevo pensato Chiedo venia per la ingenua domanda!

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              • menez
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                #8
                Originariamente Scritto da 1Campione Visualizza Messaggio
                Menez oltre a quello che dici tu, io credo che quando una persona è in stallo a fare uno scarico (che secondo me può aiutare) non si potrebbe cambiare allenamento, passare da una monofrequenza ad una multi e viceversa? Può essere una soluzione per superare lo stallo nei carichi?

                transitare da un metodo all'altro non è la soluzione del problema. Come ho scritto sopra, la prima regola da osservare scrupolosamente è l'incremento graduale del carico: è stato osservato in tutti i suoi passaggi e le sue dinamiche?
                se si, e se risponderai si alle altre strategie di condotta del carico, allora dopo un certo periodo di recupero, puoi transitare da mono a multi e viceversa. Ti rispondo che puoi ma ad una condizione: che tu abbia chiaro i passaggi che ti hanno condotto allo stallo, questo per evitare di imbatterti, utilizzando un metodo differente, con lo stesso problema.
                La strategia prevede quindi la conoscenza del "che cosa fare" e soprattutto di controllare sempre la "risposta psicologica e tecnica" del metodo di lavoro che stai utilizzando.


                GUTTA CAVAT LAPIDEM
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                  #9
                  Quindi stando a quello che dici tu, se uno non capisce il motivo per il quale è arrivato allo stallo, cambiare allenamento(mono->multi o vicersa) scarico passivo/attivo, lo stallo rimane..
                  Una cosa non mi è del tutto chiara.. la prima regola per l'incremento del carico graduale.. potresti spiegarmi che cosa intendi per "Poi aumento il volume, cioè il numero di ripetizioni con un dato carico, quindi le serie, infine l'intensità del carico." esempio: se uno si allena in panca piana con un 4x6 a 90kg prima di aumentare dovrei aggiungere una serie.. supponendo che io lavoro a cedimento e all'ultima rip la faccio un po' forzata con l'aiuto di uno dietro, me lo sogno di fare un'altra serie.. quindi cosa dovrei fare? continuare con lo stesso peso fino che arrivo a fare i 90kg puliti poi aggiungo una serie e quando arrivo a svolgere in modo pulito tutte le rip della serie aggiuntiva aumento il carico?
                  Non trucidatemi per la domanda banale..



                  P.s: io l'allegato non lo vedo

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                  • kayne92
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                    #10
                    Credo che piuttosto che aggiungere una serie dovresti aggiungere due ripetizioni per serie in modo da aumentare il volume della serie in cui gestisci il carico, poi se non basta aggiungi una serie, ed infine ridici la pausa per aumentare l'intensità.
                    In teoria una volta che completi le tre fasi dovresti essere in grado di ripartire dal 4x6 base con un carico maggiore
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                      #11
                      Potrebbe essere una buona idea anche questa

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                      • menez
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                        #12
                        Originariamente Scritto da 1Campione Visualizza Messaggio
                        Quindi stando a quello che dici tu, se uno non capisce il motivo per il quale è arrivato allo stallo, cambiare allenamento(mono->multi o vicersa) scarico passivo/attivo, lo stallo rimane..
                        Una cosa non mi è del tutto chiara.. la prima regola per l'incremento del carico graduale.. potresti spiegarmi che cosa intendi per "Poi aumento il volume, cioè il numero di ripetizioni con un dato carico, quindi le serie, infine l'intensità del carico." esempio: se uno si allena in panca piana con un 4x6 a 90kg prima di aumentare dovrei aggiungere una serie.. supponendo che io lavoro a cedimento e all'ultima rip la faccio un po' forzata con l'aiuto di uno dietro, me lo sogno di fare un'altra serie.. quindi cosa dovrei fare? continuare con lo stesso peso fino che arrivo a fare i 90kg puliti poi aggiungo una serie e quando arrivo a svolgere in modo pulito tutte le rip della serie aggiuntiva aumento il carico?
                        Non trucidatemi per la domanda banale..



                        P.s: io l'allegato non lo vedo
                        faccio un esempio pratico.

                        Panca orizzontale
                        6 6 6 carico 75Kg
                        Aumento del Volume in ripetizioni, procedura:
                        7 6 6 carico 75kg
                        7 7 6 carico 75Kg
                        7 7 7 carico 75kg
                        Progressione nel volume con aumento di una serie:
                        7 7 7 6 carico 75Kg
                        7 7 7 7 carico 75kg
                        Verifica del nuovo carico, quindi ripartenza
                        6 6 6 carico 78kg
                        GUTTA CAVAT LAPIDEM
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                        • 1Campione
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                          #13
                          Grazie mille menez fin'ora ho sempre sbagliato! Molto gentile e illuminante come sempre

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                          • Syler91
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                            #14
                            Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
                            faccio un esempio pratico.

                            Panca orizzontale
                            6 6 6 carico 75Kg
                            Aumento del Volume in ripetizioni, procedura:
                            7 6 6 carico 75kg
                            7 7 6 carico 75Kg
                            7 7 7 carico 75kg
                            Progressione nel volume con aumento di una serie:
                            7 7 7 6 carico 75Kg
                            7 7 7 7 carico 75kg
                            Verifica del nuovo carico, quindi ripartenza
                            6 6 6 carico 78kg
                            Questo metodo di aumento del carico è valido per ogni tipo di esercizio?
                            IL MIO DIARIO -------->http://www.bodyweb.com/forums/thread...60#post8457760

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                            • ston
                              cfh supermod
                              • Nov 2011
                              • 17684
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                              #15
                              Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
                              faccio un esempio pratico.

                              Panca orizzontale
                              6 6 6 carico 75Kg
                              Aumento del Volume in ripetizioni, procedura:
                              7 6 6 carico 75kg
                              7 7 6 carico 75Kg
                              7 7 7 carico 75kg
                              Progressione nel volume con aumento di una serie:
                              7 7 7 6 carico 75Kg
                              7 7 7 7 carico 75kg
                              Verifica del nuovo carico, quindi ripartenza
                              6 6 6 carico 78kg
                              menez,l'aumento del volume per ripetizioni, non sarebbe " meglio" farelo al contrario, quindi partendo dall'ultima serie (6-6-6 ---->6-6-7/ 6-7-7/ 7-7-7....), mi sembra più pratico, ovvero, se non si fosse pronti, si rischierebbe di trasformare il 6-6-6 in 7-5-5.....imo
                              il tempo è un grande maestro........ma sfortunatamente uccide tutti i suoi allievi

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