nella lettura dei molti interventi si notano delle novità interessanti.
La prima è, finalmente, una tendenza crescente a staccarsi dai falsi miti della palestra, lo dimostrano le minori richieste in proposito, la seconda è che ci stiamo specializzando, stiamo diventando "atleti del bbing" e questo depone a favore di un bbing pulito e autentico nel vero significato della parola.
Una questione direi ancora da affinare al meglio, è quella relativa alla individualizzazione del carico. Spesso si snocciolano sequenze di lavori codificati, super sets, trisets, 8x8, heavy duty ecc ecc, e ognuno di questi programmi si riferisce all'utilizzo di serie, ripetizioni, carichi e recuperi ben precisi ed individuati dal programma stesso.
Secondo il principio dello stimolo allenante è necessario che, perchè si possa ottenere un miglioramento, il carico debbe superare una determinata soglia.
Valutando i metodi elencati l'altezza dello stimolo varia a secondo dei metodi utilizzati, quindi per certi versi, ogni metodo presuppone una certa risposta, e conseguentemente un adeguatamento, a quel preciso stimolo di quel metodo. Questo è interessante, perchè comunque significa che lo stesso metodo utilzzato per anni, per esempio quello del carico piramidale, non sarebbe sufficiente per migliorare la struttura neuromuscolare.
I metodi in uso devono essere adeguati alla capacità psicofisica di carico.
In un thread ho letto ad esempio, un pò di tempo fa, che un giovane la cui struttura esile seppur proporzionata nella misure, su proposta del personal trainer, avrebbe dovuto iniziare un programma 8x8.
Il giovane era soddisfatto, prima dell'inizio, in quanto sul suo amico strutturato diversamente, l'8x8 aveva prodotto a detta sua, dei vantaggi di massa notevoli.
Ma non aveva considerato la capacità neuromuscolare di accettare un lavoro di quel genere, e soprattutto l'autentica e reale sua necessità di lavoro.
Uno stimolo allenante, un sistema di allenamento, oggettivamente identico per un atleta può significare una scarsa o sufficiente sollecitazione, mentre per un altro può rappresentare un eccesso, da questa individualizzazione nascono molti franintendimenti, delusioni e false aspettative.
A complicare tutto subentra poi la tipologia dell'atleta: resistente-rapido-misto.
un consiglio, quando si iniziano dei sistemi di allenamento in uso per incrementare l'intensità, è non applicare alla lettera quanto richiesto, bensì di utilizzare il principio del carico o dell'intensità crescente.
Un 8x8 può iniziare con un solo esercizio per gruppo muscolare, un allenamento in serie giganti con tre esercizi di due serie l'uno, un hd lavorando in buffer per la prima settimana.
Ad intervalli poi di tempo, in genere microcicli inizialmente, poi utilizzando delle sessioni ad onda, allora ci si avvicina alla richiesta specifica, in questo caso all'8x8 completo, nel frattempo avremo compreso quali carichi corretti utilizzare, quale indice di recupero osservare, quale risposta neuromuscolare ottimale all'esercizio.
con questo metodo di azione saremo sicuri dei nostri progressi e dell'acquisizione corretta del tempo di adattamento, e cosa più importante avremo fatto un grosso passo avanti nella scoperta di noi stessi.
La prima è, finalmente, una tendenza crescente a staccarsi dai falsi miti della palestra, lo dimostrano le minori richieste in proposito, la seconda è che ci stiamo specializzando, stiamo diventando "atleti del bbing" e questo depone a favore di un bbing pulito e autentico nel vero significato della parola.
Una questione direi ancora da affinare al meglio, è quella relativa alla individualizzazione del carico. Spesso si snocciolano sequenze di lavori codificati, super sets, trisets, 8x8, heavy duty ecc ecc, e ognuno di questi programmi si riferisce all'utilizzo di serie, ripetizioni, carichi e recuperi ben precisi ed individuati dal programma stesso.
Secondo il principio dello stimolo allenante è necessario che, perchè si possa ottenere un miglioramento, il carico debbe superare una determinata soglia.
Valutando i metodi elencati l'altezza dello stimolo varia a secondo dei metodi utilizzati, quindi per certi versi, ogni metodo presuppone una certa risposta, e conseguentemente un adeguatamento, a quel preciso stimolo di quel metodo. Questo è interessante, perchè comunque significa che lo stesso metodo utilzzato per anni, per esempio quello del carico piramidale, non sarebbe sufficiente per migliorare la struttura neuromuscolare.
I metodi in uso devono essere adeguati alla capacità psicofisica di carico.
In un thread ho letto ad esempio, un pò di tempo fa, che un giovane la cui struttura esile seppur proporzionata nella misure, su proposta del personal trainer, avrebbe dovuto iniziare un programma 8x8.
Il giovane era soddisfatto, prima dell'inizio, in quanto sul suo amico strutturato diversamente, l'8x8 aveva prodotto a detta sua, dei vantaggi di massa notevoli.
Ma non aveva considerato la capacità neuromuscolare di accettare un lavoro di quel genere, e soprattutto l'autentica e reale sua necessità di lavoro.
Uno stimolo allenante, un sistema di allenamento, oggettivamente identico per un atleta può significare una scarsa o sufficiente sollecitazione, mentre per un altro può rappresentare un eccesso, da questa individualizzazione nascono molti franintendimenti, delusioni e false aspettative.
A complicare tutto subentra poi la tipologia dell'atleta: resistente-rapido-misto.
un consiglio, quando si iniziano dei sistemi di allenamento in uso per incrementare l'intensità, è non applicare alla lettera quanto richiesto, bensì di utilizzare il principio del carico o dell'intensità crescente.
Un 8x8 può iniziare con un solo esercizio per gruppo muscolare, un allenamento in serie giganti con tre esercizi di due serie l'uno, un hd lavorando in buffer per la prima settimana.
Ad intervalli poi di tempo, in genere microcicli inizialmente, poi utilizzando delle sessioni ad onda, allora ci si avvicina alla richiesta specifica, in questo caso all'8x8 completo, nel frattempo avremo compreso quali carichi corretti utilizzare, quale indice di recupero osservare, quale risposta neuromuscolare ottimale all'esercizio.
con questo metodo di azione saremo sicuri dei nostri progressi e dell'acquisizione corretta del tempo di adattamento, e cosa più importante avremo fatto un grosso passo avanti nella scoperta di noi stessi.
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