Posto una parte di un mio articolo molto più lungo per poter dare una guida per giudicare le esecuzioni delle power-lifts. Su come si eseguono questi esercizi vi sono numerose guide e trattare qui l'argomento svierebbe troppo dallo scopo dell'articolo, quindi mi limito ad un linea guida per stabilire alcuni punti per i quali si sta eseguendo un'alzata in modo accettabile. Tutti i punti sono facilmente verificabili anche da chi non è seguito e si allena nel proprio garage, per verificare quanto segue, basta riprendersi e riguardarsi.
LO SQUAT
DEFINIZIONE: Lo squat è l'esercizio principale delle gambe. L'atleta sostiene il bilanciere sulle spalle impugnandolo saldamente con le mani e flette le gambe fino a che l'angolo della gamba con l'anca non sia al di sotto della linea superiore del ginocchio. Poi dovrà, con un movimento continuo, tornare nella posizione di partenza.
Riporterò le linee guide esposte da Matt Wenning, powerlifter americano, nel video che potete trovare su youtube chiamato "so, you think you can squat?".
Partiamo dall'alto del corpo e andiamo verso il basso:
Lo sguardo deve essere rivolto in avanti o in alto, verso un punto lontano, in modo che se i pesi si faranno elevati, non ci si piegherà in avanti. Il collo tuttavia dovrà rispettare le normali curvature fisiologiche.
Il petto va sparato in fuori, in quanto insieme allo sguardo verso l'alto, permette di mantenere una postura eretta sono pesi elevati. I gomiti vanno sotto il bilanciere per aiutare la spinta in fuori del petto.
La muscolatura scapolare che sorregge il bilanciere non deve muoversi, mentre la muscolatura del collo non deve essere tesa, bensì rilassata. Le spalle vanno abbassate e addotte. Il bilanciere deve poggiare sui deltoidi posteriori o sopra. Capita spesso di vedere "esecuzioni da forum" in cui l'atleta tiene il bilanciere in una posizione a dir poco scomoda e nella quale il bilancier tende a scivolare. Imparate a fare squat con il bilanciere in una posizione per voi comoda, anche se un poco alta, con il tempo lo abbasserete.
Si inspira e si riempe la pancia d'aria. Non si deve infatti commettere l'errore di gonfiare il petto. Questo infatti è il fattore chiave per eseguire la manovra di Valsalva, una respirazione a glottide chiusa che permette di riempire la pancia d'aria e mantenere eretta la schiena. La vostra esecuzione dovrà concentrarsi prevalentemente sull'addome e sulla sua contrazione.
La bassa schiena deve essere iperestesa, se non iperestendete non potete fare lo squat. La schiena durante l'esecuzione deve sempre avere ben accentuate le normali curve fisiologiche, se la lordosi si perde, rischiate di farvi male. Può capitare che andando sotto il parallelo si perda un po' e si retroverta il bacino. L'importante è riprendere immediatamente le proprie curve fisiologiche non appena usciti dalla “buca” del parallelo.
Le ginocchia devono essere buttate in fuori, se non buttate in fuori le ginocchia le buttate in avanti e lavorate maggiormente di quadricipite, quando in realtà la spinta in fuori permette di reclutare in modo ottimale femorali e glutei. Matt Wenning definisce lo squat in questo modo: "The squat is not an up and down exercise, is a pushing out exercise".
Il peso deve essere sentito sulla parte esterna del piede. Se la pressione va sulla pianta, le ginocchia andranno in avanti e userete il quadricipite.
Durante la risalita si deve cercare di ripartire con le spalle in leggero anticipo sulla schiena, altrimenti se la bassa schiena si alza prima delle spalle modificherete la traiettoria che avete eseguito nella discesa e vi “infilerete” sotto il bilanciere, come succede in questo video:
Notate bene cosa succede dopo il 28esimo secondo. L'alteta spinge prima il sedere e si inclina un poco in avanti. Poi recupera e spinge in alto. Lo schema motorio di discesa e salita deve essere il medesimo.
LA PANCA PIANA
DEFINIZIONE: In questo esercizio l'atleta è disteso su una panca piana e dalla posizione di braccia completamente distese porta il bilanciere al petto, per poi rispingerlo verso l'alto distendendo completamente le braccia.
La panca piana è un esercizio molto sottovalutato. Ricordo ancora le chilometriche discussioni che si facevano sui forum per litigare su come si facesse la panca piana. Una spiegazione dettagliata, come per lo squat, sarebbe qui fuori luogo, mi limito dunque ad elencare i punti base.
Dopo aver staccato il bilanciere si deve accentuare leggermente l'arco dorsale. Questo permetterà di settare nel modo corretto l'alta schiena. Di solito si critica l'arco, si dice che faccia male alla schiena. In realtà non occorre eseguire un arco particolarmente accentuato, bensì semplicemente mantenere le normali curve fisiologiche che, spesso, vengono annullate. Classico è l'esempio delle panche che hanno il poggia-piedi per aria.
Le scapole vanno avvicinate tra loro e le spalle vanno abbassate. In questo modo si diverrà più compatti e le spalle saranno in una posizione più sicura. L'adduzione impedisce l'effetto opposto, cioè l'anteposizione delle spalle durante l'esecuzione, che potrebbe causare danni alla cuffia dei rotatori. L'abbassamento delle spalle invece (contraendo i dorsali) permette di aumentare lo spazio di movimento dell'omero, evitando il conflitto acromiale, fenomeno che porta l'omero a schiacciare i tendini della cuffia dei rotatori contro il processo osseo dell'acromion.
Come per lo squat, occorre riempire la pancia d'aria.
I piedi vanno ben saldi a terra.
Durante l'esecuzione i gomiti devono rimanere sotto il bilanciere. Quest'affermazione spesso viene fraintesa. La posizione dei gomiti sotto il bilanciere è da guardarsi di lato, non da davanti. Quest'ultima angolazione infatti porterebbe ad un'angolazione troppo stretta. Se dal punto di vista laterale i gomiti fossero avanti o dietro il bilanciere si andrebbe fuori spinta.
Il bilanciere deve toccare in prossimità dei capezzoli, non troppo in basso (alto addome) o troppo in alto (centro del petto).
Il discorso del fermo al petto è spesso “pericoloso” da effettuare per i lunghi dibattiti che porta. Sinceramente lo consiglio sempre.
LO STACCO DA TERRA
DESCRIZIONE: Nello stacco da terra l'atleta flette le gambe e afferra il bilanciere posizionato a terra e solleva il bilanciere fino ad arrivare ad una posizione eretta con le gambe completamente tese.
La bassa schiena deve essere ben iperestesa e come per lo squat e la panca, le scapole vanno addotte e le spalle abbassate. Come sempre, occorre riempire d'aria la pancia.
Una cosa che considero fondamentale durante l'esecuzione dello stacco è la tenuta isometrica della schiena nella prima parte in cui avviene la spinta di gambe, con solo un leggero anticipo delle spalle. In questo modo:
Passato il ginocchio, occorre chiudere l'alzata ed iperestendere.
E' importante, durante lo stacco da terra, cercare di spingere con i talloni e buttare il peso all'indietro. La chiave è immaginare che il bilanciere sia semplicemente un perno a terra e noi dobbiamo spingere il pavimento tenendoci ad esso. Chi immagino di sollevare il bilanciere e basta, spesso si sbilancia in avanti.
NOTA MOLTO, MOLTO IMPORTANTE
E' inutile girarci attorno, per me squat, panca e stacco sono fatti bene se seguono le modalità esecutive del powerlifting. Se qualcuno non fosse d'accordo su arco, ponti su panca etc.. si astenga direttamente dal commentare.
E' inutile girarci attorno, per me squat, panca e stacco sono fatti bene se seguono le modalità esecutive del powerlifting. Se qualcuno non fosse d'accordo su arco, ponti su panca etc.. si astenga direttamente dal commentare.
DEFINIZIONE: Lo squat è l'esercizio principale delle gambe. L'atleta sostiene il bilanciere sulle spalle impugnandolo saldamente con le mani e flette le gambe fino a che l'angolo della gamba con l'anca non sia al di sotto della linea superiore del ginocchio. Poi dovrà, con un movimento continuo, tornare nella posizione di partenza.
Riporterò le linee guide esposte da Matt Wenning, powerlifter americano, nel video che potete trovare su youtube chiamato "so, you think you can squat?".
Partiamo dall'alto del corpo e andiamo verso il basso:
Lo sguardo deve essere rivolto in avanti o in alto, verso un punto lontano, in modo che se i pesi si faranno elevati, non ci si piegherà in avanti. Il collo tuttavia dovrà rispettare le normali curvature fisiologiche.
Il petto va sparato in fuori, in quanto insieme allo sguardo verso l'alto, permette di mantenere una postura eretta sono pesi elevati. I gomiti vanno sotto il bilanciere per aiutare la spinta in fuori del petto.
La muscolatura scapolare che sorregge il bilanciere non deve muoversi, mentre la muscolatura del collo non deve essere tesa, bensì rilassata. Le spalle vanno abbassate e addotte. Il bilanciere deve poggiare sui deltoidi posteriori o sopra. Capita spesso di vedere "esecuzioni da forum" in cui l'atleta tiene il bilanciere in una posizione a dir poco scomoda e nella quale il bilancier tende a scivolare. Imparate a fare squat con il bilanciere in una posizione per voi comoda, anche se un poco alta, con il tempo lo abbasserete.
Si inspira e si riempe la pancia d'aria. Non si deve infatti commettere l'errore di gonfiare il petto. Questo infatti è il fattore chiave per eseguire la manovra di Valsalva, una respirazione a glottide chiusa che permette di riempire la pancia d'aria e mantenere eretta la schiena. La vostra esecuzione dovrà concentrarsi prevalentemente sull'addome e sulla sua contrazione.
La bassa schiena deve essere iperestesa, se non iperestendete non potete fare lo squat. La schiena durante l'esecuzione deve sempre avere ben accentuate le normali curve fisiologiche, se la lordosi si perde, rischiate di farvi male. Può capitare che andando sotto il parallelo si perda un po' e si retroverta il bacino. L'importante è riprendere immediatamente le proprie curve fisiologiche non appena usciti dalla “buca” del parallelo.
Le ginocchia devono essere buttate in fuori, se non buttate in fuori le ginocchia le buttate in avanti e lavorate maggiormente di quadricipite, quando in realtà la spinta in fuori permette di reclutare in modo ottimale femorali e glutei. Matt Wenning definisce lo squat in questo modo: "The squat is not an up and down exercise, is a pushing out exercise".
Il peso deve essere sentito sulla parte esterna del piede. Se la pressione va sulla pianta, le ginocchia andranno in avanti e userete il quadricipite.
Durante la risalita si deve cercare di ripartire con le spalle in leggero anticipo sulla schiena, altrimenti se la bassa schiena si alza prima delle spalle modificherete la traiettoria che avete eseguito nella discesa e vi “infilerete” sotto il bilanciere, come succede in questo video:
Notate bene cosa succede dopo il 28esimo secondo. L'alteta spinge prima il sedere e si inclina un poco in avanti. Poi recupera e spinge in alto. Lo schema motorio di discesa e salita deve essere il medesimo.
LA PANCA PIANA
DEFINIZIONE: In questo esercizio l'atleta è disteso su una panca piana e dalla posizione di braccia completamente distese porta il bilanciere al petto, per poi rispingerlo verso l'alto distendendo completamente le braccia.
La panca piana è un esercizio molto sottovalutato. Ricordo ancora le chilometriche discussioni che si facevano sui forum per litigare su come si facesse la panca piana. Una spiegazione dettagliata, come per lo squat, sarebbe qui fuori luogo, mi limito dunque ad elencare i punti base.
Dopo aver staccato il bilanciere si deve accentuare leggermente l'arco dorsale. Questo permetterà di settare nel modo corretto l'alta schiena. Di solito si critica l'arco, si dice che faccia male alla schiena. In realtà non occorre eseguire un arco particolarmente accentuato, bensì semplicemente mantenere le normali curve fisiologiche che, spesso, vengono annullate. Classico è l'esempio delle panche che hanno il poggia-piedi per aria.
Le scapole vanno avvicinate tra loro e le spalle vanno abbassate. In questo modo si diverrà più compatti e le spalle saranno in una posizione più sicura. L'adduzione impedisce l'effetto opposto, cioè l'anteposizione delle spalle durante l'esecuzione, che potrebbe causare danni alla cuffia dei rotatori. L'abbassamento delle spalle invece (contraendo i dorsali) permette di aumentare lo spazio di movimento dell'omero, evitando il conflitto acromiale, fenomeno che porta l'omero a schiacciare i tendini della cuffia dei rotatori contro il processo osseo dell'acromion.
Come per lo squat, occorre riempire la pancia d'aria.
I piedi vanno ben saldi a terra.
Durante l'esecuzione i gomiti devono rimanere sotto il bilanciere. Quest'affermazione spesso viene fraintesa. La posizione dei gomiti sotto il bilanciere è da guardarsi di lato, non da davanti. Quest'ultima angolazione infatti porterebbe ad un'angolazione troppo stretta. Se dal punto di vista laterale i gomiti fossero avanti o dietro il bilanciere si andrebbe fuori spinta.
Il bilanciere deve toccare in prossimità dei capezzoli, non troppo in basso (alto addome) o troppo in alto (centro del petto).
Il discorso del fermo al petto è spesso “pericoloso” da effettuare per i lunghi dibattiti che porta. Sinceramente lo consiglio sempre.
LO STACCO DA TERRA
DESCRIZIONE: Nello stacco da terra l'atleta flette le gambe e afferra il bilanciere posizionato a terra e solleva il bilanciere fino ad arrivare ad una posizione eretta con le gambe completamente tese.
La bassa schiena deve essere ben iperestesa e come per lo squat e la panca, le scapole vanno addotte e le spalle abbassate. Come sempre, occorre riempire d'aria la pancia.
Una cosa che considero fondamentale durante l'esecuzione dello stacco è la tenuta isometrica della schiena nella prima parte in cui avviene la spinta di gambe, con solo un leggero anticipo delle spalle. In questo modo:
Passato il ginocchio, occorre chiudere l'alzata ed iperestendere.
E' importante, durante lo stacco da terra, cercare di spingere con i talloni e buttare il peso all'indietro. La chiave è immaginare che il bilanciere sia semplicemente un perno a terra e noi dobbiamo spingere il pavimento tenendoci ad esso. Chi immagino di sollevare il bilanciere e basta, spesso si sbilancia in avanti.
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