recenti violenze metropolitane [ritrovato il corpo di Yara Gambirasio]

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    Bad Lieutenant
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    • Ducato di Parma
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    riposi in pace povera bambina



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    • Sean
      Csar
      • Sep 2007
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      • Italy [IT]
      • In piedi tra le rovine
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      Camminarono sull'erba bagnata perchè il sentiero che portava al bosco era tutto una pozza fangosa, e poco dopo erano intorno al cadaverino: lo trovarono tra il verde in mezzo ai cespugli, non lontano dal margine del bosco. Gli uomini tacevano (...) "Sarà difficile trovare tracce dopo questa pioggia", disse Matthai.

      (...) "Qualcuno deve dirlo ai genitori". I due uomini tacquero di nuovo. "Non io, la prego, signor commissario" disse Henzi a bassa voce. Anche il procuratore scosse la testa. Matthai guardò a terra ancora una volta, poi posò gli occhi sul vestitino rosso in mezzo ai cespugli, stracciato, inzuppato di sangue e di pioggia.
      "Andrò io, allora", disse.

      (...) "Chi è l'assassino?" chiese con una voce così calma e distaccata che Matthai ne ebbe un brivido.
      "Lo scoprirò, signora Moser".
      La donna allora lo fissò, minacciosa, supplichevole. "Lo promette?"
      "Lo prometto, signora Moser", disse il commissario, improvvisamente dominato solo dal desiderio di lasciare quel luogo.
      "Sull'anima sua?"
      Il commissario rimase sorpreso. "Sull'anima mia", disse infine. Che altro poteva fare?
      "Adesso vada", ordinò la donna, "ha giurato sulla sua anima". Matthai voleva ancora dire qualche parola di conforto, ma non conosceva niente che potesse confortare.

      (...) Poi all'improvviso udì alle sue spalle, proveniente dalla casa, un grido come di una bestia. Affrettò il passo, e non sapeva se era l'uomo o la donna a piangere così.

      Friedrich Durrenmatt, "La Promessa".
      Last edited by Sean; 28-02-2011, 16:53:42.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • bertinho7
        OTTIMO UTENTE LIVELLO 2
        • May 2008
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        • ariel aka piper fawn
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        riposa in pace yara
        spero con tt il cuore che trovino il colpevolo o i colpevoli

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        • Lucone
          Bodyweb Advanced
          • Dec 2008
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          • Perugia
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          non ci sono segni di violenza sessuale 10 abitanti del paese sottoposti al test del dna.............fonte ansa
          Tutto ciò che ami rimane, il resto è scorie. Tutto ciò che ami non ti può essere sottratto. Tutto ciò che ami è la tua stessa eredità..." (Ezra Pound)

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          • marcu9
            Bodyweb Senior
            • May 2009
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            • Sicilia
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            Trovato morto in un torrente il ragazzo bergamasco scomparso

            Originariamente Scritto da Sean
            Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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            • Conan
              Bodyweb Advanced
              • Nov 2000
              • 23279
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              • Roma Italia
              • Send PM

              Delitto ideologico? Satanismo? Pseudo-Massoneria? Accanto alla pista che riguarda la pazzia di balordi isolati, ce ne sono svariate che si stanno formulando sulle associazioni organizzate, e qualcuna si sta allineando fino ad arrivare lontano: alla Massoneria, o meglio a gruppi di deviati che a volte si distaccano da essa e diffondono le loro assurde credenze praticando anche riti che nulla hanno a che vedere con i propositi filantropici ed umanitari della Massoneria originaria, o della più antica Rosacroce, che provenne dallo stesso stampo storico-culturale.

              L'omicidio di una inconsapevole ragazzina potrebbe dunque essere non altro che (come si presume per vari delitti italiani irrisolti) un avvertimento che deve richiamare l'attenzione ricordando alcuni fatti, e che "solo alcuni", dagli scranni del potere, devono capire? Un messaggio, dunque? Yara è morta, questo lo si sa. Sembra davvero l'unico dato certo di un delitto sul quale le autorità brancolano nel buio, avendo ritrovato finalmente il corpo soltanto, secondo qualcuno, quando l'assassino (in questo caso più di uno, almeno quanto a responsabilità) ha deciso che fosse trovato. E sul movente piovono da più parti speculazioni anche fantasiose dalle quali a volte è difficile non lasciarsi trasportare, ma che è doveroso analizzare con cura e riguardo.

              Nel rispetto della gravità dei fatti accaduti, per dovere di cronaca noi abbiamo provato a ripercorrere una possibile strada tra gli indizi che l'omicida di Yara Gambirasio ha lasciato sul suo percorso, illustrando come si può il punto di vista di una delle tante possibili piste: quella che riguarda il fanatismo delle sette, ed i loro obiettivi a volte deliranti, a volte addirittura consapevoli. Perfino politici, come sospettato nelle maggiori piste investigative che riguardano molti misteri italiani irrisolti (la scomparsa di Emanuela Orlandi, caso da poco ritrattato, è solo uno dei molti esempi di come strade secondarie percorse dagli inquirenti diventino quelle principali: l'omicidio come messaggio occulto per il Vaticano).

              Ciò che bisogna capire è il perché di un delitto apparentemente senza senso né movente. Le uniche informazioni su cui possiamo sperare al momento riguardano il come ed il quando, ed a fornircele ci penseranno le analisi dei medici legali che si occuperanno dell'autopsia. Perché è un avverbio che gira nella testa di molti dal momento in cui il cadavere della tredicenne è stato ritrovato a Chignolo d'Isola, una località non troppo distante da Brembate di Sopra, il paese da cui Yara scomparve esattamente tre mesi prima del suo ritrovamento.

              Si fa un gran parlare di un mostro, di un orco, di un incubo fattosi carne viva capace di strappare alla vita qualcuno che da quest'ultima avrebbe dovuto ancora ricevere molto. Un perverso.

              Ma c'è anche chi - andando contro corrente per passione o perché convinto che non tutto sia così come appare - ha iniziato a pensare ad altro. Dietro all'omicidio di Yara, e a quello di tanti altri prima di lei, ci sarebbe qualcosa in più. Qualcosa di ancora più grande e profondo rispetto all'individuale follia di un maniaco. Una regìa collettiva, ancor prima che una setta.

              Dietrologia? Forse. Complottismo? Chi lo sa. Oppure...

              Il presente articolo non vuole costituire alcuna accusa, ma semplicemente essere il luogo dove incrociare stranezze del caso e fare esercizi di pensiero laterale.

              Non sono pochi quelli che, specialmente sul web e ragionando sul giallo di Brembate, hanno fatto riferimento a un nome ben preciso, due parole che ai più non diranno nulla, ma che da anni fanno parlare di sé: Rosa Rossa.

              Ma cosa è la Rosa Rossa?

              Ad occuparsi dell'Ordine della Rosa Rossa e della Croce d’Oro Indipendente e Rettificato è stata Gabriella Carlizzi, giornalista scomparsa lo scorso anno a causa di una malattia, che ha portato alla luce la realtà di quella che è identificata, sinteticamente, come Rosa Rossa.

              La Carlizzi parlò di essa come del «più potente ordine esoterico» che, intrecciato con la massoneria, si ritroverebbe a capo dei poteri oscuri che influenzerebbero la vita del nostro paese.

              «Il fondatore e protagonista di questo Ordine fu Arthur Edward Waite, mago,massone ed esoterista dei nostri tempi, giacchè visse fino al 1942 - continua in uno dei suoi scritti la giornalista - costui proveniva da una formazione Rosicruciana, ma entrò in un insanabile conflitto, fino a fuoriuscirne».

              La Rosa Rossa si trovò così, a partire dall'inizio del novecento e fino ai giorni nostri, a essere un crogiolo di magia, rituali che attingevano dal cristianesimo, pratiche esoteriche e medicina alternativa, acquisendo sempre più potere e riuscendo ad avere, tra i propri adepti, personaggi «dall'intelligenza sopra la media» e appartenenti ai settori più importanti della società.

              L'Ordine tra i propri riti avrebbe anche quello del sacrificio umano.

              Per la Carlizzi, le azioni della Rosa Rossa, nel corso degli anni, hanno segnato la storia del nostro paese, intervenendo all'interno dei più noti casi di cronaca nera: dagli omicidi del Mostro di Firenze al giallo di Cogne, dal delitto di Garlasco al caso Meredith. Senza dimenticare l'attentato a Papa Giovanni Paolo II o la scomparsa di Emanuela Orlandi.

              All'origine di tutto ci sarebbe la sete di sangue, il bisogno di affermare il proprio potere incontrastato e tanto altro ancora: dinamiche, strategie e bisogni impossibili da immaginare per chi vive, seppur inconsciamente, a contatto con il sistema.

              Ma cosa c'entra tutto ciò con la tragedia che ha investito la piccola Yara Gambirasio?

              Ebbene secondo alcuni tra quanti non accettano acriticamente la verità veicolata dai media ufficiali, quello di Brembate sarebbe l'ultimo sacrificio compiuto dalla Rosa Rossa. E a rafforzare questa ipotesi contribuirebbero tanti dettagli, passati inosservati ai più, ma che, per chi si interessa dell'argomento, sembrano palesemente ovvi. Quasi che l'Ordine abbia deciso di mostrarsi per quello che è, lasciando firme e rinvii simbolici da più parti. Un modo per riaffermare la propria onnipotenza.

              Proviamo a ripercorrere questi indizi che dovrebbero aprire gli occhi su ciò che è realmente accaduto nel paesino in provincia di Bergamo.

              La data, i numeri che ritornano.
              La Rosa Rossa così come qualsiasi altro ordine esoterico baserebbe molto le proprie azioni sulla numerologia, cercando e mandando messaggi che abbiano un significato altro rispetto a quello apparente.
              Nella vicenda di Yara, alcuni numeri sembrano ritornare con ossessione: il 3 e il 26.
              Yara è stata rapita il 26 novembre, ovvero il 330esimo giorno dell'anno per poi essere stata ritrovata (o fatta ritrovare?) esattamente 3 mesi dopo la sua scomparsa.
              Il 26 nella numerologia corrisponde all'ambizione. E' il numero del successo e delle scalate sociali, di chi vuole guadagnare o confermare il proprio potere.

              Perché proprio Yara?
              Le vittime che i vertici dell'Ordine sceglierebbero per i propri sacrifici non sarebbero persone casuali. La Carlizzi stessa, nei suoi scritti, ha parlato di una macchina, una sorta di cervello elettronico, capace di fornire i nominativi della persona "idonea" al rituale. Un'ipotesi che appare certamente più vicino alla fantascienza che alla realtà, ma che tuttavia ha nel tempo trovato numerosi sostenitori.
              La scelta della data in cui effettuare il rapimento della giovane avrebbe una logica che richiama all'antica Roma e a una particolare ricorrenza: i Ludi Sarmatici.
              Celebrati fino a metà del IV secolo d. C., avevano luogo dal 25 novembre sino al 1 dicembre e servivano a ricordare le vittorie di Costantino I sui Sarmati. Una strana coincidenza vuole che la nascita di Yara sia avvenuta il 21 maggio: quel giorno viene festeggiato San Costantino I.
              Infine, se si prova ad anagrammare il nome e il cognome della vittima si trova una frase strana, ma che con uno sforzo maggiore sembra poter rivelare qualcosa di logico, pur nell’apparente assurdità del tutto.
              Yara Gambirasio potrebbe diventare Gay ambirai Rosa e da qui, con un passaggio all’inglese e da lì al latino, a Rosa ambirai Homo. La Rosa (rossa) ambirà all’uomo. O gli uomini brameranno la Rosa (rossa)?
              Volendo addentrarsi in acrobazie linguistiche, si può anche osservare che il verbo ambire in inglese viene reso con “to aspire”, che anagrammato diventa anche “spiare”. La Rosa ambirà all’uomo o lo spierà?

              Il luogo del ritrovamento
              Uno dei dettagli più inquietanti è quello riguardante la zona in cui è stato ritrovato il cadavere: il campo apparterebbe a un'azienda facente capo al gruppo La Rosa & C Spa.
              Come se non bastasse il sito si trova a poche centinaia di metri dal centro di coordinamento delle ricerche: per chi crede nella pista che porta all'Ordine della Rosa Rossa, questo è un chiaro elemento con cui viene dimostrata la volontà della setta di sfidare chi conduceva le indagini. Un modo per dire: eccola è qui, ve la portiamo davanti agli occhi, non ci serve più.
              Inoltre nelle vicinanze, qualche giorno prima, fu stato ritrovato il corpo di uno straniero di 26 anni (ancora una volta quel numero). Questo fatto viene interpretato come un annuncio da parte dell'Ordine ai propri adepti, circa il luogo e il giorno in cui si sarebbe reso pubblico il sacrificio avvenuto.

              La lettera su Repubblica
              In data 10 dicembre 2010 è comparso nella sezione “Scuola” della versione on line del quotidiano, un piccolo articolo, scritto - o almeno ufficialmente così risulta - da una studentessa di un istituto di scuola media. A corredo del breve tema che racchiude alcune considerazioni sulla vicenda della scomparsa di Yara, però, una firma inquietante: rosarossa.
              Il testo, inoltre, sembra avere una forma che potremmo definire sui generis: tante cifre e riferimenti numerici che incuriosiscono specie se si pensa che a scrivere sia stato un coetaneo di Yara. Un messaggio criptato?
              Particolare attenzione è stata data alla parte conclusiva dell’articolo che potrebbe essere interpretata come ambigua.
              Queste nello specifico le parole usate dall’autore: «Ho paura che possa capitare a chiunque, anche a me. Purtroppo abitiamo in un mondo crudele e pieno di pericoli anche se possiamo evitarli non fidandoci degli sconosciuti ed evitando di uscire da soli per strada, cercando di stare in compagnia o in gruppo».
              Un invito a cedere alle seduzioni della setta e del suo potere collettivo?
              Se non bastasse, il giorno 10 dicembre ricorre per la Chiesa cattolica il giorno dedicato a Sant’Eustazio White.
              White inglese sembra condividere una certa assonanza, almeno per il parlante italofono, con quel Waite, fondatore dell'Ordine della Rosa Rossa.

              Queste ed altre sono le stranezze che in queste ore portano molti a temere che il caso Yara non sia archiviabile come un semplice caso di cronaca nera.

              Avranno ragione o tutto ciò che è contenuto in quest’articolo è giustificabile soltanto con lo sconforto di chi non riesce ad accettare che tale tragedia possa essere stata compiuta da un comune essere umano?

              Il tempo ci darà una risposta. Forse.

              ---------- Post added at 12:10:50 ---------- Previous post was at 12:10:16 ----------

              Delitto ideologico? Satanismo? Pseudo-Massoneria? Accanto alla pista che riguarda la pazzia di balordi isolati, ce ne sono svariate che si stanno formulando sulle associazioni organizzate, e qualcuna si sta allineando fino ad arrivare lontano: alla Massoneria, o meglio a gruppi di deviati che a volte si distaccano da essa e diffondono le loro assurde credenze praticando anche riti che nulla hanno a che vedere con i propositi filantropici ed umanitari della Massoneria originaria, o della più antica Rosacroce, che provenne dallo stesso stampo storico-culturale.

              L'omicidio di una inconsapevole ragazzina potrebbe dunque essere non altro che (come si presume per vari delitti italiani irrisolti) un avvertimento che deve richiamare l'attenzione ricordando alcuni fatti, e che "solo alcuni", dagli scranni del potere, devono capire? Un messaggio, dunque? Yara è morta, questo lo si sa. Sembra davvero l'unico dato certo di un delitto sul quale le autorità brancolano nel buio, avendo ritrovato finalmente il corpo soltanto, secondo qualcuno, quando l'assassino (in questo caso più di uno, almeno quanto a responsabilità) ha deciso che fosse trovato. E sul movente piovono da più parti speculazioni anche fantasiose dalle quali a volte è difficile non lasciarsi trasportare, ma che è doveroso analizzare con cura e riguardo.

              Nel rispetto della gravità dei fatti accaduti, per dovere di cronaca noi abbiamo provato a ripercorrere una possibile strada tra gli indizi che l'omicida di Yara Gambirasio ha lasciato sul suo percorso, illustrando come si può il punto di vista di una delle tante possibili piste: quella che riguarda il fanatismo delle sette, ed i loro obiettivi a volte deliranti, a volte addirittura consapevoli. Perfino politici, come sospettato nelle maggiori piste investigative che riguardano molti misteri italiani irrisolti (la scomparsa di Emanuela Orlandi, caso da poco ritrattato, è solo uno dei molti esempi di come strade secondarie percorse dagli inquirenti diventino quelle principali: l'omicidio come messaggio occulto per il Vaticano).

              Ciò che bisogna capire è il perché di un delitto apparentemente senza senso né movente. Le uniche informazioni su cui possiamo sperare al momento riguardano il come ed il quando, ed a fornircele ci penseranno le analisi dei medici legali che si occuperanno dell'autopsia. Perché è un avverbio che gira nella testa di molti dal momento in cui il cadavere della tredicenne è stato ritrovato a Chignolo d'Isola, una località non troppo distante da Brembate di Sopra, il paese da cui Yara scomparve esattamente tre mesi prima del suo ritrovamento.

              Si fa un gran parlare di un mostro, di un orco, di un incubo fattosi carne viva capace di strappare alla vita qualcuno che da quest'ultima avrebbe dovuto ancora ricevere molto. Un perverso.

              Ma c'è anche chi - andando contro corrente per passione o perché convinto che non tutto sia così come appare - ha iniziato a pensare ad altro. Dietro all'omicidio di Yara, e a quello di tanti altri prima di lei, ci sarebbe qualcosa in più. Qualcosa di ancora più grande e profondo rispetto all'individuale follia di un maniaco. Una regìa collettiva, ancor prima che una setta.

              Dietrologia? Forse. Complottismo? Chi lo sa. Oppure...

              Il presente articolo non vuole costituire alcuna accusa, ma semplicemente essere il luogo dove incrociare stranezze del caso e fare esercizi di pensiero laterale.

              Non sono pochi quelli che, specialmente sul web e ragionando sul giallo di Brembate, hanno fatto riferimento a un nome ben preciso, due parole che ai più non diranno nulla, ma che da anni fanno parlare di sé: Rosa Rossa.

              Ma cosa è la Rosa Rossa?

              Ad occuparsi dell'Ordine della Rosa Rossa e della Croce d’Oro Indipendente e Rettificato è stata Gabriella Carlizzi, giornalista scomparsa lo scorso anno a causa di una malattia, che ha portato alla luce la realtà di quella che è identificata, sinteticamente, come Rosa Rossa.

              La Carlizzi parlò di essa come del «più potente ordine esoterico» che, intrecciato con la massoneria, si ritroverebbe a capo dei poteri oscuri che influenzerebbero la vita del nostro paese.

              «Il fondatore e protagonista di questo Ordine fu Arthur Edward Waite, mago,massone ed esoterista dei nostri tempi, giacchè visse fino al 1942 - continua in uno dei suoi scritti la giornalista - costui proveniva da una formazione Rosicruciana, ma entrò in un insanabile conflitto, fino a fuoriuscirne».

              La Rosa Rossa si trovò così, a partire dall'inizio del novecento e fino ai giorni nostri, a essere un crogiolo di magia, rituali che attingevano dal cristianesimo, pratiche esoteriche e medicina alternativa, acquisendo sempre più potere e riuscendo ad avere, tra i propri adepti, personaggi «dall'intelligenza sopra la media» e appartenenti ai settori più importanti della società.

              L'Ordine tra i propri riti avrebbe anche quello del sacrificio umano.

              Per la Carlizzi, le azioni della Rosa Rossa, nel corso degli anni, hanno segnato la storia del nostro paese, intervenendo all'interno dei più noti casi di cronaca nera: dagli omicidi del Mostro di Firenze al giallo di Cogne, dal delitto di Garlasco al caso Meredith. Senza dimenticare l'attentato a Papa Giovanni Paolo II o la scomparsa di Emanuela Orlandi.

              All'origine di tutto ci sarebbe la sete di sangue, il bisogno di affermare il proprio potere incontrastato e tanto altro ancora: dinamiche, strategie e bisogni impossibili da immaginare per chi vive, seppur inconsciamente, a contatto con il sistema.

              Ma cosa c'entra tutto ciò con la tragedia che ha investito la piccola Yara Gambirasio?

              Ebbene secondo alcuni tra quanti non accettano acriticamente la verità veicolata dai media ufficiali, quello di Brembate sarebbe l'ultimo sacrificio compiuto dalla Rosa Rossa. E a rafforzare questa ipotesi contribuirebbero tanti dettagli, passati inosservati ai più, ma che, per chi si interessa dell'argomento, sembrano palesemente ovvi. Quasi che l'Ordine abbia deciso di mostrarsi per quello che è, lasciando firme e rinvii simbolici da più parti. Un modo per riaffermare la propria onnipotenza.

              Proviamo a ripercorrere questi indizi che dovrebbero aprire gli occhi su ciò che è realmente accaduto nel paesino in provincia di Bergamo.

              La data, i numeri che ritornano.
              La Rosa Rossa così come qualsiasi altro ordine esoterico baserebbe molto le proprie azioni sulla numerologia, cercando e mandando messaggi che abbiano un significato altro rispetto a quello apparente.
              Nella vicenda di Yara, alcuni numeri sembrano ritornare con ossessione: il 3 e il 26.
              Yara è stata rapita il 26 novembre, ovvero il 330esimo giorno dell'anno per poi essere stata ritrovata (o fatta ritrovare?) esattamente 3 mesi dopo la sua scomparsa.
              Il 26 nella numerologia corrisponde all'ambizione. E' il numero del successo e delle scalate sociali, di chi vuole guadagnare o confermare il proprio potere.

              Perché proprio Yara?
              Le vittime che i vertici dell'Ordine sceglierebbero per i propri sacrifici non sarebbero persone casuali. La Carlizzi stessa, nei suoi scritti, ha parlato di una macchina, una sorta di cervello elettronico, capace di fornire i nominativi della persona "idonea" al rituale. Un'ipotesi che appare certamente più vicino alla fantascienza che alla realtà, ma che tuttavia ha nel tempo trovato numerosi sostenitori.
              La scelta della data in cui effettuare il rapimento della giovane avrebbe una logica che richiama all'antica Roma e a una particolare ricorrenza: i Ludi Sarmatici.
              Celebrati fino a metà del IV secolo d. C., avevano luogo dal 25 novembre sino al 1 dicembre e servivano a ricordare le vittorie di Costantino I sui Sarmati. Una strana coincidenza vuole che la nascita di Yara sia avvenuta il 21 maggio: quel giorno viene festeggiato San Costantino I.
              Infine, se si prova ad anagrammare il nome e il cognome della vittima si trova una frase strana, ma che con uno sforzo maggiore sembra poter rivelare qualcosa di logico, pur nell’apparente assurdità del tutto.
              Yara Gambirasio potrebbe diventare Gay ambirai Rosa e da qui, con un passaggio all’inglese e da lì al latino, a Rosa ambirai Homo. La Rosa (rossa) ambirà all’uomo. O gli uomini brameranno la Rosa (rossa)?
              Volendo addentrarsi in acrobazie linguistiche, si può anche osservare che il verbo ambire in inglese viene reso con “to aspire”, che anagrammato diventa anche “spiare”. La Rosa ambirà all’uomo o lo spierà?

              Il luogo del ritrovamento
              Uno dei dettagli più inquietanti è quello riguardante la zona in cui è stato ritrovato il cadavere: il campo apparterebbe a un'azienda facente capo al gruppo La Rosa & C Spa.
              Come se non bastasse il sito si trova a poche centinaia di metri dal centro di coordinamento delle ricerche: per chi crede nella pista che porta all'Ordine della Rosa Rossa, questo è un chiaro elemento con cui viene dimostrata la volontà della setta di sfidare chi conduceva le indagini. Un modo per dire: eccola è qui, ve la portiamo davanti agli occhi, non ci serve più.
              Inoltre nelle vicinanze, qualche giorno prima, fu stato ritrovato il corpo di uno straniero di 26 anni (ancora una volta quel numero). Questo fatto viene interpretato come un annuncio da parte dell'Ordine ai propri adepti, circa il luogo e il giorno in cui si sarebbe reso pubblico il sacrificio avvenuto.

              La lettera su Repubblica
              In data 10 dicembre 2010 è comparso nella sezione “Scuola” della versione on line del quotidiano, un piccolo articolo, scritto - o almeno ufficialmente così risulta - da una studentessa di un istituto di scuola media. A corredo del breve tema che racchiude alcune considerazioni sulla vicenda della scomparsa di Yara, però, una firma inquietante: rosarossa.
              Il testo, inoltre, sembra avere una forma che potremmo definire sui generis: tante cifre e riferimenti numerici che incuriosiscono specie se si pensa che a scrivere sia stato un coetaneo di Yara. Un messaggio criptato?
              Particolare attenzione è stata data alla parte conclusiva dell’articolo che potrebbe essere interpretata come ambigua.
              Queste nello specifico le parole usate dall’autore: «Ho paura che possa capitare a chiunque, anche a me. Purtroppo abitiamo in un mondo crudele e pieno di pericoli anche se possiamo evitarli non fidandoci degli sconosciuti ed evitando di uscire da soli per strada, cercando di stare in compagnia o in gruppo».
              Un invito a cedere alle seduzioni della setta e del suo potere collettivo?
              Se non bastasse, il giorno 10 dicembre ricorre per la Chiesa cattolica il giorno dedicato a Sant’Eustazio White.
              White inglese sembra condividere una certa assonanza, almeno per il parlante italofono, con quel Waite, fondatore dell'Ordine della Rosa Rossa.

              Queste ed altre sono le stranezze che in queste ore portano molti a temere che il caso Yara non sia archiviabile come un semplice caso di cronaca nera.

              Avranno ragione o tutto ciò che è contenuto in quest’articolo è giustificabile soltanto con lo sconforto di chi non riesce ad accettare che tale tragedia possa essere stata compiuta da un comune essere umano?

              Il tempo ci darà una risposta. Forse.
              sigpic"Ooh amore ooh amante
              Che fai stasera ragazzo?
              Tutto va bene, solo tienimi stretto
              Questo perché sono un buon amante vecchio stampo"

              Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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              • Sean
                Csar
                • Sep 2007
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                • In piedi tra le rovine
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                Ora ci si mettono anche i riti di iniziazione per giovani bande di sudamericani:

                Genova, picchiato a sangue da minorenni

                L'uomo, italiano, era intervenuto in difesa di due romeni provocati dalla baby gang. Per lui emorragia cerebrale



                Quattro cittadini sudamericani di età compresa tra i sedici e i diciassette anni sono stati arrestati dalla polizia, la notte scorsa Genova, dopo aver aggredito a sprangate e a cinghiate un quarantenne italiano, residente a Sampierdarena, che era seduto intorno alle 23 su una panchina dei giardini nei pressi della stazione ferroviaria di Genova Brignole. Le sue condizioni dell'uomo sono gravi ma non sarebbe in pericolo di vita.

                L'aggredito era seduto in compagnia di due cittadini romeni. Sarebbe stato picchiato a sangue dai quattro minorenni dopo essere intervenuto in difesa dei due stranieri, provocati dal gruppo di adolescenti. L'uomo, che ha riportato un emorragia cerebrale, è stato ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale Galliera. I quattro giovani aggressori, che avrebbero infierito sulla vittima colpendola alla testa con la fibbia di una cintura e con un tubo Innocenti, provocando la fuoriuscita di sostanza ematica, sono stati fermati dagli agenti della squadra volanti della questura mentre cercavano di allontanarsi dalla zona.



                RITO - All'origine del violento gesto ci potrebbe essere anche un rito di iniziazione tra bande latine. I quattro minorenni sudamericani arrestati dagli agenti delle volanti, pur non appartenendo a nessuna banda cittadina riconosciuta, avrebbero messo in atto il pestaggio per gioco o per una sfida.
                L'episodio segue di poche ore un'altra analoga aggressione avvenuta sabato sera, sempre da parte di ragazzi sudamericani, cinque questa volta, e sempre a cinghiate, ai danni di un giovane di 24 anni su un autobus pubblico. Anche in quel caso, l'aggressione era scattata per futili motivi.



                Vedo che i piani di sicurezza stanno sortendo gli effetti promessi.
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                • ikuape86
                  L' oristanese pizzaiolo
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                  • Oristano
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                  vergognoso..ci vogliono pene severe e certe(da decenni ...)

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                  • odisseo
                    Bodyweb Senior
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                    IL GIALLO DI AVETRANA

                    Colpo di scena, scarcerato zio Michele
                    Il gip :«Delitto compiuto in sua assenza


                    I pm inquirenti avevano dato parere favorevole
                    Misseri era in carcere dal 7 ottobre scorso




                    alla fine il mostro non era un mostro?
                    "
                    Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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                    • marcu9
                      Bodyweb Senior
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                      assurdo
                      Originariamente Scritto da Sean
                      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                      • Socio
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                        Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                        assurdo
                        Per nulla.. quelle due arpie che aveva in casa sarebbero da cremare
                        Alvaro si è messo a piangere.... niente firma quindi!

                        Originariamente Scritto da Steel77
                        però quando la moderazione ti fa comodo segnali come un pazzo eh? vergognati, buffone.

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                        • miketyson
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                          intervista Misseri a matrix

                          veramente trash.......come si fa a intervistare uno che ha ammazzato una bambina (ammesso non siano tutte stronzate.....x me lo fanno passare x scemo apposta) e raccontarlo così come se nulla fosse in tv..........ma dico,ma non si vergognano?sia lui che la tv che la giornalista,che schifo.........
                          Alboreto is nothing

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                          • clabs
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                            Per caso sai dove posso vedere quella puntata ?
                            Comunque sai, per fare odiens ormai fanno vedere di tutto, è uno schifo.

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                            • FullMetalBoy83
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                              Originariamente Scritto da clabs Visualizza Messaggio
                              Per caso sai dove posso vedere quella puntata ?
                              Comunque sai, per fare odiens ormai fanno vedere di tutto, è uno schifo.

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                              • thetongue
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