Come sono creati gli integratori per lo sport

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    Come sono creati gli integratori per lo sport

    Mi sembrava un bell'articolo da condividere con voi, anche per dare l'idea di come il mondo degli integratori sia investito da una pura ed egoistica concorrenza tra aziende, e da varie politiche di marketing che spesso "fregano" i clienti avvolti da un leggero velo d' ignoranza.


    Sono certo che molti manager di aziende che producono integratori sportivi non saranno entusiasti di questo articolo. Qui vi descriverò infatti il percorso che porta gli integratori sportivi sugli scaffali del vostro negozio di fiducia, della vostra palestra oppure su internet.Di solito le aziende credibili di integratori sportivi fanno bene il loro lavoro ed utilizzano processi e procedure certificate secondo standard internazionali per sviluppare prodotti nuovi. Queste aziende di qualità non tirano fuori integratori solo per copiare un prodotto di moda creato da altri. No, queste investono un sacco di soldi in ricerca e lavorano per creare prodotti innovativi affinché voi, consumatori di integratori, possiate raggiungere i vostri obiettivi di diventare più grossi, più magri, più forti, più resistenti, e via dicendo
    .Il brutto e il cattivo
    Oggigiorno ci sono molti, troppi prodotti che definisco gli “anch’io”. Ogni volta che un nuovo integratore vende bene, dieci aziende lanciano subito prodotti simili utilizzando ingredienti di qualità più bassa semplicemente per abbassare il prezzo. Uno di questi esempi sono i prodotti che stimolano l’ON (ossido di azoto) che contengono l’aminoacido L-arginina. Tutti sono saltati sul carrozzone. Già copiare i prodotti non è bello di per se, ma quando le aziende tagliano i costi usando ingredienti economici e di cattiva qualità, i consumatori ci rimettono, qualche volta anche la salute. Copiare un prodotto non è molto difficile e poiché non c’è un’approvazione preventiva dei prodotti (anche se esiste per i nuovi ingredienti alimentari singoli) da parte degli enti preposti al controllo, chiunque con un po’ di esperienza nel settore e un po’ di denaro da investire può lanciare rapidamente un prodotto “clone” sul mercato.È vero che alcune aziende di produzione sono invitate dalle catene al dettaglio a sviluppare certi tipi di prodotti. Questo perché sono in disaccordo con una marca da loro venduta e vogliono sostituirla. Per esempio, diciamo che la catena al dettaglio A vende i prodotti SuperBigMuscle, però hanno una disputa. Bene, la catena al dettaglio A chiede all’azienda B di sviluppare gli stessi prodotti della SuperBigMuscle e poi la usa contro la SuperBigMuscle per negoziare un accordo più vantaggioso. Così la SuperBigMuscle esce dal giro oppure si piega alle richieste della catena al dettaglio A, e solitamente ciò significa che quest’ultima spunta un prezzo migliore. Credetemi, dietro ad ogni scelta c’è sempre una questione di soldi…Il vero problema è che oggi gran parte dei prodotti clone utilizzano materie prime provenienti da paesi nei quali non esiste alcun tipo di controllo di qualità nè sanitario, come Cina, Turchia e paesi dell’Est e, tramite la rete, invadono i nostri mercati con prezzi scontatissimi. Attenzione dunque. Se un prodotto costa troppo poco, probabilmente è perchè vale davvero poco!Il buonoVa bene, basta negatività. Ci sono per fortuna
    molte aziende che sviluppano e commercializzano i prodotti nel modo giusto, in un modo che crea fiducia nei consumatori come voi. Quella che segue è una guida passo dopo passo che vi spiega come sono creati i prodotti di qualità.1. Ideazione. In questa fase iniziale del processo di sviluppo del prodotto si lavora molto con il cervello e più persone contribuiscono al progetto. È scelto un bisogno, per esempio lo stimolo del testosterone, e poi si sviluppa un prodotto che soddisfi questo bisogno. Questo passo permette agli sviluppatori di determinare la caratteristiche desiderate di un prodotto: cosa diranno circa il prodotto e come lo presenteranno. Questa fase determina anche a chi è indirizzato il prodotto e come raggiungere quel gruppo in modo efficace. In questa fase sono utilizzati degli esperti per ottenere riscontri e idee e alcuni di questi esperti possono addirittura diventare sostenitori del prodotto.
    2. Formula.
    Dopo aver elaborato il concetto del prodotto, solitamente è richiesta una formula al gruppo di ricerca e sviluppo con le caratteristiche scelte. La richiesta indica gli ingredienti esatti del prodotto. Sono anche raccolti gli studi clinici favorevoli sugli ingredienti presenti nel prodotto.
    3. Confezione. Sono presi in esame molti tipi di contenitori. In questo momento è anche determinata la quantità di prodotto per fl acone. Per esempio, 120 compresse per una scorta per un mese. I grafici cominciano a creare le etichette e a inserire alcuni slogan per la commercializzazione.
    4. Informative per la commercializzazione. Sono create informazioni che descrivono il prodotto in dettaglio, comprese le pubblicità, i depliant, informazioni sulle ricerche scientifiche e altro materiale per sostenere la vendita del prodotto. Sono pubblicate su carta e in rete alcune pubblicità di prova. Ciò serve a testare i prodotti per capire se possono vendere. I grafici ottimizzano tutto per aumentare la vendibilità. Questa è la fase in cui le aziende credibili e serie che usano informazioni scientifiche vere per la commercializzazione si distinguono dalle aziende non altrettanto credibili. Le aziende non molto credibili a volte esagerano molto le qualità del prodotto per farlo preferire ad altri, anche se questo significa dire delle bugie assolute.
    5. Sviluppo della formula. Sono individuate tutte le materie prime e la formula è inviata ai produttori di fiducia (a meno che l’azienda produca i suoi stessi prodotti) per determinare i costi. È determinato il costo finale della formula ed è stabilito il prezzo appropriato all’ingrosso e al dettaglio. In questa fase è eseguito anche un primo esame sulla stabilità.
    6. Valutazione. Sono prodotti alcuni lotti del prodotto e poi sono provati su un campione di persone. I risultati di queste prove sono raccolti e analizzati. Sono contattati i centri di ricerca per eseguire uno studio clinico più approfondito sul prodotto e solitamente è avviato uno studio pilota.
    7. Incremento della produzione. È prodotto un altro lotto affinché possa essere testato in laboratorio per accertarsi che il prodotto rispecchi quanto indicato sull’etichetta e per verificare che il prodotto sia stabile nel lungo termine. È determinata anche una data di scadenza, solitamente dopo 2-3 anni dalla data di fabbricazione, se il prodotto è conservato in luogo fresco e asciutto.
    8. Organo di controllo. Le etichette e il materiale pubblicitario sono inviati a uno specialista del ministero (solitamente un consulente o un avvocato di parte civile) per l’approvazione. Se parte del materiale non è legittimo, allora il materiale pubblicitario deve essere rielaborato e l’etichetta rivisitata. Alcuni consulenti sono più larghi di manica di altri. In questa fase è anche inserito il prodotto nella polizza assicurativa dell’azienda.

    9. Approvazione finale della formula. Quando il lotto pilota e gli slogan pubblicitari sono approvati e gli studi confermano la sicurezza e l’efficacia, al prodotto è dato il via libera dal responsabile.
    10. Produzione e consegna. Solitamente la squadra di ricerca e sviluppo controlla la produzione del primo lotto. Poi il prodotto è consegnato e arriva sugli scaffali o su internet.Ecco come nasce un prodotto di alta qualità. Come potete immaginare sono necessari molti soldi e molto tempo per ideare, produrre e commercializzare un integratore di alta qualità.
    Le aziende serie, cioè quelle che decidono di non buttarsi nella mischia del prodotto al prezzo più basso, pensano che alla lunga la qualità offerta le ripagherà sempre.
    Vivere senza tentare, significa rimanere con il dubbio che ce l'avresti fatta.

    http://www.bodyweb.com/forums/thread...di-Tozzy-H.I.T <diario>
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    #2
    cita la fonte per cortesia

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      #3
      Ciao,
      tutto vero. Sempre detto che noi utilizziamo gli studi di aziende del settore pharma...
      Quando leggo sulle riviste frasi tipo "dalla ricerca presso i nostri laboratori" o cose del genere mi viene un nervoso...
      Noi utilizziamo studi di aziende, abbiamo un formulatore, vediamo il mercato cosa chiede o alcune volte cerchiamo di capire cosa può servire e via...
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        #4
        Si certo..ho saltato le fonti nel copia incolla =D. L'articolo è pubblicato sulla rivista Olympian's ed è stato redatto da Rehan Jetali. Mao, si è vero quel"presso i nostri laboratori" mi sa tanto di buon marketing..Ovvio..ci sono aziende leader e serie..ma quando poi anche queste commercializzano prodotti che hanno alla base ad es. quale erbetta magica che dovrebbe costruire masse enormi,..è li che mi arrabbio! Mi fiderei ad esempio di marche e prodotti più puri farmaceuticamente!
        Last edited by rasmioche; 16-05-2012, 22:06:59.
        Vivere senza tentare, significa rimanere con il dubbio che ce l'avresti fatta.

        http://www.bodyweb.com/forums/thread...di-Tozzy-H.I.T <diario>

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          #5
          Ti pongo un quesito. Quando vai a comprare l'aspirina (a caso, nulla contro questo fantastico farmaco!!!) ti sei mai posto il problema se il principio attivo è China?
          Lo standard delle aziende di integratori è mediamente più alto di quello delle aziende pharma. Anche solo per i dosaggi di principio attivo da ingerire in caso di integratore rispetto, appunto, ad un farmaco.
          Il brutto è l'atteggiamento "furbo" non altro...
          Leggo di quelle fesserie su alcuni barattoli che mi vengono i brividi. Uno, una volta, parlava di modifiche al dna addirittura... ma come cavolo si fa?
          La leva è sempre la stessa... uno vuole migliorare senza farmaci e le prova tutte. L'ho fatto anche io. Mi sono mangiato tanti di quei testicoli di maiale negli anni 80/90 che mi meraviglia il fatto di non avere la criniera... hi hi hi
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            #6
            Beh si..il tuo discorso calza..effettivamente mi vengono in mente gli integratori di vitamine tra quelli che si vendono in farmacia e quelli di aziende di integratori sportivi..oppure gli energizzanti..dosaggi e qualità nettamente diverse.
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              #7
              Si c'è questa cosa... qualità farmaceutica. A me sfugge qualcosa... cavolo è il resto è uso animale??? Ma va la.
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