Poche ore fa,circa l'1 e mezza di notte ,mi trovavo con miei 3 amici a fare un piccolo spuntino notturno con dei calzoni fatti da un pasticciere della zona.
Eravamo in piedi,con il cibo appoggiato ad un tavolino di un bar ormai chiuso,di una frazione di periferia.Un centro abitato di 10 case.
Io stavo facendo un pò lo scemo ed avevo un cabaret vuoto in testa.Ad un certo punto un'auto dei carabinieri accosta e ci chiede i documenti senza nemmeno salutare.
Ovviamente glieli diamo ,uno entra in macchina e riportare i dati su di un foglio ed incominciano subito con le domande: Cosa ci fate? siete solo voi? perchè state facendo del circo qui? vivete nella zona?
Dopo le varie risposte,offro una ciambella ad un agente (mi hanno insegnato che è buon senso offrire e non mangiare in faccia ),e mi dice che non sto parlando con mio fratello e che sta lavorando (Non ho un fratello,se avesse cambiato il sesso del soggetto rispondevo a toni non badando alla divisa e alla pistola).
Dopo averci ridato i documenti chiedo se mi è concessa una domanda,(ero curioso di sapere se eravamo effettivamente stati schedati) e uno di loro risponde che ne ho già fatte troppe e che devo imparare l'educazione.
Pochi istanti prima di girare la chiave della macchina per ripartire,rispondo per le rime ma non ricordo cosa ho detto..credo una cosa del tipo: "Sentito ragazzi? Devo imparare l'educazione".
Ora,alla luce di questo,passi che due agenti possono insospettirsi e chiederci i documenti,passi anche che cè una legge in italia che permette ad un pubblico ufficiale di offendersi x una ciambella alla nutella,ma trattare in maniera così squallida dei ragazzi (3/4 dei quali nemmeno maggiorenni) mi sembra da poveri stronzi.
Probabilmente in un quartiere poco lontano da li si staranno accoltellando dei pusher,ma mi sembra più prioritario schedare un 19enne e 3 minorenni perchè mangiano tre calzoni all'una di notte sul ciglio di una strada deserta.
Poi magari la vedo troppo da vittima...ditemi voi...
Eravamo in piedi,con il cibo appoggiato ad un tavolino di un bar ormai chiuso,di una frazione di periferia.Un centro abitato di 10 case.
Io stavo facendo un pò lo scemo ed avevo un cabaret vuoto in testa.Ad un certo punto un'auto dei carabinieri accosta e ci chiede i documenti senza nemmeno salutare.
Ovviamente glieli diamo ,uno entra in macchina e riportare i dati su di un foglio ed incominciano subito con le domande: Cosa ci fate? siete solo voi? perchè state facendo del circo qui? vivete nella zona?
Dopo le varie risposte,offro una ciambella ad un agente (mi hanno insegnato che è buon senso offrire e non mangiare in faccia ),e mi dice che non sto parlando con mio fratello e che sta lavorando (Non ho un fratello,se avesse cambiato il sesso del soggetto rispondevo a toni non badando alla divisa e alla pistola).
Dopo averci ridato i documenti chiedo se mi è concessa una domanda,(ero curioso di sapere se eravamo effettivamente stati schedati) e uno di loro risponde che ne ho già fatte troppe e che devo imparare l'educazione.
Pochi istanti prima di girare la chiave della macchina per ripartire,rispondo per le rime ma non ricordo cosa ho detto..credo una cosa del tipo: "Sentito ragazzi? Devo imparare l'educazione".
Ora,alla luce di questo,passi che due agenti possono insospettirsi e chiederci i documenti,passi anche che cè una legge in italia che permette ad un pubblico ufficiale di offendersi x una ciambella alla nutella,ma trattare in maniera così squallida dei ragazzi (3/4 dei quali nemmeno maggiorenni) mi sembra da poveri stronzi.
Probabilmente in un quartiere poco lontano da li si staranno accoltellando dei pusher,ma mi sembra più prioritario schedare un 19enne e 3 minorenni perchè mangiano tre calzoni all'una di notte sul ciglio di una strada deserta.
Poi magari la vedo troppo da vittima...ditemi voi...
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